La toppa peggio del buco. Disastro ambientale Solvay garantito fino al 2050.

Rosignano Solvay, secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), è tra i 15 tratti costieri più inquinati del Mediterraneo a causa degli “sversamenti di gesso e calcare, metalli pesanti bioaccumulabili quali mercurio, arsenico, cadmio, cromo e piombo”. Breve storia: dagli esposti per disastro all’accordo ambientalista per ridurre le emissioni… entro il 2050,  clicca qui.

Risalgono al febbraio 2021 due esposti presentati alla procura di Livorno contro la Solvay: il primo curato dal deputato M5s Francesco Berti, dalla consigliera grillina Silvia Noferi e dall’avvocato Vittorio Spallasso,  il secondo da Berti insieme a Giuseppe Bivona, cofondatore del fondo internazionale di investimento Bluebell Capital Partners.  Entrambi gli esposti contestavano lo sversamento in mare negli anni di almeno 13 milioni di tonnellate di metalli pesanti.

Un anno dopo non era passato inosservato che il Ministero della Transizione Ecologica avesse rinnovato l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla multinazionale, permettendole di continuare così a realizzare prodotti chimici nello stesso stabilimento e a sversare i residui della produzione in mare per altri 12 anni, con un limite di 250.000 tonnellate l’anno. Il decreto, aveva confermato l’AIA anticipando di cinque anni la sua scadenza naturale prevista per il 2027.

A marzo il fondo Bluebell Capital Partners aveva presentato ricorso al Tar della Toscana per l’annullamento del decreto. Lo stesso era stato sottoscritto anche da WWF Italia, Project Zero, dalla onlus Medicina Democratica e da numerosi cittadini di Rosignano, guidati da Maurizio Marchi.

Bluebell chiede la testa di Ilham Kadri, amministratore delegato di Solvay L’analisi del Fondo attivista britannico su Solvay, si definisce ad “un caso da manuale”: ”Nel dicembre 2019 la Cassazione italiana condannò Solvay per disastro ambientale, e già nel 1999 l’Oms individuava le spiagge bianche di Rosignano come priorità nei punti inquinanti del Mediterraneo”.

Settembre 2022. Ilham Kadri, esulta per aver raggiunto un accordo con il fondo Bluebell Capital per mettere fine alla sua campagna attivista. Bluebell (i cui partner erano WWF Italia, Project Zero, Medicina Democratica) esulta per l’obiettivo di Solvay di ridurre le emissioni di CO2 e azzerare a Rosignano lo scarico dei veleni nel Tirreno entro il 2050. 2050, avete letto bene, non è un errore di battitura. Mancano appena 30 anni. Poi sulla spiaggia si può rimuovere il cartello di divieto di accesso al mare.

Solvay fa sapere di voler mettere in campo un piano d’azione da 15 milioni di euro per ridurre le emissioni di calcare del 20% nel 2030 e del 40% entro il 2040.

Esulta il sindaco Daniele Donati per il protocollo d’intesa (di durata almeno quinquennale) firmato con il presidente della ‘Business Unit Soda Ash’ di Solvay Philippe Kehren nella sede della presidenza della Regione.  Invece, Legambiente Costa Etrusca e il Comitato ambientalista di salute pubblica di Cecina e il gruppo Facebook contestano: “La riduzione degli scarichi in realtà non è affatto un passo in avanti. Hanno annunciato il 40 per cento in meno entro il 2040, tra troppo tempo, con le attuali 250mila tonnellate annue di scarichi industriali a mare (unico caso in tutta Europa), che forse, se tutto va bene, scenderanno a 150mila. E’ un passo in avanti questo?”.