Pfas. Basta!

I Pfas sono alla stessa stregua di amianto, ddt, cfc: non esiste un limite compatibile con la salute e l’ambiente, il limite non può che essere zero. Zero per i Pfas come stabilito (in ritardo!)  per amianto, ddt, cfc.

Sono le aziende produttrice e utilizzatrici di Pfas che chiedono “limiti di legge” per ritardarne il più possibile la messa al bando, come fu (in ritardo!) per amianto, ddt, cfc. Benchè ormai ci sia una sterminata letteratura scientifica internazionale che ne documenti i danni tossici e cancerogeni: calamità mondiale per ambiente e salute come per amianto, ddt. Cfc.

 In Italia, è Solvay che a Spinetta Marengo (AL) cerca di procrastinare le produzioni con i PFAS (Pfoa, C6O4, ADV). Lo fa benchè già nel febbraio 1980 il ministro Ruffolo annunciava al Comitato Stato Regioni la disponibilità di adottare per lo stabilimento Montefluos lo stesso procedimento usato per l’Acna di Cengio: “chiudere gli impianti per risanare”.

Solvay ha continuato a uccidere grazie alle complicità politiche, degli amministratori comunali provinciali regionali che giocano allo scaricabarile, che si nascondono chiedendo alla scienza la prova della relazione “causa-effetto”: il Pfas della Solvay causa delle malattie pfas. Come se la scienza non avesse già risposto: con tutti gli studi a livello mondiale, con tutte le indagini ambientali ed epidemiologiche a livello locale. Non serve altro (ben venga comunque per determinare i risarcimenti) perchè quanto acquisito è più che sufficiente al sindaco, massima autorità sanitaria locale, per adottare la procedura di Ruffolo: “chiudere gli impianti per risanare”, fermare SUBITO le produzioni per POI seguire tutti gli accertamenti possibili e immaginabili nonché gli eventuali provvedimenti definitivi.

Il sindaco può dunque deve agire, senza invocare una legge nazionale sui Pfas: questa è necessaria (in Senato è presente il disegno di legge Crucioli) per mettere al bando in Italia l’utilizzo dei Pfas, mentre per la fermata delle produzioni Pfas a Spinetta Marengo basta il sindaco. E’ quanto abbiamo chiesto all’attuale sindaco Giorgio Abonante, con lettera aperta trasmessa anche alla Magistratura. Che non si limiti alla marcia indietro dell’allora sindaco Mirabelli.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro

Se clicchi qui, l’articolo su La Repubblica ti offre una panoramica sui drammatici danni da Pfas nei vari utilizzi in campo industriale.

Se vuoi approfondire, vai sul Sito www.rete-ambientalista.it del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”: vi troverai 580 articoli che comprendono un arco di tempo di decenni.

Di cui i più recenti:

I politici si cibano di bufale Solvay ma i cittadini di Pfas.

Pfas: sperma sterile per tre generazioni.

Se vuoi leggere la Storia dei Pfoa, dagli anni ‘80 a Spinetta Marengo fino ai processi Solvay e Miteni, chiedimi il Dossier “Pfas. Basta!”, 350 pagine.   

Noi non paghiamo.

“Noi non paghiamo” è una campagna di disobbedienza civile nonviolenta che punta ad ottenere la riduzione dei costi delle bollette ai valori precedenti l’inflazione post-covid e la guerra. È una campagna che nasce in Inghilterra, si è diffusa in Francia e ora anche in Italia grazie ad una rete di organizzazioni e forze sociali presenti sui territori, che punta ad 1 milione di adesioni entro il 30 Novembre, data in cui se il governo non avrà messo in atto garanzie per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia, inizierà l’autoriduzione o il non pagamento delle bollette

Apartheid o antisemitismo?

La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite per le  violazioni dei diritti dei palestinesi ha dichiarato che indagherà sulle accuse di apartheid contro Israele. Israele risponde  che i membri della commissione “detestano” lo Stato ebraico e praticano l’antisemitismo, e  ha rifiutato di collaborare con la commissione, non le ha concesso l’ingresso in Israele o nelle aree sotto controllo palestinese in Cisgiordania e Gaza. Clicca qui.

Rinnovabili e non trivelle.

Sono le trivelle il leitmotiv delle  prime decisioni del governo Meloni, la quale peraltro al referendum del 2016 si schierò contro le perforazioni, assieme a oltre l’85% dei votanti. Se, con una bacchetta magica, estraessimo tutte le riserve di gas, sia quelle certe che quelle “probabili”, avremmo poco più di un anno di autonomia. Gli 80 gigawatt di rinnovabili, in termini energetici, valgono ben di più di questa quantità di gas teorica, darebbero molta più occupazione e ci aiuterebbero a costruire il nostro futuro energetico.  La linea anti-rinnovabili, invece, è sempre stata legata agli interessi dell’Eni che le vede come un pericolo per il proprio mercato (del gas). La politica energetica italiana ha seguito da sempre gli interessi dell’Eni.

Emigrati e immigrati. Extracomunitari di serie A e di serie C.

Il rapporto di Caritas e Migrantes dice che da noi l’8,8% dei cittadini regolarmente residenti ha cittadinanza straniera, pari a 5,2 milioni di immigrati. Di contro, gli italiani che risiedono all’estero sono 5,8 milioni di emigrati, cioè il 9,8% della popolazione.

L’Italia, secondo le stime dell’UNHCR, è in quarta posizione assoluta con oltre 170 mila extracomunitari  provenienti dall’Ucraina.

Secondo i dati del Viminale, nel 2022 sono giunti in Italia via mare 88.670 extracomunitari  Quanti di questi sono arrivati grazie al (contestato dal governo) aiuto delle ong? 9.486, il 10,7% degli arrivi. Tutti gli altri sono giunti o da soli autonomamente, oppure sono stati soccorsi da Guardia di finanza, Guardia costiera, pescherecci o mercantili.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dall’inizio di quest’anno sono 1.762 extracomunitari scomparsi nel Mediterraneo, di cui 1.295 nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa del mondo, proprio quella che porta in Italia. Fossero arrivati anche loro in aereo sarebbero 1.762 vite salvate.

Gli oriundi italiani ammontano nel mondo a un numero compreso tra i 60 e gli 80 milioni.

La posizione del Movimento per la pace fin dagli anni ’80.

Siamo da tempo in una fase in cui Russia e Cina vengono accerchiate militarmente dagli Stati Uniti. Da 20 anni Mosca dice che l’Ucraina non deve essere ammessa alla NATO. Ciò significa che nessun missile statunitense può essere schierato sul confine ucraino-russo. Questi interessi di sicurezza sono stati costantemente ignorati. Questo è uno dei motivi principali per cui è scoppiata la guerra in Ucraina. L’argomento secondo cui ogni stato può decidere da solo a quale alleanza aderire è falso. Tutti sanno che gli Stati Uniti non accetterebbero mai l’ingresso di Cuba in un’alleanza militare con la Russia, o il dispiegamento di missili russi al confine degli Stati Uniti con il Messico o il Canada. In fin dei conti, non si tratta solo di annessione alla NATO. La domanda cruciale è: si possono piazzare missili ai confini di una potenza nucleare che non ha così il tempo di allerta? Questo era già un grosso problema nel movimento per la pace degli anni ’80. A quel tempo si trattava di affrontare il tema del dislocamento di razzi Pershing II in Germania, contro il quale abbiamo dimostrato. Il tempo del loro volo per Mosca sarebbe stato di soli dieci minuti. Dal confine ucraino-russo, il tempo di volo è molto inferiore”.

Queste affermazioni sono di Oskar Lafontaine, in Germania già presidente della SPD e oggi esponente della Linke. Insomma, è una guerra che come sempre è pagata con sanzioni ai più poveri e che invece potrebbe risolversi con referendum Onu nelle zone contestate. Verrebbe da dire: la guerra se la facciano Biden e Zelensky con Putin, se non fosse ai nostri confini e con le bombe atomiche sul suolo italiano.

Come è cominciata la guerra e quando finirà.

Cosa sarebbe successo se gli accordi di Minsk del 2014 fossero stati rispettati da Russia e Ucraina? Cosa sarebbe successo se la Nato avesse rinunciato ad annettersi tutti gli Stati dell’ex dominio sovietico? Chi avrebbe dovuto mediare nei mesi scorsi tra l’aggressore Russia e la sempre più armata Ucraina? Secondo Guido Viale è importante risalire indietro nel tempo per misurarsi con il presente e proiettarsi nel futuro. Tuttavia, questo esercizio diventa ricco di senso se parte da due presupposti, spesso dimenticati. Il primo: la guerra non è un evento ma un processo e comincia ben prima del suo scoppio. Il secondo: anche la pace è un processo. E non ha mai fine. Che cosa sarebbe successo se, di fronte all’invasione dell’Ucraina, giunta fino a Kiev, Zelenski fosse fuggito, o si fosse arreso? O la Nato non gli avesse fornito tutte le armi che gli ha messo a disposizione? È l’argomento “forte” che tutti i favorevoli a riempire di armi l’Ucraina ritengono risolutivo. Non si può non rispondere. Ma l’alternativa a una resa di Zeleski non è, e non era nemmeno allora, la resa di Putin. Questa è la visione di chi nel proprio orizzonte non ha che la guerra. Leggi tutto

Gli operai mandati a morire d’amianto.

AllIsochimica di Avellino dove i lavoratori lavoravano a mani nude e con pochi e insufficienti attrezzi di protezione, a scoibentare e ricoibentare i vagoni dei treni delle Ferrovie dello Stato: 2276 tonnellate di amianto dal 1982 al 1988 smaltite ovunque. 231 lavoratori si sono ammalati e 11 hanno perso la vita. Il tribunale di Avellino ha condannato Rete Ferroviaria Italiana e Isochimica a 10 anni di reclusione e  al risarcimento ai familiari delle persone uccise da patologie tumorali e respiratorie causate dalla inalazione di amianto.

Nel mirino le cementerie Colacem.

A seguito degli esposti presentati da un gruppo nutrito di associazioni, di cui è capofila il Coordinamento civico ambiente e salute, la Procura di Lecce ha aperto un’indagine sul cementificio  Colacem in Salento. L’allarme sarebbe laumento di neoplasie nelle aree limitrofe allo stabilimento tra Galatina e Soleto, ed è oggetto  del dossier presentato in commissione Ambiente alla Camera.

Vota e fai votare il Forum Acqua per il premio AICA 2022.

L’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale (AICA) ha selezionato il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua tra i finalisti del Premio AICA 2022 nella sezione “Premio alla carriera”. Si tratta di un riconoscimento importante volto a valorizzare  l’impegno come contributo alla creazione di una coscienza collettiva e di una cultura ecologica. Invitiamo a sostenere il movimento per l’acqua con il proprio voto. Questo il link a cui accedere: IT: https://www.envi.info/it/premio-aica/

La negazione dell’ambientalismo.

Polemico il libro di Maurizio Pallante, contro coloro che detengono le leve del potere economico e politico e cercano di far credere che si stanno impegnando per contrastare la crisi ecologica, mentre fanno il contrario  confondendo le idee con slogan che apparentemente sono ambientalisti, e in realtà sono la negazione dell’ambientalismo. Ma anche un monito agli ambientalisti storici affinché smascherino questi imbrogli e indichino le proposte politiche, economiche e culturali, di cui è ricco il libro, che consentono di evitare l’estinzione della specie umana, aprendo una fase storica più evoluta di quella che stiamo vivendo. Insomma, il concetto di sviluppo sostenibile non è forse la negazione della sostenibilità? La biosfera può continuare a sostenere lo sviluppo economico? Clicca qui l’autore.

Gli obiettivi della transizione energetica.

Accademia Ligure di Scienze e Lettere

 Seminario permanente sulla “Transizione ecologica”

L’Accademia incontra le Imprese

L’urgenza della necessità della transizione energetica, quali sono gli obiettivi in Italia di riduzione di CO2 a medio e lungo termine e come verranno perseguiti, e quale sarà la funzione dello storage di energia in questo contesto. Infine, sarà presentata una interessante panoramica sulle principali tecnologie di Storage di Energia attualmente disponibili. Clicca qui.