SABATO 16 APRILE MARCIA POPOLARE NO TAV da Bussoleno a San Didero.

Nella newslettera (clicca qui) di Doriella&Renato troviamo anche fra le altre iniziative Valsusa:

“IL TAV ALL’INTERNO DEI CORRIDOI DI MOBILITÀ MILITARE EUROPEI”

“SALVIAMO TRENTO DALLA CIRCONVALLAZIONE TAV/TAC”

“CONTRO TUTTE LE GUERRE E CHI LE ARMA, CONTRO LE POLITICHE GUERRAFONDAIE DELL’ENI”

“LA VERITÀ È LA PRIMA VITTIMA DELLA GUERRA. DAL COPRIFUOCO PANDEMICO AL COPRIFUOCO DELLA RAGIONE”

“RISCHI E MINACCE SULL’ACQUA QUALI IMPATTI SULLA RISORSA IDRICA”

Tra i pacifisti ci sono anche i nonviolenti.

Il Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera:

“Alle competenti magistrature affinchè intervengano  per quanto di competenza. Esposto contro la decisione del governo italiano di inviare armi in Ucraina, così contribuendo alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, in flagrante violazione dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una decisione incostituzionale ed assassina. La decisione del governo italiano di inviare armi in un paese in cui una guerra è in corso, armando una delle parti belligeranti (la parte aggredita che legittimamente resiste all’invasione ma che ha commesso l’errore di aver scelto una sanguinosa resistenza armata anzichè una resistenza nonviolenta che sola avrebbe potuto essere efficace e vittoriosa, ed avrebbe salvato innumerevoli vite ed impedito immani distruzioni) è immorale e illegale. Tale sciagurata decisione contribuendo alla guerra, rendendo quindi lo stato italiano effettivamente partecipe della guerra e delle uccisioni di cui essa consiste, invece di adoperarsi per la pace e per salvare le vite che la guerra minaccia e distrugge, costituisce una flagrante violazione dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Sia chiaro una volta per tutte: soccorrere le vittime è un dovere, provocare ulteriori uccisioni è un crimine. Inviando armi l’Italia non salva le vite, contribuisce alle stragi ed estende la guerra, una guerra che può facilmente diventare un conflitto mondiale che potrebbe porre fine all’umanità, come ha più volte denunciato in queste settimane la voce tanto autorevole quanto inascoltata del pontefice cattolico.

(continua)

Leopoli come Sarajevo trent’anni fa.

Parte dall’Italia per concludersi il 2 aprile, con destinazione Leopoli, la più grande manifestazione di solidarietà e impegno per la pace in Ucraina finora organizzata in Europa. Sullo sfondo, c’è un’idea a metà tra realtà e utopia: replicare in Ucraina quanto accadde a Sarajevo nel 1992, quando il popolo della pace marciò nella città assediata. Una grande carovana di veicoli – circa una sessantina tra furgoni, minivan e auto – provenienti da numerose città italiane varcherà la frontiera a Gorizia intraprendendo un lungo viaggio fino al confine polacco-ucraino per esprimere vicinanza alle vittime e invocare la mediazione politica per un cessate il fuoco immediato. A bordo del convoglio ci saranno oltre duecento esponenti della società civile non violenta in rappresentanza di decine di realtà della galassia del pacifismo e della nonviolenza che hanno aderito all’appello “Stop the war now” lanciato nelle settimane scorse dall’associazione Papa Giovanni XXIII. Nel gruppo ci sono organizzazioni cattoliche come i Beati costruttori di pace, Pax Christi, Comboniani, Focolari e la Pro civitate christiana di Assisi ma anche laiche come Cgil, Arci, Un ponte per, Libera e Gruppo Abele. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di un gruppo di deputati e senatori del Parlamento italiano, ma poi non si è concretizzata.

La missione di pace porterà aiuti per la popolazione sotto forma di beni alimentari e materiali sanitari per un valore complessivo che si aggira intorno al milione di euro. Tutto raccolto grazie alle donazioni. I sessanta autoveicoli della carovana faranno ritorno in Italia domenica 3 aprile con a bordo più persone possibile: la capacità di carico è di circa trecento profughi, tra bambini, donne e anziani. In queste ore sono in corso trattative con gli ospedali della città per far uscire dal Paese bambini malati da affidare alle strutture sanitarie italiane. L’iniziativa non avrà soltanto un carattere umanitario: «Vogliamo far vedere l’altra faccia dell’Europa, quella che non crede nell’invio di armi e strumenti bellici ma vuole portare aiuti di altro genere ». La cosiddetta “diplomazia dei popoli” si rimette dunque in moto, proprio come fece esattamente trent’anni fa a Sarajevo, con la marcia dei cinquecento che raggiunse la città bosniaca sotto le bombe.

Processo Pfas: Biomonitoraggi del 2014, dalle cardiopatie alle malattie in gravidanza, tutte le analisi della Regione Veneto.

Presentati alla Corte d’Assiste gli studi fatti sulla salute della popolazione residente nella Zona Rossa.

E’ toccato alla dottoressa Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di prevenzione della Regione Veneto, ricostruire le procedure di screening sanitario messe in atto per valutare l’impatto dei Pfas sulla salute dei cittadini residenti nelle zone contaminate. Il tema è stato affrontato nel corso del processo davanti alla corte d’Assise in cui sono imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari. Clicca qui la deposizione.

Pax Christi: Marcia per la pace a sostegno dei portuali obiettori di coscienza.

La marcia della pace avviata a Savona prosegue a Genova sabato 2 aprile piazza Sn Lorenzo con l’incontro dei due Vescovi, la consegna della bandiera della pace e la testimonianza dei portuali obiettori di coscienza. “Se avremo determinazione e solidarietà intendiamo proseguire il cammino di testimonianza di porto in porto, per accendere ‘fari di pace’ che facciano luce sul traffico di armi, strumenti di morte, prodotti e trasportati per essere usati e consumati nelle tante guerre che continuiamo a generare ed alimentare”.

Papa Francesco lancia un duro attacco contro il gruppo di Stati, compresa l’Italia, che ha annunciato di voler spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi in risposta al conflitto russo-ucraino: “E’ una pazzia, io mi sono vergognato. La vera risposta  non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate, per questo io ho detto che eravamo nella ‘terza guerra mondiale a pezzetti’, un po’ dappertutto, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno ‘scacchiere’, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri”.

L’interesse di Cingolani per la Solvay di Rosignano.

Bluebell Capital Partners, WWF Italia, Project Zero, insieme a numerosi cittadini di Rosignano, hanno presentato ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento del decreto emesso il 20 gennaio 2022 dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha rinnovato ed esteso l’autorizzazione integrale ambientale (AIA) dello stabilimento Solvay a Rosignano, che con i suoi scarichi tossici in mare crea artificialmente le note ‘spiagge bianche’.

Al centro della polemica è Cingolani per conflitto di interessi avendo firmato un decreto che avvantaggia Solvay con cui, da dirigente di Leonardo, aveva concluso una joint-venture.

Guai ai profughi dalla pelle scura.

Paese 2021
 Romania 1 076 412
 Albania 433 171
 Marocco 428 947
 Cina 330 495
 Ucraina 235 953
 India 165 512
 Filippine 165 443
 Bangladesh 158 020
 Egitto 139 569
 Pakistan 135 520
 Moldavia 122 667
 Nigeria 119 089
 Sri Lanka 112 018
 Senegal 111 092
 Tunisia 97 407
 Perù 96 546
 Polonia 77 779
 Ecuador 72 193
 Macedonia del Nord 55 771
 Ghana 50 778
 Brasile 50 666
 Bulgaria 50 355

Tra il 1876 e il 1976 sono emigrati  oltre 24 milioni di italiani.  Per quanto invece  attiene l’immigrazione, la tabella  riporta il numero degli  stranieri residenti in Italia suddivisi per cittadinanza: complessivamente sono oltre 5milioni di extracomunitari a fronte di 55milioni di italiani.  In testa la Romania con oltre 1 milione. L’Ucraina era al quinto posto con quasi 236mila persone, numero destinato ad aumentare causa la guerra in corso senza dover creare allarme economico e sociale  per l’accoglienza di questi profughi. Misurato dai successi  elettorali di Lega e Fratelli d’Italia, è invece impressionante l’allarme per l’accoglienza di quei profughi, anch’essi  extracomunitari ma di pelle scura, arrivati sui barconi e ammassati nei cosiddetti  Centri di accoglienza. Si stima la presenza di stranieri irregolari  sul territorio in oltre 300mila.

Costretti a sbarcare irregolarmente sulle coste italiane attraversando  i confini marittimi,  sono i rifugiati in fuga da conflitti armati o persecuzioni  e migranti economici a causa delle guerre  (peraltro fomentate dagli occidentali). Più della metà di chi parte dalla Libia viene riportato indietro. I respingimenti dei migranti intercettati in mare dall’Italia e riportati nei lager libici hanno procurato all’Italia condanne della Corte europea dei diritti umani per violazione del divieto di espulsioni collettive e per aver esposto i migranti a trattamenti inumani e degradanti e al rischio di essere rimpatriati dalla Libia in Paesi d’origine non sicuri. Sono più di 1.600 i morti in mare nell’ultimo anno per la mancanza di soccorsi. Seicento in più dell’anno precedente.

Pfas, gli obiettivi di ISDE Medici per l’ambiente possono diventare Legge.

Nel riconoscersi nel disegno di legge depositato dal senatore Mattia Crucioli “Norme relative alla cessazione della produzione e dell’impiego delle sostanze poli e perfluoroalchiliche” (clicca qui), l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ha inteso ribadire la netta presa di posizione su Pfas e Bisfenolo con la quale aveva investito Governo e Parlamento già il dicembre scorso (clicca qui lettera ISDE Governo su Direttiva acque). Nella lettera inviata alle istituzioni italiane, ISDE è perentoria: “Come evidenziato da una copiosa e consolidata letteratura scientifica nazionale e internazionale, il Bisfenolo A, le Microcistine-LR, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) e l’Uranio sono sostanze tossiche, dotate di azione di interferenza endocrina, cancerogene, mutagene e i PFAS hanno anche attività immunotossica e neurotossica, particolarmente nell’età evolutiva. Dunque chiediamo che queste sostanze siano sempre ricercate nelle analisi di controllo per le acque a uso potabile e che il loro valore limite sia fissato in zero”.

Evidentemente riferendosi al disastro ecosanitario  determinato ad Alessandria dalla Solvay di Spinetta Marengo, dove Pfas (Pfoa, C6O4 e Adv) e Bisfenolo  si mescolano in suolo-aria-acqua con gli altri tossici e cancerogeni (tipo i solventi organo alogenati tetracloruro di carbonio e cloroformio),  ISDE specifica: Si deve infatti considerare, per queste come per altre sostanze già normate, il cosiddetto effetto cocktail, relativo a sostanze tossiche e/o cancerogene e/o mutagene e con azione di interferenza endocrina che, se anche rilevate singolarmente entro le concentrazioni previste dalla nuova Direttiva, possono tra loro realizzare effetti di sinergia e amplificazione tali da configurare rischio per la salute umana. Pertanto, qualora venissero riscontrati valori superiori allo zero le acque in questione dovranno essere considerate come inadatte all’uso umano e si dovranno prendere tutti i provvedimenti necessari per il loro disinquinamento e protezione”.

Dunque: LIMITI ZERO. E’ quanto recepito dal Disegno di Legge del senatore Crucioli:  si realizzerebbero  gli obiettivi di ISDE e di tutte le forze che da anni si stanno battendo: Greenpeace, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, Comitato Stop Solvay, Friday for Future, Legambiente. Infatti il DDL  stabilisce con termini temporali precisi e senza ambiguità- che  “I limiti di scarico in aria, in acqua e nel sottosuolo dei PFAS siano portati allo zero tecnico, al pari delle acque potabili”; ovvero: “È vietato l’uso,  la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS”. Infine esso “Detta norme per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da PFAS, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento”.

Impreciso e ambiguo è stato invece giudicato (clicca qui) il Disegno di Legge presentato dalla senatrice VilmaMoronese.  Infatti, a differenza dei Movimenti, che chiedono immediati limiti zero alle micidiali emissioni di queste sostanze in suolo aria acqua, e dunque chiedono la drastica fermata degli impianti nocivi (della multinazionale  Solvay di Spinetta Marengo AL e di altre aziende in Italia soprattutto conciarie) invece il DDL Moronese blandamente  si limita a “ridurre, e se possibile annullare, l’immissione di Pfas nell’ambiente”, con tanto di “periodo transitorio di adeguamento”.  In altre parole dà il via libera legale  alle aziende (Solvay) per un tempo indeterminato di produrre e inquinare.

Anche in Yemen otto anni di conflitto come in Ucraina.

La guerra in Yemen e la crisi umanitaria che ne è derivata hanno determinato nel Paese una situazione drammatica con oltre 20.000 vittime civili tra marzo 2015 e marzo 2021. Quasi otto anni di conflitto hanno costretto più di 4 milioni di persone, tra cui più di 2,4 milioni di bambini e bambine, a lasciare le loro case, e si stima che il 65% della popolazione – 20 milioni di persone – abbia bisogno di assistenza umanitaria. La carenza di cibo, acqua potabile, servizi igienici e assistenza sanitaria, nonché la diffusione di massicce epidemie di colera e difterite, hanno gravato sulle condizioni di vita dei civili e privato le famiglie dei bisogni primari. Le conseguenze della guerra sono sempre più devastanti in Yemen, soprattutto per i bambini. Se vuoi, anche tu puoi aiutarli con una donazione. Clicca qui Save the Children.

No alle navi della morte e al traffico di armi.

Giovedì 31 marzo sciopero di 24 ore dei portuali di Genova proclamato da USB USB per l’arrivo della nave saudita Bahri. Presidio e assemblea operaia per la mobilitazione nazionale dei portuali: “Il prezzo del conflitto lo pagheranno i lavoratori con licenziamenti e carovita. Non un centesimo, un fucile o un soldato per la guerra. Blocchiamo i nostri porti al traffico di armi. Come lavoratori portuali non abbiano nessuna intenzione di restare indifferenti di fronte ai nuovi venti di guerra che tornano a soffiare in Europa. Questo conflitto, che ha una genesi che va ben oltre la ricostruzione di comodo dei nostri media nazionali e dei nostri politici, come ogni guerra nella storia, avrà delle pesanti conseguenze per tutti i noi. A pagarne le spese saranno proprio i lavoratori e le lavoratrici. In Ucraina e Russia ovviamente, ma anche nei paesi europei, attraverso l’aumento del costo dei beni energetici come gas e petrolio e delle spese militari….”

50° anniversario della lotta del popolo curdo e festa del Newroz.

Il Newroz rappresenta per i curdi ed i popoli della Mesopotamia l’avvento del nuovo anno e viene celebrato come auspicio della rinascita della natura e della società. Il Newroz è diventato anche il simbolo della lotta contro la tirannia, il razzismo, l’oppressione, per la liberazione di tutti i popoli del Medio Oriente. Mentre ci approssimiamo al Newroz di quest’anno si intensificano gli attacchi in tutte le quattro parti del Kurdistan. La repressione contro il movimento e la società civile curda prosegue a pieno regime. Il Newroz anche quest’anno esprime ancora una volta la volontà da parte del popolo curdo di riaffermare la propria identità politica e culturale, di resistenza contro l’oppressione e l’affermazione dei principi di giustizia, libertà, uguaglianza di genere alla base dei principi del Confederalismo democratico e di una società ecologica e democratica.

Clicca  qui per il programma  dell’evento.  

20 marzo-5 aprile 2022. 18° Settimana contro l’Apartheid israeliana.

LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese. Clicca qui. Quest’anno, la Settimana contro l’apartheid israeliana (IAW) celebrerà le culture della resistenza ed esplorerà i legami intersezionali tra la lotta di liberazione palestinese e le lotte globali per la giustizia: clicca qui.  Sulla newslettera di Doriella&Renato (clicca qui) trovi l’evento sul libro “IL POTERE DELLA MUSICA: FIGLI DELLE PIETRE IN UNA TERRA DIFFICILE” nonché le altre iniziative No Tav Valsusa.

Apartheid israeliana contro i palestinesi crimine contro l’umanità.

Le autorità israeliane devono essere chiamate a rendere conto del crimine di apartheid contro i palestinesi. È quanto ha dichiarato oggi Amnesty International in un rapporto di 278 pagine nel quale descrive dettagliatamente il sistema di oppressione e dominazione di Israele nei confronti della popolazione palestinese, ovunque eserciti controllo sui loro diritti: i palestinesi residenti in Israele, quelli dei Territori palestinesi occupati e i rifugiati che vivono in altri stati.

Nel rapporto si legge che le massicce requisizioni di terre e proprietà, le uccisioni illegali, i trasferimenti forzati, le drastiche limitazioni al movimento e il diniego di nazionalità e cittadinanza ai danni dei palestinesi fanno parte di un sistema che, secondo il diritto internazionale, costituisce apartheid. Questo sistema si basa su violazioni dei diritti umani che, secondo Amnesty International, qualificano l’apartheid come crimine contro l’umanità così come definito dallo Statuto di Roma del Tribunale penale internazionale e dalla Convenzione sull’apartheid.

Amnesty International chiede al Tribunale penale internazionale di includere il crimine di apartheid nella sua indagine riguardante i Territori palestinesi occupati e a tutti gli stati di esercitare la giurisdizione universale per portare di fronte alla giustizia i responsabili del crimine di apartheid. Clicca qui.

Schmidheiny punta sul delitto perfetto.

L’oligarca svizzero Stephan Schmidheiny in tribunale di Novara  è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per 392 vittime dell’amianto. Si difende affermando che esse non si sono ammalate durante la sua gestione ma sicuramente prima che diventasse lui padrone dell’Eternit di Casale Monferrato. Malgrado questi espedienti dei suoi strapagati avvocati, Schmidheiny era stato condannato per disastro ambientale doloso, reato prescritto in Cassazione nel 2014. Ora  è sotto processo in seguito della “spacchettamento” deciso dai giudici di Torino, che avevano  inviato i fascicoli alle procure italiane competenti territorialmente. Quella di Torino si accontenta di confermare  quattro anni di carcere, quella di Napoli chiede 23 anni e 11 mesi.

Cingolani cieco muto sordo sui Pfas.

Cristina Guarda e Eleonora Evi, consigliere di Europa Verde rispettivamente in Regione Veneto e Parlamento europeo, accusano il ministro Cingolani  di “silenzio assordante sui limiti Pfas”, proprio  mentre undici paesi dell’Unione europea  hanno chiesto a gran voce alla Commissione di non consentire ulteriormente il loro utilizzo  nei processi di fabbricazione.

Si estende la ricerca dei Pfas nel sangue dei cittadini.

Cittadini veneti, perché per i piemontesi di Alessandria (Solvay di Spinetta Marengo) il monitoraggio non è mai iniziato. Si amplia la zona rossa: dopo la  campagna di monitoraggio delle fontane e dei pozzi di via IV Novembreda Trissino (Miteni) lo screening dell’Ulss 8 Berica interessa oltre 1000 cittadini trissinesi: principalmente persone residenti in alcune zone collinari di Trissino vecchia e persone che hanno frequentato l’asilo parrocchiale dal 1963 agli anni Ottanta.

Pfas, gli obiettivi degli ambientalisti possono diventare Legge.

Il disegno di legge depositato dal senatore Mattia Crucioli “Norme relative alla cessazione della produzione e dell’impiego delle sostanze poli e perfluoroalchiliche” (clicca qui) è in piena corrispondenza con il Dossier (clicca qui) presentato da Legambiente in occasione della  Giornata mondiale dell’acqua 2022 .

La road map di Legambiente infatti, in coincidenza degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile  delle Nazioni Unite, si pone il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Direttiva Quadro Acque (2000/60), in particolare della  messa al bando nella produzione e nella commercializzazione delle sostanze inquinanti, persistenti e bioaccumulabili, i PFAS, “per i quali la gravità della situazione è ben conosciuta e che, nonostante l’attivismo di associazioni e cittadini, continuano a rappresentare un pericolo per l’ambiente e per la salute delle persone”.

I PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche, tossiche e sospette cancerogene in diverse patologie, nonché  ampiamente riconosciute come interferenti endocrini,  hanno contaminato aria e acque di vaste  aree del Veneto e del Piemonte, e  si stanno ritrovando anche in numerose parti d’Italia. Emblematici i casi della Solvay di Spinetta Marengo e della Miteni di Trissino. Per quest’ultima, finalmente chiusa dopo una gigantesca contaminazione delle falde che ha avvelenato centinaia di migliaia di abitanti, è in corso dal 2021 il processo penale a Vicenza; ad Alessandria sta per essere avviato. “Un caso paradossale” stigmatizza Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – “se si pensa che, nonostante la presenza di questo inquinante sia accertata fino al Po e nella falda esterna dello stabilimento, la Solvay ha chiesto e ottenuto dalla provincia di Alessandria l’estensione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’uso e la produzione di cC6O4. Attualmente, è perciò autorizzata a produrre 60 tonnellate/anno di cC6O4 e a scaricarne nel fiume Bormida fino a 940 Kg/anno”. E la popolazione neppure è sottoposta a monitoraggio del sangue.

Nel Disegno di Legge del senatore Crucioli si realizzerebbero  gli obiettivi di Legambiente e di tutte le forze che da anni si stanno battendo: Greenpeace, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Mamme No Pfas, Comitato Stop Solvay, Friday for Future, Isde Medici per l’Ambiente. Infatti il DDL  stabilisce con termini temporali precisi e senza ambiguità- che  “i limiti di scarico in aria, in acqua e nel sottosuolo dei PFAS siano portati allo zero tecnico, al pari delle acque potabili”; ovvero: “È vietato l’uso,  la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS”. Infine esso “Detta norme per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da PFAS, per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi, alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento”.

Arrogante e colonialista il ministro della cosiddetta transizione energetica.

il Piano di Cingolani della transizione energetica e sostenibile delle aree idonee – PITESAI – afferma che l’intera superficie regionale della Sicilia e una ampia area marina dal Tirreno meridionale all’estremo lembo sud del Canale di Sicilia, sarebbero IDONEE per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Clicca qui.

L’acqua diritto universale, risorsa limitata ma contaminata e al centro di guerre.

Casacomune, Scuola e Azioni, è un’associazione, nata da Libera e dal Gruppo Abele,b che si occupa di formazione scientifica, di dialogo culturale e incontro con esperienze attive sul campo, per promuovere i valori e le azioni dell’ecologia integrale e della giustizia sociale. Clicca qui il programma di un corso che ha con filo conduttore l’importante tema dell’acqua, tema che  non è estraneo all’attuale guerra.

La mediazione del governo italiano: “Putin peggio di un animale feroce. Va picchiato”.

Per la serie “Se mia nonna avesse avuto le ruote  sarebbe stata una carriola”, Enrico Letta, segretario del PD: “Quello che è successo dimostra che la Nato doveva fare entrare l’Ucraina prima. L’invasione non ci sarebbe stata, insomma, se l’Ucraina fosse stata ammessa e integrata nella Nato già una trentina d’anni fa. (Col permesso di Gorbacev, però. N.d.r.). 

Carlo Rovelli, fisico nucleare e accademico internazionale: “Sfiorata la guerra nucleare, la soluzione trovata da Kennedy e Kruscev fu che l’Unione Sovietica rinunciava a mettere missili a Cuba in cambio del ritiro dei missili americani dalla Turchia. Un passo indietro ciascuno. Così si va verso la pace. Perché non possiamo fare lo stesso?”

Joseph Robinette Biden Jr, detto Joe, 78 anni, senatore dal 1972, vice presidente di Obama, presidente degli Stati Uniti d’America: “Putin è un criminale di guerra. Va processato”.

Vladimir Vladimirovič Putin, 69 anni, ex KGB, presidente della Russia: “Senti chi parla”. In effetti la Corte Penale Internazionale dell’Aia, deve ancora pronunciarsi sui presidenti (e vice) americani per Corea,Vietnam, Grenada, Panama, Jugoslavia, Afghanistan, Irak, Somalia, Libia eccetera.

La presidenza ucraina: L’Ucraina respinge l’idea di un modello di ‘neutralità svedese o austriaca’ avanzata da Mosca. L’Ucraina è ora in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ‘ucraino’ “.

Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj, politico, attore, sceneggiatore e comico, presidente dell’Ucraina: “A coloro che all’estero hanno paura di essere trascinati nella terza guerra mondiale. L’Ucraina combatte con successo. Abbiamo bisogno di voi per aiutarci a combattere e vincere. Forniteci tutte le armi necessarie. Applicate più sanzioni alla Russia e isolatela completamente. Applicate la fly zone. Aiutate l’Ucraina a costringere Putin al fallimento”.

Il 78% degli intervistati ritiene che dovremmo evitare ad ogni costo l’entrata in guerra dell’Italia, infatti, soltanto il 9% sostiene che dovremmo intervenire militarmente a fianco dell’Ucraina e della NATO.

La maggioranza degli intervistati, pari al 55% del campione, è contrario all’invio di armi all’Ucraina, contro un 33% di favorevoli.

Alex Zanotelli, missionario, ispiratore e il fondatore di diversi movimenti pacifisti: “L’Italia ha già annunciato che aumenterà le spese militari, si parla di 38 miliardi. Sono soldi che saranno sottratti alle scuole, alla sanità. Lo stesso faranno gli altri singoli Paesi e l’Europa unita, che andrà verso un proprio esercito. Ovviamente senza per questo smantellare l’esercito della Nato. Ne usciremo, se va bene, con un mondo più armato e più povero.

In questo momento il nostro governo dovrebbe invece spendersi in ambito internazionale per forzare i contendenti a sedersi attorno a un tavolo e arrivare a una soluzione pacifica, portare Russia e Ucraina al tavolo dell’Onu. Una cosa che si sarebbe dovuta fare nel 2014, dopo il protocollo di Minsk (un accordo per porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale, ndr) che è chiaro ma non è mai stato attuato. Se Mosca chiede la neutralità di Kiev, per esempio, bisogna trovare gli spazi per accordarla. Oggi l’Ucraina è una polveriera, è un Paese spaccato profondamente, con un nazionalismo che fa paura. Un negoziato è sempre possibile, ci si può mettere d’accordo. Ma i combattimenti devono cessare. La posta in gioco è altissima, rischiamo grosso, una guerra nucleare, l’inverno nucleare.

La mediazione del nostro ministro degli esteri, Luigi di Maio: “Putin peggio di un animale. Più feroce di un animale feroce. Sono animalista, non voglio offendere nessun animale. Penso che tra Putin e qualsiasi animale ci sia un abisso e sicuramente quello atroce è lui.” Giovanni Floris, conduttore televisivo: “Quando picchi il cane devi lasciarti la porta della stalla aperta, perché devi dargli la possibilità di scappare, quale possibilità lei offrirebbe a Putin?” Di Maio: “Tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso”. Va picchiato e basta. Non voglio neppure incontrare l’omologo russo. (che sarà disperato, n.d.r).

Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli esteri della Russia :“Una strana idea di diplomazia. La diplomazia è  stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. Se Di Maio non è in grado di reggere un ruolo, dovrebbe dimettersi. Niente di grave, il governo Draghi in diplomazia conta zero. In più, da grande banchiere,è sicuro che “Noi stiamo facendo collassare l’economia russa”. Infatti nel primo trimestre 2022 il PIL italiano è già calato del 2,4%. Chi sta pagando? quali classi sociali? gli oligarchi russi e italiani? il matrimonio di Berlusconi? i soliti italiani?

Alexei Paramonov, direttore del Dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo: “La guerra finanziaria ed economica contro la  Russia può provocare una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili. Finora l’Italia ha avuto la possibilità di acquistare il gas a prezzi molto inferiori rispetto a quelli del mercato Mosca non ha mai usato le esportazioni di energia come strumento di pressione politica, le quali,  tenuto conto della significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi che raggiungono il 40-45%, avrebbero conseguenze estremamente negative per l’economia italiana e per tutti gli italiani.” Ma non basta. Nel 2021 l’Italia era ottava tra i principali partner commerciali di Mosca (15mila imprese italiane piccole e medie ma anche Eni Snam Pirelli Marcegaglia Barilla).   la Russia rimane il principale esportatore di cereali a livello mondiale. Ma anche fertilizzanti,  nichel, alluminio e carbone. Quanto alla finanza, le banche italiane sono le più esposte al mondo, con 25 miliardi di euro, nei confronti della Russia. “Roma ha molto da perdere (e molto sta perdendo e continuerà a farlo) nella guerra economica con Mosca”.

Lorenzo Guerini, ministro della Difesa definito da Paramonov ‘uno dei principali falchi e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano’: “Non arretriamo di un passo. L’Italia, continuerà a esercitare ogni pressione, comprese le forniture di armi”. Guerini  ha raccolto messaggi di solidarietà da tutte le forze politiche. 

Domenico Gallo, magistrato e presidente di sezione della Corte di Cassazione: (Malgrado Draghi e Di Maio) “Se alla fine si arriverà alla pace attraverso la neutralità dell’Ucraina, allora dovremmo constatare con mano il fallimento delle classi dirigenti dei principali paesi europei che incoscientemente (consciamente N.d.r.) hanno seguito il pifferaio magico americano anche a costo di provocare il ritorno della guerra in Europa. Bisognerebbe chiedere al nostro astuto ministro degli esteri che ancora l’8 febbraio dichiarava essere ‘un principio irrinunciabile’ la libertà dell’Ucraina di aderire alla NATO, se c’era bisogno di avere migliaia di morti, distruzioni incommensurabili e milioni di profughi per rendersi conto che a questo presunto ‘principio’ si poteva rinunciare anche prima, per scongiurare la catastrofe.

Signori consiglieri, signori amministratori, state uccidendo i bambini, se non intervenite.

Clicca qui la prima parte e la seconda parte dell’intervento di Lino Balza al Consiglio comunale di Alessandria.

Trascrizione dell’intervento di Lino Balza in Consiglio comunale.

Evitando di incorrere in una passerella preelettorale, noi (Clicca qui la presa di posizione) abbiamo deciso di partecipare per iscritto a questa convocazione informando i partecipanti, e soprattutto la popolazione locale e nazionale, del prossimo deposito in Senato di un Decreto Legge preparato con il senatore Mattia Crucioli (clicca qui)

Chiedetevi cosa potete fare voi, cosa voi non avete fatto e non state facendo: In Regione fissare limiti zero alle emissioni aria-acqua-suolo, in Provincia revocare l’autorizzazione AIA a Solvay, in Comune  bloccare gli impianti inquinanti (come si propone il  decreto Crucioli). Se invece voi non credete ai numeri e agli studi, non credete che la gente si ammala e muore, allora voi vi sentite la coscienza in pace. Ma voi non potete avere la coscienza in pace, voi state uccidendo i bambini se non intervenite! (continua)

Crisi alimentare e guerra in Ucraina: facciamo chiarezza.

Manca il grano nel mondo o in UE? Manca il mais? Mancano le materie prime? E l’Italia? La speculazione finanziaria sulle materie prime agricole.

A che serve o, meglio, a chi serve sostenere la paura della penuria? A che serve sostenere che bisogna rinunciare alla transizione agroecologica – quel poco che resta nella PAC riformata – per rilanciare una nuova “battaglia del grano”? E che c’entra deregolare l’applicazione delle disposizioni legislative attuali sugli OGM, vecchi e nuovi, per far fronte “alla mancanza di pane”?

L’Associazione Rurale Italiana fa  chiarezza rispetto agli allarmi lanciati dal mondo agroindustriale sull’attuale crisi bellica in Europa dell’Est. Clicca qui.

Alto rischio delle navi da crociera a Venezia.

Clicca qui la lettera di AmbienteVenezia al Prefetto di Venezia, al Direttore Generale ARPAV, Al Comandante dei Vigili del Fuoco, Al Comandante della Capitaneria di Porto, alla Direzione ULSS 3; sulla incompatibilità dell’attività crocieristica nelle banchine commerciali di Marghera con il Piano Emergenza Esterna  PEE, nonché sulle problematiche anche procedurali relative   al Rischio Industriale Rilevante nell’area di Porto Marghera dove si vorrebbe far arrivare già dal mese di aprile le navi da crociera.

La “No fly zone” e i “consigli” di Zelensky.

Se avessimo seguito i consigli di Zelensky la terza guerra mondiale sarebbe già scoppiata. Non è ancora successo, ma siamo ancora seduti sull’orlo dell’abisso. Il Presidente Zelensky, nei suoi continui collegamenti video con l’Occidente, ricattandoci con le sofferenze del suo popolo ed esaltandone la volontà di resistenza sino all’estremo, cerca di coinvolgerci direttamente nello scontro armato chiedendo che la NATO istituisca una “no fly zone” sui cieli dell’Ucraina.  (Domenico Gallo, giurista)

n.d.r. Alla stregua dei suoi famosi video: clicca qui.

Ho visto cose che voi umani.

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.

Ho visto famiglie alla canna del gas, chiudere lo stesso gas per risparmiare.

Ho visto gente disperata vedere la luce in fondo al tunnel, dopo due anni di pandemia, e correre per andare a spegnerla.

Ho visto rapinatori rapinare benzinai e scappare con una tanica di gasolio.

Ho visto coppie sposate da trent’anni tornare a cenare a lume di candela.

Ho visto Luci della città, di Chaplin, ma ho spento dopo pochi minuti, non potendo permettermelo.

Ho visto il mio amico Gaspare rinominarsi Pare, per risparmiare il gas.

Ho sentito la chiamata e ho intravisto la luce. Ma erano compagnie di energie elettriche, e non ho risposto.

Ho visto gente spararsi addosso senza alcuna logica, per volere di un pazzo, non conoscendo la storia.

Ho visto un mondo che si vuole male. Molto male.

Autostrade per l’Italia sguscia via dal processo del Ponte Morandi.

Con un patteggiamento di quasi 30 milioni di euro, già accettato dalla Procura di Genova, Autostrade per l’Italia si prepara a uscire dal processo per il crollo del Ponte Morandi. Con questa mossa la società scongiura guai peggiori, in caso di condanna in dibattimento: sanzioni che potevano arrivare fino al commissariamento o addirittura all’interdizione dei rapporti con lo Stato. L’ Aspi (ex Benetton) esce dal processo e non rende vita semplice agli ex dipendenti imputati, a cominciare dall’ex ad di Atlantia e Aspi Giovanni Castellucci,

C’è un’Ucraina nella penisola arabica.

Di cui nessuno parla e aiuta perché hanno la pelle scura. 30 milioni di  abitanti, in 7 anni 377.000  morti dall’inizio del conflitto  civile per procura tra Arabia Saudita e Iran, il 60% causato dagli effetti indiretti della guerra, come la scarsità di acqua, cibo e le malattie, mentre sono circa 150mila gli uccisi in maggioranza bambini  negli scontri armati o nei raid aerei, condotti con armi occidentali, comprese le italiane  L’85% delle famiglie sfollate è allo stremo. Analogamente hanno la pelle scura libici, iracheni, afghani, somali ecc.

Dopo il record USA di esportazioni armi nel mondo (40% in aumento), al secondo posto troviamo la Russia (19% in calo) al terzo la Francia (11% in aumento) e solo al quarto e al quinto posto Cina e Germania.

Non partono viveri e medicinali ma casse di armi.

I lavoratori addetti all’aeroporto civile  di Pisa, da dove dovrebbero partire “voli umanitari” pieni di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine, si sono trovati di fronte casse camuffate piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi”. Si sono rifiutati di caricarle. Questi voli di morte vanno ad alimentare la spirale di guerra.

Il parlamento schierato a fianco degli ucraini.

In considerazione delle folle oceaniche che hanno manifestato nelle piazze, si riuniscono gli onorevoli alla Camera dei Deputati per varare disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina. Sul “posto di lavoro” presenti 9 su 630.

Altrettanto sinceri ma molto più numerosi sui giornali, nei telegiornali e talk show a stracciarsi le vesti per il governo di Kiev.

La nonviolenza e i giornalisti con l’elemetto.

Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha fatto irruzione nel TG della televisione russa di stato, ha compiuto un’azione nonviolenta. Ha dimostrato che con la forza della verità si può colpire il cuore dell’impero che ha scatenato la guerra. La sua coraggiosa testimonianza ha fatto il giro del mondo, e ha dato un formidabile sostegno concreto al movimento che chiede il “cessate il fuoco”. Il suo cartello “Fermate la guerra, non credete alla propaganda, vi dicono bugie” è un aiuto concreto, disarmato, non militare, alla gente ucraina. Speriamo che lo stesso cartello compaia alle spalle di Lezensky. Speriamo che l’esempio serva da lazione ai giornalisti nostrani che dalla loro scrivania con sfondi librari si sono messi l’elmetto e fanno il tifo per le armi mentre sbeffeggiano i pacifisti.

Solvay: non lascio ma raddoppio.

Chiaro il messaggio politico padronale: non fermiamo nessun impianto inquinante. Alla vigilia della convocazione del consiglio comunale tematico, il sindaco di Alessandria e gli assessori  al completo leghista del Comune, della Provincia e della Regione sono corsi a Spinetta Marengo a tagliare il nastro  dell’inaugurazione in pompa magna  del  nuovo impianto di polimerizzazione Tecnoflon della Solvay.

Non ci hanno invitato tra i giornalisti. Nella foto carpita: sotto le mascherine “le veline”.

Abbiamo notato particolarmente stimato dal management Davide Buzzi Langhi  proprio per il suo ruolo di Assessore Ambiente e politiche per la sostenibilità ambientale, di cui l’azienda è indiscussa e apprezzata portabandiera. Applauditi  con  un doppio brindisi  dal Country Manager Solvay Italia Marco Colatarci  gli onorevoli Riccardo Molinari e Massimo Berrutti. Assicurato l’appoggio della Solvay alle prossime elezioni comunali.

Non è tempo di passerelle preelettorali.

Il presidente del consiglio comunale di Alessandria ci ha invitato, insieme a decine di partecipanti istituzionali, alla convocazione della commissione consiliare sicurezza e ambiente congiunta con politiche sociali e sanitarie, dal titolo “Analisi ambientale alla luce dell’insediamento Solvay. Evitando di incorrere in una passerella preelettorale, noi abbiamo deciso di partecipare per iscritto informando la popolazione locale e nazionale del prossimo deposito in Senato di un Decreto Legge preparato con il senatore Mattia Crucioli (clicca qui). Con ciò chiedendo che ad esso si conformino Comune, Provincia e Regione, i cui  comportamenti omissivi e complici con Solvay hanno portato all’attuale drammatica situazione ambientale e sanitaria di Alessandria.  Pfas e Bisfenolo  sono paradossalmente “soltanto” la punta di un immenso iceberg di sostanze tossiche e cancerogene che piovono da 72 ciminiere. Con la nuova legge Crucioli  sarà ancor più palese che gli Enti politici sono fuorilegge al pari dell’azienda.

Clicca qui la presa di posizione di Vincenzo Cordiano (ISDE Medici per l’ambiente), Lino Balza (Movimento di lotta per la salute Maccacaro) e Claudio Lombardi (ex assessore all’ambiente).

Come la pensano i pacifisti ucraini.

“La Nato dovrebbe idealmente sciogliersi o trasformarsi in un’alleanza per il disarmo. L’Ucraina non dovrebbe schierarsi con nessuna grande potenza militare, che siano gli Stati Uniti, la Nato o la Russia. In altre parole, il nostro paese dovrebbe essere neutrale. Il governo ucraino dovrebbe smilitarizzare, abolire la coscrizione, risolvere pacificamente le dispute territoriali riguardanti Donbass  e Crimea e contribuire allo sviluppo di una futura governance globale non violenta, invece di cercare di costruire uno Stato nazionale del 20° secolo armato fino ai denti.”
Yurii Sheliazhenko fa parte del direttivo della rete pacifista internazionale World Beyond War. Vive in Ucraina. È segretario esecutivo dell’Ukrainian Pacifist Movement e membro dell’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza. Clicca qui il suo il suo appello.

Nelle cantine di Spinetta: cloroformio e altri tossici e cancerogeni.

Le più alte concentrazioni nelle cantine. Qui cloroformio, diclorometano, dicloroetano, tricloroetano, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene, tetracloroetilene, ecc. salgono dalla falda ai solai  e/o scendono, per la parte non trattenuta  dai polmoni degli abitanti,  dalle 72 ciminiere della Solvay di Spinetta Marengo. Clicca qui.

Arpa Piemonte ha pubblicato i risultati di  tre campagne stagionali  dl monitoraggio della qualità dell’aria indoor a Spinetta Marengo,   per indagare la presenza di composti organo-clorurati negli ambienti di vita attraverso analisi in cinque abitazioni della frazione, situate “a distanze variabili in direzione N -NE del Polo chimico (da circa 20 a 750 metri di distanza dai confini stabilimento) e a valle idrogeologica rispetto all’andamento della falda“.

Eccessi di mortalità a Rosignano Solvay.

Il Consiglio di Amministrazione di Solvay ha diffuso una provocatoria lettera aperta  con riguardo alle sue attività di produzione della soda a Rosignano, dove ogni anno, l’azienda scarica sul litorale, e poi direttamente nel Mar Mediterraneo, centinaia di migliaia di tonnellate di solidi sospesi, contenenti nichel, cadmio, cromo, arsenico e mercurio:  dal 2018 al 2020  688.000 tonnellate di solidi sospesi contenenti 88,7 tonnellate di metalli pesanti. Tale sversamento di rifiuti ha creato una discarica a cielo aperto, con l’aspetto accattivante (e fuorviante) di un’idilliaca spiaggia caraibica (le cosiddette ‘Spiagge bianche’ di Rosignano).

Nella lettera aperta,  per Solvay “La qualità della balneazione è eccellente” facendo riferimento  all’agenzia di monitoraggio ARPAT. Bluebell Capital Partners le contesta che   la valutazione dell’ARPAT si basava “solo su 2 parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali), indicatori della presenza di tali apporti fecali senza prendere in considerazione alcun aspetto ecologico, nè chimico, né organolettico nè estetico o paesaggistico, riferibile all’acqua, alle spiagge o ai fondali . Con lo stesso errato riferimento,  Solvay afferma che lo “stato ecologico e chimico di Rosignano è in linea con la costa toscana”, omettendo  di specificare che per l’Arpat l’eccessiva presenza di mercurio, arsenico ed esaclorobenzene  nel corpo idrico lo fanno classificare come “ NON BUONO .

Altra affermazione  di Solvay: i metalli pesanti (compreso il mercurio ), contenuti nei solidi sospesi scaricati in mare a Rosignano, “rimangono imprigionati nello stato solido del calcare e non possono essere assorbiti dagli organismi viventi, comprese le persone e i pesci”. Falso:  il  rapporto ARPAT invece dichiara che “le analisi per determinare la presenza del mercurio nei pesci hanno indicato una situazione di bioaccumulo lungo tutta la costa, con superamenti dello standard ambientale in tutti i corpi idrici”.

Bluebell Capital Partners  contesta inoltre alla amministratore delegato  Ilham Kadri   l’erosione costiera  provocata  dal drenaggio Solvay delle acque dei fiumi Cecina e Cinque e dalla costruzione della diga di San Luce; ma soprattutto  gli elevati livelli di mortalità per malattie cronico-degenerative (e per altre malattie) nel comune di Rosignano, e dunque la relazione causa-effetto tra l’eccesso di mortalità e le emissioni ambientali della Solvay.

I Pfas aumentano il rischio di ammalarsi di forme gravi di Covid. Soprattutto per i bambini.

Dopo quello veneto, la conferma arriva da quattro studi pubblicati di recente secondo cui i Pfas, noti immunotossici, sono in grado di ostacolare la capacità dell’organismo di combattere il Covid-19, soprattutto per i bambini. Gli studi inglesi, svedesi, danesi e cinesi inchiodano ancor più queste sostanze chiamate “prodotti chimici per sempre”, in grado cioè di  rimanere nel corpo per anni o decenni, i C6O4 e ADV in particolare prediligono i polmoni. Sono state rinvenute nel sangue dell’80% dei bambini  veneti controllati (ritrovamento assente nel sangue dei bimbi alessandrini… per il semplice motivo che non sono stati esaminati). I Pfas sono  utilizzati in migliaia di applicazioni in dozzine di settori e sono collegati a cancro, diminuzione dell’immunità, malattie del fegato, problemi renali, difetti alla nascita ecc.

Finalmente una Legge che mette al bando in Italia Pfas e Bisfenolo. Il nodo della chiusura Solvay.

Il Disegno di Legge del senatore Mattia Crucioli.

Vieta l’uso, la commercializzazione e la produzione di PFAS o di prodotti contenenti PFAS, ne disciplina la riconversione produttiva e le misure di bonifica e di controllo. Insomma assumele istanze di tutti i Movimenti, Associazioni e Comitati, che da anni si battono per eliminare questi cancerogeni bioaccumulabili  e persistenti, praticamente indistruttibili, dalle acque, dall’aria, dagli alimenti,  insomma dal sangue dei lavoratori e dei cittadini altrimenti ammalati e uccisi. Pfas e Bisfenolo sono dichiarati dalla scienza una calamità mondiale da mettere al bando come fu per il DDT che si ritrova ancora fra gli orsi dell’Artico, per l’amianto che esplode in mesotelioma anche venti anni dopo, per i clorofluorocarburi che non hanno ancora finito di bucare l’ozono, per i bicromati che hanno smesso di bucare da parte a parte i nasi degli operai (tutti prodotti nell’alessandrino ed eliminati dopo anni di lotte). I primi beneficiari di questa legge saranno le popolazioni toscane e  venete (concerie ed ex Miteni di Trissino), lombarde (Solvay di Bollate)  e piemontesi (Solvay di Spinetta Marengo). D’altronde gli scarichi della Solvay in Bormida raggiungono la foce del Po.

Il nodo della chiusura Solvay.

A causa dei comportamenti omissivi e complici di Comune, Provincia e Regione Piemonte, è diventata drammatica la situazione ambientale e sanitaria inferta ad Alessandria  dalla Solvay di Spinetta Marengo, incurante della condanna in Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica  nonchè del nuovo processo, impassibile alle censure di Onu e Commissione Ecomafie. Infatti  Pfas e Bisfenolo  sono paradossalmente “soltanto” la punta di un immenso iceberg di sostanze tossiche e cancerogene che piovono da 72 ciminiere. Con la nuova legge Crucioli  sarà ancor più palese che gli Enti politici sono fuorilegge al pari dell’azienda.

Per il polo chimico la parola chiusura  è sempre meno un tabù, espressa senza remore dai Movimenti, è presa in esame dal segretario della CGIL e non esclusa dalla stessa multinazionale belga.

(continua)