Dove va Solvay in Italia.

In uno scatto d’ira, la amministratore delegato di Solvay, Ilham Kadri , aveva esclamato: “Non bastavano le accuse di Onu e Commissione Ecomafie, e le popolazioni che chiedono la chiusura dei due stabilimenti. Ci mancava anche che inserissero la tutela ambientale  in Costituzione. Usciamo dall’Italia”. Scortato dai due direttori,  a Bruxelles è accorso Marco Francesco Colatarci, Country Mgr (Dirett. Gen.)  di Solvay Italia.

La Solvay di Rosignano, rassicura il direttore Nicolas Dugenetay, è autorizzata dal governo  a versare  in mare per altri 12 anni tonnellate di mercurio, piombo, selenio e fenoli, nonché in atmosfera di  ossidi di azoto, anidride carbonica, ossido di carbonio, ammoniaca, mercurio, cloro. (Clicca qui dal Sito).

Il direttore Andrea Diotto non si mostra altrettanto tranquillo per Spinetta Marengo (e Bollate): la Lega sia a livello territoriale che dal governo garantisce piena collaborazione, mentre troppe voci si alzano a chiedere la chiusura di impianti o addirittura della fabbrica. Dunque occorre riesaminare le alternative… (clicca qui dal Sito).

Come chiudere Spinetta Marengo secondo Solvay.

Negli Usa sono analizzate  le carni con Pfas e bloccate le vendite. Perfino Solvay in Usa chiude gli impianti Pfas.  E in Italia?  Invece in Italia i C6O4 sono addirittura autorizzati in produzione! Autorizzati alla Solvay di Spinetta Marengo.  Mentre la popolazione di Alessandria  non viene addirittura sottoposta ad analisi  Pfas del sangue. Malgrado i parziali ma  già sconvolgenti monitoraggi acque-aria, malgrado le parziali ma già drammatiche indagini epidemiologiche.

Considerando che i Pfas sono solo la punta dell’iceberg del disastro eco sanitario di Alessandria, nei Movimenti e da Legambiente alla CGIL  ci si sta sempre più arrendendo alla ineluttabilità della chiusura del polo chimico piemontese, e orientando a proposte di riconversione.  (Vedi   Chiusura della Solvay di Alessandria: come salvaguardare l’occupazione).

La stessa Ilham Kadri, amministratore delegato della multinazionale belga, insieme allo scorporo di  Rosignano (Livorno),  aveva  preso in esame l’opportunità di chiusura con l’alternativa di realizzare a Spinetta Marengo le nuove “batterie green”, cioè  con lo sviluppo della prossima generazione di elettroliti allo stato solido per le  batterie delle auto elettriche. Poi, invece, su pressione  di Macron e Ursula von der Leyen, e mercè i  finanziamenti regionali,  ha scelto che la tecnologia sarà sviluppata in Francia, già  nel 2022 con la linea pilota di  La Rochelle. 

Però, scartata la prima tesi, a Ilham Kadri resterebbe il secondo obiettivo per Spinetta Marengo: il riciclo, attraverso processi di idrometallurgia, di tutti gli elementi (litio, cobalto, manganese, rame, nickel) che costituiscono la “batteria green” che oggi rappresenta fra il trenta e il quaranta per cento del costo dell’intero veicolo. Un business miliardario per Solvay, ma sarebbe come cadere dalla padella nella brace per la popolazione di Alessandria.

Negli Usa analizzate le carni bovine con Pfas e bloccate le vendite. E in Italia? Continuare a fare lo struzzo o chiudere Solvay?

I Pfas sconvolgono qualsiasi luogo partendo dall’industria chimica, a quella tessile, a quella della carta, all’utensileria ecc. Tramite l’acqua bevuta e l’aria respirata, e tramite il cibo contaminato vegetale e poi animale, finiscono inevitabilmente nel nostro corpo. Così il Dipartimento dell’ambiente, dei grandi laghi e dell’energia (Department of Environment, Great Lakes and Energy o EGLE) le ha trovate nella carne bovina prodotta dalla Grostic Cattle Company, vicino a Hartland, e venduta ai consumatori, ma immediatamente bloccata dalle autorità  del Michigan. Analogamente è avvenuto   negli allevamenti di latte nel New Mexico e nel Maine e in altri  States degli Stati Uniti.

Il manzo della Grostic Cattle conteneva in media 1,9 parti per miliardo di acido perfluorottano solfonico, noto anche come PFOS, uno dei tipi più comuni PFAS.  Tutti i Pfas  -Pfoa, ADV, C6O4- sono persistenti e bioaccumulabili (“forever chemicals”, sostanze chimiche per sempre), non si decompongono mai anzi  diventano sempre più tossici e cancerogeni man mano che si spostano più in alto nella catena alimentare, rendendosi particolarmente pericolosi per i consumatori di latte, carne e pesce. A cominciare dai bambini e dalle gravide: l’EPA americana ha riportato gli studi degli effetti sul sistema riproduttivo, sui ritardi nello sviluppo nei bambini, oltre ai noti rischi  di alcuni tumori, di interferire con i livelli ormonali e ridurre la capacità del sistema immunitario a combattere le infezioni, compresa l’inefficacia dei vaccini.

Negli Usa sono analizzate  le carni con Pfas e bloccate le vendite. Perfino Solvay in Usa chiude gli impianti Pfas.  E in Italia?  In Italia i C6O4 sono addirittura autorizzati in produzione! Autorizzati alla Solvay di Spinetta Marengo.  Mentre la popolazione di Alessandria  non viene addirittura sottoposta ad analisi  Pfas del sangue. Malgrado i parziali ma  già sconvolgenti monitoraggi acque-aria, malgrado le parziali ma già drammatiche indagini epidemiologiche.

Screening neonatale esteso: non si può più aspettare!

«Basta riunioni, interlocuzioni, audizioni: i neonati italiani non possono più aspettare!»: è il senso dell’appello lanciato da ben venticinque organizzazioni di Malati Rari, tramite una lettera inviata al presidente del Consiglio Draghi, al ministro della Salute Speranza e ai sottosegretari Sileri e Costa, per sollecitarli a prendere i provvedimenti necessari ad inserire nello screening neonatale esteso una serie di patologie gravissime che, se identificate precocemente, possono essere trattate con efficacia, evitando così gravi disabilità, quando non anche il decesso della persona (continua…)

L’agenda Mattarella? Stracciata da Draghi & Co.

Sperticati elogi al discorso d’insediamento del nuovo settennato del Capo dello Stato. Ma dai precari alla povertà alle disuguaglianze, quel che era stato fatto è stato picconato proprio dal governo “benedetto” dal Colle. Dei punti sollevati nel discorso, quelli che riguardano la politica economica mostrano infatti che “l’agenda” non è quasi mai esistita in passato e soprattutto che il governo Draghi ha finito per stracciare anche quel che era stato fatto in quella direzione in precedenza. Clicca qui Virginia Della Sala e Carlo Di Foggia: le distanze tra le parole e la realtà.

Extinction Rebellion tira palloncini di vernice contro il vandalo “Ministro della Truffa”.

Il movimento Extinction Rebellion ha promosso un’azione di disobbedienza civile nonviolenta, lanciando dei palloncini di vernice ad acqua gialla e rossa contro la sede del ministero per la Transizione Ecologica. L’azione fa parte della campagna “Ultima Generazione – Assemblee cittadine ORA!”, che ha due obiettivi: il primo è ottenere un incontro pubblico con il governo sul futuro dell’Italia nel collasso climatico; il secondo è l’istituzione di un’Assemblea Cittadina deliberativa e vincolante che guidi la transizione ecologica tenendo conto dell’interesse di tutta la popolazione.

[Guarda il video Ultima generazione: “Blocchiamo le strade contro il collasso del clima”  su Fq Extra]

Sulle pareti del MiTE sono comparse anche le scritte “Ministero della truffa” e “Ministero delle bugie”. Il ministro Cingolani ha definito tali manifestazioni come “vandalismo”. Eppure Extinction Rebellion è un movimento nonviolento. Le persone dopo l’azione si sono lasciate portare via dalla Polizia senza opporre alcuna resistenza, assumendosi le proprie responsabilità. Il vandalo che non si assume responsabilità a favore dell’ambiente, come abbiamo più volte dimostrato,  è semmai Roberto  Cingolani, vice “Premio Attila” del vincitore 2021 Mario Draghi.

Anzi, Extinction Rebellion è stato oggetto  di una repressione dura e strisciante: le 14 persone coinvolte nelle azioni hanno subito pedinamenti pressanti, fermi in questura, fogli di via, sanzioni di varia natura amministrativa e penale. Sono accusate di aver causato… 7000 euro di danni. Farsesco! Il dramma invece,  che non ha spazio nella comunicazione pubblica,  è che nel 2021 i danni causati dalla crisi climatica hanno superato i 170 miliardi di dollari. Secondo l’ONU, negli ultimi 50 anni gli eventi meteorologici catastrofici sono quintuplicati, causando la morte di oltre 2 milioni di persone.

Rimbalzo piuttosto che balzo del PIL. Però balzo dei morti sul lavoro.

Infatti l’Italia è passata da un crollo del PIL dell’8,9% del 2020 al +6,4% del 2021. Un rimbalzo accompagnato da lavoro povero, precario e insicuro. Lavoro che  uccide: nel 2021 ci sono state 1.404 morti sul lavoro, a causa dei mancati controlli per mancanza di ispettori, e quei pochi effettuati sono risultati irregolari per l’86% delle aziende.

Ma di quale crescita sta parlando Draghi?

Quasi sei milioni di persone in povertà assoluta. Quasi 11 milioni gli italiani a rischio povertà. Un occupato su 10 è povero e 1 su 4 ha un basso salario. Di contro la ricchezza delle famiglie italiane durante la pandemia è aumentata, più 100 miliardi nel solo 2020, ricchezza netta pari a 8,7 volte il reddito disponibile, più di paesi come Canada, Germania, Regno Unito e Usa.

Però al 10% delle famiglie più ricche vanno più del 20% delle risorse distribuite (1,6 miliardi), nulla invece per gli ultimi tra gli ultimi, i più fragili, quelli con reddito inferiore alla no-tax area (8.150 euro), tra questi lavoratori che hanno pagato in modo feroce la crisi: donne, giovani, part-time involontari, intermittenti. Clicca qui Tommaso Faccio.

 

Ecco come Draghi usa i fondi del PNRR.

Bilancio Difesa 2022:  oltre 25 miliardi (+8,2), per nuove armi (+13,8%). Clicca qui. Mentre niente per la sanità né per la prevenzione e i controlli urgenti per la sicurezza sul lavoro e le malattie professionali o da contaminazioni tossiche, solo soldi per grandi opere, nulla alle  bonifiche del territorio sempre a rischio alluvioni e disastri.

Transizione ecologica: Greenpeace, Legambiente e WWF bocciano il primo anno di Draghi.

Chiude in negativo il bilancio sul concreto avvio della Transizione Ecologica del governo.  Sulle scelte relative allo sviluppo sostenibile e alle due principali emergenze globali in campo ambientale, il contrasto al cambiamento climatico e la perdita di biodiversitàDraghi non ha messo in campo politiche e linee di intervento coerenti con i principi  recentemente inseriti nella Carta Costituzionale e con gli obiettivi dell’European Green Deal, né ha aperto la strada a una trasformazione sistemica per coniugare ambiente e opportunità economiche. Fallita quella rivoluzione verde che era stata annunciata come una delle priorità del nostro Paese a partire dal PNRR. 

Conseguentemente, le associazioni chiedono:  revisione del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima), versione aggiornata e definitiva del Piano Nazionale per l’Adattamento al Cambiamento ClimaticoStrategia Nazionale Biodiversità (SNB) al 2030 coerente alla Strategia Europea, Piano di Azione Nazionale per la gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN),  Strategia nazionale per l’economia circolare richiesta dalla Commissione Europe. Clicca qui.