L’unica soluzione è una gestione pubblica, partecipativa ed eco-compatibile dell’acqua.

A distanza di quasi sei anni dai referendum del 2011 appare evidente come l’esito sia stato prima disconosciuto, poi disatteso e infine sia stata messa in campo, da parte di tutti i Governi una strategia volta a rilanciare i processi di privatizzazione del servizio idrico e degli altri servizi pubblici locali. Alti profitti, bassi investimenti, reti vecchie, ritardi nella depurazione, aumenti delle tariffe.

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