Nell’alessandrino pronte ad alzarsi le mani dei favorevoli al deposito dei depositi nucleari.

Si può già prevedere che scoppieranno le contraddizioni  viste in passato per il Tav Terzo Valico. Allettati dagli appetitosi risarcimenti statali, soprattutto amministratori  e politici cominceranno a dividersi fra favorevoli e contrari dopo un iniziale no corale all’ubicazione del deposito unico nazionale in una delle sei potenziali aree alessandrine indicate come idonee dal governo (in particolare (Castelletto-Quargnento e Novi-Bosco Marengo). Non dimentichiamo che a suo tempo quasi nessun politico nei posti di comando si schierò contro il nucleare, sia nell’opposizione all’impianto/deposito di Bosco Marengo sia per il referendum anti Berlusconi. Ci ricordiamo che non ce ne furono a firmare i nostri ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato.  E oggi basta esaminare i cognomi della dozzina di sindaci coinvolti nell’affaraccio, o affarone a dire si voglia. Un nome è esemplificativo: Cuttica attualmente sindaco leghista di Alessandria. Gli avversari di quelle nostre lotte antinucleari sono nominativamente indicati nel Dossier “Storia del nucleare in Alessandria” edito dal Movimento di lotta per la salute Maccacaro” (disponibile a chi ne fa richiesta). Sono dunque prevedibili crepe sommerse nel  fronte del no, gonfio di nuclearisti pentiti. Già ora si vedono affiorare mani pronte ad alzarsi, tipo l’alessandrino capogruppo parlamentare leghista Molinari. Daranno una mano i soliti giornali che già ora ospitano interviste Arpa di sedicenti “fisici nucleari” rassicuranti: sbagliammo a definire folle l’idea di ospitare la bomba nucleare in un territorio assolutamente inidoneo, mentre ora garantiamo che “l’impatto in mezzo alle vigne è pressoché nullo, dovessero caderci bombe sul deposito”. Sorprenderebbe il voltafaccia dei compagni di lotta di Trino e Saluggia nel beneficiare l’allontanamento dei loro immensi depositi. Tra le associazioni non c’è da allungare la mano sul fuoco, tranne Legambiente che ci ha messo la faccia ad Alessandria; dicono: discutiamone. Perfino le Sardine si mostrano confuse non  preannunciando barricate. Se l’opposizione di destra è sempre stata nuclearista, i partiti di governo si sono autotacitati proponendo Alessandria come il deposito dei depositi nucleari italiani.