Covid-19 sta coprendo tutto e noi gli stiamo andando dietro come i topi seguivano il pifferaio.

Ha allentato diabolicamente la già bassissima attenzione sui mali strutturali del Paese, esempi inquinamento urbano o strage di amianto o assetto del territorio. Se la cavano inventano  la “bomba d’acqua”. Come quella di Crotone, e nel giro di pochi giorni si dimenticano la responsabilità della cementificazione in Calabria, che non è da meno della Lombardia e del Veneto. Si tampona alla meglio. Non si agisce preventivamente sulla pianificazione urbanistica e i suoi sodali fermando i loro appetiti ingordi di cemento e asfalto. Il suolo, il bosco, l’area agricola in collina, la natura non hanno il cellulare per telefonare al presidente del Consiglio per chiedergli di aprire un tavolo come fanno persino gli operatori dello sci in pieno Covid-19.

Vedremo quante risorse del Recovery saranno destinate alla manutenzione del territorio, a fermare il dissesto idrogeologico, a non consumare più suolo, a manutenere in ordine i fiumi, a gestire i boschi, etc. Clicca qui.

Dal 68 all’ecologia… il passo è breve.

Un’altra splendida realizzazione di Michele Boato:  Arcipelago verde- dal 68 all’ecologia..il passo è breve“. Il libro prosegue il cammino nell’ambientalismo italiano iniziato l’anno scorso col libro La lotta continua (che arrivava alle Tre giornate di Marghera dell’agosto 1970) e tratta il periodo dal 1970 al 1985, anno dell’irruzione mediatica e politica dell’ambientalismo. Questo irrinunciabile libro è fratello maggiore, su scala nazionale, della storia narrata, per lo stesso periodo,  nella prima parte del secondo volume de L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza. Il periodo storico è assai controverso: la Nostra storia non si ferma alla sconfitta del Movimento Operaio e risorge la voglia di partecipazione, il conflitto, il protagonismo di massa, la democrazia diretta e partecipata, dal basso dei Movimenti ecopacifisti. La democrazia per non zoppicare deve poggiare su due gambe: il consenso e il conflitto, ovvero la politica e il movimento, la democrazia delegata e la democrazia partecipata.

Se clicchi qui, scorri gli indici dei capitoli di “Arcipelago verde” e delle associazioni e delle persone citate. Puoi acquistarlo (10 euro) contattando Michele Boatomicheleboato@tin.it     

Reflusso ecopacifista anche in Svizzera.

E’ stato bocciato in Svizzera il referendum che voleva rendere le imprese con sede nel Paese responsabili per reati ambientali e sfruttamento anche all’estero. Il testo non ha infatti ottenuto la richiesta maggioranza dei Cantoni,

E’ stato respinto anche il referendum basato sulla proposta “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”. Il testo, che chiedeva di vietare gli investimenti finanziari nelle aziende produttrici.