In Ticino è da 10 anni che si controlla la presenza dei Pfas tossici e cancerogeni nei pesci dei laghi. E un ultimo studio effettuato per conto della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere, ha evidenziato che la loro concentrazione negli agoni (21 microgrammi al chilo) è nettamente superiore ai limiti appena introdotti dall’ordinanza federale (2 microgrammi). Sono in corso da parte del Laboratorio cantonale analisi preposte a fissare un divieto di pesca dell’agone.
C’é anche un’analisi nazionale, la quale afferma che i pesci, soprattutto quelli a monte della catena alimentare, come il coregone e il cavedano, accumulano queste sostanze persistenti e bioaccumulabili ad elevato livello di rischio per la salute. Tant’è che si rileva ancora una forte presenza di Pfos benché sia stato limitato e vietato dal 2011 in Svizzera, ma anche in Europa.