Il buco nero della trasparenza dei controlli sui carburanti delle navi.

Ogni anno nei porti europei situati spesso nel cuore delle città, traghetti, Ro-Ro, navi da crociera e merci effettuano oltre 2 milioni di approdi.  I fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti determinano l’aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana e cancerogeni (lo zolfo soprattutto). Ciononostante, le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti: proprio a causa di questo sistema legislativo, ad esempio, nel 2021, a fronte di oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli sono stati appena 180. Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono trasparenti. Non permettono cioè, di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave, quando, esito del controllo…), ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati sull’intero traffico marittimo.

15 Associazioni si appellano all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima perché i dati dei controlli sulla quantità di zolfo nei carburanti delle navi siano resi accessibili e comprensibiliNel clicca qui: la lettera delle 15 associazioni e il  comunicato dell’associazione Cittadini per l’aria.