No ai piccoli sì al grande reattore a fusione nucleare.

La marcia verso il rilancio dell’energia nucleare procede e vede come protagonisti da un lato i gruppi industriali interessati e dall’altro parte dello schieramento politico che rappresenta quegli stessi gruppi e il modello economico in cui operano. L’interesse prevalente di questi soggetti non è quello di fronteggiare la crisi energetica e men che meno quella climatica, bensì quello di fare utili realizzando, a spese pubbliche, dei nuovi impianti e poi vendendo energia in quantità crescenti. La prospettiva è il “qui e ora”.

Ansaldo Energia -Ansaldo Nucleare (lo Stato italiano), Edf e Edison hanno sottoscritto una lettera di intenti per collaborare allo sviluppo del “nuovo nucleare” in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia. Il governo applaude. Dodici anni dopo, siamo ancora a parlare di nucleare, nonostante il risultato di due referendum. Nonostante l’Italia, dopo 27 anni di produzione e 32 di decommissioning, non è stata ancora in grado di individuare il sito del Deposito Nazionale per le scorie radioattive.

Il nucleare di “nuova generazione”: i “nuovi” impianti distribuiti qua e là su tutt’Italia: i “piccoli” reattori sfruttano la fissione nucleare, dunque la durata della radioattività dei depositi delle scorie distribuiti qua e là è: plutonio 239 più di 100.000 anni (dimezzamento poco più di 24.000 anni), cesio 137 più o meno 150 anni (dimezzamento 30 anni), stronzio 90 idem. Nel caso di miscelazione: le durate vanno moltiplicate almeno per 10.

Eppure tutti sappiamo che possediamo il più grande “reattore a fusione nucleare” esistente. Il Sole.  E’ già disponibile per la produzione di energia rinnovabile e fornisce ogni anno 15mila volte l’energia di cui l’umanità ha bisogno. La ricerca scientifica ha sviluppato le tecnologie necessarie.

Clicca qui e  Clicca qui.