Silenziato il tema del conflitto in Ucraina durante la campagna elettorale.

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
Sottoscrivi anche tu il nostro appello di “Costruttori di Pace *” al Presidente della Repubblica e a tutte le organizzazioni della società civile affinché promuovano e sostengano una trattativa per l’immediato cessare del fuoco in Ucraina. (Questo il link) Un segnale necessario, in questo particolare momento, poiché alcuni schieramenti politici – che hanno silenziato il tema del conflitto in Ucraina durante la campagna elettorale – continuano a individuare nelle sanzioni e nell’invio delle armi l’unica soluzione possibile, rinunciando a farsi parte attiva in Europa di iniziative di garanzia tramite l’ONU. Ecco perché chiediamo l’istituzione – nel governo che verrà – di un Ministero per la Pace: per garantire che la PACE venga considerata come valore costituente irrinunciabile della nostra Repubblica

Ci appelliamo inoltre al Presidente affinché l’Italia si faccia promotrice di un processo costituente che rilanci l’ambizione di dotare l’Europa di una Carta fondamentale che poggi sulla pace, sul ripudio della guerra, sulla cura della Terra, sul rapporto con la natura, sulla fratellanza, sulla solidarietà interna e internazionale e sul superamento delle disuguaglianze e dei privilegi. Abbiamo già raccolto quasi 800 adesioni. Cerchiamo di arrivare a 1000 sottoscrizioni. Consegneremo al Quirinale la lettera il 21 settembre 2022, in occasione della giornata internazionale della Pace.

Festival della nonviolenza: disarmarsi per disarmare.

…A inizio 2022 risultano 12.705 testate nucleari esistenti nel mondo, 9.440 in condizione di uso potenziale, di cui 2.000 in stato di massima allerta, nonostante il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), votato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Le spese militari nel mondo hanno superato nel 2021 i 2.000 miliardi di dollari e in Italia, nel 2022 la spesa prevista per gli armamenti è di 25,823 miliardi, più 3,4 rispetto all’anno precedente, più 20% negli ultimi tre anni.

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Presidio popolare all’aeroporto militare di Ghedi. Fuori l’Italia dalla Nato.

Mettiamo al centro della campagna elettorale il tema della guerra attraverso la mobilitazione,  sabato 17 Settembre. A causa delle decisioni prese in ambito NATO e UE, l’Italia partecipa attivamente ai conflitti in corso nel mondo attraverso 38 missioni militari e supporta l’impegno bellico dell’Ucraina con armi e soldi gettando benzina sul fuoco di un conflitto che rischia di degenerare in una guerra nucleare. La partecipazione dell’Italia a queste guerre ci costa ad oggi 26 miliardi di euro l’anno, cifra destinata ad aumentare in poco tempo fino a 40 miliardi, ossia il 2% del PIL, come imposto dagli accordi NATO e ribadito dal Parlamento italiano lo scorso 12 marzo…. Infine, ci costa il fatto di essere uno dei principali “paesi bersaglio” per le 113 basi NATO-USA su suolo italiano, a cui si aggiungono altre 20 basi “segrete”, la base USA di Camp Darby (il più grande magazzino al mondo di armi USA all’estero) e per la presenza dei porti nucleari (Cagliari e La Maddalena, La Spezia, Napoli, Gaeta, Taranto, Brindisi, Trieste, Augusta…) da cui transitano sottomarini e portaerei nucleari, come la portaerei Truman che solo la primavera scorsa ha attraccato a Napoli e Trieste……