Il governo se ne lava le mani del TAP ma non la magistratura.

TAP (Trans Adriatic Pipeline): uliveti espiantati, fondali marini distrutti, pozzi avvelenati, inquinamento delle falde con nichel, arsenico, manganese, bromo e soprattutto cromo esavalente.  Il governo se n’è lavato le mani. Ma non la magistratura di Lecce, almeno per quanto riguarda la repressione del dissenso piuttosto che il perseguire i reati ambientali. Infatti 92 salentini che in questi anni si sono opposti alla devastazione del loro territorio vengono processati mentre i 19 imputati di TAP e appaltatori se ne stanno tranquillamente protetti da uno stuolo di avvocatoni. Portare i Movimenti alla sbarra nelle aule bunker è una prassi inaugurata per i NoTav in Valsusa, a esibizione che il diritto penale ambientale è strutturato per tutelare il profitto e l’impunità degli inquinatori. Tesi ampiamente dimostrata nelle 518 pagine di  “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia. Anzi, il diritto penale diventa strumento per esercitare violenza piuttosto che combatterla. Avviene nel militarizzare il territorio e manganellare, trasformare le legittime azioni di nonviolenza in reati perseguibili, equiparare i movimenti per la difesa ambientale e sociale alla lotta armata di quasi mezzo secolo fa e alla criminalità organizzata di ieri e di oggi, e infine nel mettere i cittadini sul banco degli imputati e non su quello delle parti lese. Clicca qui “La bottega del Barbieri” 

La resistenza locale al mega-gasdotto TAP, un imponente progetto energetico europeo, sta subendo una dura repressione e criminalizzazione: studenti, madri, agricoltori, imprenditori locali sono sotto processo, con multe e spese legali sbalorditive:  240.000 euro di multe e 70.000 euro di spese legali. Alcuni rischiano addirittura il carcere e altre restrizioni alla loro libertà personale.  Sostieni la Cassa di resistenza No TAP ! La comunità salentina sta combattendo non solo contro il TAP, ma contro il disegno che l’Italia e il Mediterraneo diventino l’hub del gas europeo. Infatti, l’UE sta spingendo per la realizzazione di un nuovo mega gasdotto: l’Eastmed. Il tacco d’Italia non può essere una zona da sacrificare per l’importazione di gas fossile europeo; aiutaci a difendere la resistenza locale dalle ingenti multe e persecuzioni che vorrebbero fermarla.