Non lasciamo soli i ragazzi della Mesopotamia. Fermiamo gli squadroni della morte in Iraq.

I ragazzi e le ragazze della “rivolta di ottobre” sono tornati in piazza, in tutto l’Iraq a centinaia di migliaia, per rivendicare ancora un futuro diverso, un paese normale, senza truppe straniere e milizie armate sul territorio,  la fine della corruzione del “condominio iraniano-statunitense”, del sistema delle quote settarie, e chiedere giustizia nei confronti degli oltre 700 loro fratelli e sorelle uccise dalla repressione poliziesca e dalle milizie armate. Solo negli ultimi mesi sono stati 35 gli attivisti uccisi o fatti sparire in Iraq per mano di veri e propri squadroni della morte. Ancora oggi lo Stato iracheno non è in grado nemmeno di erogare acqua potabile ed energia elettrica a tutta la popolazione della capitale. Clicca qui l’appello di “Un Ponte Per”.