Una Terra per tutti – Una guida per la sopravvivenza dell’umanità.

Beppe Grillo ricorda che celebriamo nel 2022 il cinquantenario dello storico rapporto al Club di Roma  I limiti alla crescita, e chiede innanzitutto che dobbiamo  rivendicare l’italianità del Club di Roma, che il Club di Roma torni dalla Svizzera in Italia. Qui, nel 1972 quel libro infatti svegliò il mondo sul rischio di continuare a raddoppiare l’espansione materiale delle attività umane fino a superare i limiti ecologici planetari. 

Lunedì 28 novembre  il Club di Roma presenterà al CNEL di Roma il suo nuovo progetto e rapporto Una Terra per Tutti – Una guida per la sopravvivenza dell’umanità. Questo rapporto, preparato in dieci anni da un collettivo internazionale di scienziati, analizza con un nuovo modello di simulazione al computer la problematica già affrontata da I limiti alla crescita nel 1972: con quale economia e con quale società la Terra può ospitare una popolazione mondiale crescente senza superare i limiti ecologici planetari? Continua qui a leggere Beppe Grillo.

E di persona appuntamento con Beppe Grillo a febbraio: clicca qui.

Tredici torri eoliche a Tuscania.

A Tuscania 13 aerogeneratori alti 250 metri , con elettrodotti, opere connesse, per una potenza complessiva pari a 33,6 MW,  stanno per essere installati a dispetto delle famose chiese romaniche di San Pietro e Santa Maria, monumenti celebrati nella storia dell’arte nazionale e internazionale; di terreni di consolidata agricoltura e in una zona dove la produzione di energia elettrica già supera il fabbisogno locale. Secondo Italia Nostra (clicca qui) “Appare evidente che l’Italia voglia consegnarsi alle lobby internazionali dell’eolico, arrendendosi senza condizioni all’annunciata occupazione del territorio nazionale. Eppure, è risaputo ormai che l’energia attesa da questo intervento potrebbe, più favorevolmente, essere prodotta con pannelli fotovoltaici collocati sui tetti di capannoni ed edifici pubblici: la loro superficie in Italia è superiore a 1200 kmq, una realtà più che sufficiente per il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC”.

L’8 dicembre No Tav si avvicina. Tutte le iniziative.

Come ogni anno sono tante le iniziative costruite intorno alla data dell’anniversario della liberazione di Venaus dalle truppe d’occupazione. Momenti di confronto su che cosa sta accadendo in valle, si alterneranno a passeggiate informative sui terreni deturpati da Telt, e anche a occasioni di incontro culturale con la visione del film documentario “La scelta” che ci accompagnerà, insieme ai registi e ai suoi protagonisti, in un pezzo di storia del Movimento No Tav. A concludere queste intense settimane sarà la marcia popolare No Tav di giovedì 8 dicembre. Clicca qui la newslettera di Doriella&Renato.

Arance per la vita.

Continuano i bombardamenti turchi in Rojava e nel Kurdistan Bashur, nel mentre Erdogan minaccia un’invasione via terra. Ed è proprio nei momenti più bui come questi che la solidarietà serve, insieme all’iniziativa politica. Il nostro impegno immediato è quello di avviare da oggi fino al 4 dicembre, le prenotazioni per la Campagna “Arance di Natale, arance per la vita…” per raccogliere aiuti sanitari per la popolazione del Campo rifugiati di Makhmour e per la costruzione di un ospedale attrezzato a Shengal, in Kurdistan Bashur (Nord Iraq). Clicca qui.

La delusione del COP 27.

Non abbiamo parole, si è parlato di tutto, ma l’azione per ridurre l’aumento della temperatura terrestre, questione base per la sopravvivenza delle prossime generazioni, è stata trattata solo marginalmente Alla vigilia del COP 27, il vertice delle Nazioni Unite sul clima, che si è appena concluso a Sharm el-Sheikh, in Egitto, noi di Ecoitaliasolidale avevamo già espresso il timore di assistere ancora una volta a promesse vacue, rinvii di decisioni importanti, come in tante altri summit sul clima che si sono svolti nel passato “Auspicavamo che durante lo svolgimento della COP si potesse giungere finalmente a decisioni efficaci e condivise da tutti, in particolare sulla mitigazione climatica. Abbiamo ribadito come proprio gli scienziati ci stanno informando che stiamo per superare la linea rossa, quella del non ritorno, quella di un clima sempre più rovente e violento, portando la nostra specie verso la tanto temuta “Estinzione di massa”, per l’esattezza la Sesta… in effetti a Sharm el Sheikh, dopo due settimane di trattative, la COP27 si è conclusa con un quasi fallimento e con piccoli ed insufficienti passi in avanti.”

Il documento finale approvato alla Cop27 di Sharm el-Sheikh salva l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli preindustriali, il risultato maggiore della Cop26 di Glasgow l’anno scorso. Va comunque segnalato che il grado e mezzo in più a partire dall’era

Doveva essere un pianeta ricco di vita, peccato che sia finito in questo stato… Sembrerebbe che la colpa di ciò sia dovuta ai suoi abitanti che per la loro cecità mentale non hanno mai voluto capire il fenomeno del riscaldamento planetario, nonostante le varie COP sul clima, come quella del Cairo… preindustriale è stato quasi raggiunto, per cui sarebbe più logico parlare di non superare i + 2,5 gradi… Un risultato minimo è stato comunque raggiunto: il via libera a un fondo per il Loss and damage, i soldi a cui attingere per rimediare ai danni e alle perdite causate dal clima nei Paesi in via di sviluppo più vulnerabili agli eventi meteorologici estremi. Si è sottolineata l’importanza della transizione alle fonti rinnovabili e si è auspicata l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili. Ma il documento chiede soltanto la riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non l’eliminazione e poi siamo ancora nella logica della “buona volontà” dei Paesi e non nell’impegno obbligatorio. La Cop27 riconosce che per non superare l’obiettivo di 1,5 gradi è necessaria una riduzione delle emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019. Con gli impegni di decarbonizzazione attuali, tuttavia, il taglio di emissioni sarebbe solo dello 0,3% al 2030 rispetto al 2019. Quindi nessuna decisione certa, rapida e sostenibile per l’uscita dai combustibili fossili. Lo stesso problema del mare e del suo inquinamento, come l’aumento del 30% dell’acidità in pochi anni, la diminuzione del 20% delle barriere coralline, l’aumento della temperatura, la perdita di biodiversità, non ha ricevuto adeguati provvedimenti e risposte. by Piergiorgio Benvenuti

2022Firenze si chiude aprendo una nuova stagione di mobilitazioni internazionali.

La riunione continentale ospitata a Firenze nel ventennale del Forum Sociale Europeo e articolata in 45 appuntamenti, ha visto la partecipazione complessiva di oltre 700 delegati in rappresentanza  di 155 organizzazioni italiane ed europee. Ben 25 i paesi presenti, dalla Danimarca alla Grecia, dal Portogallo all’est Europa, con voci dall’Iran, dall’Iraq, dalla Libia, dal Brasile e una connessione online con l’Assemblea della Terra in America Latina e gli attivisti presenti a Sharm el Scheikh in Egitto in occasione della COP27.

Nell’assemblea plenaria, seguita online da oltre 2.000 persone, hanno preso la parola oltre 100 rappresentati delle organizzazioni e dei movimenti, di tutte le generazioni e di tutte le aree geografiche, in rappresentanza dei Fridays For Future e dei movimenti delle donne, del movimento per la pace e del movimento antirazzista, dei movimenti contadini e dei beni comuni, oltre che le organizzazioni sociali, culturali, di cooperazione internazionale, di finanza etica, di economia sociale e solidale e varie organizzazioni sindacali e della sinistra europea ecc.