La consolidata attendibilità dell’Università di Alessandria.

Alla subordinazione delle amministrazioni locali alla Solvay fa da corollario quella storica  dell’Università di Alessandria. La celebrazione di oggi non merita neppure un bidoncino di materiale organico (peraltro passibile di anni di galera se non trasportato da trattori). 

Oggi presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di Alessandria), si “celebra” la cerimonia di sottoscrizione dell’accordo tra l’Università del Piemonte Orientale e l’azienda Syensqo, spin-off del Gruppo Solvay, alla presenza di Istituzioni e Autorità per la nascita del Centro di Ricerca e Sviluppo per il Risanamento e la Protezione Ambientale (RiSPA). Il Centro, ovviamente, “nasce con l’obiettivo di sviluppare materiali e processi per l’abbattimento e l’eliminazione degli inquinanti nell’ambiente”: obiettivo garantito dalla green Solvay che lo finanzia  dall’alto dei suoi 1,2 miliardi di euro di fatturato. L’Università, ovviamente, l’accordo (l’ennesimo) non lo fa con i Comitati, le Associazioni ambientaliste, le Vittime, il Popolo inquinato, chè non hanno una lira.

Applauditi da Autorità e politici, brindano (ore 10) con pasticcini e champagne (belga) e firmano (ore 12)   Gian Carlo Avanzi rettore dell’Università del Piemonte Orientale e  Marco Apostolo Country Manager di Syensqo Italia, sorretti da  Guido Lingua Direttore del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica e da Stefano Colosio Direttore dello Stabilimento Syensqo di Spinetta Marengo, e tal Leonardo Marchese, tutti prof. e ing.