Come chiudere Spinetta Marengo secondo Solvay.

Negli Usa sono analizzate  le carni con Pfas e bloccate le vendite. Perfino Solvay in Usa chiude gli impianti Pfas.  E in Italia?  Invece in Italia i C6O4 sono addirittura autorizzati in produzione! Autorizzati alla Solvay di Spinetta Marengo.  Mentre la popolazione di Alessandria  non viene addirittura sottoposta ad analisi  Pfas del sangue. Malgrado i parziali ma  già sconvolgenti monitoraggi acque-aria, malgrado le parziali ma già drammatiche indagini epidemiologiche.

Considerando che i Pfas sono solo la punta dell’iceberg del disastro eco sanitario di Alessandria, nei Movimenti e da Legambiente alla CGIL  ci si sta sempre più arrendendo alla ineluttabilità della chiusura del polo chimico piemontese, e orientando a proposte di riconversione.  (Vedi   Chiusura della Solvay di Alessandria: come salvaguardare l’occupazione).

La stessa Ilham Kadri, amministratore delegato della multinazionale belga, insieme allo scorporo di  Rosignano (Livorno),  aveva  preso in esame l’opportunità di chiusura con l’alternativa di realizzare a Spinetta Marengo le nuove “batterie green”, cioè  con lo sviluppo della prossima generazione di elettroliti allo stato solido per le  batterie delle auto elettriche. Poi, invece, su pressione  di Macron e Ursula von der Leyen, e mercè i  finanziamenti regionali,  ha scelto che la tecnologia sarà sviluppata in Francia, già  nel 2022 con la linea pilota di  La Rochelle. 

Però, scartata la prima tesi, a Ilham Kadri resterebbe il secondo obiettivo per Spinetta Marengo: il riciclo, attraverso processi di idrometallurgia, di tutti gli elementi (litio, cobalto, manganese, rame, nickel) che costituiscono la “batteria green” che oggi rappresenta fra il trenta e il quaranta per cento del costo dell’intero veicolo. Un business miliardario per Solvay, ma sarebbe come cadere dalla padella nella brace per la popolazione di Alessandria.