Per i Pfas, Greenpeace riaccende i riflettori sulle responsabilità istituzionali.

Nonostante le prime allerte siano state trasmesse al Ministero dell’ambiente e all’Istituto superiore di sanità già nel 2007, a tacere il nostro esposto alla Procura di Alessandria, ancora oggi non sono stati affrontati né i danni diretti de tossici e cancerogeni PFAS ai lavoratori e ai cittadini né il rischio sanitario derivante dal consumo di alimenti provenienti dalle zone inquinate. Su questo aspetto si concentra il J’accuse di Greenpeace nel suo rapporto shock sulle  «indagini parziali o mai fatte» per non parlare delle «negligenze istituzionali» vere e proprie. Greenpeace rimarca che il problema della diffusione dei Pfas, sostanze che vengono usate in mille ambiti industriali, riguarda tutta la penisola. Una riprova in tal senso è la mappa dei siti inquinanti in Europa coordinata dal quotidiano transalpino Le Monde in seguito ad una inchiesta realizzata da un pool di giornalisti investigativi del Vecchio continente.