Gli unici veri eroi sono gli obiettori di coscienza.

«Vorrei invitarvi – ha detto papa Francesco clicca qui – a conoscere una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che, a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca, la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di complici».

La presa di posizione di papa Francesco è davvero una svolta storica, rispetto a papa Giovanni Paolo II alla vigilia dell’invasione dell’Iraq in cui  chiedemmo di prendere posizione per l’obiezione di coscienza alla guerra.

Il primo obiettore in Italia di cui esiste una documentazione fu Remigio Cuminetti, un Testimone di Geova, nella prima guerra mondiale. Negli anni sessanta si hanno i primi processi agli obiettori cattolici. Don Milani nel 1965 fu incriminato per la sua  posizione in favore dell’obiezione di coscienza: clicca L’obbedienza non è più una virtù“. La prima norma a disciplinare formalmente l’obiezione di coscienza arrivò solo con la legge 15 dicembre 1972 n. 772.