«Un uomo pone fine alla vita di uno dei figli che aveva una grave disabilità. La narrazione dominante vede nella sua disabilità la causa principale dell’evento. Da persona con disabilità sono davvero stanco di essere investito da questo tipo di narrazione che mi rappresenta come una “povera anima sofferente” e descrive con dovizia di particolari il carnefice, ma a stento indica il nome della persona con disabilità uccisa, preferendo concentrarsi sulla sua patologia, finendo poi per colpevolizzare chi ha subito una violenza estrema, che viene rappresentato come un «peso insostenibile». (continua…)