L’allarme PFOA che lanciammo nel 2008 riguardava tutta l’area del Po.

L’allarme PFOA che lanciammo nel 2008 riguardava tutta l’area del Po, non solo  l’alessandrino dove Solvay di Spinetta Marengo scaricava in Bormida, si veda ad esempio il video.  L’allarme si espanse dalla denuncia in Procura di Alessandria  e dai mass media, si veda ad esempio un link del 2009 https://www.ilsecoloxix.it/basso-piemonte/2009/09/08/news/tanaro-e-bormida-e-allarme-1.33219880

Però sugli stessi organi di informazione https://www.ilsecoloxix.it/basso-piemonte/2009/09/08/news/l-arpa-fiumi-nessun-allarme-1.33219903   (e, si presume,  nella relazione alla Procura) l’Arpa, per bocca dello stesso direttore regionale Enrico Garrou, negò  che gli abnormi livelli di contaminazione PFOA presenti in Bormida, Tanaro, Po fino alla foce, meritassero l’allarme : “Zero allarmismo. Il rischio è minimo”. Di rincalzo l’assessore  regionale all’Ambiente Nicola De Ruggero: “Non invertiamo le priorità, a noi preme  la bonifica del cromo esavalente” …al punto che nel 2020 neppure è stata avviata. Invece, nel 2009 addirittura, per assessore provinciale all’Ambiente Lino Rava:  “Il piano di bonifica  sta volgendo al termine”.

A questi autorevoli personaggi non parrà vero che oggi  per controllare l’inquinamento delle acque di laghi e fiumi siano in arrivo dei droni acquatici (vedi link  https://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/droniin-campocontro-inquinamento-acque/ar-BBZnkRu), o che la Du Pont sia stata costretta ad acquistare costosissimi filtri ad osmosi inversa per cercare di rimuovere i PFAS che hanno contaminato le acque e che sono nel sangue.