Il punto lo fa Gian Piero Godio il 6 novembre scorso al convegno organizzato dall’Osservatorio nucleare: clicca qui. Godio conclude: Attendiamo sempre che venga pubblicata al più presto da parte di Sogin (il governo) la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi. Insomma, campa cavallo che il prato verde non cresce. Insomma, siamo sempre al punto di partenza. Quello che ad esempio avevo stigmatizzato nel convegno (dallo stesso titolo) a Bosco Marengo del 7 settembre 2017: clicca il video. Avevo sottolineato che il problema non è tecnico bensì politico. Cioè nessun governo “colorato” con la mano destra o con la sinistra come i precedenti attuerà quanto previsto dalle Leggi. Dunque l’unica speranza -avevo detto- è l’entrata nei posti di comando di una forza politica con un programma ambientalista alternativo. L’allusione abbastanza trasparente era ai Grillini. Ebbene, dal 2018 il M5S è al governo. Qualcuno crede che il Movimento (o partito che sia ) Cinquestelle avvierà veramente il “Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”? Alzi la mano, dopo aver ascoltato i senatori grillini Gianni Girotto e Mattia Crucioli al convegno del 6 novembre 2020.