Bisfenolo: l’Europa chiede un taglio netto. Solvay lo mette addirittura nel cocktail con i Pfas.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), l’ente comunitario che si occupa della valutazione del rischio degli alimenti per il consumo umano e dei mangimi,  ha invitato ad un’importante diminuzione (almeno 100.000 volte ) di bisfenolo A (BPA) usato in diverse tipologie di contenitori per alimenti e bevande, dai quali passa al consumo umano.

Gli studi scientifici indicano nel bisfenolo A una sostanza dannosa, al pari dei Pfas,  per il sistema riproduttivo, nervoso e immunitario soprattutto nei feti; inoltre, poiché alcuni tumori hanno una relazione con i sistemi ormonali, esiste il sospetto che questa sostanza, come altri interferenti endocrini, possa avere un ruolo nell’origine di alcuni tipi di cancro, come il tumore mammario.

I Pfas trovati nelle uova e nel latte.

Ma non nel sangue degli abitanti.  Come è possibile? E’ possibile perche agli abitanti  non vengono fatte le analisi del sangue. Eppure è dal 2009 che chiedo, anche con esposti in Procura, che siano effettuate queste analisi alla popolazione, avendo rivelato e  dimostrato  -sempre in magistratura-  che ai lavoratori Solvay queste analisi erano effettuate di nascosto e con risultati catastrofici.  Ora Arpa e Asl trovano negli allevamenti circostanti il polo chimico Solvay di Spinetta Marengo i Pfas ADV e C6O4 e perciò non c’è alcun dubbio, ammesso che qualcuno abbia qualche dubbio in presenza di indagini epidemiologiche disastrose,  che queste sostanze  siano anche nel sangue, nei  feti, nelle tiroidi, nei fegati degli esseri umani ultimo anello della catena alimentare ma essi stessi diretti accumulatori dei cancerogeni  bevendo e respirando. 

ILVA “Una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità”.

Nella Giornata mondiale contro il cancro infantile, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la più alta istituzione a livello mondiale, rende pubblico un documento che colpisce per l’inaccettabile comportamento posto in essere dai Governi di alcuni Stati. Non usa mezzi termini, l’ONU, per spiegare quanto in là si siano spinti questi Governi, quanto abbiano anteposto gli interessi economici a scapito della salute e della dignità umana, come si siano prodigati per favorire produzioni inquinanti portatrici di malattie, morte e danni spesso irreversibili all’ambiente. L’ONU chiama questi territori “zone di sacrificio”, definendone la perdurante esistenza “una macchia sulla coscienza collettiva dell’umanità”.
Anche sull’Italia viene puntato il dito dell’ONU, indicando, a mo’ d’esempio, quale “zona di sacrificio” proprio Taranto, tenuta sotto scacco dalla grande acciaieria che da decenni ne ferma il progresso ecocompatibile, sparge i propri veleni sul territorio e gli abitanti, collezionando un incredibile ed insopportabile numero di morti e malati, in particolare tra neonati, bambini e adolescenti. L’ONU scrive testualmente (continua)

Cava di Trezzano sul Naviglio piena di rifiuti.

L’azienda dopo aver scavato negli anni ‘80  avrebbe dovuto bonificare l’area circostante e mettere in sicurezza le sponde. Anzi, si è allargata a dismisura, contravvenendo le norme di salvaguardia del Parco Agricolo Sud Milano. Il deserto creato ha avuto la  protezione della Regione Lombardia, in contrasto con il parere del Comune di Milano e della Città Metropolitana. Quando il Comune di Trezzano si è voluto difendere interdicendo il passaggio dei camion, il Tar ha sospeso il provvedimento.

Fuori la Nato dall’Italia, fuori la Russia dall’Ucraina.

Il nostro “editoriale” sull’ultima mailinglist, “Né con la Russia né con la Nato. Fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Italia” (clicca qui) non  ha incontrato che poche reazioni estreme: evviva la Nato o evviva la Russia. Nel titolo avremmo dovuto aggiungere “Fuori la Russia dall’Ucraina”, come si comprende bene dal testo. Meglio di noi si esprime padre Alex Zanotelli: clicca qui. A cominciare dalle ragioni (le responsabilità) che hanno portato a questa guerra, le sue sono anche  le nostre proposte per superare questa guerra e per evitare la prossima.  Le sue riflessioni sono  le nostre anche  sulla crisi del Movimento Pacifista.

Purtroppo con amarezza devo constatare che il grande movimento popolare contro i missili a Comiso, contro la guerra in Jugoslavia e in Iraq, non c’è più. Come mai, in questi anni non siamo riusciti, purtroppo, ad appassionare i giovani e tutti gli italiani alla Pace? I tanti gruppi che lavorano per la Pace, spesso dimenticati dalla Politica, devono sforzarsi di creare un grande movimento nazionale per portare ancora una volta in piazza il popolo della pace, perché convinca il governo alla demilitarizzazione del territorio italiano” scrive Zanotelli. Zanotelli  purtroppo riscrive  quanto affermava nell’intervista sul libro  “Ambiente Delitto Perfetto”

 

il cui tema conduttore era appunto la constatazione che i Movimenti italiani nel 2011 stavano subendo una sconfitta epocale, paradossale sconfitta  perché prodottasi proprio all’indomani del vittorioso referendum in quanto essi non avevano saputo/voluto affermarsi come soggetto politico nazionale per un modello alternativo di società, disperdendo così un immenso patrimonio di “democrazia partecipata” che si era clamorosamente espresso nell’epoca referendaria. “Così anche i vacillanti Movimenti pacifisti sono sati definitivamente appiattiti nella sconfitta generale” scrivemmo “Ma non è dello stesso avviso Mao Valpiana: leggi l’intervento…”. Dieci anni dopo,  avremo tempo e modo di riprendere la discussione sull’odierna crisi del Movimento Pacifista.  Iniziamo spulciano alcune dichiarazioni prima dell’invasione in Ucraina: clicca qui.

Perché dire no a inserire il nucleare tra le fonti verdi.

L’appello agli eurodeputati si articola su 10 punti: 1) L’energia nucleare non è una fonte di energia rinnovabile. 2) Non è vero che l’energia nucleare sia priva di emissioni di CO2. 3) I rischi di incidenti nucleari sono già stati gravi e catastrofici. 4) Le scorie nucleari restano radioattive per decine o centinaia di migliaia di anni. 5) Il costo dell’energia nucleare è oggi più del doppio di quello da fotovoltaico. 6) L’energia da nucleare costituisce comunque una fonte marginale e senza futuro. 7) La prospettiva dei “mini e micro” reattori nucleari è ancora più dannosa. 8) Gli studi sulla quarta generazione di reattori sono solo all’inizio. 9)  I tempi per costruire una centrale nucleare sono in media di 10 anni. 10) Ultimo e non da ultimo, in un mondo di guerre e di conflitti, la diffusione dell’energia nucleare favorisce la proliferazione di armamenti nucleari e di prodotti fissili e/o radioattivi utilizzabili a fini terroristici, con conseguenze gravissime per l’intera umanità. Clicca qui.