Dall’incrocio e dall’unione di realtà oltremodo simili nelle loro peculiari differenze, nasce anche ad Alessandria l’idea che il prossimo primo marzo debba essere “un giorno senza di noi”.
Nelle numerose e partecipate assemblee pubbliche che si sono tenute negli ultimi due mesi, abbiamo deciso che fosse necessario caricare il primo marzo 2010 di un valore aggiunto e non scontato, affinché potesse trascendere quel significato di semplice sciopero degli stranieri che gli è stato attribuito. Il primo marzo è per noi un momento di passaggio e non la destinazione del nostro percorso: sono mesi ormai che insieme, migranti e antirazzisti, stiamo concretizzando dal basso e in autonomia la nostra idea di società all’interno del Laboratorio Sociale di Via Piave, per poterla poi riflettere in ogni luogo di questa città. Giorno dopo giorno, ci sembra sempre più evidente che il contributo della popolazione migrante alla crescita, non solo economica, del nostro Paese è tanto fondamentale quanto non riconosciuto. È altrettanto palese, infatti, che in questa Italia narcotizzata dal populismo verde padano e istigata all’odio feroce delle diversità, questo dato di fatto sia mantenuto strumentalmente invisibile. Per questo motivo noi, migranti e antirazzisti alessandrini, riteniamo utile attraversare la data del primo marzo trasformandola nel momento in cui simbolicamente dare forma a ciò che forma non ha, in cui rendere evidente ciò che si ha interesse a nascondere. Per 24 ore ci asterremo da ogni attività produttiva e di consumo, oltrepassando quella che è la classica accezione di sciopero, per dimostrare che l’economia del nostro Paese, privata dell’apporto di migranti e antirazzisti, sarebbe già al collasso. Ma non solo. Verso, per e oltre il “giorno senza di noi” sono state lanciate molteplici iniziative. Per tutta questa settimana verranno portate avanti diverse mobilitazioni per il diritto alla casa dagli attivisti e dalle famiglie della Rete Sociale per la Casa, che hanno deciso di unirsi alla nostra protesta come noi abbiamo abbracciato la loro. Sabato 27 febbraio alle 22 presso il Laboratorio Sociale è stato fissato un momento di socialità e condivisione organizzato dalla comunità senegalese dell’alessandrino, come ultimo passaggio comunitario verso il primo marzo. Lunedì 1 marzo alle 9 in piazzetta della Lega le lotte del movimento studentesco per una scuola meticcia troveranno il loro apice, quando gli studenti libereranno le nostre scuole e le nostre strade dal razzismo e dalla xenofobia. Sempre nella giornata di lunedì, le attività e i progetti del Laboratorio Sociale si interromperanno per 24 ore, nella piena condivisione dell’interpretazione data alla giornata. Tutto questo andrà a riversarsi in quel percorso collettivo che ci condurrà al momento di maggior impatto simbolico del primo marzo, dal quale ripartiremo nel nostro cammino. Alle 17 invaderemo tutti quanti insieme il cuore della città, piazzetta della Lega, con un presidio che darà volto e voce a ciascuno di noi, a ciascuno di quei fantasmi cui la burocrazia e lo Stato italiano vorrebbero negare anche i più imprescindibili dei diritti. Un presidio con cui, senza paura e forti della nostra consapevolezza, costringeremo Alessandria a guardarci ed ascoltarci mentre ci accingiamo a riprenderci il nostro diritto ad un’esistenza libera e dignitosa. Perché “la tranquillità è importante, ma la libertà è tutto”. E noi sentiamo il dovere di dare tutto per difenderla.
Comitato Primo Marzo 2010 – Alessandria
Nelle numerose e partecipate assemblee pubbliche che si sono tenute negli ultimi due mesi, abbiamo deciso che fosse necessario caricare il primo marzo 2010 di un valore aggiunto e non scontato, affinché potesse trascendere quel significato di semplice sciopero degli stranieri che gli è stato attribuito. Il primo marzo è per noi un momento di passaggio e non la destinazione del nostro percorso: sono mesi ormai che insieme, migranti e antirazzisti, stiamo concretizzando dal basso e in autonomia la nostra idea di società all’interno del Laboratorio Sociale di Via Piave, per poterla poi riflettere in ogni luogo di questa città. Giorno dopo giorno, ci sembra sempre più evidente che il contributo della popolazione migrante alla crescita, non solo economica, del nostro Paese è tanto fondamentale quanto non riconosciuto. È altrettanto palese, infatti, che in questa Italia narcotizzata dal populismo verde padano e istigata all’odio feroce delle diversità, questo dato di fatto sia mantenuto strumentalmente invisibile. Per questo motivo noi, migranti e antirazzisti alessandrini, riteniamo utile attraversare la data del primo marzo trasformandola nel momento in cui simbolicamente dare forma a ciò che forma non ha, in cui rendere evidente ciò che si ha interesse a nascondere. Per 24 ore ci asterremo da ogni attività produttiva e di consumo, oltrepassando quella che è la classica accezione di sciopero, per dimostrare che l’economia del nostro Paese, privata dell’apporto di migranti e antirazzisti, sarebbe già al collasso. Ma non solo. Verso, per e oltre il “giorno senza di noi” sono state lanciate molteplici iniziative. Per tutta questa settimana verranno portate avanti diverse mobilitazioni per il diritto alla casa dagli attivisti e dalle famiglie della Rete Sociale per la Casa, che hanno deciso di unirsi alla nostra protesta come noi abbiamo abbracciato la loro. Sabato 27 febbraio alle 22 presso il Laboratorio Sociale è stato fissato un momento di socialità e condivisione organizzato dalla comunità senegalese dell’alessandrino, come ultimo passaggio comunitario verso il primo marzo. Lunedì 1 marzo alle 9 in piazzetta della Lega le lotte del movimento studentesco per una scuola meticcia troveranno il loro apice, quando gli studenti libereranno le nostre scuole e le nostre strade dal razzismo e dalla xenofobia. Sempre nella giornata di lunedì, le attività e i progetti del Laboratorio Sociale si interromperanno per 24 ore, nella piena condivisione dell’interpretazione data alla giornata. Tutto questo andrà a riversarsi in quel percorso collettivo che ci condurrà al momento di maggior impatto simbolico del primo marzo, dal quale ripartiremo nel nostro cammino. Alle 17 invaderemo tutti quanti insieme il cuore della città, piazzetta della Lega, con un presidio che darà volto e voce a ciascuno di noi, a ciascuno di quei fantasmi cui la burocrazia e lo Stato italiano vorrebbero negare anche i più imprescindibili dei diritti. Un presidio con cui, senza paura e forti della nostra consapevolezza, costringeremo Alessandria a guardarci ed ascoltarci mentre ci accingiamo a riprenderci il nostro diritto ad un’esistenza libera e dignitosa. Perché “la tranquillità è importante, ma la libertà è tutto”. E noi sentiamo il dovere di dare tutto per difenderla.
Comitato Primo Marzo 2010 – Alessandria