I Pfas DEVONO essere eliminati come fu per il DDT. I Pfas POSSONO essere eliminati.

Il laboratorio di chimica e tossicologia dell’ambiente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano ha individuato una ventina di composti che possono essere utilizzati in sostituzione dei famigerati Pfas, gli acidi perfluroroalchilici che stanno causando un numero crescente di problemi all’ambiente e alla salute umana. La scoperta è arrivata nell’ambito di uno studio condotto con il ministero dell’Ambiente.

Lo studio del Negri dimostra che i Pfas non sono insostituibili e che esistono almeno una ventina di sostanze che potrebbero prenderne il posto. Secondo lo studio: “A partire da questa lista il ministero ha l’obbiettivo di fornire degli orientamenti precisi alle aziende che ne fanno maggiore uso.” Dunque Solvay non ha alcun alibi occupazionale a produrre C6O4, dunque l’autorizzazione AIA va negata dalla Provincia.

E’ inoppugnabile che Solvay sia responsabile delle morti.

L’ingegnere Claudio Lombardi per conto di Legambiente ha presentato alla Provincia di Alessandria opposizione all’autorizzazione AIA dell’impianto pfas C6O4 presentata dalla Solvay di Spinetta Marengo (AL), affinchè non sia peggiorato ulteriormente il disastro eco sanitario esistente nell’area. Nel documento allegato (clicca qui) commenta l’indagine condotta da ARPA e ASL sullo stato di salute della popolazione di Spinetta Marengo che  ha dimostrato in modo inoppugnabile, al di là di risibili difese d’ufficio, che in un’area circolare di circa tre km di raggio con centro il Polo Chimico ci si ammala e si muore molto di più che nel resto della provincia di Alessandria e del Piemonte. In qualità di ex assessore all’ambiente rivendica alle Amministrazioni interventi precisi.

Si muore di più attorno alla Solvay di Spinetta Marengo, molto di più.

All’assemblea indetta da Friday For Future  il  7 febbraio 2010 a Spinetta Marengo (Alessandria), il dottor Lelio Morricone, specialista  in Endocrinologia e Scienze dell’alimentazione, evidenzia e commenta (clicca qui il documento) le recenti pur incomplete ma già drammatiche indagini epidemiologiche, realizzate da Arpa e Asl, sullo stato di salute dei residenti nell’area (Fraschetta) dominata -per contaminazioni terra aria acqua-  dal polo chimico della multinazionale Solvay, e di conseguenza con eccessi per mortalità da tumori fino al 161,5% sulle medie provinciali e regionali. L’attenzione è particolarmente centrata sui danni da PFOA: una emergenza ormai mondiale nella quale l’Italia ha guadagnato il triste primato del più grande inquinamento.

Le considerazioni finali del dott. Morricone sono inequivocabili e agghiaccianti: Dall’analisi di questi dati si evince un importante incremento per patologie, tumorali e non tumorali, nella zona adiacente al polo chimico di Spinetta. Ciò è verosimilmente strettamente correlato alle esposizione a sostanze tossiche ed inquinanti relative all’area in esame”. Gli pseudo-scienziati al servizio di chi paga ovviamente contestano queste conclusioni. E i politici (perché no i sindacalisti) soprattutto quelli piemontesi, gli si nascondono dietro e non tutelano la salute della popolazione.