Cingolani (quasi) Premio Attila.

Nel 2022, sotto la cappella della Meloni, dalla stessa Roberto Cingolani è stato nel suffragio surclassato pur risultando tra più votati (clicca qui le motivazioni di merito). Già nel 2021, sotto le cappelle di Beppe Grillo e di Mario Draghi, dopo l’imbattibile Supermario aveva, da ministro, conseguito il secondo posto (clicca qui la meritocrazia).

Oggi, con la sua nomina a Leonardo, possiamo aggiornare il suo curriculum (clicca qui) di candidato al Premio: nella sua parabola di premiato incompetente c’è tutto quel che serve per comprendere la classe dirigente e il declino industriale del Paese.

 (La Rassegna dei Premi Attila dal 2004 “Ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori “ è disponibile a chi ne fa richiesta.)