Così titola Il Piccolo di Alessandria. Sono grillini o democristiani? la domanda sorge spontanea alla lettura del loro comunicato: “Si attenda, come annunciato dal Ministro Sergio Costa, che vengano introdotti valori limite certi e uniformi di emissione agli scarichi sui PFAS prima di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale che permette l’estensione della produzione ed uso del cC6O4. Nella terza Conferenza dei Servizi, programmata per domani 1 ottobre ci attendiamo quindi che dalla Provincia emergano certe le tempistiche sui sistemi di filtrazione e chiari i limiti a scalare come proposto da ARPA fino ad arrivare a 0,50 μg/l. Nel dettaglio, deve essere quindi messa nero su bianco la tempistica sulla messa operativa del sistema di “Nanofiltrazione e Osmosi Inversa vibrata” e di “potenziamento di sistemi di trattamento con Resine a Scambio Ionico e Carboni Attivi”. “Ci aspettiamo inoltre che la Solvay provveda a fornire informazioni inconfutabili sulla fonte e sulle cause delle perdite che hanno determinato la dispersione in falda del cC6O4 in questa fase di sperimentazione. Perché vale la pena ricordare che ad oggi la Provincia non ha ancora concesso l’autorizzazione (AIA) per la produzione di cC6O4 se non in fase sperimentale benché la società abbia richiesto di poter produrre in modo più massivo il PFAS per metterlo in commercio. Sarà quindi fondamentale che il polo chimico ci fornisca le stime sulla quantità di prodotto rilasciato nel tempo e chiarisca soprattutto come intende eliminare le perdite, perché il composto è stato riscontrato sia nelle acque di falda sottostanti lo stabilimento che esternamente alla barriera idraulica”.
Giorno: 30 Settembre 2020
I giornali cercano di censurare l’emergenza ecosanitaria dei PFAS e le responsabilità dei politici.
Sull’emergenza PFAS, in particolare sulla scandalosa Conferenza dei Servizi che ad Alessandria vorrebbe autorizzare la Solvay di Spinetta Marengo ad avvelenare con il C6O4 (anche con il C6O4), i giornali adeguano volentieri la loro complicità tramite l’oscuramento totale della notizia. Quando invece la mobilitazione popolare li costringe a fornirne qualche ragguaglio, ricorrono ai comunicati e alle veline dell’azienda belga, tuttalpiù ammorbidiscono nei pastoni le prese di posizione degli ambientalisti, però giammai pubblicano integralmente i puntuali comunicati stampa del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” che individuano anche precise responsabilità politiche nazionali e locali, nomi e cognomi e padrinato. Ad Alessandria abbiamo denunciato -e i giornali hanno censurato- che la Lega (che controlla Regione Provincia Comune) si appresta a portare a termine il disegno affidatole di dare via libera alla Solvay, addirittura scaricando la propria criminale responsabilità per l’autorizzazione C6O4 ad un tradimento del (pur imbelle) ministro Costa cioè dei Cinquestelle e del Governo: clicca qui. Tanto è l’inciucio imprenditorialsindacalpolitico, che avevamo preannunciato la rimozione promoveautur ut amoveatur del direttore Arpa diventato (finalmente) scomodo.
La censura giornalistica è un gravissimo vulnus alla democrazia; anche quando è velleitaria: poichè decine di migliaia di italiani sono puntualmente informati tramite il Sito del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” e la Lista della “Rete ambientalista. Movimenti di lotta per la Salute per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza”.
La delibera, con cui la Conferenza dei Servizi ad Alessandria vuole dare via libera al Pfas C6O4, è precostituita ab origine dall’inciucio leghista tra Comune, Provincia e Regione, priva di indipendenza e trasparenza, zavorrata dagli omissis e dalle espulsioni degli ambientalisti, dunque è vuota di autorità etica e politica e non merita il riconoscimento di alcuna legittimità. La contestiamo da fuori ribadendo le radicali richieste riproposte il 1° ottobre dal Comitato Stop Solvay:
- Venga pianificato lo screening medico della popolazione coinvolta dall’inquinamento (a partire dagli abitanti di Spinetta Marengo e Montecastello e dai lavoratori dello stabilimento) e si proceda all’avvio di approfondite analisi per valutare la presenza di ADV7800, cC6O4 e di ogni altro PFAs nel suolo, nelle acque (in particolare in tutti i pozzi e nelle risorse idriche che riforniscono di acqua potabile il nostro territorio) e nell’ambiente.
- L’impianto per la produzione di ADV7800 sia chiuso con procedura d’urgenza. Come ampiamente illustrato si tratta di PFAs a catena lunga simile al PFOA messo al bando dalla Conferenza di Stoccolma e dall’accordo intercorso fra i principali produttori mondiali. È sorprendente che Solvay abbia continuato a produrlo oltre il 2013 apparentemente non rispettando accordi e normative. Ci chiediamo se questo comportamento possa essere ritenuto penalmente perseguibile come lo è negli USA11. Sicuramente è riprovevole e condannabile dal punto di vista etico.
- Sospendere la produzione di cC6O4 e realizzarne l’ampliamento dell’impianto e dei sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti in ogni matrice ambientale. Riprendere la produzione dopo validazione di ARPA sull’efficacia dei sistemi suddetti. La sospensione della produzione dovrà avvenire senza riduzione alcuna delle maestranze che saranno impiegate nell’attività di costruzione e sviluppo dell’impianto di cC6O4 e dei sistemi di abbattimento.
- Le emissioni inquinanti sia in atmosfera che in falda dovranno essere nulle (zero strumentale). Facciamo notare che il ministro italiano all’Ambiente Sergio Costa si è espresso in tal senso in una recente intervista concessa al bisettimanale alessandrino “Il Piccolo”16.
- La concentrazione degli inquinanti nello scarico (unico) che fuoriuscendo dagli impianti di trattamento defluisce in Bormida dovrà essere < 0,1 microg/l. Dopo 24 mesi dalla ripartenza dell’impianto di produzione la concentrazione di cC6O4 nello scarico dall’impianto di trattamento dovrà essere nulla (zero strumentale).
Clicca qui il documento completo del Comitato.