Leggi emergenziali, limitazioni delle libertà costituzionali e militarizzazione delle strade e perfino delle corsie degli ospedali consentono un colpo d’acceleratore del processo di militarizzazione e “sicurizzazione” della società e dell’economia come non sarebbe mai stato possibile in tempi di “normalità”. Se poi a questo processo si accompagna l’attacco globale alla politica e agli spazi di aggregazione sociale appare ancora più evidente che il creare le condizioni e utilizzare il linguaggio e le narrazioni di “guerra” consente un attacco mortale alle sempre più ridotte forme di partecipazione e lotta democratica. Siamo di fronte a un modello culturale, ben costruito soprattutto in ambito mediatico. Del Recovery Fund oggi scopriamo l’intrinseca funzionalità alla riproduzione del sistema economico neoliberista dominante e all’emarginazione di ogni forma di partecipazione democratica e di decisione dal basso. Clicca qui.
Mese: Gennaio 2021
“I documenti segreti di Solvay: sapeva dei danni dei Pfas ma non ha detto nulla”.
Così i giornali –oggi- titolano (chi in buona fede) quello che noi abbiamo denunciato alla magistratura nel 2008, e che per anni abbiamo ripetuto negli esposti, fino al precedente del 31 gennaio 2021 al procuratore capo Enrico Cieri presso il tribunale di Alessandria. Nel presente esposto (il quinto in questo periodo) chiediamo di intervenire dopo la conferma che viene dalle autorità USA: “Solvay ha deliberatamente mantenuto segreti i dannosi studi sulla tossicità e quindi ha attentato alla salute pubblica. Nascondere questi dati ha consentito e prolungato l’uso di PFAS, mettendo in pericolo in modo significativo la salute umana e l’ambiente”. Ieri oggi domani. A fronte del palese dolo, dunque chiediamo di nuovo alla Procura di intervenire innanzitutto sequestrando le carte cliniche dei lavoratori secretate presso la Solvay di Spinetta Marengo (AL): clicca qui.
Lo stato di contaminazione Solvay secondo l’Arpa?
Avevamo avanzato formale richiesta (via PEC) della Relazione 2020 dell’Arpa riferita alla Solvay di Spinetta Marengo (clicca qui). Gli episodi di inquinamento nell’anno trascorso non hanno fatto che accrescere le forti preoccupazioni sui sistemi di controllo che avevamo espresso a Magistratura ed Enti locali, nonchè all’opinione pubblica. Ancora nulla ci è stato consegnato. Per quanto riguarda le attività di (presunta) bonifica, ovvero messa in sicurezza, non conosciamo più di quanto risultava a metà 2020, ad esempio: “In Area 1, le acque di falda, non oggetto di bonifica in nessuna delle aree sorgenti di Cromo VI, sono ancora contaminate per via di sorgenti di contaminazione non ancora bonificate. Area 2b, non avviata bonifica vista la presenza contestuale di contaminazione da Cromo VI, Piombo ed Arsenico negli stessi terreni. Area 3, l’inquinamento è ancora da caratterizzare. Per quanto concerne le acque di falda interne ed esterne allo stabilimento, compromesse per la presenza di numerosi inquinanti come evidenziato in più studi e procedure, dal 2010 è stata messa in funzione una barriera idraulica che non può garantire in tutte le condizioni meteoclimatiche, sulla base delle analisi già compiute da Arpa e da Solvay, il contenimento delle acque inquinanti.
Piano regionale di controllo sanitario Pfas non valido se copre solo il 60% della popolazione.
Non si riferisce al Piemonte: dove il Piano non esiste proprio, bensì al Veneto la critica di ISDE Medici per l’Ambiente (clicca qui).
Processo e screening di massa per la popolazione colpita da Pfas.
No, non riguardano il Tribunale nè il Comune di Alessandria, bensì il Veneto. Infatti, mentre a Vicenza va avanti il processo Miteni, il Comune di Trissino chiede alla Regione Veneto uno screening medico di massa sulla popolazione per l’immissione nell’ambiente, aria e acqua in primis, dei famigerati Pfas C6O4 e PFOA. Clicca qui.
La mega-discarica dei veleni tossici di Bussi sul Tirino continua ad inquinare.
E’ la conferma, come a Spinetta Marengo, che non sono bonifica gli interventi di copertura e impermeabilizzazione dei terreni, ed il sistema di emungimento delle acque sotterranee, vale a dire il procedimento che permette di prelevare l’acqua di falda, depurarla e rimetterla in circolo pulita. Clicca qui.
Il Comune (con Arpa) obbliga Solvay a pagare la bonifica.
No, non si tratta di Cuttica (con Maffiotti) sindaco leghista di Alessandria, bensì di Tiziano Tagliani (con Giuseppe Bortone) sindaco piddino di Ferrara. Una sentenza (clicca qui) molto importante per la tutela dell’Ambiente che conferma l’efficacia della sinergia tra azioni tecnico scientifiche e giuridiche. E soprattutto l’efficacia della sinergia fra Comune e Arpa, anche ad Alessandria vi è questa sinergia… ma purtroppo a favore di Solvay.
“Più ci si avvicina alla Solvay e più è pericoloso”.
Chiunque ad Alessandria lo sa da sempre. Nell’intervista, clicca qui, la responsabile epidemiologa dell’Arpa, dati alla mano conferma che le patologie aumentano avvicinandosi allo stabilimento di Spinetta Marengo, comprese quelle procurate dai Pfas. Le analisi del sangue dei lavoratori evidenziano da anni una presenza spropositata di Pfas, peccato che le cartelle cliniche sono top secret nei cassetti di Solvay. L’epidemiologa sospetta che i Pfas siano anche nel sangue dei cittadini e auspica il biomonitoraggio. Noi lo stiamo chiedendo da anni all’Arpa, perché non lo avete fatto? Perché costa farlo: è la risposta. Già, e non costano niente morti e ammalati?
Crisi di governo: la questione ecologica non fa parte del dibattito in parlamento.
Eppure per il “Recovery Plan” il governo dovrebbe occuparsene destinando almeno il 37% degli investimenti per la transizione ecologica. Clicca qui.
Acqua quotata in Borsa: ucciderà soprattutto gli impoveriti nel mondo.
L’acqua, come una qualsiasi altra merce, verrebbe scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street. Chiediamo al Governo di contrastare un processo che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una grave minaccia ai diritti umani fondamentali. Clicca qui.
Attac Italia compie 20 anni!
20 anni dalla parte dei Movimenti, contribuendo a smascherare le contraddizioni di un modello economico-sociale basato sul profitto e ad affermare la necessità del riconoscimento dei diritti individuali e sociali, dei beni comuni e della democrazia partecipativa. Clicca qui.
Scuole aperte e partecipate.
Impatto sanitario dell’Ilva di Taranto? Un crimine. Che si intraprende già sui feti.
Il webinar (clicca qui) con la dottoressa Annamaria Moschetti, presidente della Commissione ambiente dell’Ordine dei medici di Taranto, risponde alle domande: Esiste una questione sanitaria connessa alle emissioni del siderurgico? In particolare esiste una questione sanitaria che riguarda i bambini tarantini?
Una voce che si levò contro lo sterminio delle persone con disabilità.
«Se si ammette una volta che gli uomini hanno il diritto di uccidere i loro simili “improduttivi”, si dà il via libera all’omicidio dei malati incurabili, degli storpi incapaci di lavorare, delle persone rese invalide dal lavoro o dalla guerra, e infine all’omicidio di tutti noi, quando saremo vecchi, decrepiti e quindi “improduttivi”»: lo disse nel 1941 August von Galen, vescovo di Münster, pronunciando la cosiddetta “Omelia dell’Eutanasia”, una delle pochi voci che condannarono pubblicamente il programma di sterminio di decine di migliaia di persone con disabilità durante il nazismo. (continua…)
La Shoah e le persone con disabilità: una storia dell’orrore tra gli orrori.
«Nel triste elenco delle vittime della Shoah non vanno dimenticate le persone con disabilità che, colpite dal programma “Aktion T4”, furono le prime vittime dello sterminio. È una storia dell’orrore tra gli orrori che non può più essere derubricata in una narrazione indistinta e che, invece, merita una propria collocazione anche storiografica, per colmare il vuoto di studi accademici che in passato l’hanno caratterizzata e di cui ancora oggi subiamo gli esiti».
(continua…)
NoTav Valsusa mai domi.
Nella newslettera di Doriella&Renato (clicca qui): Contro la repressione e iniziative NOTAV, Student hotel, Sciopero generale, Freedaysforfuture, Società della cura, Patrimoniale, Kurdistan, Frontex, Foibe e aggiornamenti su presidi e assemblee .
Disabilità e omoaffettività: un doppio passo da compiere.
Sconfitta l’omofobia “interiore” e l’omofobia sociale nel caso di persone con disabilità il problema si complica ulteriormente. (continua…)
Per il deposito nucleare non è prevista una reale partecipazione democratica.
La consultazione pubblica per l’avvio della procedura per la localizzazione, costruzione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, è partita con anni di incredibile ritardo ed ora il governo pretenderebbe che si concludesse in appena 60 giorni: è impossibile – per la mole impressionante di documentazione- la completezza e la facilità di comprensione anche a chi non possiede le competenze tecniche, tanto meno è possibile l’informazione e la consultazione delle popolazioni. Dunque, ci appare compromessa ogni possibilità di reale partecipazione a questa consultazione in assenza dei seguenti presupposti: 1) introdurre preliminarmente alla fase di consultazione pubblica una campagna informativa dedicata alla scelta del sito e alle tematiche dello smaltimento/immagazzinamento dei rifiuti, da svolgersi in ognuno dei 67 comuni indicati nella CNAPI (Carta nazionale aree potenzialmente idonee); 2) sostituire Sogin con una figura terza, di natura istituzionale finalmente tale da garantire alla pubblica opinione che tutte le scelte tecnico-gestionali ubbidiscano ad una logica di interesse generale. Con queste argomentazioni le associazioni si esprimono al Governo con una lettera proposta da Giorgio Ferrari (clicca qui) alla quale aderisce il Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Tolleranza zero contro OGM e riconversione ecologica.
Ribadito il divieto delle sementi ogm in Italia come nella maggior parte dei paesi europei, è necessario vietare ogni importazione di mangimi o alimenti geneticamente modificati, in particolare se costituiti da semi vivi o materiali riproducibili, che inquinerebbero irreversibilmente le nostre varietà tradizionali attraverso il polline se dovessero diffondersi accidentalmente o venissero seminati da agricoltori o hobbisti imprudenti, per risparmiare sulle sementi… Inoltre, continuando a importare mangimi e alimenti ogm rischiamo che l’inquinamento della nostra flora microbica, di quella dei terreni e delle acque, attraverso il trasferimento genico orizzontale per mezzo dei microbi intestinali che trasferiscono ad altre specie frammenti di dna geneticamente modificato, diventi irreversibile. Clicca qui.
Una doverosa precisazione dopo il fattaccio giornalistico di Alessandria.
Una precisazione: due dei sei componenti il consiglio di amministrazione Soged sono dimissionari dunque sollevati da responsabilità per il mancato licenziamento del direttore de Il Piccolo di Alessandria e, ancor prima, dal sospetto di aver predisposto con lui lo sciacallaggio pubblicitario “Per qualche copia in più, sbatti il mostro pompiere in prima pagina”, ovvero la diffamazione ribadita dal consigliere Mattia Papili: ma quali eroi? se la sono cercata, erano solo tre drogati, in quanto tali sconsideratamente intervenuti dentro il capannone dopo una prima deflagrazione, mettendo così nei guai… i due poveri coniugi che non li avvertono che il fabbricato era imbottito di esplosivi al fine di truffare l’assicurazione: omicidio con dolo eventuale (clicca qui la reale vicenda delle tre morti sul lavoro, tragicamente comune a troppe altre quotidiane).
I consiglieri dimissionari sono Michele Guala e Claudio Chirivì due importanti imprenditori che avrebbero dovuto risollevare le sorti del giornale in affanno di tiratura e di inserzionisti. Dopo questa vitale defezione tramite anche ritiro delle quote societarie, i restanti membri del C.d.A. (presidente Ivana Barbarino e amministratore delegato Alessandro Massano, nonchè Mattia Papili e Ornella Sassone) pur legati da vincoli familiari devono reggere da soli la problematica situazione industriale cartacea e web a costi crescenti. Contro di loro si sono aggiunti come boomerang i due editoriali del direttore Alberto Marello che hanno suscitato rivolte nella collettività e sui social, il suo mancato licenziamento sostituito da irricevibili scuse, peraltro subito smentite dal Papili. Possono contare sulla neutralità della redazione malgrado le preoccupazioni occupazionali. Devono temere le richieste di danni da parte dei famigliari dei vigili del fuoco.
Non arretriamo di un passo: limiti zero ai Pfas.
I limiti dei micidiali Pfas devono essere pari a zero: ribadiscono le MammeNo Pfas e StopSolvay , non c’è margine di mediazione con il Ministero dell’Ambiente di Costa, che si limiterebbe ad un abbassamento: clicca qui e qui.
Intanto il 25 gennaio a Vicenza il giudice per l’udienza preliminare, Roberto Venditti, dovrà per prima cosa pronunciarsi sull’unificazione delle tre inchieste condotte dalla Procura berica. La prima riguarda l’inquinamento anteriore al 2013, la seconda quello più recente legato ad un Pfas di nuova generazione, il GenX, e la terza il fallimento della fabbrica chimica Miteni di Trissino: clicca qui.
Mentre a valle l’acqua inquinata dalla discarica di Ca’ Filissine (clicca qui) è in espansione, l’ARPA veneta è nella bufera (clicca qui), invece l’ARPA piemontese e la Procura alessandrina sono ancora in apnea malgrado i nostri esposti, altrettanto la Commissione parlamentare ecomafie.
Saranno solo libri come questo a portare avanti la testimonianza di quell’orrore.
Perché altri occhi di bambino possano leggere, perché nuove coscienze si formino su questi insegnamenti, perché nessun altro provi ancora a negare, a relativizzare, a nascondere nell’oblio. Clicca qui.
Perché Zaia non fa analizzare il sangue dove aveva sede la Miteni, principale imputata dell’inquinamento da Pfas?
Gli abitanti di Trissino sono forse cittadini di serie B? Clicca qui.
Programma Usa per affrontate l’inquinamento da Pfas.
Segnalo che al seguente link della pubblicazione Rete Ambientalista (I Pfas nel mirino di Joe Biden.) si può leggere dell’annuncio della nuova amministrazione USA di un programma per affrontate l’inquinamento da Pfas, includendolo tra le sostanze pericolose e fissandone in particolare i limiti in apposita legge sulle acque destinate al consumo umano (Safe Drinking Water Act), in una strategia di eliminazione per sempre di queste sostanze. (continua da hyperlink)
In vigore il Trattato per liberare l’umanità dell’incubo atomico. Ma l’Italia/Usa non firmano.
Il Trattato di Proibizione della Armi Nucleari, firmato da 50 Stati, è entrato in vigore il 22 gennaio, proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti atomici, o anche solo permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Chiediamo che l’Italia, che già possiede armi di questo tipo, disobbedisca agli Usa, aderisca al Trattato, dunque si impegni a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito e legalmente vincolante. Clicca qui.
Sciopero della fame nel carcere di Torino.
Richieste chiare e precise: essere inseriti nel piano vaccinazioni dal quale i detenuti, al momento, sono completamente esclusi, inoltre uno screening della salute delle persone detenute. (continua)
Parte quarta. Giorno della memoria.
Per realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza, clicca qui ulteriori materiali:
Il silenzio delle Chiese
La Chiesa cattolica
Le Chiese protestanti
Il recupero della memoria
Omissione di soccorso. Gli “spettatori” come Ponzio Pilato
L’ambiguità del bene
Un epilogo
In un mondo sempre più orientato a rimuovere e a banalizzare il male – qual è il mondo in cui viviamo -, è importante che un sano impegno pedagogico dia vita a strategie educative capaci di offrire alle generazioni più giovani il senso concreto di un legame tra la vicenda dello sterminio nazista e situazioni di violenza, di offesa ai diritti umani, di eccidi di massa che accadono oggi, pur con tutte le differenze rispetto alla Shoah. (Bruno Segre).
Nell’emergenza accantonate le garanzie dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
Gli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali stanno effettivamente vigilando? (continua…)
Rispettare i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Sempre più necessaria la riforma dell’attuale sistema di welfare, che dev’essere profondamente modificato in favore di un nuovo modello basato sui diritti umani, civili e sociali (continua…)
Acceso dibattito sui nuovi Piani Educativi Individualizzati per gli alunni disabili.
Niente integralismi sui nuovi Piani Educativi Individualizzati (continua…)
Il nuovo Piano Educativo Individualizzato: svolta o regressione? (continua…)
Bene l’attenzione alla disabilità, ma c’è ancora tanta strada da percorrere (continua…)
Il nuovo Piano Educativo Individualizzato e i rischi di invertire il percorso (continua…)
Parte terza. Giorno della Memoria.
Per realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza, clicca qui ulteriori materiali:
Alcune formidabili domande.
L’amnesia della Shoah.
Varianti di antisemitismo: l’Italia di Salò e la Francia di Vichy.
Maxiprocesso NoTav.
Appello bis per lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena 27 giugno 2011 e la giornata di resistenza del 3 luglio 2011. Gli imputati si difendono e accusano “La risposta alla nostra lotta da parte della politica istituzionale ai suoi massimi livelli non si è basata sulla dialettica e il confronto. NO! Nessuna ragione si è mai voluta sentire, ancorché discutere. La risposta è stata una feroce repressione. Il processo odierno, che si ripete in questa Corte d’Appello dopo la bocciatura in Cassazione ha solamente rappresentato la volontà dello Stato di voler annientare il Movimento No Tav con anni e anni di galera inflitti sulla sola base della presenza in zona degli imputati, insieme oltretutto a decine di migliaia di altre persone….. ”. Clicca qui la Newslettera di Doriella&Renato anche con le altre iniziative di lotta della Valsusa.
Le proposte del Forum Acqua per il Recovery Plan.
Ripubblicizzazione del servizio idrico e un grande piano investimenti su reti idriche-fognatura-depurazione e contro il dissesto idrogeologico. Proposte in netto contrasto alla cosiddetta “riforma” del settore idrico contenuta nel Recovery Plan. Clicca qui il documento integrale.
Piccola storia di sciacallaggio giornalistico.
A pensar male si fa peccato ma si indovina. Il sospetto era giusto: clicca qui. Direttore Alberto Marello ed editore Soged erano d’accordo fin dall’inzio. Soged, dopo averlo ridotto a bisettimanale, è sul punto di ridimensionare ulteriormente Il Piccolo ad un’unica edizione. Come risollevare la esigua tiratura, soprattutto inserzionista? Come Renzi insegna: dare visibilità al giornale. L’operazione pubblicitaria programmata “Sbatti il mostro pompiere in prima pagina” funziona: i social scatenano una valanga di indignati insulti su Marello, Il Piccolo di Alessandria da ignoto diventa conosciuto in tutta Italia. Tutt’altro che stimato ma conosciuto per aver diffamato i tre vigili del fuoco assassinati a Quargnento in quanto sarebbero intervenuti in preda a droghe nel capannone imbottito di esplosivi, mettendo nei guai i due poveri coniugi che l’attentato al capannone avevano perpetrato per truffare l’assicurazione. La pubblicità funziona: il direttore piuttosto che scuse si appella alla libertà di stampa e rincara la dose quale vittima di facinorosi che vogliono la morte sua e del giornale, fomentando così una ulteriore ondata di insulti e pubblicità da tutta Italia. Come da copione, rassegna il mandato ai compagni di merende sapendo che non sarà licenziato. Soged (presidente Ivana Barbarino, amministratore delegato Alessandro Massano, consiglieri Ornella Sassone, Michele Guala, Claudio Chirivì e Mattia Papili) per bocca del Papili, non a caso responsabile della piattaforma digitale, motiva perché Marello non viene licenziato: i tre pompieri la morte se la sono cercata perché tre drogati, come risulta dalle tracce nel sangue benchè la Procura le abbia da sempre ritenute irrilevanti ai fini del processo in corso per omicidio. Licenziati dovrebbero semmai essere i tre vigili, ragguagliati a drogati pericolosi alla collettività come piloti d’aereo, chirurghi, autisti di scuolabus che si sono fatti una canna.
L’orchestrata pubblicità si gonfia sempre più come una bolla: infatti Il Piccolo si propone addirittura per ospitare sulle proprie colonne dibattiti su dibattiti fra chi è pro o contro (selezionati naturalmente da una silente Redazione specializzata ad attaccare l’asino dove vuole il padrone). A questo punto, si tratta, è evidente, di una programmata pubblicità, vile e meschina, cinica sulla pelle di tre lavoratori e a danno delle loro famiglie che dovrebbero portare direttore ed editore in tribunale. Occorre stroncare la spirale di questa cinica auto pubblicità, non fare più il loro gioco: far cadere una coltre di silenzioso sterco, non parlare più del Piccolo cartaceo e on line, lasciarlo sgonfiato a quei superstiti lettori e inserzionisti che si merita.
Lino Balza.
I Pfas nel mirino di Joe Biden.
Biden affronterà l’inquinamento designando i PFAS come sostanza pericolosa, fissando limiti applicabili nel Safe Drinking Water Act, dando priorità ai sostituti attraverso l’approvvigionamento e accelerando gli studi di tossicità e ricerca. I democratici di Capitol Hill hanno identificato i PFAS come una priorità. Edward J. Markey, D-Mass, membro del Comitato per l’ambiente e i lavori pubblici, ha dichiarato: “Dobbiamo allontanarci dall’uso di queste ‘sostanze chimiche per sempre’ ovunque vengano utilizzate: Biden farà azioni concrete per farle uscire dalle nostre acque, aria, suolo e prodotti”.
Il Sito di interesse nazionale del Sulcis, Iglesiente, Guspinese, sepolto tra fanghi e macerie.
Processi e bonifiche mancate: a lungo multinazionali e partecipate di Stato hanno fatto incetta di beni e risorse, per poi chiudere e andare via, lasciando un territorio profondamente segnato dalla disoccupazione, dall’inquinamento (ancora da risanare) e dalla malattia. Clicca qui.
Impatto ambientale e utilità per la nuova diga foranea del porto di Genova.
Il governo la vuole finanziare con il Recovery Fund come mastodontica opera strategica (1 miliardo di euro). Però il dibattito pubblico, pur strozzato dai tempi concessi, sta mettendo in rilievo da parte dei Comitati seri interrogativi sulle proiezioni di crescita, nonché sull’impatto sociale e ambientale per i quartieri e l’ecosistema marino. Clicca qui.
Usare il Recovery Fund per rendere le stazioni ferroviarie accessibili.
Per rendere i treni Regionali italiani accessibili a chi è su sedia a rotelle, i marciapiedi delle stazioni devono essere resi conformi al Regolamento UE 1300/2014. IVAN BELTRAMBA ha lanciato questa petizione e l’ha diretta a Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio dei Ministri) Cliccala su Change.org: http://chng.it/
Parte seconda. Giorno della memoria:
Per realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza, clicca qui ulteriori materiali:
Verso la “soluzione finale”.
La deportazione degli ebrei italiani.
No arsenali sì ospedali.
Nella consultazione on line (clicca qui) le iniziative per: la Petizione no arsenali sì ospedali, il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari non firmato dall’Italia, il ritorno degli euromissili e i porti nucleari.
Si chiamava Lorenzo Zaratta, per gli amici Lollo. Era un bambino.
Si chiamava Lorenzo Zaratta, per gli amici Lollo. Era un bambino affetto da un tumore al cervello. La gravidanza della mamma è avvenuta nel quartiere Tamburi di Taranto, il quartiere su cui si riversano i fumi dell’ILVA. Per la morte di Lollo sono scattati gli avvisi di garanzia verso nove dirigenti che hanno gestito lo stabilimento siderurgico di Taranto.
Per un approfondimento cliccare su https://www.peacelink.it/processoilva/a/48261.html
Giorno della memoria: realizzare nelle scuole iniziative di studio, riflessione, testimonianza.
Materiali:
L’escalation della persecuzione.
La trappola mortale.
Gli ebrei d’Occidente di fronte al Reich.
“Nel cuore di questa civile Europa, è stato sognato un sogno demenziale, quello di edificare un impero millenario su milioni di cadaveri e di schiavi. Il verbo è stato bandito per le piazze: pochissimi hanno rifiutato, e sono stati stroncati; tutti gli altri hanno acconsentito, parte con ribrezzo, parte con indifferenza, parte con entusiasmo. Non è stato solo un sogno: l’impero, un effimero impero, è stato edificato; i cadaveri e gli schiavi ci sono stati”. (Primo Levi).
Questionario indipendente sul Covid in Liguria.
Per chi ha vissuto personalmente un percorso Covid o per una persona vicina che ha vissuto una positività o malattia. Clicca qui.
L’ospedale che costa di più e riduce posti letto e personale.
Dibattito pubblico sul Nuovo Galliera di Genova. Clicca qui.
Noi dei circoli operai ci siamo.
Ogni giorno i nostri volontari danno sostegno gratuito a chiunque ne abbia necessità. Clicca qui.
Venerdì 29 gennaio sciopero generale per non pagare la crisi.
1) Introduzione di una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione…..
2) Protocollo di sicurezza per la prevenzione e il contrasto dei contagi sui luoghi di lavoro…..
3) Piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici,….
integrale riorganizzazione del servizio sanitario pubblico unico, universale, gratuito, dotato di una diffusa rete territoriale….
4) Rinnovo immediato dei contratti nazionali CCNL scaduti, con adeguati aumenti salariali ….
5) No ai licenziamenti di massa: drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario….
6) Salario medio garantito per disoccupati, sottoccupati, precari e cassintegrati.
7) Libertà di sciopero e agibilità sindacale,….
8) Diritto al lavoro per tutte le donne,…
9) Abrogazione dei decreti-sicurezza:….
10) Permesso di soggiorno europeo a tempo indeterminato per tutti gli immigrati e le immigrate….
11) Drastico taglio alle spese militari e alle grandi opere inutili e dannose (Tav, Tap, Muos, ecc.).
12) Piano straordinario di edilizia scolastica e di assunzione di personale docente e non docente.
13) Blocco immediato degli affitti, dei mutui sulla prima casa e di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) per i disoccupati e i cassintegrati; ….”
La Newslettera Valsusa di Doriella e Renato (clicca qui) inoltre ospita un dibattito a più voci sulla possibile introduzione di una tassa patrimoniale e su come reperire le risorse per affrontate l’emergenza i sanitaria e sociale.
A questo proposito, segnaliamo ( clicca qui ) l’importanza dell’innovativo progetto emergenziale per rivoluzionare l’approccio clinico al covid proposto da Roberto Gramiccia specialista in Medicina Interna e Geriatria, già Direttore sanitario di Struttura complessa territoriale, progetto che si prefigge anche di mettere mano, mentre si interviene sull’emergenza, agli antefatti di una finalmente nuova riforma sanitaria che richiami e adatti i principi di quella del ’78.
Sbatti il mostro pompiere in prima pagina per vendere qualche copia in più. Una sottoscrizione a sostegno dei familiari dei tre pompieri diffamati dal giornale Il Piccolo.
Il Piccolo è un giornale storico per Alessandria, che all’apice aveva tre edizioni settimanali, poi ridotte a due praticamente con tiratura insignificante. Allora il direttore Alberto Marello, in accordo (?) con redazione ed editore Soged, ha prodotto l’allegato editoriale che calpesta come drogati i tre vigili del fuoco che hanno sacrificato la loro vita intervenendo nell’esplosione di Quargnento, e trasforma i due coniugi autori dell’ attentato da coscienti carnefici a povere vittime. Insomma, sbatti il mostro pompiere in prima pagina per vendere qualche copia in più. Il pezzo è esploso sui social pur sotto forma di migliaia di insulti: nessuna gaffe: è stato il risultato che Marello si era prefisso per attirare l’attenzione sul giornale che ben pochi comprano, anzi che è addirittura sconosciuto ai più. Dunque una mera operazione pubblicitaria Soged per bisettimanale e succursale AlessandriaNews, uno sciacallaggio all’insegna del cinismo più bieco: se ne parli pure male purchè se ne parli. Una pubblicità puntata su accessi web piuttosto che sulle copie vendute. Una pubblicità effimera, efficace solo se Marello riuscirà a darle continuità sullo stesso timbro, altrimenti ridurrà ulteriormente la credibilità e la tiratura: ne sarà ben cosciente l’editore che altrimenti dovrebbe licenziare Marello. I redattori, se possedessero dignità e un mestiere da spendere sul mercato, dovrebbero dimettersi. Marello invece sapeva di essere in una botte di ferro: o la copertura dell’editore Soged oppure, dopo la prova offerta, nessuna difficoltà a trovare un editore del suo livello. Tanto l’Ordine dei giornalisti è cane non mangia cane.
Non ragioniam di loro, ma pensiamo alla volgare diffamazione a mezzo stampa nel mentre che si sta celebrando un processo per omicidio doloso, pensiamo all’offesa della memoria dei tre giovani pompieri, pensiamo al danno che è stato inferto ai loro familiari. Se i familiari non hanno le disponibilità economiche di portare Marello e Soged in tribunale, proponiamo una sottoscrizione collettiva per un adeguato patrocinio di avvocati. Aderite a movimentodilottaperlasalute@reteambientalista.it
P.S. Intanto, Prosegue la campagna de Il Piccolo per il nucleare nell’alessandrino. : «Non dobbiamo avere paura: è la scienza a darci supporto»: intervista ad un neolaureto definito fisico nucleare. Come chiedere al barista dell’oste se il suo vino è buono.
Nell’alessandrino pronte ad alzarsi le mani dei favorevoli al deposito dei depositi nucleari.
Si può già prevedere che scoppieranno le contraddizioni viste in passato per il Tav Terzo Valico. Allettati dagli appetitosi risarcimenti statali, soprattutto amministratori e politici cominceranno a dividersi fra favorevoli e contrari dopo un iniziale no corale all’ubicazione del deposito unico nazionale in una delle sei potenziali aree alessandrine indicate come idonee dal governo (in particolare (Castelletto-Quargnento e Novi-Bosco Marengo). Non dimentichiamo che a suo tempo quasi nessun politico nei posti di comando si schierò contro il nucleare, sia nell’opposizione all’impianto/deposito di Bosco Marengo sia per il referendum anti Berlusconi. Ci ricordiamo che non ce ne furono a firmare i nostri ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. E oggi basta esaminare i cognomi della dozzina di sindaci coinvolti nell’affaraccio, o affarone a dire si voglia. Un nome è esemplificativo: Cuttica attualmente sindaco leghista di Alessandria. Gli avversari di quelle nostre lotte antinucleari sono nominativamente indicati nel Dossier “Storia del nucleare in Alessandria” edito dal Movimento di lotta per la salute Maccacaro” (disponibile a chi ne fa richiesta). Sono dunque prevedibili crepe sommerse nel fronte del no, gonfio di nuclearisti pentiti. Già ora si vedono affiorare mani pronte ad alzarsi, tipo l’alessandrino capogruppo parlamentare leghista Molinari. Daranno una mano i soliti giornali che già ora ospitano interviste Arpa di sedicenti “fisici nucleari” rassicuranti: sbagliammo a definire folle l’idea di ospitare la bomba nucleare in un territorio assolutamente inidoneo, mentre ora garantiamo che “l’impatto in mezzo alle vigne è pressoché nullo, dovessero caderci bombe sul deposito”. Sorprenderebbe il voltafaccia dei compagni di lotta di Trino e Saluggia nel beneficiare l’allontanamento dei loro immensi depositi. Tra le associazioni non c’è da allungare la mano sul fuoco, tranne Legambiente che ci ha messo la faccia ad Alessandria; dicono: discutiamone. Perfino le Sardine si mostrano confuse non preannunciando barricate. Se l’opposizione di destra è sempre stata nuclearista, i partiti di governo si sono autotacitati proponendo Alessandria come il deposito dei depositi nucleari italiani.
I PFAS sono una calamità mondiale, ma in Veneto deve ancora iniziare il processo e in Piemonte ottengono addirittura l’autorizzazione.
Devono essere messi al bando in tutto il mondo. Dove è finito l’impegno “LIMITI ZERO PFAS” del ministro Costa? E’ scientificamente assodato che i Pfas sono tossici, cancerogeni e teratogeni. Usati in centinaia di prodotti di largo consumo, indistruttibili hanno contaminato falde, fiumi, acquedotti, acqua potabile il tutto il mondo, addirittura alimentato il Covid, come ci conferma la recente rassegna stampa allegata. Non solo in Veneto, dove il processo contro Miteni stenta ad avviarsi, o in Piemonte dove (impunita malgrado i nostri 4 esposti alla Procura) Solvay ottiene autorizzazioni al C6O4 e sbeffeggia che dall’impianto di trattamento scarichi (affluenti in Bormida) le esalazioni (addirittura percepibili a naso dalla popolazione) non contengono sostanze tossiche scaricate in atmosfera, bensì insomma benefici aerosol. (continua)
Perché in Italia ancora tanti morti? Risponde un innovativo progetto di cura emergenziale, e di sinistra: verso una nuova riforma sanitaria.
Mentre prosegue la campagna (clicca qui) affinchè brevetti di vaccini e farmaci salvavita Covid – ottenuti con il denaro pubblico- non siano privatizzati nel commercio mondiale bensì diventino un bene comune disponibile per la tutela della salute di tutti, non va trascurato che per l’Italia il problema di fondo è strutturale: da un lato la condizione penosa della medicina territoriale, dall’altro lo stato di deperimento di un sistema ospedaliero pubblico sottoposto a tagli dissennati che ha mostrato soprattutto all’inizio della pandemia una carenza di posti letto di personale, specie in terapia intensiva, che non è azzardato definire scandalosa. Questo significa che la pandemia, oltre ai morti ammazzati per il virus, miete vittime “non covid” a causa del peggioramento della condizioni sanitarie complessive che impongono l’interrogativo: perché in Italia ancora tanti morti. Dal problema di fondo strutturale, plasmato a seconda delle esigenze del privato e del profitto, come si emerge? Aggredendo il futuro con l’affrontare il presente. Ebbene, sul piano delle possibili, concrete, proposte correttive, ci è proposto da Roberto Gramiccia specialista in Medicina Interna e Geriatria, già Direttore sanitario di Struttura complessa territoriale, questo (clicca qui) innovativo progetto emergenziale -di sinistra- per rivoluzionare l’approccio clinico al covid. Perché proprio il punto di vista di un medico geriatra? Perché innanzitutto sfata il luogo comune che l’alta letalità è dovuta all’età media di vita più alta nel nostro paese: argomento preso da una lettura superficiale delle tabelle statistiche (clicca qui) che vede l’effetto ignorando la causa strutturale. Insomma, complessivamente si muore di più in tutte le fasce di età, di più fra i soggetti fragili, proporzionalmente di più tra gli anziani. Perché proprio di sinistra? Perché si prefigge di mettere mano, mentre si interviene sull’emergenza, agli antefatti di una finalmente nuova riforma sanitaria, che richiami i principi di quella del ’78 ma li adatti alla realtà di un mondo rovinato, consumato, reso altamente patogeno dalla globalizzazione neoliberista, da un capitalismo che ormai non può più nascondere le sue responsabilità e la sua intrinseca debolezza. Il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”, in virtù del proprio storico ispiratore, si riconosce nel progetto di Roberto Gramiccia. Lo riteniamo utile per la discussione in corso nell’ambito de “La Società della Cura”.