La posizione del Movimento per la pace fin dagli anni ’80.

Siamo da tempo in una fase in cui Russia e Cina vengono accerchiate militarmente dagli Stati Uniti. Da 20 anni Mosca dice che l’Ucraina non deve essere ammessa alla NATO. Ciò significa che nessun missile statunitense può essere schierato sul confine ucraino-russo. Questi interessi di sicurezza sono stati costantemente ignorati. Questo è uno dei motivi principali per cui è scoppiata la guerra in Ucraina. L’argomento secondo cui ogni stato può decidere da solo a quale alleanza aderire è falso. Tutti sanno che gli Stati Uniti non accetterebbero mai l’ingresso di Cuba in un’alleanza militare con la Russia, o il dispiegamento di missili russi al confine degli Stati Uniti con il Messico o il Canada. In fin dei conti, non si tratta solo di annessione alla NATO. La domanda cruciale è: si possono piazzare missili ai confini di una potenza nucleare che non ha così il tempo di allerta? Questo era già un grosso problema nel movimento per la pace degli anni ’80. A quel tempo si trattava di affrontare il tema del dislocamento di razzi Pershing II in Germania, contro il quale abbiamo dimostrato. Il tempo del loro volo per Mosca sarebbe stato di soli dieci minuti. Dal confine ucraino-russo, il tempo di volo è molto inferiore”.

Queste affermazioni sono di Oskar Lafontaine, in Germania già presidente della SPD e oggi esponente della Linke. Insomma, è una guerra che come sempre è pagata con sanzioni ai più poveri e che invece potrebbe risolversi con referendum Onu nelle zone contestate. Verrebbe da dire: la guerra se la facciano Biden e Zelensky con Putin, se non fosse ai nostri confini e con le bombe atomiche sul suolo italiano.