Coordinamento Nazionale Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Il report della riunione (clicca qui): campagna a sostegno della legge per l’acqua e iniziativa nazionale del 23 febbraio a Roma “Marcia per il clima, contro le grandi opere inutili”; valutazione su campagna di raccolta firme su legge d’iniziativa popolare sui beni comuni; risorse e autofinanziamento del Forum Acqua.

Ritornano gli euromissili.

Al 2 febbraio potranno tornare gli euromissili che il movimento disarmista aveva fatto rimuovere con le lotte degli anni ’80. Mobilitiamoci in occasione della giornata internazionale del 4 aprile contro le basi USA e Nato! Firma qui l’Appello.

Al voto! Al voto!

Premio Attila 2018
Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori

L’anno scorso ci eravamo detti: si è conclusa una legislatura parlamentare assai negativa per l’ambiente, la salute e la pace. I cittadini l’hanno pagata sulla loro pelle anche se nei territori i Movimenti non hanno mai smesso di lottare. E allora ci eravamo chiesti: i programmi elettorali lasciano sperare in meglio? E avevamo proposto: giudichiamoli assegnando il Premio Attila 2017 al peggior programma elettorale sui temi ecopacifisti. Purtroppo ambiente salute e pace sono stati temi troppo assenti nel dibattito elettorale, e la votazione è risultata dispersiva. Perciò la Giuria decise addirittura di assegnare il Premio Attila 2017… alla Politica italiana.

Per il 2018 il Premio Attila – nel suo genere dal 2004 la più alta onorificenza italiana – ritorna, sotto il patrocinio del “Movimento di Lotta Giulio A. Maccacaro, alla formula tradizionale che per 14 anni ha incoronato vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori, votando la personalità che nel 2018 si è particolarmente distinta a danno dell’ambiente, della salute e della pace. 

Una mail, due voti. Sono ammessi max due voti. Uno per l’ambiente, l’altro per la pace. 

Al voto i nostri 200mila lettori mensili del blog e i 23mila settimanali della mailinglist e i circa 7mila membri del nostro gruppo Facebook 

Inviare entro e non oltre il 28 febbraio una mail a lino.balza.2019@gmail.com , oppure sul nostro gruppo Facebook.

Indicare le eventuali motivazioni di merito, possibilmente nei limiti di un foglio di word. Saranno pubblicate.

Solvay inquina grazie a complicità e connivenze.

Assai pochi, fra i nostri 23mila utenti della Rete ambientalista, conoscono l’esistenza de Il Piccolo di Alessandria. Anche gli alessandrini lo conoscono sempre meno. Soffocate le valide eccezioni in redazione, appare il tipico esemplare -da manuale- di disinformazione e censura giornalistica. Non è sempre stato così in tempi lontani. Guardiamo al futuro: al vaglio il nuovo direttore. Chi non crede, legga attentamente questa pagina del bisettimanale che (pur non presente!) riferisce del convegno nazionale sul PFOA organizzato da Legambiente, Pro Natura e Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro. Dalla lettura, noterà che il Movimento non è neppure citato: come se Lino Balza – il primo in Italia nel 2008 a denunciare i danni del PFOA! – non avesse svolto una relazione con tanto di video. Lo scopo della censura allo “J’accuse” è omettere le documentate denunce di connivenza e complicità con l’inquinatore Solvay/Spinetta Marengo rivolte agli amministratori di comune, provincia e regione, ai funzionari asl e arpa, ai sindacalisti, ai magistrati E ai giornalisti che hanno anche loro sulla coscienza morti e ammalati. Di seguito, forniamo le prove e i nomi.
Clicca qui la pagina di disinformazione e censura de Il Piccolo.
Clicca la relazione di Lino Balza, in video e trascrizione: Pfoa: rischi per la salute nel territorio di Alessandria.
Clicca le responsabilità dei magistrati: Pietra tombale su Ambiente e Vittime di Montedison/Solvay. Clicca qui come Il Piccolo censura il comunicato stampa.
Clicca Catastrofe ecosanitaria Solvay: le responsabilità dei giornalisti. che si nascondono dietro l’Arpa.
Per la censura sulla falsa bonifica clicca: Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.

Sotto il ponte Morandi.

Assemblea organizzata dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa.

Andrea Agostini, Legambiente: “Nessuno si pone, nella amministrazione di Genova , il compito di dire qual è il futuro della Valpolcevera. In un’area della città dove si registra il più alto tasso di mortalità da inquinamento di tutta l’area metropolitana, questa amministrazione sta proponendo una lunga serie di strade, ponti, fangodotti, centri commerciali e poli della logistica, depositi petroliferi e oleodotti. Questo è il presente e il futuro della valle che ci propone il sindaco Bucci e tutto il centro-destra in Regione. È chiaro che alle vicende degli abitanti, delle piccole imprese, dei commercianti, questi signori non sono minimamente interessati. Loro puntano al business: la speculazione sulle aree, ponti, grandi strade a scorrimento veloce, autostrade, alta velocità. Per i nostri amministratori la Valpolcevera è destinata a essere un corridoio nord-sud mortifero, subordinato al porto, alla logistica e alle grandi imprese commerciali. Non proprio il bene comune”.
Clicca qui il video dell’assemblea organizzata da Comitato Liberi Cittadini di Certosa.

One Billion Rising: un evento mondiale in 200 nazioni, mobilitando un miliardo di persone.

Con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc. a febbraio, in particolare nella settimana di San Valentino, saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d’Italia e del mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione. Partecipa anche tu: clicca qui.

Bombe ecologiche sotto le case.

L’associazione “L’Altra Liguria” ha presentato alla Camera la Petizione, 5.000 firme, che ora è un ddl in Commissione Ambiente. La petizione (clicca qui) chiede l’estensione della normativa Seveso III alle infrastrutture di trasporto dei materiali pericolosi: a rischio di incidente rilevante. Tutta l’Italia è attraversata da tubature che trasportano ad es. petrolio, spesso illegalmente collocate nell’alveo di fiumi e torrenti e che attraversano le città ma di cui nessuno conosce il percorso… “per ragioni di sicurezza”.

Dossier del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua.

La proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” in discussione alla Camera è un provvedimento che nasce dalla legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua col sostegno di oltre 400mila cittadini. Clicca qui il dossier.

E’ il quarto allarme che nel mese lanciamo per la Solvay di Spinetta Marengo.

Rottura di un serbatoio all’impianto Monomeri della Solvay di Spinetta Marengo. Grosso sversamento in Bormida di acido fluoridrico non neutralizzabile dall’impianto di depurazione .
Finalmente gli organi di informazione l’hanno recepito: è il nostro quarto allarme del mese di gennaio. Segno che la manutenzione preventiva , dunque la sicurezza ambientale, viene sacrificata sull’altare della produzione. Quanto potrà durare tale situazione prima che si verifichino incidenti catastrofici? L’Arpa indaga, si muove solo dopo i nostri calci negli stinchi.

Per l’ecocrimine di Spinetta il ministro Costa disponga l’intervento come per Bussi. Lo rivendichino i responsabili politici e amministrativi di Alessandria.

La bonifica delle discariche e delle falde sottostanti lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo (Alessandria), catastrofe ecologica sancita di nuovo dalla recente sentenza in appello,  non può essere lasciata alla discrezione dell’inquinatore. Il quale infatti denomina “bonifica” una prudenziale “messa in sicurezza” peraltro trascinata  fino e oltre il 2029. Il contrabbando dei termini è funzionale alle Amministrazioni locali che fingono di credere. La sostanza è che Solvay risparmia miliardi mentre la simulata  bonifica rende irreversibili l’immane inquinamento e l’ecatombe di morti e ammalati.

La soluzione non può essere che quella in atto per il sito di Bussi (Pescara), stabilimento gemello di Spinetta, simmetrico anche nelle vicende processuali: stessi imputati e stesse assoluzioni (salvo che in Abruzzo essi indossavano la casacca Edison mentre in Piemonte quella Solvay). Due dei più gravi ecocrimini d’Italia. Per il disastro ambientale di Bussi il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha dato mandato al ministero di intraprendere la causa civile di risarcimento danni contro la società Edison. “Ho già firmato il mandato all’Avvocatura dello Stato per iniziare la causa civile verso chi ha inquinato, perché se leggete la sentenza, è vero che gli illeciti penali sono prescritti, ma i danni civili restano: chi inquina, paga”, ha chiarito il ministro. Analoga iniziativa dovrebbe essere rivendicata dalle forze politiche e sociali di Alessandria, tra cui quelle parti civili –Comune, Sindacato, Associazioni- che si apprestano ad un ricorso in Cassazione lucroso per gli avvocati e i loro assistiti quanto inutile per le Vittime e l’Ambiente.

27 gennaio Giorno della Memoria.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).
Art. 1.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Ennesima assoluzione nei processi per morti d’amianto.

Chiesta dal PM e sentenziata dal tribunale di Padova. La Marina militare è innocente per la strage di oltre mille morti e ammalati: “il fatto non sussiste”. Un altro capitolo da inserire nel libro “Ambiente delitto perfetto”. Processi penali inutili, senza risarcimenti, per le Vittime. Mentre il governo non vara un piano nazionale per l’eliminazione dell’amianto: questa sì che sarebbe una “grande opera” di prevenzione di altre decine di migliaia di morti.