Parlamento e Comuni tradiscono il referendum per l’acqua pubblica.

Alla fine del 2023 sono scaduti molti affidamenti diretti della gestione (in house providing) del Servizio Idrico Integrato: la privatizzazione incombe. Tranne poche eccezioni, come ad esempio l’eccellenza di Acqua Bene Comune Napoli, nel resto del Paese manca ancora quel gestore pubblico che consenta il rinnovo diretto – fuori dalla concorrenza di mercato – dell’affidamento della gestione dell’acqua. E’ la logica conseguenza del tradimento della volontà popolare chiaramente espressa nel Referendum del 2011: fuori l’acqua dal mercato e dal profitto! Grandi responsabilità pesano sul Parlamento complice l’inerzia di molti sindaci e consigli comunali che per legge hanno il dovere di governare il Servizio Idrico Integrato. Clicca qui l’appello per la gestione dell’acqua bene comune.