Follia etica ed ecologica.

L’impianto di Crescentino che avevamo impedito a Rivalta Scrivia

E’ iniziato il processo per il crac della Mossi Ghisolfi di Tortona. Il fallimento giudiziario  è stato dichiarato nel 2019. Noi, nel 2007, lo dichiarammo fallimento imprenditoriale: ci opponemmo cioè con le lotte all’insediamento a Rivalta Scrivia di un maxi impianto a biomasse. Ci opponemmo per la ragione prima e assoluta che bruciare biomasse -il mais- per produrre etanolo sarebbe stato un delitto contro l’ambiente e la popolazione, crimine etico: coltivare alimenti per bruciarli, delitto che non stava neppure in piedi dal punto di vista economico. Scacciato da Rivalta, ma appoggiato dai politici, Guido Ghisolfi  fu accolto a Crescentino, nel vercellese, con il suo folle progetto della bioraffineria,: “il più grande progetto del mondo  per la produzione di agro combustibili”. Un fallimento culminato con  il suo suicidio. La storia  della speculazione è stata raccontata da Lino Balza sul libro “Quelli delle cause vinte” (clicca qui).