Il Rapporto di Legambiente clicca qui denuncia che “i rifiuti radioattivi in Italia sono in depositi insicuri, pericolosi e spesso a rischio idrogeologico e che vengono anche trafficati e smaltiti illegalmente da mafia e ‘ndrangheta per decine di migliaia di tonnellate: clicca qui.
L’eredità lasciata dalla centrali nucleari e la pericolosità dei depositi attualmente in uso nel nostro Paese corrisponde ai rifiuti radioattivi collocati in 24 impianti, distribuiti in 8 regioni, e ammonta a 31mila metri cubi. All’appello mancano quelli ad alta attività, che rientreranno in Italia dopo il ritrattamento all’estero del combustibile esausto proveniente dagli ex impianti nucleari italiani e quelli che si genereranno quando gli impianti dismessi verranno smantellati. Per la designazione a deposito unico nazionale sono individuati 67 siti in 7 regioni (Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana e Piemonte). Resa praticamente impossibile la consultazione pubblica sui territori.