Politica Agricola Ue. Ambiente sconfitto su tutta la linea.

Vincono l’agricoltura intensiva e la lobby dell’agrobusiness. Nessun tetto massimo alla densità di animali per ettaro negli allevamenti intensivi le cui sovvenzioni, almeno per ora, restano invariate. Nessun budget specifico per proteggere la biodiversità sui terreni delle aziende agricole con stagni, siepi e piccole zone umide e, per rimanere in tema, addio all’obbligo di almeno il 10% dei terreni agricoli dedicati alla biodiversità. E viene persino abolito il divieto di arare e convertire i prati permanenti nei siti della rete Natura 2000 (aree protette), dove gli agricoltori potranno ricevere sovvenzioni per trasformare in campi agricoli le zone umide tanto preziose per la fauna selvatica. Per il Commissario Europeo all’Agricoltura questo voto del Parlamento Europeo renderà impossibile la realizzazione del Green New Deal. Soddisfatta, invece, la nostra Ministra Bellanova, schieratissima con le grandi lobby.

L’acqua è un diritto essenziale e inalienabile.

Che deve passare attraverso una trasparente e ‘reale’ gestione pubblica. Invece, nonostante l’esito del Referendum abrogativo del 2011 che decretò la vittoria del sì per una gestione dell’acqua pubblica, siamo ancora costretti a rivendicare istanze che mettano in luce il fatto che l’acqua non può, e non deve, essere considerata una merce sulla quale privati possono lucrare. Per fare il punto della situazione è stato promosso un Convegno nazionale: clicca qui.

Venezia. Dov’è finita la Città Metropolitana?

Certo, le prove positive del MOSE hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ma i cambiamenti climatici imporranno scelte ben più sostanziali per mettere in sicurezza la vita materiale ed economica della comunità e il futuro della Laguna. È di questi giorni la nascita di una nuova Autorità per la Laguna di Venezia. Questo è il momento giusto per cominciare a lavorare insieme, per imboccare finalmente la strada della rinascita. Clicca quiVenezia camb!a”.

L’utopia ti cingerà la vita.

Il 28 Aprile 1915 più di 1000 donne provenienti da 12 paesi dell’Europa e dell’America si riuniscono all’Aja in un Congresso Internazionale, per opporsi alla 1° Guerra Mondiale in corso. Viene istituita WOMEN’S INTERNATIONAL LEAGUE FOR PEACE AND FREEDOM (Lega Internazionale di Donne per la Pace e la Libertà), che oggi è presente in tutti i continenti. WILPF-Italia intende celebrare  un traguardo importante quale la ratifica da parte di 50 Stati del Trattato di Proibizione degli ordigni nucleari (TPAN) nel ricordo dell’artista Silvana Simone appena scomparsa: “Una complice fervente dell’obiettivo di contrastare la guerra e profetizzare una vita di equilibrio, di rispetto per gli esseri umani, per gli animali e il Pianeta”.

Solvay lo chiama “Piano di coltivazione”.

A monte il “piano di coltivazione, a valle  la  “spiaggia caraibica”. 

Progetto Solvay al VIA regionale per lo sfruttamento minerario dell’area Nord della Concessione perpetua di Buriano per l’estrazione del salgemma. Nell’arco di 40-50 anni: perforazione di circa 330 pozzi, messa in formazione dei sondaggi e delle infrastrutture occorrenti, nella fase di recupero di salamoia satura dai pozzi di estrazione. Il progetto ricade nel territorio del Comune di Montecatini Val di Cecina (PI) ed interessa  anche i territori  del  Comune di Volterra (PI).

Made in Solvay. Può essere usata per fabbricare armi chimiche o come arma chimica essa stessa.

Le  omesse rilevazioni (clicca qui) di acido cloridrico (HCL) e di acido fluoridrico (HF) non raggiungono la gravità del vergognoso controllo dei Fluorurati, cancerogeni ma altresì letali in fase acuta,  tetrafluoroetilene C2F4 e perfluoroisobutene PFIB in particolare. A Spinetta Marengo infatti la centralina (in)controllata da Arpa misura solo HCl e HF. La misura  dei Fluorurati è ancora solo effettuata da Solvay. Il progetto dell’ex assessore comunale Claudio Lombardi  prevedeva la misura dei Fluorurati anche per la centralina Arpa. Finito il suo mandato tutto si è fermato.

Eppure la sovraesposizione acuta o cronica di queste micidiali sostanze  causa danni al fegato e ai reni, l’inalazione provoca gravi sintomi di edema polmonare con respiro sibilante, mancanza di respiro, tosse con espettorato, e il colore della pelle bluastra. Tosse e dolore toracico può verificarsi nella fase iniziale. L’esposizione eccessiva può causare la morte. Ad esempio, il PFIB a causa della sua altissima tossicità è stato classificato nel secondo livello della convenzione sulle armi chimiche: sostanza che può essere usata per fabbricare armi chimiche o come arma chimica essa stessa. In tempo di pace il PFIB è presente nei gas che si sviluppano durante il surriscaldamento delle padelle ricoperte di Teflon.

Nello stabilimento Solvay di Alessandria sono state frequenti le nostre denunce di fughe di gas, magari con evacuazioni di reparti e non sempre segnalate da allarmi, comunque mai all’esterno. Infine, per le misurazioni delle emissioni di Fluorurati vale la considerazione generale.  L’attendibilità e la trasparenza di Solvay  è già manifesta per quanto riguarda l’inquinamento delle falde (documenti scovati dalla Procura) e i Pfas nel sangue dei lavoratori (cartelle cliniche secretate): clicca qui.

Non di sola acqua si muore alla Solvay di Spinetta Marengo.

Non rileva un bel nulla la stazione di monitoraggio  di Via Genova a Spinetta Marengo, installata da Solvay e gestita da Arpa Piemonte secondo quanto previsto dall’autorizzazione AIA e dalla convenzione in essere tra Arpa e azienda. Dovrebbe, a circa 500m in linea d’aria dal polo chimico e in pieno paese, misurare simultaneamente acido cloridrico (HCl) e acido fluoridrico (HF). Ma non lo fa mai. Già nel 2018 gran parte dei dati erano invalidati per il mancato funzionamento degli analizzatori (pur rilevando 290 superamenti ai valori soglia! oltre a “fenomeni di natura ignota” all’Arpa). L’anomalia si è aggravata nel 2019, tant’è che fino a settembre le  prove di funzionamento degli analizzatori in manutenzione  non sono state  esaustive a causa dell’assenza del materiale certificato indispensabile per eseguire i test relativamente all’acido cloridrico.  Arpa Piemonte ha più volte sollecitato, senza esito, Solvay in merito all’arrivo del materiale certificato sopra citato, pertanto anche i valori misurati sino a fine anno 2019 sono stati considerati “non validi”. “Complessivamente” dettaglia la relazione Arpa “quest’anno si riscontra una perdita del 70% dei dati”. “Dunque i dati a disposizione (30%)  per via del gran numero di dati invalidati a causa del malfunzionamento strumentale, sono del tutto  insufficienti se confrontati con  gli obiettivi di qualità previsti dalla legge che impongono una raccolta minima di dati pari al 90% per le misurazioni in siti fissi per gli inquinanti normati”. “Pertanto, a causa della scarsa ed insufficiente percentuale di dati validati non si ritiene corretto eseguire un confronto con quanto misurato negli anni precedenti”. Va da sé la scarsa attendibilità dei dati dei campionatori passivi, usati come palliativi della stazione di monitoraggio invalidata, al punto che le determinazioni analitiche sono state eseguite presso un laboratorio privato individuato addirittura  dalla stessa Solvay e dalla medesima trasmesse all’Arpa.

Nota bene. Questi dati, queste relazioni dell’Arpa, “ComitatostopSolvay” e “MammeNoPfas”dovrebbero confluirli  al “tavolo tecnico” del Ministero dell’Ambiente (annullato martedì 28 ottobre a Roma), insieme a tutta la documentazione prodotta per i PFAS, alla quale aggiungere un fascicolo Bisfenolo:  https://www.edocr.com/v/xv4wmd8p/bajamatase/ca-attenzione-Arpa. Il tutto, per comprovare il record di morti di cancro,  sarebbe  fin troppo convincente ma, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

La Commissione Parlamentare Ecomafie presa a pedate da Solvay. Cinquestelle di nuovo al bivio: perdere voti o poltrone.

Mentre l’Unione Europea si assume l’impegno di vietare Pfas e Bisfenolo, cosa (non) si fa in Italia? In barba alla UE (clicca qui) ci si barcamena per non pestare i piedi a Solvay e Miteni. Il governo, che si è rimangiato “Limiti zero per i PFAS” del ministro grillino Sergio Costa, rinvia l’ impegno sine die  cercando di fagocitare i veneti di “MammeNoPfas” e i piemontesi di “ComitatoStopSolvay” in  estenuanti “tavoli di confronto”, di cui il primo a Roma il prossimo 28 ottobre. Tirano un sospiro di sollievo le amministrazioni venete. Gongola Miteni sotto processo a Vicenza: di rinvio in rinvio prima udienza il 30 novembre. La manovra dilatoria del governo giallorosa (ex gialloverde) si consona alle amministrazioni leghiste subalpine di Regione Comune e Provincia: quest’ultima ha appena autorizzato -malgrado record di tumori e acquedotti chiusi-  alla Solvay di Spinetta Marengo il pfas C6O4 secondo i parametri di inquinamento suolo-acqua-aria dettati dalla multinazionale belga. La Procura di Alessandria, anche dopo i nostri solleciti (clicca qui) tergiversa e non requisisce alla Solvay le cartelle cliniche dei lavoratori: “pistole fumanti” dei reati di avvelenamento del sangue da PFOA. Sotto traccia anche la nostra denuncia sul Bisfenolo, ulteriore interferente endocrino nel cocktail  di Solvay (clicca qui). 

In questa palude, pur si svolge altra ginnastica isometrica dei politici. All’audizione di Alessandria, il 22 ottobre, la “Commissione parlamentare Ecomafie”, presieduta da Stefano Vignaroli  (sufficientemente comunicativo con l’altrettanto grillino ministro?), è rimbalzata sul muro di gomma dell’Arpa (sepolcri imbiancati Angelo Robotto e Alberto Maffiotti): assieme all’ ASL da noi sempre avversate quali responsabili di collusione istituzionale (destra e sinistra). Legambiente e ComitatoStopSolvay hanno incassato le immancabili promesse di indagini epidemiologiche esaustive, che unite a quelle idrogeologiche sollecitammo dai lontani anni ’90. In quegli anni, da quel di Revigliasco, spaziava già nelle amministrazioni provinciali l’attuale sindaco Gianfranco Cuttica, dal quale appunto i parlamentari avrebbero (il condizionale è d’obbligo perché gli atti sono secretati) cercato di scrutare  qualche coscienza della miliardaria bonifica del disastro ecoesanitario di Alessandria. Ma senz’altro Cuttica era stato rassicurato dal direttore Andrea Diotto  che tutto -a colpi di sedicenti barriere idrauliche- sarà sistemato nel 2029 (“messa in sicurezza definitiva”: definizione di Vignaroli), perciò non ha soldi per completare l’indagine epidemiologica sulla correlazione tra inquinamenti e patologie.

Il giorno seguente, la Commissione Ecomafie (Stefano Vignaroli, Massimo Vittorio Berutti – Gruppo Misto, Chiara Braga – PD, Alberto Zolezzi (M5S), è stata omaggiata in Solvay dal dirigente fiancheggiatore  leghista a braccetto di Gianfranco Baldi, presidente della Provincia. Costante e discreto il collegamento skipe con Bruxelles. Al termine del “sopralluogo” “informale” la spudorata velina aziendale recita: “Abbiamo confermato alla Commissione che il C6O4 non è biopersistente, non è bioaccumulabile, non è mutageno e neppure tossico per la riproduzione. Infine, non vi è alcuna evidenza scientifica che il C6O4 possa presentare un rischio cancerogeno per l’uomo. Inoltre, come confermano i risultati del bio-monitoraggio sui lavoratori, la sorveglianza medica a medio-lungo termine dei dipendenti non indica alcuna correlazione con effetti patologici legati all’esposizione professionale al C6O4 per il sito di Spinetta Marengo”. Chissà  (gli atti della Commissione sono secretati) se Vignaroli avrà almeno obiettato che le cartelle cliniche dei lavoratori sono nascoste nei cassetti di Solvay e che la relativa sorveglianza medica per essere minimamente  credibile non possa essere sequestrata da un privato. Nel “colloquio informale” Solvay ha soprattutto minacciato una falsità clamorosa: che senza Pfas dovrebbe chiudere mezzo stabilimento: I due terzi della produzione in termini di volumi dipendono da composti Pfas e rappresentano circa il 60% del nostro fatturato”. Cioè, in questa partita a scacchi nazionale che si sta giocando (sulla pelle della popolazione) sulla scacchiera Solvay ha mosso la pedina regina: il ricatto occupazionale. Cinicamente, perché ai Pfas ci sono alternative (meno remunerative). Come non bastasse, Solvay ha avvertito il Ministero dell’Ambiente con la mossa del cavallo: bada bene anche di ridurre ai minimi termini il risarcimento dovuto allo Stato per la bonifica del disastro ecologico, sentenziato dalla Corte di Cassazione.

Lo scacco al re sarebbe l’intervento legislativo che fissi limiti zero ai Pfas. Dall’altro lato della scacchiera c’è dunque  il ministro Sergio Costa, ovvero da soli i Cinquestelle che anche sul caso Pfas preferiranno  perdere voti piuttosto che poltrone.

Menare il can per l’aia. Il Tavolo tecnico presso il Ministero dell’Ambiente.

Rimangiato l’impegno “limiti zero” del ministro  Costa, avviata una pastoia di gratifichevoli  “tavoli tecnici” (Clicca qui). Primo appuntamento a Roma il 28 ottobre. “MammeNoPfas”” e “ComitatoStopSolvay” sono portatrici di due eccezionali storie dei Pfas:  incrociano Solvay e Miteni, Spinetta Marengo e Trissino, Piemonte e Veneto lungo tutta la pianura padana fino alla foce del Po. (Continua)

A Trissino, Pfas nei pozzi a livelli stellari. A Spinetta il Bormida è tinto d’azzurro.

I dati Arpav sono inequivocabili, ma la  Giunta si difende: situazione sotto controllo: clicca qui.

Un recente studio ha evidenziato che oltre 200 milioni di americani potrebbero avere a disposizione dell’acqua potabile contaminata da PFAS: clicca qui.

L’acido perfluoroottanoico, il PFOA, è una sostanza che si trova nel teflon, nei tappeti e in alcuni indumenti impermeabili e appartiene a una classe di sostanze organiche perfluoroalchiliche (PFAS), sostanze sintetiche prodotte dall’uomo che non si degradano nell’ambiente e si accumulano nei tessuti umani. Queste sostanze sono state trovate in quantità elevate nei corsi d’acqua vicino a strutture industriali che trattavano questo tipo di prodotti: clicca qui.

Ad esempio, a valle dello scarico Solvay di Spinetta Marengo il fiume Bormida diventa tinto d’azzurro: clicca qui.

Vendetta dell’ENI: perquisito il Centro Sociale Rivolta.

Decine di poliziotti  in assetto antisommossa e diversi blindati. L’intimidazione è conseguente alla seconda edizione del Venice Climate Camp, nell’ambito del quale lo scorso 10 settembre attiviste e attivisti hanno bloccato l’impianto di Eco-progetto di Veritas, in cui dovrebbe sorgere il nuovo inceneritore, e il 12 settembre la neonata rete Rise Up 4 Climate Justice ha sanzionato la raffineria ENI di Porto Marghera.  Clicca qui.

Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri? E Marx non aveva previsto le pandemie.

Le disuguaglianze esplodono.  I 2.158 miliardari censiti nel 2017,  a fine luglio erano divenuti 2.189, con le loro ricchezze aumentate del 27,5% in appena quattro mesi. Come una manna, il Covid-19 ha allargato la forbice addirittura tra i Paperoni: quelli che hanno costruito le loro fortune su tecnologia e sanità hanno superato i colleghi dei settori tradizionali. La crisi innescata dal Covid-19 entro il 2021 farà cadere nella povertà estrema da 110 a 150 milioni di persone. Anche tra i Paesi più ricchi  l’1% dei suoi abitanti più ricchi guadagna nove volte il reddito del 10% più povero. I tassi di mortalità seguono questi trend. Uguale forbice per l’istruzione. Clicca qui Nicola Borzi.

Franca Ongaro.

La figura politica più importante del  movimento per la chiusura dei manicomi ed il riconoscimento di diritti e dignità ai “matti”, come spesso accade nella storia alle protagoniste femminili, è stata relegata ad un ruolo di secondo piano, quello “della moglie di” Franco Basaglia. Clicca qui un omaggio nel videoclip di “Banda POPolare dell’Emilia Rossa. Il titolo della canzone trae ispirazione da una scritta poi divenuta celebre trovata in una cella del manicomio di Sassari quando venne liberato dai pazienti internati. La scritta recitava “Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti”.

Virus: o la Borsa o la vita.

Il conflitto è sempre quello, tra la Borsa (con la maiuscola) e la vita (con la minuscola)tra un’economia del profitto dove tutto è sacrificabile agli interessi di multinazionali e lobby finanziarie e una società che costruisca su diritti, beni comuni, natura e relazioni, un’alternativa socialista che garantisca un futuro degno a tutte le persone. Clicca qui la posizione di Attac.

Non pace ma spada: Aldo Capitini e Gesù Cristo.

Per l’anniversario della morte di Aldo Capitini, il filosofo antifascista fondatore del Movimento Nonviolento, riproponiamo la lettura di due suoi scritti. Clicca qui. E’ un errore credere che la nonviolenza predichi  pace, ordine, lavoro e sonno tranquillo, matrimoni e figli in grande abbondanza, nulla di spezzato nelle case, nessuna ammaccatura nel proprio corpo. La nonviolenza non è pace. E’ invece guerra anch’essa, o, per dir meglio, lotta, una lotta continua contro le situazioni circostanti, le leggi esistenti, le abitudini altrui e proprie, contro il proprio animo e il subcosciente, contro i propri sogni, che sono pieni, insieme, di paura e di violenza disperata. Dal Vangelo secondo Matteo 10:34-11:1 In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada.”

Enichem: ennesima assoluzione amianto.

Vito Totire commenta la sentenza d’Appello con assoluzioni “per non aver commesso il fatto». Clicca qui. AEA – l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute- ricorre in Cassazione, grazie al patrocinio gratuito dell’avvocato. Con qualche aspettativa favorevole? Lo fa per dovere, “per amore di verità e giustizia”. La comprendiamo, il nostro pessimo giudizio sulla giustizia in campo ambientale resta quello documentato in “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia.

Iniziativa per le scuole. Educazione alla pace.

Nell’ambito della campagna Scuole Smilitarizzate, PeaceLink offre nel suo Sito (clicca qui)  dieci canzoni contro la guerra,  canzoni che hanno fatto da colonna sonora ai movimenti che si sono opposti alla guerra e che hanno espresso con la forza della musica, per intere generazioni, il ripudio della guerra e del militarismo.

Di seguito, Imagine , di John Lennon.  E’ l’inno alla pace per eccellenza, la musica ha un tono solenne ed è un classico. L’invito alla fratellanza e a “unirsi a noi”, fa di Lennon un leader carismatico laico e visionario, che vuole abolire le frontiere, le guerre, la povertà e la fame. Auspica un mondo di giustizia sociale e di uguaglianza in cui non vi sia nulla per cui “uccidere o morire”. E’ del 1971.

La legge uranio impoverito giace nei cassetti.

E’ morto Marco Diana, 50 anni, ex maresciallo dell’Esercito. Con lui salgono a 381 i morti per esposizione all’uranio impoverito mentre sono oltre 7500 gli ammalati. La giustizia e la verità per le centinaia di morti e le migliaia di ammalati per esposizione all’uranio impoverito sono state ignorate quando non apertamente avversate da centrodestra e da centrosinistra. Il dossier “uranio impoverito” è stato uno dei cavalli di battaglia (tra gli altri No Tav, No F35…) con cui il M5S, in passato, ha fatto il pieno di voti e conquistato un consenso straripante. Ma… clicca qui Gregorio Piccin.

Mai un solo tarantino ha chiesto di ampliare la base Nato.

Questo ingente investimento militare (200milioni di euro)  è una spesa inutile che sottrae risorse ad altri settori civili. Ed è in linea con una strategia controproducente per le potenzialità di riconversione.  “Caro ministro Costa, in questi anni abbiamo ascoltato i cittadini di Taranto, il loro grido di dolore per l’emergenza sanitaria e ambientale. Durante tutta la nostra lunga esperienza, mai un solo cittadino ci ha chiesto che si ampliasse la base Nato. Non era una necessità avvertita da nessuno”. Clicca qui Peacelink.

Per una transizione verde dei porti italiani.

Egregio Presidente del Consiglio, mostriamo all’Europa di avere un piano ambizioso per i porti e la nostra industria navale e rendiamo l’Italia un leader nel settore, modernizzando le sue infrastrutture.  

Clicca qui la Lettera di comitati ed associazioni città portuali italiane al Governo firmata da xx Cittadini per l’Aria onlus – Anna Gerometta xx Comitato Tutela Ambientale Genova – Giovanni Coiana xx Italia Nostra Ancona – Maurizio Sebastiani xx Comitato Tutela Ambientale Genova CENTRO-OVEST e Ecoistituto Reggio Emilia e Genova – Enzo Tortello xx Associazione AmbienteVenezia e Comitato NOGrandiNavi – Luciano Mazzolin xx  Italia Nostra Onlus – Sezione Genova – Vincenzo Lagomarsino xx We are here Venice – Jane da Mosto xx Savona Porto Elettrico – Antonella Fabri e Angelo Zoia xx  hub.MAT – Laboratorio per la Mobilità, l’Ambiente ed il Territorio APS – Olbia – Roberta Calcina xx Save Your Globe APS – Rosario Previtera xx  Comitato NOFumi-Ancona – Cristiana Paoletti xx

Allarme. C’è anche il Bisfenolo a Spinetta nel cocktail con i Pfas.

Pericolosissimi gli interferenti endocrini: colpiscono  direttamente i feti.  La Commissione UE discute la messa al bando. Braccio di ferro con Solvay.

Clicca qui il documento trasmesso all’ARPA Piemonte.

Cosa aspetta la Magistratura a sequestrare a Solvay le sconvolgenti cartelle cliniche Pfas?

La pistola fumante caricata a Pfas

Lettera aperta al procuratore capo Enrico Cieri presso il tribunale di Alessandria. (via Pec) 

Campane stonate. Inquina sì. Inquina no. Danni alla salute sì. Danni alla salute no. Ma insomma, ci sono le prove? Ci sono, c’è anche la “pistola fumante”. E’ a portata di mano della Magistratura. Ad Alessandria dormiente. La Magistratura cosa aspetta a sequestrare le secretate cartelle cliniche dei lavoratori di Spinetta con tutte le (noi ne abbiamo alcune) analisi del sangue che Solvay conosce sconvolgenti e volutamente “ignora” da sempre? E, riteniamo noi, ad accertare i reati colposi o dolosi eventuali ed avviare i relativi procedimenti penali? Tenga conto che con quegli accertamenti l’INAIL individua a centinaia di lavoratori la malattia professionale derivante dai danni provocati dai PFAS: le stesse patologie che colpiscono migliaia di cittadini esposti. Già allo stato di spermatozoi.  (continua).

Cartelle cliniche come proiettili.

Limiti zero Pfas. Il governo mena il can per l’aia.

Rimangiato l’impegno “limiti zero” del ministro all’ambiente Costa. Rinvio di un anno (poi due ecc.) tramite un intorbidito disegno di legge. Intanto avviata una pastoia di gratifichevoli  “tavoli tecnici” in cui MammeNoPfas e ComitatoStopSolvay saranno facilmente fagocitati dalla cricca ministeriale e confindustriale che opera per conto di Solvay e Miteni.  Quanto prima verificheranno la presa in giro. Tra i Movimenti ambientalisti l’interpretazione più probabile  è di  un ennesimo tradimento dei Cinquestelle. (Clicca qui).

Clicca qui il Giudizio delle MammeNoPfas.

Il governo  mena il can per l’aia, prende tempo, quello che serve a Solvay per continuare -se indisturbata dalla Magistratura– ad inquinare e ammalare, e a Miteni per sgusciare dal processo.

Dalla Solvay di Spinetta Marengo  non deve più uscire una sola molecola di PfAS in atmosfera, nelle acque e nel suolo.

Invece Provincia Comune Regione hanno accettato che  un reato accertato e documentato  -inquinamento e morti- continui ad essere perpetrato ed oltretutto a tempo indeterminato: Clicca qui Legambiente e Comitato Stop Solvay.

Clicca anche https://www.rete-ambientalista.it/2020/10/01/la-lega-lacche-di-solvay-inchiappetta-i-cinquestelle/ oppure https://www.vicenzapiu.com/leggi/pfas-piemonte-solvay-spinetta-marengo-c604-costa-lega-maccacaro/

Dati gonfiati, zero benefici. Il dossier che stronca il Tav.

Dalla Corte dei Conti Europea una sonora bocciatura: su valutazioni del tutto fantasiose e manipolate il Tav Torino-Lione è un progetto che non sta in piedi né dal punto di vista economico, perché è basato su previsioni di traffico del tutto irrealistiche; né dal punto di vista ambientale perché il bilancio della Co2 peggiora e diventa positivo solo nel 2037, quasi 25 anni dopo l’inizio dei lavori. Clicca qui. Dunque il Governo butta via miliardi necessari per scuola e sanità.

Abbiamo vinto contro lo Sblocca Italia.

Il Tar Lazio accoglie il nostro ricorso: la qualificazione degli inceneritori come “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” deve comunque “garantire che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare la salute umana e senza recare pregiudizio all’ambiente, in particolare senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, la flora e la fauna”.  Clicca qui il Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare.

In tutte le scuole finestre aperte anti covid, chiuse a Taranto anti Ilva.

La normativa anti-Covid dispone un costante ricambio dell’aria nelle scuole per evitare eventuali contagi dovuti al ristagno ma, al contrario per i ‘Wind days‘, a Taranto è opportuno tenere le finestre chiuse per limitare l’entrata delle polveri ILVA. Il Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente sottolinea che è preciso dovere del sindaco dichiarare la necessità di fermare dell’area a caldo dell’ILVA. Per combattere il Covid che si diffonde nelle scuole va fermata la produzione inquinante che fa salire il PM10 nelle aule che vanno arieggiate. Clicca qui Peacelink.