Due medici al centro dei processi PFAS di Vicenza e Alessandria. Giovanni Costa.

Giovanni Costa è indagato al processo Miteni a Vicenza, e ritengo debba esserlo nel nuovo processo Solvay in avvio ad Alessandria. Chi scrive può essere chiamato a testimoniare, documenti alla mano, le responsabilità del professor Costa. Può già farlo a confermare la testimonianza fiume del maresciallo maggiore del Noe di Treviso Manuel Tagliaferri resa in Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza, che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

Il sottoscritto può testimoniare di aver denunciato pubblicamente le responsabilità del Costa già dal 2009 con l’accusa “di occultare la gravità della condizione sanitaria dei lavoratori e dei cittadini ingannando l’ignavia dell’Arpa. Costa, pur conoscendo tutti gli studi (quarantennali) e i divieti e i risarcimenti internazionali nonchè i livelli ematici di avvelenamento riscontrati fra i lavoratori, invece di chiedere per primo il bando della sostanza inesistente in natura, vende la sua autorità per reiterare rassicurazioni – mentendo anche in scandalose assemblee con i lavoratori- che essa non  provoca malattie, tumori/malformazioni/alterazioni sessuali…  ma sarebbe pressoché innocua o benefica all’uomo. L’abbiamo invano sfidato ad un confronto pubblico tramite un fondamentale documento (depositato in Procura) articolato in 24 dettagliatissimi punti / capi di imputazione quanto meno morali”.

(continua)