Monitoraggio PFAS nelle acque potabili del Friuli Venezia Giulia.

Riceviamo e pubblichiamo (clicca qui) la Interrogazione a risposta orale n. 51 (CAPOZZI) “Monitoraggio PFAS nelle acque potabili del Friuli Venezia Giulia” che così conclude: “LETTI i risultati di analisi effettuate dai gestori e dalle autorità sanitarie lombarde su campioni di acqua destinata ad uso potabile condotte dal 2018, rese pubbliche da Greenpeace Italia, in cui sarebbe stata ravvisata la presenza di PFAS in quasi il 20% dei campioni; Tutto ciò premesso e considerato, interroga la Giunta per sapere: 1) se nei campioni di acque potabili destinate al consumo umano, analizzate nella nostra Regione dal 2018 in poi, siano stati ricercati i ‘PFAS totali’ e la ‘Somma di PFAS’ e quali siano i risultati, riscontrati”.

Stop ai Pfas.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha sciolto ogni dubbio in merito alla cancerogenicità per l’uomo dellacido perfluorottanoico (PFOA) e dell’acido perfluorottansulfonico (PFOS)composti che rientrano nella categoria più ampia delle sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate (PFAS).

L’Isde Medici per l’ambiente chiede a gran voce lo stop ai PFAS ed il completamento delle bonifiche in Veneto e nel resto d’Italia, a partire dalla provincia di Alessandria, dove si trova uno stabilimento che immette tonnellate di queste sostanze tossiche nell’ambiente. Clicca qui.

La nonviolenza non può promettere di risolvere subito tutti i problemi.

Ma ci permette almeno di impostarli in maniera giusta. Clicca qui Jean Marie Muller, tra i più importanti studiosi del pacifismo e delle alternative nonviolente, oltre che attivo militante nonviolento: azioni nonviolente contro il commercio delle armi e gli esperimenti nucleari francesi ecc. Una analisi degli strumenti di lotta nonviolenti: conflitto, sciopero, boicottaggio, lotta di classe, digiuno,  disobbedienza civile…

I Pfas e il cancro al colon.

Il PFOA, da decenni sospetto cancerogeno oltre che nefasto interferente endocrino, spergiurato come innocuo dalle aziende produttrici, infine dalla scienza è stato messo al bando da tempo, e senza appello definitivamente da IARC Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC, come sicuro responsabile per alcuni tipi di cancro. Tra i quali, ora, uno studio condotto dall’ Università di Yale, pubblicato sulla rivista scientifica “Environmental Science & Technology, ha esaminato gli effetti dei PFAS sul cancro al colon. Le sostanze PFAS hanno innescato la migrazione delle cellule cancerose verso nuove posizioni, un comportamento tipico delle cellule responsabili delle metastasi. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che i PFAS hanno alterato sostanze cruciali per il metabolismo cellulare e hanno ridotto le sostanze antinfiammatorie che normalmente hanno proprietà protettive contro il cancro. Queste trasformazioni sono risultate particolarmente profonde nelle cellule affette dalla mutazione che rende il cancro più aggressivo.