Don Gallo il prete rivoluzionario.

A 9 anni dalla scomparsa, il 22 maggio del 2013, vogliamo ricordare Don Andrea Gallo, il prete rivoluzionario, con una dei testi più belli che siano mai stati scritti, con la sua fantastica “Lettera ai giovani”: clicca qui.

Per l’occasione è stato inaugurato un murales di arte pubblica in Vico di Mezzagalera a Genova.

Obiettori di coscienza in Ucraina.

Il Movimento Nonviolento, membro di WRI e EBCO, rilancia l’appello delle reti nonviolente e antimilitariste per la protezione degli obiettori di coscienza in Ucraina, alla vigilia del nuovo processo a Ruslan Kotsaba, perseguitato dal 2015.

Qui il comunicato:
https://www.azionenonviolenta.it/ruslan-kotsaba-il-pacifista-e-obiettore-ucraino-di-nuovo-a-processo-la-lettera-di-sostegno-di-wri-ifor-e-ebco/

Nell’occasione il Movimento Nonviolento rilancia la campagna “Obiezione alla guerra”, chiedendo a tutti di sottoscrivere il testo, in solidarietà agli obiettori di coscienza russi e ucraini:
https://www.azionenonviolenta.it/obiezione-di-coscienza-alla-guerra-una-campagna-coordinata-dal-movimento-nonviolento/

Genova 2022…..per non dimentiCARLO – 19-20-21-22 luglio.

Ventuno anni fa nelle strade e nelle piazze di Genova una straordinaria convergenza di idee, esperienze, culture, lotte e pratiche affermò la necessità di un altro mondo possibile e alimentò la speranza di un cambiamento globale.

Dentro quelle giornate, quel movimento fu scientificamente e ferocemente attaccato, subendo la “più grande violazione dei diritti umani in un paese occidentale dal dopoguerra ad oggi” come scrisse Amnesty International; e fu costretto ad abbandonare prematuramente la propria infanzia, sperimentando, accanto all’entusiasmo della speranza che ne costituiva la cifra, la tragicità della morte, con l’uccisione di Carlo Giuliani, della tortura a Bolzaneto, del massacro alla scuola Diaz.

Le analisi di quel movimento già contenevano la previsione dello scenario cui si andava incontro: l’insostenibilità della globalizzazione liberista e i suoi pesantissimi impatti sociali, economici e eco-climatici. Continua a leggere il programma delle iniziative per “A Genova, contro la guerra e per un’altra società teniamoci liberi per l’autunno”

Abonante una jattura per ambiente e sanità in Alessandria.

Sottotitolo: cercasi assessore disperatamente.

Negli assessorati di Alessandria, tra i vecchi volti: l’onnipresente Mazzoni che salutava col pugno chiuso e magari ora ti querela se lo appelli comunista, o solo socialista. Dottrina “campo largo” di Letta. Tra i pochi volti nuovi: Serra da un ex Movimento che più perde consenso e più guadagna poltrone. Dottrina Di Maio.  L’unica novità è che per la prima volta il sindaco assume la delega all’Ambiente. Per il resto, è una Giunta (di centrosinistra) destinata fra cinque anni ad essere sostituita da un’altra (di centrodestra), che a sua volta non sarà riconfermata per il ripetersi ventennale di una alternanza determinata da un astensionismo che non riesce più a distinguere differenze fra i colori politici. Il neo sindaco è stato eletto da 1 alessandrino su 5. Ragioniamoci sopra.

La novità istituzionale è che per la prima volta manca l’assessore all’Ambiente. Certo è che il precedente era finto, e più che mai sarebbe necessario uno vero. Giorgio Abonante invece è una nota dolente. Per quanto riguarda la sua competenza, nessun ambientalista l’ha mai incrociato, neppure ad un corteo.  Da 15 anni in consiglio comunale, anche come assessore, non ha mai pronunciato la parola Solvay, neppure l’ha nominata nel suo programma elettorale pur trattandosi della più importante questione ambientale e sanitaria di Alessandria. Quando costretto in un incontro pubblico (clicca qui Questi candidati sindaci NON sono da votare.il suo intervento), facendo finta di non conoscere i dati dei malati e dei morti, si è prodotto in uno slalom di parole ben lontano dal pronunciarsi per la chiusura delle produzioni inquinanti dello stabilimento di Spinetta Marengo e per il bando dei Pfas in Italia secondo il DDL Crucioli. Quanto poi al fatto che Abonante appartenga alla tradizione di sinistra, non  dimentichiamo le accuse degli avvocati Solvay, verbalizzate in tribunale, di concussione e complicità delle Giunte con Ausimont. 

A pensare male nel caso Abonante non si fa peccato: per Alessandria egli è una jattura ereditata dal suo predecessore leghista Cuttica. Dalla padella alla brace.

Lino Balza

Movimento di lotta per la salute Maccacaro

Un “Partito della Pace” che si presenta alle elezioni?

In questa intervista di Laura Tussi (clicca qui), dopo il vertice di Madrid che ha lanciato la Nato quale alleanza militare  dell’ “Occidente contro il resto del mondo”, Giorgio Cremaschi  auspica la nascita di un Partito della Pace:

<< Oggi abbiamo una maggioranza politica guerrafondaia che va da Draghi a Letta fino a Giorgia Meloni passando per Leu, per Salvini e per Berlusconi [e per Cinquestelle N.D.R). Penso che questa sia una grande discriminante: ossia considero ridicolo e dannoso che ci siano persone che si dicevano e dichiaravano pacifisti e che poi magari sul piano politico finiscono per allearsi con il partito della Nato e della Confindustria che oggi è il Partito Democratico o che comunque diano un sostegno diretto e indiretto dal governo Draghi. È una discriminante politica. Il partito della Pace esiste se appunto in politica non si fanno trasformismi perché altrimenti non è il partito della Pace è un partito trasformista che usa la parola pace perché ogni tanto serve perché la maggioranza degli italiani è contro la guerra. Però il partito della Pace oggi ancora non l’ho visto. Non esiste. Questa è la verità. Noi siamo di fronte a una crisi profondissima della nostra democrazia. Perché quando noi abbiamo il 55 – 60% degli italiani che dicono di essere contro la guerra, contro il coinvolgimento dell’Italia in guerra, e sono contrari all’invio di armi, e abbiamo invece il 95% del Parlamento che vota per continuare la guerra – perché di questo si tratta – noi siamo di fronte a una crisi enorme di democrazia. O questo 55 per cento trova una sua rappresentanza contro il 95, oppure questo 55 non porterà a niente e sarà imbrogliato. >>

Siamo in tanti a concordare che nel Paese un Partito della Pace di fatto esiste ma che non è rappresentato in Parlamento. Dunque la domanda che ci si pone è: bisogna costituire un  nuovo partito che si presenti alle elezioni? La discussione non è nuova.

Personalmente ho partecipato attivamente al grande dibattito che dieci anni fa impegnò i Movimenti italiani, prima e dopo i Referendum, in merito alla costituzione di un “Nuovo Soggetto Politico Nazionale per un Modello alternativo di sviluppo e di politica”, con tanto di solida “Piattaforma programmatica”.  Purtroppo, come anche documentai diffusamente  sul mio libro (*), il disegno si arenò perché i due motori  destinati a trainarlo  si incepparono non fondendosi: in Valsusa per eccesso di  egotismo ma soprattutto a Roma per la egoistica miopia del Forum per l’acqua pubblica. Così fu sprecata l’occasione storica della vittoria referendaria che ci aveva promosso quale indiscutibile “Soggetto politico nazionale”. Sconfitta storica. Occasione storica irripetibile: così la definii a suo tempo, ma chi non sarebbe felice di ricredersi per il prossimo futuro? Oggi, in condizioni contraddittorie (Movimenti indeboliti e astensionismo maggioritario) si può tentare? Forse, purchè più propriamente non si parli di Partito (della Pace) bensì di Movimento ecopacifista. Infatti, pace -nonviolenza -ecologia -ambiente -salute -diritti universali -beni comuni -economia -tecnologia -giustizia sociale  sono elementi inscindibili  per un successo elettorale: di una grossa e grande minoranza in questo vuoto politico che ha smarrito le dimensioni della crisi ecologica. Ne parlavo proprio pochi giorni fa con Maurizio Pallante, riproponendo in autunno una discussione ampia che coinvolga gli interlocutori storici che rappresentano i Movimenti, vecchi e nuovi, piccoli e grandi, escludendo ogni riferimento con i partiti presenti o passati.  Ah, senza aspettare l’autunno, nessuno impedisce di iniziarla  da subito su questa Rete.

Lino Balza

(*) L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza. 

L’impunità a livello internazionale è la colonna portante dell’occupazione israeliana.

Quando i ragazzi palestinesi, in maggioranza adolescenti, difendono le proprie case e la propria terra, l’esercito israeliano risponde picchiandoli e lanciando contro di loro granate assordanti e lacrimogeni. Si tratta niente meno che di un’aggressione su vasta scala. Secondo il rapporto di “Defence for Children International-Palestine [Difesa Internazionale dei Minori – Palestina] (DCIP)”,  dall’inizio dell’anno 15 minori palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione. “Lo scorso anno abbiamo documentato l’uccisione di 78 minori palestinesi per mano dell’esercito israeliano, 61 dei quali nella Striscia di Gaza e 17 in Cisgiordania.” “Durante gli ultimi 10 anni per l’uccisione di un minore palestinese è stato rinviato a giudizio solo un soldato israeliano, e la condanna che ha subito è stata meno grave di quella a cui viene condannato un minore palestinese per aver lanciato una pietra contro un veicolo israeliano.”  “Il problema principale è incentrato sul livello di responsabilizzazione e impunità di cui godono i soldati agli occhi della comunità internazionale”. (continua).

La Regione Veneto tiene mano ai corresponsabili Pfas della Miteni di Trissino.

Il processo Pfas è  in scena alla Corte d’Assise di Vicenza a carico di 15 ex manager di Miteni, Mitsubishi e Icig per l’inquinamento di un’ampia area tra Vicenza, Padova e Verona (mentre ad Alessandria l’analogo processo alla Solvay di Spinetta Marengo marcisce nei cassetti).

Tra le tante patologie provocate dai Pfas, come evidenza questo studio della dottoressa Francesca Russo, direttore Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria della Regione Veneto, durante l’udienza a processo, le ricerche scientifiche hanno messo in luce anche lincremento delle patologie neonatali e delle donne in gravidanza nelle aree più contaminate: diabete gestazionaleneonati più piccoli e sotto peso rispetto alla media e altre malformazioni maggiori tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche.

La dott.ssa Russo durante l’udienza ha parlato diverse volte di correlazione e non di  relazione causa-effetto, tra l’esposizione ai Pfas e le malattie. Manca infatti un importante tassello: lo studio epidemiologico deliberato nel 2016. “Nonostante le richieste della Commissione Ecomafie, la Regione Veneto non ha mai chiarito i motivi per i quali lo studio non è mai partito. Probabilmente il motivo è che esso fornirebbe un contributo fondamentale a questo processo, chiarendo in modo inequivocabile la responsabilità delle persone che hanno causato questo enorme disastro. 

Rischio spopolamento a causa dei Pfas.

Una raccolta di studi ha evidenziato alterazioni a carico del numero, della motilità e della morfologia degli spermatozoi sui maschi  colpiti da queste sostanze: in  tutte le fasce d’età a partire dal feto in grembo alla madre,  danni irreversibili nei bambini esposti che  si manifesteranno dopo la pubertà, portando poi a problemi di sterilità o tumori ai testicoli.

Per le aree colpite dall’inquinamento della Miteni di Trissino, lo Studio Epidemiologico PFAS e Salute Riproduttiva Maschile avviato dalla Sezione ISDE Italia di Vicenza  permette di effettuare gratuitamente uno screening accurato, eseguito da medici professionisti del Poliambulatorio SE.FA.MO S.r.l. di Vicenza. Clicca qui.

Va da sé che monitoraggi sanitari di nessun genere sono presenti in Piemonte ad opera di Regione, Comune e Provincia di Alessandria, per i territori inquinati dalla Solvay di Spinetta Marengo. 

Monitoraggio sui Pfas per tutti i dipendenti della Chembiron.

Nuovi controlli dei Noe, carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Treviso. Lo stabilimento di Legnago specializzato nella rigenerazione dei filtri degli acquedotti, è al centro da anni di proteste e controlli. Lo screening  del Noe ha riscontrato come i dipendenti non vengono sottoposti a biomonitoraggio per le sostanze Pfas nonostante la tipologia di filtri rigenerati nella ditta. Il Noe ha quindi chiesto alla direzione per la Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione  l’inserimento nel monitoraggio per i Pfas dei dipendenti. Clicca qui.

Il ministro Cingolani denunciato per Solvay.

Una denuncia è stata depositata  a Roma dal senatore Elio Lannutti e dal manager Giuseppe Bivona per l’autorizzazione ambientale concessa dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alla Solvay di Rosignano (Livorno), che rinnova la precedente con cinque anni di anticipo, di fatto estendendola per sette anni. Nonostante esposti e inchieste giornalistiche sugli scarichi a mare, l’impianto di fabbricazione della soda ha ottenuto dal Mite il rinnovo dell’Aia e ha commissionato un audit che prende a confronto, nel campione, la “collina dei veleni” di Minciaredda (Sardegna), la piana dell’Isonzo in Friuli Venezia Giulia contaminata dal mercurio, la costa veneta tra cui Porto Marghera.

Come chiamare i piromani a fare i pompieri.

Marco Colatarci, direttore generale di Solvay Italia, sarà il nuovo presidente della società che si occupa della discarica di Scapigliato a Rosignano Marittimo e sarà affiancato da Alessandro Franchi, già sindaco del PD dello stesso comune, che verrà nominato Amministratore Delegato. L’annuncio ha suscitato sconcerto e preoccupazione:  “Trattasi di nomine frutto di un consociativismo tossico”, clicca qui.

Grandi storie per uomini e donne di piccola statura.

Fin dalle epoche più remote le persone affette da nanismo hanno suscitato sentimenti contrastanti, sono state vittime di pregiudizi, usate per il divertimento altrui, derise e considerate “inferiori”. Pochi sanno, tuttavia, che alcune si sono ritagliate un ruolo nella storia, hanno conquistato la fiducia di illustri personalità del passato e posato per importanti artisti, si sono battute e ancora si impegnano con orgoglio per i diritti. Questo è dunque un racconto di grandi storie che hanno per protagonisti “piccoli uomini” e “piccole donne”
(continua…)

Record per morti sul lavoro.

Aumentano da Nord a Sud gli incidenti sul lavoro e purtroppo anche quelli mortali. Sono 364 i lavoratori che hanno perso la vita nei primi cinque mesi del 2022, con una media di oltre due morti sul lavoro al giorno. In netto aumento, inoltre, le denunce di infortunio (+48%), che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso aumentano del 48%. Lo rivela l’osservatorio Vega Engeneering su dati Inail.

In questo tragico bilancio la provincia di Alessandria  è la prima in classifica. Clicca qui.

Gli unici veri eroi sono gli obiettori di coscienza.

«Vorrei invitarvi – ha detto papa Francesco clicca qui – a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici».

La presa di posizione di papa Francesco è davvero una svolta storica, rispetto a papa Giovanni Paolo II alla vigilia dell’invasione dell’Iraq in cui  chiedemmo di prendere posizione per l’obiezione di coscienza alla guerra.

Il primo obiettore in Italia di cui esiste una documentazione fu Remigio Cuminetti, un Testimone di Geova, nella prima guerra mondiale. Negli anni sessanta si hanno i primi processi agli obiettori cattolici. Don Milani nel 1965 fu incriminato per la sua  posizione in favore dell’obiezione di coscienza: clicca L’obbedienza non è più una virtù“. La prima norma a disciplinare formalmente l’obiezione di coscienza arrivò solo con la legge 15 dicembre 1972 n. 772.

Quali patologie sono imputabili ai vaccini a mRNA.

Ormai da diverso tempo  vengono segnalati casi di patologie post vaccino, anche da alcune testate giornalistiche importanti. Risultano ancora poco chiare le frequenze con cui si manifestano e non sempre sono facilmente ricollegabili al vaccino. Clicca qui il professore Ezio Gagliardi,  biochimico specialista in Genetica Medica / Scienza dell’Alimentazione.  

Docenti inadeguati: discriminazione giuridica contro gli autistici.

La mancata attuazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato) per un bambino con autismo, a causa dell’inadeguata specializzazione delle docenti, costituisce una valida applicazione alla fattispecie educativo-scolastica del diritto antidiscriminatorio, ovvero di uno dei campi più innovativi del diritto, per altro non ancora diffusamente applicato (continua…)

I palestinesi in Israele sono trattati peggio dei negri in Sudafrica.

Credo che chiamare le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi “apartheid” sia in realtà un “regalo per Israele”, almeno se per apartheid si intende l’apartheid in stile sudafricano. Ho sostenuto per molto tempo che i Territori Palestinesi Occupati sono molto peggio del Sud Africa. Il Sudafrica aveva bisogno della sua popolazione nera, faceva affidamento su di loro. La popolazione nera costituiva l’85% della popolazione. Era la forza lavoro; il paese non poteva funzionare senza quella popolazione e, di conseguenza, hanno cercato di rendere la loro situazione più o meno tollerabile da parte della comunità internazionale. (…) Speravano in un’approvazione internazionale, che non hanno ottenuto.  Quindi, se i Bantustan (territori del Sudafrica e della Namibia assegnati alle etnie nere dal governo sudafricano nell’epoca dell’apartheid), erano più o meno vivibili lo stesso non vale per i palestinesi nei Territori Occupati. Israele vuole solo sbarazzarsi delle persone, non le vuole. E le sue politiche degli ultimi 50 anni, con poche variazioni, hanno in qualche modo reso la vita invivibile, in modo che le persone vadano da qualche altra parte. Queste politiche repressive si applicano all’intero territorio palestinese: A Gaza li annientano e basta. Clicca qui l’intera intervista di Noam Chomsky, l’intellettuale “più citato” e rispettato al mondo,  professore del MIT Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca del mondo.

Alzate la voce per la libertà di Julian Assange.

Le sofferenze che Julian Assange sta soffrendo per la sua ingiusta detenzione sono provocate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna che vogliono silenziare e punire un giornalista che ha avuto il coraggio e l’etica professionale di pubblicare informazioni sui crimini commessi dagli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan.

Il trattamento inumano, fisico e psicologico, che sta soffrendo in prigione e gli anni di persecuzione gli hanno provocato un deterioramento fisico e psicologico. L’annuncio della sua estradizione negli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di carcere, equivale ad una condanna a morte.

Le conseguenze di questa politica repressiva, che viola il diritto alla libertà di stampa, puntano a controllare i mezzi di comunicazione. Si vuole far tacere col terrore i giornalisti che provano a dare informazioni sulle violazioni dei diritti umani commessi dagli Stati Uniti e da altre potenze che fanno parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Di tutto ciò non si parla, si copre l’impunità dei crimini commessi contro i popoli, minacciando chi li denuncia.

È deplorevole che la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, presieduta da Michelle Bachelet, non abbia la forza e gli strumenti giuridici per difendere la libertà di stampa, impedire l’estradizione di Assange e chiedere la sua liberazione.
Le Nazioni Unite devono essere trasformate e democratizzate. Attualmente questo organismo non ha la possibilità di agire e di difendere la pace e la vita dei popoli e delle persone. È un faro spento che ha bisogno della forza e della volontà dei popoli per essere nuovamente acceso e tornare ad illuminare l’umanità.

Mi appello ancora con forza alle associazioni di giornalisti, al mondo della cultura, ai giuristi, alle organizzazioni per i diritti umani: non rimanete indifferenti, alzate la vostra voce e chiedete la liberazione di Julian Assange.

Adolfo Pérez Esquivel    (Premio Nobel per a pace)

Autonomia differenziata: fermare il pericoloso Ddl Gelmini e aderire alla proposta di legge di iniziativa popolare costituzionale.

Il disegno di legge Gelmini è inaccettabile e va fermato: intende trasferire poteri e soprattutto risorse ad alcune regioni su materie che invece debbono restare ad ogni costo unitarie e nazionali, come certamente deve avvenire per scuola, università e ricerca. Anche l’ambiente, l’energia, le grandi infrastrutture nazionali, le comunicazioni fondamentali non sono frazionabili a piacere. L’esperienza del Covid ha messo a nudo che la regionalizzazione della gestione della sanità ha finito con il dare vita a veri e propri sistemi sanitari regionali, molto diversi tra loro, i cui difetti sono tra le cause non secondarie delle enormi difficoltà ad affrontare una pandemia inquietante e non risolta come il Covid nelle sue diverse evoluzioni. Chi ha distrutto la medicina di base a favore del privato ha creato le basi per una pressione insostenibile verso gli ospedali e ha avuto una scarsa capacità di attuazione delle misure sanitarie contro la pandemia decise con i provvedimenti di emergenza, creando ulteriori diseguaglianze tra i cittadini del nostro paese, che a seconda della residenza hanno finito per avere diritto a sistemi di cura molto diversi tra loro.

Intesa a fermare il DDL Gelmini, la proposta di legge di iniziativa popolare,  su cui inizia la raccolta delle firme, ha l’ambizione di dare un quadro chiaro delle ragioni che rendono inaccettabile qualunque tentativo più o meno mascherato di secessione nel nostro paese.  Clicca qui.

Chi perderà questa guerra.

Ora la domanda è chi perderà questa guerra. Io penso che non importa molto agli Stati Uniti se perdiamo, nel senso che i russi vinceranno in Ucraina. E penso che i veri perdenti in questa guerra saranno gli ucraini. E quel che è successo è che abbiamo portato l’Ucraina alla rovina. Abbiamo spinto molto per incoraggiarli a voler diventare parte della Nato. Abbiamo spinto molto forte per farli entrare nella Nato e fare di loro un baluardo occidentale  ai confini della Russia,  malgrado i russi avessero detto molto chiaramente che sarebbe stato per loro inaccettabile. 

Qui in effetti – e sto parlando dell’Occidente – abbiamo preso un bastone e abbiamo colpito l’orso sulla testa. E come voi tutti sapete, se prendete un bastone e colpite un orso sulla testa l’orso, probabilmente, non la prenderà bene e probabilmente risponderà. Ed è proprio questo che sta succedendo, quell’orso farà a pezzi l’Ucraina, sta per fare a pezzi l’Ucraina. 

E di nuovo ritorniamo al punto da cui siamo partiti. Chi porta la responsabilità di tutto questo. Sono i russi ad essere i responsabili? Io non credo. Non c’è dubbio che i russi stanno facendo il lavoro sporco. Non voglio mentire su questo. Ma la domanda è che chi ha portato i russi a fare questo. E secondo la mia opinione la risposta è semplice: gli Stati Uniti d’America”

Vedi qui l’intervento completo di John Mearsheimer.

John Mearsheimer è uno dei più autorevoli e conosciuti esperti statunitensi di geopolitica. Appartiene alla scuola di pensiero realista. È professore presso l’Università di Chicago. È stato descritto come il realista più influente della sua generazione. (Wikipedia)

Inquinamento, il mistero del cromo esavalente nel pozzo: vietato l’uso dell’acqua.

Cromo esavalente nel pozzo di cascina Montemerla, a Tortona. Lo hanno rilevato i campionamenti dell’Arpa e la quantità era tale da dover vietare l’uso dell’acqua. Il cromo esavalente è considerato uno dei più pericolosi inquinanti e in grado di diffondersi rapidamente essendo solubile. L’amministrazione comunale, insieme a Gestione Acqua, ha fatto arrivare acqua potabile alle due famiglie e a giorni sarà installata anche una cisterna poiché i tempi per risolvere questo nuovo problema ambientale non saranno brevi. Da dove arriva il cromo esavalente? Comune e Arpa al momento non hanno alcuna certezza. Clicca qui Giampiero Carbone su La Stampa.

Per quanto riguarda la dubbia origine del tossico e cancerogeno,  sarebbe geologicamente  clamoroso che fosse da una falda proveniente da Spinetta Marengo, dove Solvay ha subìto condanna in Cassazione per inquinamento falde e omessa bonifica, bonifica per altro ad oggi non ottemperata.   

L’inquinamento da Pfas è arrivato a colpire i delfini.

Analizzati fegato, muscoli, sangue e cervello di 26 esemplari di stenella striata. I mammiferi marini condividono l’ambiente costiero con l’uomo e consumano alimenti simili, quindi servono come indicatori dei cambiamenti ambientali e della salute dell’ecosistema. In tutti i campioni di delfini analizzati sono stati trovati PFAS con vari livelli di concentrazione che attestano la capacità di questi inquinanti di attraversare la membrana encefalica. E’ dimostrato che le concentrazioni di Pfas negli esemplari di piccole dimensioni sono significativamente più alte rispetto agli individui più anziani, ciò per effetto del  trasferimento attraverso l’allattamento. Analogamente avviene per i neonati umani.

Lo studio Arpat è stato realizzato in collaborazione con IRSA-CNR e Università di Siena, dal titolo First investigation of per-and poly fluoroalkylsubstances (PFAS) in striped dolphin Stenella coeruleoalba stranded along Tuscany coast (North Western Mediterranean Sea). L’articolo integrale sarà pubblicato negli Atti del Simposio in una Series con ISSN che verrà pubblicata da Firenze University Press. Clicca qui.

Noi riflettiamo sul  contributo dato per decenni all’inquinamento dei mari da parte degli scarichi in Bormida Tanaro Po dello stabilimento Montedison Solvay di Spinetta Marengo (AL).

L’effetto soporifero della Solvay sulle amministrazioni di Alessandria.

Cambierà qualcosa dopo il cambio di colore della Giunta di Alessandria? Quella di centrodestra per sette mesi era riuscita ad evitare interventi pur dopo essere stata allertata dall’Arpa che i campionamenti avevano evidenziato che il Cloroformio della Solvay non solo era (tra gli altri gas) nell’aria all’interno e all’esterno dello stabilimento  ma saliva perfino dalle cantine delle case di Spinetta Marengo. A sua volta l’Asl aveva rilanciato l’allarme sulle gravi conseguenze per la popolazione, ma il Comune aveva impedito ogni tavolo tecnico per affrontare l’emergenza e monitorarla ulteriormente. Clicca qui.

Il nuovo sindaco Giorgio Abonante non era  preparato a vincere le elezioni (con la fiducia di 1 alessandrino su 5) e neppure si era mostrato preparato ad affrontare la questione Solvay, ed ora è impegnato a inventare una squadra e a contrattare gli assessorati. Perciò il tempo continua a trascorrere, sulla pelle dei cittadini. Diciamo che lo storico effetto soporifero della Solvay sui politici è indotto dal… Cloroformio.

La proprietà dei vaccini resta sacra.

Manifestazione contro la Wto Organizzazione mondiale del commercio.

Mentre impazza il terrore bellico in Ucraina, con attenzione mediatica senza precedenti anche per gli effetti strutturali che la guerra sta cominciando ad arrecare, un’altra faglia di estenuante conflitto agita il mondo con le sue proprie vittime e le sue macerie diplomatiche. Cioè la richiesta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale, avanzata da India e Sudafrica più di un anno e mezzo fa all’Organizzazione Mondiale del Commercio, il cosiddetto TRIPS Waiver, per poter rispondere con maggiore efficacia alla pandemia di Covid19. Dopo mesi di assordante silenzio, il tema è decisamente tornato alla ribalta. Clicca qui

Tav Terzo valico, la procura chiede condanne per le tangenti.

Al tribunale di Genova, i pubblici ministeri Paola Calleri e Francesco Cardona Albini hanno chiesto la condanna per 27 imputati del processo per le tangenti per la realizzazione del Tav Terzo Valico, l’inutile  costoso dannoso raddoppio ferroviario tra la Liguria e Milano. Per l’accusa molte gare sarebbero state truccate “costantemente”. Tra le richieste di condanna anche quella a tre anni e cinque mesi di reclusione, per turbativa d’asta, per Pietro Salini, l’ad di WeBuild. L’inchiesta nell’ottobre 2016 aveva portato a 14 arresti. Clicca qui

Giustizia a bassa velocità per la strage di Viareggio.

E’ considerato l’autore della politica aziendale per investire nell’ Alta velocità anziché nel trasporto passeggeri e merci e nella sicurezza.

Sconto di pena di due anni per Mauro Moretti nell’appello bis del processo per la strage della stazione di Viareggio, che il 29 giugno del 2009 provocò 32 morti e un centinaio di feriti. L’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rete ferroviaria italiana, il più noto dei 16 imputati, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Firenze a cinque anni di reclusione per disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose: la richiesta dell’accusa era di sei anni e nove mesi, mentre nel primo processo d’appello gli era stata inflitta una pena di sette anniA inizio 2021, però, la Cassazione ha dichiarato prescritte le imputazioni di omicidio colposo plurimo, escludendo l’aggravante della violazione di norme per la sicurezza sul lavoro e rinviando a un nuovo appello per la sola imputazione di disastro. Ora le condanne, sua e degli altri imputati,  dovranno passare ad un nuovo vaglio della Cassazione per diventare definitive.