Amianto. Ancora una volta giustizia è sfatta.

Per i morti amianto alle ex officine Casaralta di Bologna,  la  Corte d’Appello ha annullato le pene dei dirigenti condannati in primo grado. Clicca qui il commento del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.

Apprendiamo inoltre che il Tribunale di Matera ha condannato a tre mesi di reclusione (praticamente assolti) tre ex dirigenti della Italcementi  per lesioni colpose ai danni di un lavoratore esposto all’amianto per l’asbestosi polmonare a lui riscontrata,  e al  risarcimento del danno (quale danno?) in favore delle associazioni costituite parti civili (AIEA, Medicina democratica). Alla vittima niente?

Nato nel 1993 per rispondere “eccoci!” alle sollecitazioni del femminismo.

Noi del gruppo uomini di Pinerolo (vedi la storia del gruppo) abbiamo pensato a questo sito web come ad una ulteriore possibilità di comunicare e condividere percorsi di ricerca, di autocoscienza e di approfondimento da parte di uomini su temi quali il patriarcato dominante, l’identità maschile, il rapporto uomo-donna in tutte le sfere della vita quotidiana (famiglia, lavoro, politica, scienza, economia,…).
Questo sito vuole essere un contenitore dove mettere il nostro cammino di gruppo e il cammino che altri gruppi e singoli uomini stanno facendo sulle tematiche prima citate. Da qualche anno stiamo venendo in contatto con tante persone che si muovono nella nostra direzione e vogliamo condividere questo spazio di comunicazione con loro e con chiunque voglia contribuirvi. Mail carlobeppe@libero.it.

Sono scappati sotto le bombe turche, si sono accampati in pieno deserto.

Dove non cresceva un filo d’erba, ma hanno ricominciato a vivere, piantando alberi, dissodando terreni, allevando bestiame, aprendo scuole e cooperative, applicando i principi del confederalismo democratico. Con la pandemia  sono abbandonati a se stessi, senza nessun aiuto medico o sanitario. Se riuscissimo a salvare anche una sola vittima, sarebbe il segno che restiamo umani.  Clicca qui.

La “Carta” del Movimento Nonviolento, movimento di lotta, rivoluzionario.

Il Movimento Nonviolento lavora per l’esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell’apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il Movimento persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d’azione del Movimento Nonviolento sono: 1. l’opposizione integrale alla guerra;  2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l’oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;  3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un’altra delle forme di violenza dell’uomo.
Il Movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell’uccisione e della lesione fisica, dell’odio e della menzogna, dell’impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l’esempio, l’educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la non collaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

Personaggi e interpreti di una lunga lotta antinucleare.

In occasione della pubblicazione del libro (clicca qui)  che documenta la storia del nucleare – da Bosco Marengo (AL) al Forum Nazionale dei Movimenti Antinucleari  e al Referendum 2011, dal dopo Referendum ai governi verde-giallo-rossi –  alcuni  ci hanno chiesto di ricordane i protagonisti. Lo facciamo volentieri. Cliccando qui, trovi in ordine di apparizione  i  personaggi e gli interpreti del libro (segnalati con asterisco se classificati come buoni o cattivi o ignavi. Nonché in ordine alfabetico, tra i buonissimi, l’elenco dei sottoscrittori dei Ricorsi Amministrativi.

Il libro è a disposizione di chi ne fa richiesta.

Siamo alla follia. C6O4 perseguito in Veneto e autorizzato in Piemonte.

La follia è quella della Provincia di Alessandria che concede AIA alla Solvay di Spinetta Marengo per il tossico e cancerogeno Pfas C6O4, spacciato come innocuo sostituto dei vecchi Pfas. Invece a Vicenza  nell’ambito del processo Miteni di Trissino le Amministrazioni si costituiranno parte civile (clicca quinon solo per il reato di inquinamento ambientale PFAS più vecchio (PFOA PFOS) ma anche per quello relativamente più recente (C6O4). La novità, di cui noi per primi abbiamo dato risalto sul Sito www.rete-ambientalista.it,  giunge a pochi mesi da una decisione storica della Cassazione penale la quale in una sentenza ha stabilito espressamente che per alcune tipologie di reati ambientali, tra i quali alcuni assimilabili a quelli riscontrati nei processi Miteni e Solvay, la prescrizione non interviene perché i danni cagionati da una determinata situazione ambientale perdurano ugualmente anche a processo in corso. Dunque quanto stabilito varrà anche nel processo di Alessandria che prossimamente si riaprirà in coda alla  condanna inflitta a Solvay, per tutto il cocktail di veleni non solo per i Pfas,  e alla luce dei  tre esposti in Procura del Movimento di lotta per la salute Maccacaro (clicca qui), compresa l’incriminazione  in USA.

La follia è quella del governo che, dopo essersi impegnato  LIMITI ZERO PFAS direttamente per bocca del ministro all’Ambiente (Andrea Costa), ora sta menando il can per l’aia (can per MammeNoPfas e Comitati StopSolvay) e aia per AIA Autorizzazione Integrata Ambientale). Colpa del Governo dunque, la nuova AIA della complice  Provincia di Alessandria sarà portata da Solvay nel  tribunale vicentino come prova: se il C6O4 è autorizzato in Piemonte perché dovrebbe essere considerato nocivo in Veneto?