Rischia 175 anni di carcere per aver rivelato bugie e crimini dell’esercito USA.

La ministra dell’Interno del Regno Unito ha autorizzato l’estradizione di Julian Assange negli Usa. Il cofondatore australiano di Wikileaks è accusato di spionaggio. Ma la sua vera colpa è di aver rivelato le bugie di guerra e i crimini dell’esercito americano, fornendo un grande contributo alla libertà di informazione, così come fecero i giornalisti americani che rivelarono i crimini di guerra Usa nel Vietnam. “Questa decisione pone Assange in grande pericolo e invia un messaggio agghiacciante ai giornalisti in ogni parte del mondo”ha dichiarato Amnesty International. Insieme  a tutte le associazioni pacifiste  ci uniamo al  coro di proteste verso questa grave violazione dei diritti fondamentali dell’uomo che ferisce e impaurisce tutti coloro che in guerra cercano di raccontare la verità, spesso venendo sospettati di spionaggio e di violazione del segreto militare. La decisione del governo di Londra di consentire l’estradizione di Assange,  che ha semplicemente divulgato documenti relativi a questioni di grande interesse pubblico, è un attacco alla libertà di informazione e rappresenta un precedente pericoloso e poco edificante per qualsiasi Paese che si professi democratico..

Si spieghi al Papa come si fa a fare il Papa e anche ai Re Magi quali sono i doni.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz porta l’oro degli aiuti per la ricostruzione – ma Zelensky vorrebbe “armi pesanti e moderne” –; il premier italiano Mario Draghi l’incenso tutto fumo del “sì all’adesione all’Ue”; il presidente francese Emmanuel Macron la mirra amara dell’incitamento a “negoziare”. Questi doni non soddisfano il figlio dello spirito santo Joe Biden che invece indica la stella cometa dell’Occidente in tutt’altra direzione: verso la “lunga guerra” che “restituirà all’Ucraina l’integrità territoriale e certamente fiaccherà la Russia”. Il vice re erode  Medvedev   li sbeffeggia come “mangiarane, wurstel e spaghetti” e avanza nel Donbass “da nove fronti diversi”. I tre re magi europei tornano annunciando il prossimo “razionamento del gas”, mentre le Borse vanno su e giù, e l’inflazione solo su.

I re magi sarebbero stati completamente scomunicati se fossero prima passati in Vaticano da papa Francesco. Contro le cui prese di posizione (clicca qui il nostro articolo  Stiamo vivendo la terza guerra mondiale.): apriti cielo, un trust di cervelli giornalistici si era già scatenato a dargli lezioni di papismo. Giancarlo Loquenzi “Ma se il Papa non distingue tra buoni e cattivi… e si adatta alla accidiosa tiritera ‘è tutto più complesso’ che pastore d’anime è?”, “Che il Papa si metta a fare l’analista geopolitico mette tristezza. Andrebbe meglio consigliato”. Mario Lavia “Non ci sono buoni e cattivi? Ma che dice il Papa?”. Claudio Velardi “Si può parlare – da un soglio tanto alto – con tale irresponsabilità? Che siamo, al bar sotto casa?”. Claudio Cerasa  “Era meglio quando i Papi non parlavano”. Mattia Feltri “La sua opinione è inutile e infantile”. E a spiegare al Papa come fare il Papa non poteva mancare il leader della corrente pacifista di Lotta Continua nonchè condannato a 22 anni quale mandante dell’omicidio di Luigi Calabresi, Adriano Sofri: “Armi, armi e ancora armi. Ecco cosa manca oggi in Ucraina. Prima lo capisce  Francesco e meglio è per lui

TAP, una sconfitta dei Movimenti, una sconfitta dell’Ambiente.

Il Gasdotto Trans-Adriatico ( TAP, Trans-Adriatic Pipeline) è un gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraversa Grecia e Albania per approdare in Italia,  sulla costa adriatica della provincia di Lecce. Il progetto ha incontrato dal 2011 forti manifestazioni e proteste del  “Comitato No TAP” con associazioni, sindaci e comitati locali del Salento. I lavori sono già a buon punto e poi conclusi. Le manifestazioni si sono diradate. La partecipazione è diminuitaLa volontà popolare è stata messa a tacere, tradita dalla politica e dimenticata dallo Stato. Nel presentare “La grande opera”, il docu-film del regista e sociologo salentino Corrado Punziclicca qui, Maria Cristina Fraddosio  pone delle domande. <<Quando entrerà davvero nel vivo il processo a carico del consorzio Tap e di 18 imputati, tra cui i vertici delle multinazionali SNAM BP ecc, accusati di inquinamento ambientale, contaminazione della falda acquifera con metalli pesanti anche cancerogeni, espianto degli ulivi fuori dal periodo autorizzato e realizzazione dell’opera “su aree sottoposte a vincolo paesaggistico, idrogeologico e dichiarate zone agricole di notevole interesse pubblico in assenza di autorizzazioni”? Quando verrà dato seguito alle denunce sulle presunte violenze subite dagli attivisti? Quando verranno identificati gli agenti, tra gli 800 che hanno presidiato per mesi Melendugno, che sarebbero responsabili di tali condotte? Quando verrà chiarito come sia possibile che – ancora una volta – sia stata annunciata la conclusione di lavori relativi al gasdotto, come i recenti dissuasori volti a inibire la pesca a strascico a ridosso del microtunnel, che da autorizzazioni ambientali – considerate peraltro illegittime dalla Procura – avrebbero dovuto svolgersi prima dell’entrata in esercizio dell’opera e non dopo?>>