Campi militari per minori in Bielorussia.

Our House (organizzazione pacifista e nonviolenta bielorussa, per i diritti civili) ha redatto un rapporto sulla militarizzazione di massa dei bambini in Bielorussia e la partecipare a future azioni militari a fianco della Russia. Il rapporto è diffuso in Italia dal Movimento Nonviolento, partner dell’associazione bielorussa Our House nell’ambito della Campagna di Obiezione alla guerra (per il sostegno agli obiettori di coscienza russi, bielorussi e ucraini) e della War Resisters International. Clicca qui il dossier.

No ai piccoli sì al grande reattore a fusione nucleare.

La marcia verso il rilancio dell’energia nucleare procede e vede come protagonisti da un lato i gruppi industriali interessati e dall’altro parte dello schieramento politico che rappresenta quegli stessi gruppi e il modello economico in cui operano. L’interesse prevalente di questi soggetti non è quello di fronteggiare la crisi energetica e men che meno quella climatica, bensì quello di fare utili realizzando, a spese pubbliche, dei nuovi impianti e poi vendendo energia in quantità crescenti. La prospettiva è il “qui e ora”.

Ansaldo Energia -Ansaldo Nucleare (lo Stato italiano), Edf e Edison hanno sottoscritto una lettera di intenti per collaborare allo sviluppo del “nuovo nucleare” in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia. Il governo applaude. Dodici anni dopo, siamo ancora a parlare di nucleare, nonostante il risultato di due referendum. Nonostante l’Italia, dopo 27 anni di produzione e 32 di decommissioning, non è stata ancora in grado di individuare il sito del Deposito Nazionale per le scorie radioattive.

Il nucleare di “nuova generazione”: i “nuovi” impianti distribuiti qua e là su tutt’Italia: i “piccoli” reattori sfruttano la fissione nucleare, dunque la durata della radioattività dei depositi delle scorie distribuiti qua e là è: plutonio 239 più di 100.000 anni (dimezzamento poco più di 24.000 anni), cesio 137 più o meno 150 anni (dimezzamento 30 anni), stronzio 90 idem. Nel caso di miscelazione: le durate vanno moltiplicate almeno per 10.

Eppure tutti sappiamo che possediamo il più grande “reattore a fusione nucleare” esistente. Il Sole.  E’ già disponibile per la produzione di energia rinnovabile e fornisce ogni anno 15mila volte l’energia di cui l’umanità ha bisogno. La ricerca scientifica ha sviluppato le tecnologie necessarie.

Clicca qui e  Clicca qui.

Inquinamento da metalli pesanti nella piana di Venafro.

Il dossier del procuratore di Isernia Carlo  Fucci è  anche sulla scrivania del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin:  evidenzia la presenza su oltre 120 mila metri quadri di terreno destinato anche alla produzione di grano e olive -oltre che abitato dai suoi residenti- di cadmio e altri metalli pesanti pericolosi per la salute pubblica. Pozzilli, Venafro e Sesto Campano è il triangolo di questo inquinamento per il quale il procuratore ha chiesto la bonifica, dopo quattro anni di indagini scaturite anche dall’impegno sul territorio del comitato ‘Mamme per la salute’ che lotta da tempo contro le fonti di inquinamento correlato  ai numerosi casi di tumore e malattie cardiovascolari.

“La Commune de Paris 1871”.

La Comune fu una forma politica assolutamente inedita, adatta ad essere l’involucro dell’emancipazione sociale. Diede vita a un governo costituito essenzialmente da lavoratori, basato sui principi della eleggibilità, revocabilità e responsabilità davanti al popolo di tutti i suoi organi politici, giudiziari e amministrativi: tutti retribuiti con salari operai. La Comune non era un corpo parlamentare, ma un corpo di lavoro esecutivo e legislativo al tempo stesso. Stabilì l’espropriazione delle grandi proprietà capitalistiche, sostituì l’esercito permanente con il popolo in armi. Decretò la separazione della Chiesa dallo stato e la creazione della scuola laica. Stabilì la libertà più completa di parlare, di scrivere, di riunirsi, di associarsi. La Comune dichiarò che la sua bandiera è quella della Repubblica Universale e quindi fece degli stranieri dei cittadini alla pari. Stabilì la partecipazione delle donne nei club e nelle sezioni dell’internazionale, di cui spesso presiedono le sedute. La parità dei salari uomini – donne, la scolarizzazione femminile, la creazione di asili nido, la parificazione tra figli naturali e figli legittimi, l’uguaglianza dei diritti dentro e fuori dal matrimonio. Stabilì anche delle misure per cui la cultura non doveva essere una merce per l’élite, ma a disposizione di tutti.  Promosse norme per i servizi pubblici funzionali come l’assistenza sanitaria pubblica e gratuita.

Clicca qui l’iniziativa a Genova del Centro di Documentazione “LOGOS”. La Mostra originale “La Commune de Paris 1871”, realizzata dall’Associazione Les Amies et amis de la Commune de Paris (la più antica associazione operaia ancora esistente fondata nel 1882), sarà visitabile nell’atrio della Biblioteca Universitaria di Genova da giovedì 9 a lunedì 20 marzo.

E’ vero che in Europa non si realizzano più nuove linee tranviarie?

Con un giro di orizzonte sulla situazione in movimento riguardo alla realizzazione di nuove linee tranviarie in Europa, la cartina del Vecchio Continente mostra le città attualmente dotate di almeno una linea tranviaria funzionante, includendo tram, light rail system, tram-treno e i mezzi a guida parzialmente vincolata su gomma come Translohr, GLT (Guided Light Transit) o TVR (Transport sur Voie Réservée), urbani, sub/interurbani o misti, in qualche caso anche con tratti sotterranei (Premetro). Di queste 272, le città europee dotate anche di metropolitane / U-bahn in senso stretto sono 42. Tra queste 272, la cartina evidenzia la situazione assai carente dell’Italia. Clicca qui.

Si può evitare la catastrofe nucleare, ecco come.

Durante questo anno si è insistito sul mis-fatto che non esistano alternative alla guerra e al disastro. Invece le alternative ci sono ed è una vera follia che non si vogliano prendere in considerazione. Il generale Fabio Mini propone cinque Principi e dieci Piani d’azione: realizzabili alla condizione imprescindibile che partano  da un accordo tra le parti di fatto in guerra: Stati Uniti e Russia in maniera bilaterale o nell’ambito del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Cinque Principi1. Riaffermare i diritti dei popoli all’autodeterminazione, al rispetto delle loro identità, libertà, idee, fedi e proprietà. 2. L’Ucraina ha diritto al ripristino della propria sovranità territoriale nel pieno rispetto della volontà dei propri cittadini inclusi quelli delle entità che reclamano l’indipendenza o l’autonomia nonché la salvaguardia dei diritti delle minoranze di qualsiasi genere. 3. La soluzione del conflitto deve permettere d’instaurare un nuovo assetto della sicurezza in Europa che non poggi esclusivamente sulle minacce armate e che tenda alla rimozione di tutte le cause e i pretesti di conflitti territoriali. 4. Le istituzioni plurinazionali e le alleanze presenti in Europa devono rispettare e ribadire i propri impegni e standard riguardanti l’estensione geografica e le modalità di azione. 5. Necessità di un fondo internazionale di ricostruzione delle aree interessate dai conflitti in Europa che non curi soltanto gli interessi dei “donatori” ma anche quelli degli assistiti.

Piani di azione1.  (continua)

Benetton: più che meritato il Premio Attila.

Aggiorniamo le motivazioni che accompagnarono la votazione per il 2018 del Premio Attila che incoronò la famiglia Benetton. Se clicchi “Più utili, meno manutenzioni. La carta che inguaia i Benetton” apprendi l’informativa inedita (che sarà discussa nelle prossime settimane al processo) che mostra le impressionanti scelte orientate sistematicamente a tagliare sempre di più i costi di manutenzione e a incassare sempre più ricchi dividendi; dunque come ancora  nel 2017 si sono spartiti 2,6 miliardi di euro, mentre -in continuità con gli anni precedenti- le spese di manutenzione  erano ulteriormente diminuite. Anzi, il flusso di denaro non si interrompe di fronte alla strage di Genova: l’anno dopo Atlantia ai quattro rami della famiglia Benetton distribuisce oltre 220 milioni.

La Rassegna dei Premi Attila dal 2004 (pagine 176) è disponibile a chi ne fa richiesta.

Cieco? Senza testimoni non ti consegno la raccomandata!

Né le leggi, né il buon senso e nemmeno i Carabinieri hanno smosso l’irremovibile rifiuto degli operatori di un Ufficio Postale di Busto Arsizio (Varese) a consegnare una raccomandata a una persona cieca, se non si fosse presentato con due testimoni, successivamente divenuti uno solo. Mancata conoscenza delle norme o semplice carenza di buon senso ed eccessiva rigidità? Quel che resta è un caso di indubbia discriminazione e anche un esposto alla Procura della Repubblica. E tutto semplicemente per ritirare una raccomandata!
(continua…)

Gardenia e ortensia, nel segno del legame tra le donne e la sclerosi multipla.

A sostegno della ricerca scientifica e delle risposte di cura, di assistenza e di supporto a tutte le persone con sclerosi multipla e patologie correlate, torneremo alle origini, andando in 5mila piazze in vista dell’8 Marzo, con la gardenia e l’ortensia, unione simbolica di due fiori che rappresentano lo stretto legame esistente tra le donne e la sclerosi multipla, malattia che proprio le donne colpisce in misura doppia rispetto agli uomini»: (continua…)

Dove si muore e ci si ammala più che altrove.

E’ stata diffusa la sesta edizione del rapporto Sentieri, lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento coordinato dall’Istituto superiore di sanità e finanziato dal ministero della Salute. L’analisi è stata condotta sulla mortalità e sull’ospedalizzazione di 6 milioni 227mila 531 di abitanti, residenti in 46 siti contaminati. Clicca qui una sintesi. 

Nota a piè di pagina del direttore editoriale.

Sulla guerra in Ucraina, la nostra linea editoriale è trasparente, si identifica con le posizioni dei Movimenti per la pace, di matrice laica e cattolica, con tutte le sfumature e sensibilità che arricchiscono le idealità e anche il pragmatismo del nostro mondo. Il quale non ha remore a premiare un “divo” come Zelensky quale Premio Attila.  Dunque, non ci sentiamo compresi nel bene o nel male nella critica che proviene da “Sinistrainrete” nei confronti del sistema di informazione occidentale, in particolare italiano, come espressa nell’articolo al titolo “Credere, obbedire, soccombere”: che riceviamo e qui pubblichiamo. Concordiamo sulla considerazione: Certo, anche in Russia e in Ucraina i media si sono prestasti alla propaganda governativa ma a Mosca come a Kiev, vale la pena ricordarlo, vi sono leggi che puniscono severamente chi diffonde ‘disinformazione’ anche perché si tratta di nazioni in guerra mentre in Europa (per ora) non lo siamo”. Perciò in Italia non siamo “giustificati”.

Lino Balza  

Apericena? no. APERINIENTE

Continua fino a sabato 4 marzo  LA SETTIMANA DEL DIGIUNO CONTRO IL TAV. Dalle 9 alle 20 vengono proposti piccoli eventi, momenti di riflessioni e confronto, scambi comunicativi sulla questione TAV a Vicenza. Un incontro, lungo come un aperitivo, che ci parla del TAV e di noi, esplorando varie forme di comunicazione. Come uno spritz, ma meno calorico e più lucido! Chi vuole, potrà digiunare tutto il giorno, oppure per brevi momenti,  non è importante quanto, è importante l’uso di una pratica nonviolenta e condivisa per portare l’attenzione su un problema che ci riguarda tutti. Senza la terra, senza la cura del territorio, avere o non avere cibo, acqua, aria pulita, non sarà più una scelta. Davanti al vuoto e silenzio istituzionale, portiamo la nostra fame di giustizia, di equità, di partecipazione alle scelte che ci riguardano tutti, e non solo i pochi speculatori che si intascheranno gli enormi profitti di quest’opera che cambierà letteralmente la vita dei cittadini, tra cantieri, grandi opere, espropri di case.

Il governo vuole combattere la siccità o salvare gli interessi delle imprese che assetano il Paese?

Nelle intenzioni del governo (Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto), la situazione di emergenza climatica, la siccità e il fenomeno della desertificazione (che già interessa il 20% del territorio italiano) saranno utilizzati per giustificare misure di razionamento dell’acqua, sospensioni programmate dell’erogazione, divieti e limitazioni all’utilizzo dell’acqua. Non è bastato, quindi, disapplicare il Referendum del 2011, oggi ci troviamo anche di fronte ad una nuova restrizione di democrazia che sottrarrà ai territori anche il controllo della propria acqua, sottoponendo i cittadini a centellinare questa risorsa vitale, pagata come oro ai vari gestori che, a fronte di lauti profitti e dividendi, hanno ridotto le reti a colabrodi. Mentre con ogni probabilità sarà impossibile irrigare anche il piccolo orto di casa, fiumi di acqua si disperdono dalle condutture nel sottosuolo.

Come movimento per l’acqua abbiamo denunciato come il “Recovery Plan” punti a realizzare una vera e propria “riforma” nel settore idrico fondata sull’allargamento del territorio di competenza di alcune grandi aziende multiservizio quotate in Borsa che gestiscono i fondamentali servizi pubblici a rete (acqua, rifiuti, luce e gas) la quale si sostanzierebbe in una vera e propria strategia di rilancio dei processi di privatizzazione.

A nostro avviso, invece, si tratta di mettere in campo un grande Piano nazionale per la ristrutturazione delle reti idriche (continua Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua)

Nasce il coordinamento ecologista per la lotta alla contaminazione da Pfas.

Si è svolto a Padova, nella sede dei Beati costruttori di pace, un incontro di varie componenti del Movimento ecologista veneto cui hanno partecipato anche sindacalisti della CGIL della provincia di Vicenza e della direzione regionale. Il punto focale è stato quello della contaminazione da PFAS del territorio regionale. E’ stato messo a punto un manifesto “Per una vertenza regionale No Pfas” sulla base del quale è stato costituito il coordinamento ecologista regionale. Clicca qui.

E’ auspicabile che questo tipo di coordinamento funzioni anche ad Alessandria.  

Far morire, lasciar morire: la scelta del governo Meloni e dei suoi ministri.

Dopo l’ennesima strage in un Mediterraneo diventato un cimitero, il professor Salvatore Palidda sviluppa il concetto di tanatopolitica: l’approdo dell’ex-sinistra (Minniti-Gentiloni ) alle scelte reazionarie (baratto coi libici per gli interessi dell’Eni) ha continuato a rinnovarsi in Italia come nel resto d’Europa. Non stupisce, quindi, che oggi il governo delle destre e il suo ministro dell’interno Piantedosi si sentano assolutamente legittimati a perseguire la scelta di ‘far morire o lasciar morire’ i migranti, insieme alla criminalizzazione di chi vuole soccorrerli. Questa scelta di tanatopolitica è di fatto coerente con ciò che sembra più opportuno chiamare “fascismo democratico” di un governo legittimato da solo 27% di aventi diritto al voto, una minoranza che passa per maggioranza. È quanto da decenni auspicano i partito delle destre e dell’ex-sinistra perché così ci sono meno elettori da controllare o coltivare come clientela. Clicca qui il saggio del professor Palidda.

 

 

Meloni garantisce l’immunità penale all’Ilva.

Creando leggi ad hoc a tutela dei gestori dell’industria inquinante benchè siano noti i gravi danni alla salute ed all’ambiente causati dalle emissioni del siderurgico, la conversione del decreto legge  rappresenta l’aggressione del governo allo stato di diritto ed alla giustizia italiana: priva i cittadini di Taranto  del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione, solleva lo Stato dall’obbligo di tutelare la salute dei propri cittadini, è l’ennesimo insulto alla memoria delle innumerevoli vittime dell’inquinamento e delle loro famiglie . Ma i cittadini non si arrendono a questa barbarie: clicca qui il Coordinamento Ambientale Taranto.

Lo “sviluppo sostenibile” è un imbroglio.

Nei Movimenti è ancora forte  la spinta a costruire un nuovo soggetto politico alternativo all’attuale pletora dei partiti e all’astensionismo. Però, sul piano dei contenuti, c’è chi auspica per “un nuovo modello di sviluppo”, cioè ribadisce l’idea che il fine dell’economia  è lo sviluppo. Invece, la causa dei problemi ambientali e sociali -dunque politici- è proprio la finalizzazione dell’economia allo sviluppo. Dunque ciò di cui c’è bisogno è un “nuovo modello di economia”, cioè economia non finalizzata allo sviluppo ma alla compatibilità con i limiti della sostenibilità ambientale. Detto in altre parole: non c’è futuro per l’umanità se si punta ad uno sviluppo economico, perché  lo sviluppo consuma più risorse riproducibili di quelle rigenerate annualmente dalla fotosintesi clorofilliana (l’overshoot day l’anno scorso è stato il 29 luglio) ed emette più anidride carbonica di quella che la fotosintesi clorofilliana sintetizza. Insomma, è necessario abbandonare la finalizzazione dell’economia allo sviluppo. Su questa base si può veramente costruire “un nuovo soggetto politico alternativo, per un modello alternativo di economia e di politica”.

Altrimenti, avverte Maurizio Pallante, lo “sviluppo sostenibile” è un imbroglio.  Chi usa questo termine: imbroglia o è imbrogliato. Pallante,  fondatore del Movimento per la Decrescita Felice,  lo dimostra con un libro che presenterà prossimamente: clicca qui.

Venerdi’ 31 Marzo ore 21.00, via Chiesa 73 (villa comunale), Cantalupa

Presentazione del libro:

L’ IMBROGLIO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

di MAURIZIO PALLANTE (Lindau)

” Una società che ormai basa la propria economia sulla continua produzione di beni in gran parte superflui e sul loro consumo sfrenato, come può pensare di conciliare la crescita economica, seppur calmierata, con una diminuzione di inquinamento e sovrautilizzo di risorse naturali?”

L’Autore sarà intervistato da SOFIA D’AGOSTINO, Vice Direttore del settimanale L’Eco del Chisone

Donna, vita, libertà.

A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignità e i diritti , clicca qui  il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo:

“Donne contro le guerre”. Resoconto dell’iniziativa organizzata da “Erinna”.
Un appello di donne: Addio alle armi. Nel mondo con uno sguardo femminile amorevole e irriducibile.
Scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane.

Salute sicurezza e repressione nei posti di lavoro e nel territorio.

Assemblea pubblica a Genova: clicca qui la locandina. Salute e Sicurezza: questioni essenziali per lavoratori e lavoratrici che ogni giorno muoiono sul lavoro, o subiscono danni permanenti, sacrificati sull’altare del profitto. Aspetti legati alla precarietà e ai bassi salari. Per necessità e ricatto si accettano attività rischiose, carichi e orari di lavoro disumani. Repressione: Salute e sicurezza non sono “neutre”, ma parte dello scontro fra le classi, fra salari e profitti, fra operai e padroni. Centinaia le rappresaglie aziendali contro lavoratori attivi e militanti sindacali che denunciano violazioni delle norme antinfortunistiche. La lotta per salute e sicurezza e contro la repressione deve essere complementare alla lotta per il salario, per condizioni di lavoro umane e contro la precarietà.

Il Contrassegno CUDE permetterebbe ai disabili parcheggi anche in tutti gli altri Comuni.

Si sta rivelando sin troppo lento il percorso della Piattaforma Nazionale Informatica delle targhe associate al CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo), che consente alle persone con disabilità di spostarsi con l’auto propria o al proprio servizio in un altro Comune, senza preventivamente comunicare l’ingresso nelle ZTL o l’utilizzo dei parcheggi riservati: ad oggi, infatti, risulta che solo 26 Comuni in tutta Italia abbiano aderito al progetto (continua…)

Fridays for Future torna di nuovo in piazza.

A 4 anni dal suo primo grande sciopero globale, Fridays for Future riprende le strade e le piazze di tutto il mondo il prossimo 3 marzo. Bisogna fare presto: la crisi climatica colpisce le persone, le piccole cose della vita e quelle grandi. Per questo le proteste ambientaliste s’intrecciano con quelle contro le disuguaglianze socio-economiche e territoriali. Non a caso lo sciopero del 3 marzo cade vicino allo sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. “Combattere” la crisi climatica significa tentare di impedire che il mondo per come oggi lo conosciamo diventi, non in un futuro remoto ma già nel corso delle nostre vite, un luogo irriconoscibile. Combattere significa colmare la carenza di servizi che affligge e rende invivibile gran parte del territorio del nostro Paese. Clicca qui le fondamenta della lotta.

Gli omicidi del crollo del Ponte Morandi.

Omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.

59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade per l’Italia e Spea la società controllata che si occupava delle manutenzioni, oltre a tecnici, ex e attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato delle opere pubbliche

Recenti titoli giornalistici sul processo in corso a Genova per il crollo del Ponte Morandi:

Il testimone ai pm: “Era arrivata Mani Pulite e chiusero il cantiere senza intervenire sulle altre pile”

Il consulente della Procura Malerba: “Sul ponte non fecero nemmeno i rilievi topografici”

Nuovo teste-chiave sentito in Procura. In una mail tira in ballo Pisani “Era lui il progettista, doveva intervenire anche sulla pila 9”

In aula il video sui controlli nelle gallerie: nella Berté si facevano in auto a tutta velocità canticchiando ‘Non sono una signora’, poi è crollata la volta

Le indagini della Guardia di finanza: “Dagli anni ’90 al crollo sulla pila 9 solo due ispezioni ravvicinate con le gru”

L’allievo di Morandi: “Nel 1992 dissi che anche la pila 9 andava rinforzata ma l’intervento era costoso e venni allontanato dal progetto”

“Il timer a orologeria partì già nel 1977, senza i cavi esterni sarebbe crollato in mille pezzi”

In aula l’autista miracolato del tir che trasportava il coil d’acciaio: “Mi è crollato l’asfalto davanti e mi sono ritrovato giù”

I periti: “Gli interventi sulle pile 11 e 10 dimostrano che i problemi di degrado erano noti ma i cavi primari della pila 9 non furono mai controllati”

Cliccali qui:

https://www.genova24.it/tag/processo-ponte-morandi/

https://www.genova24.it/2023/01/processo-morandi-il-consulente-della-procura-malerba-sul-ponte-non-fecero-nemmeno-i-rilievi-topografici-332237/

Al processo confermati i danni dei Pfas a tiroide e fegato.

Uno studio di esperti nella zona rossa ha confermato la relazione tra i PFAS (i “vecchi” perfluoroalchilici a catena lunga, come Pfoa e Pfos e i “nuovi” a catena corta, vale a dire C6O4 e GenX)  e i livelli nel sangue  di colesterolo, funzione tiroidea, funzionalità epatica. In Corte di Assise di Vicenza, al processo Miteni di Trissino per avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari, è stata sentita Cristina Canova, a capo di un gruppo di ricerca internazionale che nel 2018 si è aggiudicata un bando, emesso dal “Consorzio per la ricerca sanitaria” per conto dall’Area sanità e sociale della Regione per progetti innovativi sui Pfas. Il progetto ha riguardato gli effetti per esposizione a Pfas nell’area rossa collegato al piano di sorveglianza regionale. Il progetto ha confermato l’associazione tra concentrazioni sieriche di Pfas e biomarcatori come colesterolo totale, Hdl, Ldl, funzione tiroidea Ttsa, funzionalità epatica e pressione.

Ma non fermiamoci alla bella storia…

La storia di quei ragazzi di scuola elementare che hanno rinunciato a proseguire la gita, per non lasciare solo un compagno con disabilità che non avrebbe potuto parteciparvi, a causa della pedana rotta del pullman, deve servire da monito  per adeguare le nostre città alle esigenze di tutti, in modo che nessuno studente o studentessa con o senza disabilità debba rinunciare alla propria gita insieme ai compagni. Se non lo faremo, vorrà dire che il messaggio di quei ragazzi non lo avremo compreso e avremo fatto, come spesso accade su questi temi, solo retorica. (continua…)

Quei bambini che si sono rifiutati di proseguire la gita scolastica per non escludere un compagno con disabilità.

Si sono resi protagonisti di uno splendido atto, un bell’esempio. Ma niente medaglia. Hanno fatto quel che andava fatto! Prendiamoli a modello. Le altre scuole lo facciano. Lo facciano i bambini e gli adulti di ogni dove. Ma quei bambini non hanno fatto nulla di speciale, se non quello che andava fatto. E non ci sono medaglie per chi non fa nulla di straordinario. Si chiama buonsenso (continua…)

La Corte dei Conti indaga sul nuovo ponte di Genova.

Sull’utilizzo dei fondi per la ricostruzione del Ponte San Giorgio e sulle attività dei commissari, il sindaco Marco Bucci, e dell’emergenza Giovanni Toti. I Pubblici ministeri stanno svolgendo approfondimenti per capire quanti fondi pubblici siano stati utilizzati e se questi siano direttamente collegati o meno alla costruzione del ponte. S’indaga su chi abbia effettivamente sostenuto i 280 milioni di euro della ricostruzione e sul ruolo della società concessionaria che si è fatta carico di sostenerli. Avviati accertamenti anche sul patteggiamento da 30 milioni di euro che ha permesso ad Aspi di uscire dal processo, dunque  a riguardo  della famiglia Benetton. Fari dei pm contabili anche sul danno alla città di Genova dovuto al crollo del viadotto. Nel mirino anche l’attività di sei docenti universitari che oltre allo stipendio dell’ateneo hanno avuto introiti mascherati come consulenze scientifiche. Clicca qui.

Nuova diga foranea a Genova.

Manie di grandezza per gigantismo portuale? Follie ingorde verso non ben documentati vantaggi e profitti? Ad operare su contesti già saturi di cemento e fabbricati portuali, in una città collinare senza aree piane per logistiche aggiuntive.

Ulteriore e sicuro aggravamento condizione ambientale della città? già congestionata e intasata dal traffico viabilistico parossistico. Clicca qui le accuse sull’opera.

Vertenza regionale No Pfas.

Con don Albino Bizzotto, sarà aperta (sabato 25 febbraio dalle 9 alle 13 a Padova, presso Beati i Costruttori di pace Stanga – via Da tempo 2) la Vertenza  in Veneto del Movimento NO PFAS, ecologisti, CGIL, cittadini, che contestano  la Giunta regionale per come gestisce e ha gestito, fin dall’inizio, la contaminazione Pfas. Clicca qui il Manifesto  con 14 pesanti accuse e 26 rivendicazioni. Una vertenza regionale in Piemonte avrebbe analoghi contenuti, in più dovrebbe chiedere una ordinanza di fermata delle produzioni inquinanti della Solvay che a Spinetta Marengo sono attive (mentre la Miteni veneta è chiusa).

Sostegno concreto ai terremotati siriani e turchi.

Pranzo a offerta libera con gnocchi e risotto al Castelmagno (quello originale Dop) e antipasti a scelta. Il ricavato sarà destinato a Un Ponte per e a Mezzaluna Rossa Kurdistan. Domenica 26 febbraio ore 12,30 al presidio NOTAV “Leonard Peltier” di San Didero SS25, Località Baraccone. Clicca qui anche le altre iniziative Valsusa  sulla newslettera di Doriella&Renato.

Abbassate le armi, alzate i salari.

Manifestazione nazionale contro la guerra e il traffico d’armi.  Sabato 25 febbraio Genova  ore 14  Via Lungo Mare Canepa, Ponte Etiopia.

Negli anni scorsi, nel porto di Genova, una mobilitazione partita dai lavoratori del porto ha impedito l’imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla guerra in Yemen. Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi si sono tenute in altri porti europei contro le navi della compagnia saudita Bahri, che rifornisce d’armi e mezzi militari tutto il Medio Oriente…..

I lavoratori e gli sfruttati di ogni paese non hanno nulla da guadagnare. La guerra non è soltanto un enorme macello per i popoli ma porta con se anche devastazione sociale, tagli di risorse per il lavoro e per il welfare per sostenere le spese militari…. Fermarli però è possibile cominciando dai nostri territori. Boicottando la guerra cominciando da casa nostra…

Genova smart tra sogni e realtà.

Mobilità sostenibile (o no?) a Genova: ecco l’inchiesta di GoodMorning Genova, realizzata  in poco più di un mese, sulle trasformazioni della città, sui diversi progetti che puntano a cambiare il volto dei quartieri dal punto di vista urbanistico, della viabilità, del trasporto pubblico. Idee, proposte e “visioni” che spesso contrappongono proponenti a residenti, progetti infrastrutturali a vivibilità del territorio, sviluppo turistico a qualità della vita, amministrazione a cittadinanza, Comune a comitati. Clicca qui.

Rassegna Premi Attila dal 2004.

Tutti i nostri libri sono stampati totalmente  a spese degli autori. Il ricavato è interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma di Casale Monferrato.

Per riceverli, occorre comunicare a movimentolotta.maccacaro@gmail.com l’indirizzo mail e l’avvenuto versamento (minimo euro 20) sul conto IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 (specificando causale) oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.

La “Rassegna dei Premi Attila dal 2004” (pagine 175)  è esaurita in stampa. Anche per la versione digitale occorre seguire la suddetta procedura.

Il Premio Attila a Zelensky non si tocca.

Avviso ai votanti protestatari e /o pentiti.  Non può più essere messa in discussione la votazione del Premio Attila 2022 perchè si è conclusa il 14 febbraio 2023 con due vincitori: Meloni e Zelensky.  Seconda ragione: ognuno di essi era rispettivamente vincitore della Sezione Ambiente e della Sezione Pace (anche se per Meloni, quale capo di governo, la distinzione non poteva non essere ambivalente). Insomma, il vincitore “contro la Pace” non può essere Meloni perché quanto avvenuto durante l’incontro a Kiev  tra i due è posteriore al 14 febbraio.

Dire chi lo avrebbe (il condizionale è d’obbligo) meritato: resta una opinione, che esula dal Premio Attila del 2022.

Meloni o Zelenzky.

Non è facile ipotizzare il risultato del voto Attila per la Pace 2022 se l’impatto emotivo del rendez vous di Kiev fosse avvenuto prima del 14 febbraio. Sono opinioni senza valore statistico.  Zelenzky? Che, violando ogni dovere di diplomazia, se non di ospitalità e ogni regola di buona creanza, ha approfittato della conferenza stampa congiunta per insolentire Berlusconi alleato di governo della premier? Oppure Meloni?  Che avrebbe dovuto interrompere la conferenza stampa, la visita e forse le relazioni diplomatiche, non prima di avere spiegato all’insolente collega che non è tollerabile alcuna ingerenza negli affari interni italiani, da parte di uno Stato addirittura non nostro alleato?

Ancor più restano nel campo delle opinioni le riflessioni politiche successive. Perchè tace Meloni? Eppure avrebbe potuto rispondere a Zelensky, che distribuisce pagelle e patenti di affidabilità a questo o quel Paese, che l’Italia si svena per Kiev non viceversa. Perchè tace Meloni? Meloni in empatia politica con uno che ha messo fuorilegge gli undici partiti di opposizione, arresta il leader di quello principale, unifica le tv in un solo canale di propaganda (la sua), impedisce a otto reporter italiani di raccontare la guerra senza il suo permesso. Perchè tace Meloni? Meloni vuole spaccare Forza Italia attorno al suo leader, che interpreta l’opinione della maggioranza degli italiani. Perchè tace Meloni? Meloni non può permettersi di dire di essere d’accordo con Berlusconi, perché anche lei ha la coda di paglia: da un anno l’Italia sta violando la sua Costituzione per inviare armi raccontando che vuole favorire il negoziato Kiev-Mosca.

 

In Regione Piemonte dalla padella alla brace?

Il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, hanno emesso il decreto di nomina del nuovo direttore generale di Arpa Piemonte: Secondo Barbero, che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di Direttore del Dipartimento “Rischi Naturali e Ambientali” in seno ad Arpa. Sostituisce Angelo Robotto: il timore per Alessandria è che addirittura venga rimpianto, se nelle prime dichiarazioni l’attenzione di Barbero è rivolta all’inquinamento da traffico piuttosto che al disastro ambientale della Solvay di Spinetta Marengo, tant’è che neppure era presente al Convegno sulla spinosa questione della Fraschetta trattato dalle commissioni distrettuali Ambiente e Sostenibilità del Rotary.

Per la bonifica Pfas manifestazione davanti alla Miteni e contro Zaia.

Sabato 25 febbraio alle ore 14 davanti alla Miteni, la fabbrica di Trissino  accusata della maxi contaminazione nel Veneto da Pfas, la rete ecologista del Nordest manifesterà per chiedere la bonifica: “Sono passati dieci anni dalla scoperta dell’inquinamento da Pfas e il sito Miteni, individuato dalle autorità competenti quale principale fonte di uno dei maggiori inquinamenti che la storia ricordi, continua a contaminare la nostra falda, i nostri pozzi, i nostri campi i nostri cibi e il nostro sangue. È compito degli enti pubblici far rispettare il cronoprogramma della messa in sicurezza del sito inquinante. Al momento si susseguono ritardi su ritardi. Le istituzioni devono collaborare fra loro e costringere chi ha inquinato alla bonifica immediata. Questo disastro ambientale coinvolge le tre province di Vicenza, Verona e Padova: ossia trenta Comuni inquinati, 350.000 persone coinvolte, 700 km quadrati di territorio compromesso, la seconda ricarica di acquiferi più grande d’Europa che andrà perduta, senza l’intervento immediato della bonifica”. Nel mirino della contestazione soprattutto la Regione Veneto, di cui Domenico Mantoan ex direttore generale della sanità, le consulenze legali d’oro e gli altri legami politici rivelati dall’Espresso.

La questione Pfas implica anche il loro smaltimento: c’è la preoccupazione che gli scarti di lavorazione finiscano in uno degli inceneritori che tra Padovano e Veneziano (ENI) potrebbero presto divenire operativi a pieno regime. Infatti gli attivisti della Riviera del Brenta hanno annunciato la loro presenza alla manifestazione di sabato che si terrà contemporaneamente giustappunto davanti alla Miteni, ma pure davanti al municipio di Trissino nonché davanti a palazzo Balbi a Venezia: sede della giunta regionale veneta.

Meloni e Zelens’kyi Premi Attila 2022.

Clicca qui l’Attestato,

comprensivo dei Secondi Più Votati: Amadeus, Roberto Benigni, Sergio Mattarella, Consiglio di Stato, Italia, MSC Crociere, Giampiero Veronesi, Letizia Moratti, Daniele Capezzone, Enrico Letta, Joe Biden, Comitato Nobel Pace, Matteo Renzi, Mario Draghi, Roberto Cingolani, Giorgio Abonante.

Per ciascuno di essi sono state assemblate le Motivazioni di merito che hanno accompagnato il voto.