I Pfas del comparto toscano del cuoio.

Come in Veneto, Piemonte, Lombardia, Trentino eccetera i Pfas sono utilizzati per produzioni industriali e commerciali: in Toscana, stando alla relazione al Parlamento della Commissione, il comparto conciario e tessile e cartario lavora e scarica le famigerate molecole eterne tossiche e cancerogene per l’ambiente e per gli esseri viventi, con la loro nefasta capacità di bio accumulo che non  consente lo smaltimento se non in centinaia di anni, e con le conseguenze per l’uomo: tumori, malformazioni genetiche  ecc.

 Arpat infatti ha fornito gli esiti degli ultimi controlli sul depuratore Consorzio Aquarno che tratta i reflui industriali provenienti dal Distretto conciario situato sulla riva destra dell’Arno (aree industriali dei comuni di Santa Croce sull’Arno, Fucecchio frazione Ponte a Cappiano, Castelfranco di Sotto) che confluisce nel canale Usciana. Nell’acqua del canale le analisi dell’Arpa evidenziano le sostanze perfluoroalchiliche Pfas (Pfba, Pfbs, Pfp e A, PfxxA, Pfos e Pfoa) già rilevate anche nelle acque del canale a monte dello scarico.

I giornali non mancano di evidenziare le critiche che piovono sulla Regione Toscana che non prende provvedimenti nei confronti delle industrie del cuoio.