Gli USA votano contro il cessate il fuoco.

Mentre a Gaza continua il massacro di civili gli Stati Uniti votano contro il cessate il fuoco umanitario.

Con un gesto eccezionale, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invocato, per la prima volta durante il suo mandato, l’articolo 99 della Carta Onu per richiamare l’attenzione del Consiglio di Sicurezza sulle stragi che si stanno compiendo a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati.

Solidali con le donne afghane e iraniane.

Sosteniamo le donne iraniane, scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne – e degli uomini postisi alla loro sequela – che si riconosce nel motto “Donna, vita, libertà”, che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA): per contatti email cisdaonlus@gmail.com, sito www.cisda.it.

In tutto il mondo manifestazioni per la pace in Palestina.

A Washington 300.000 persone hanno dato vita alla più grande manifestazione contro la guerra dai tempi del Vietnam, chiedendo a Biden di smettere di finanziare il genocidio a Gaza ed esigendo un cessate il fuoco immediato. La manifestazione era organizzata da Palestinian Youth Movement, ANSWER Coalition, American Muslim Alliance, The People’s Forum, National Students for Justice in Palestine, Al-Awda: The Palestine Right to Return Coalition, U.S. Palestinian Community Network (USPCN), U.S. Campaign for Palestinian Rights (USCPR) e Maryland2Palestine.

Come spiega la pagina Facebook di Jewish Voice for Peace, protagonisti del sit-in alla Grand Central Station di New York, nelle ultime settimane migliaia di ebrei statunitensi hanno protestato contro l’assalto militare israeliano a Gaza, dichiarando: “Non resteremo in silenzio mentre il nostro dolore viene sfruttato per fornire un sostegno militare al genocidio dei civili palestinesi a Gaza”. Continua su https://www.pressenza.com/it/2023/11/manifestazioni-per-la-pace-in-palestina-in-tutto-il-mondo/

Di cosa parliamo quando parliamo di Gaza.

Vita a Gaza Di cosa parliamo quando parliamo di Gaza. La superficie della Striscia di Gaza è di 360 chilometri quadrati. Roma, per fare un confronto, con i suoi 1.285 chilometri quadrati è tre volte e mezzo più grande. Gli abitanti di Gaza sono 2.098.389, quelli di Roma sono 2.748.109. Il 71 per cento degli abitanti di Gaza ha lo status di rifugiato. A Gaza le persone tra 0 e 14 anni sono il 39 per cento della popolazione (in Italia sono il 12 per cento); quelle con più di 65 anni il 2,9 (in Italia sono il 23 per cento). A Gaza l’età media è di 18 anni, in Italia di 46 anni. Il tasso di crescita della popolazione è dell’1,9 per cento, mentre in Italia è negativo: -0,1 per cento. A Gaza il tasso di mortalità infantile è di 14 morti ogni mille bambini nati vivi, da noi è di 3 morti ogni mille. La speranza di vita alla nascita è di 75 anni a Gaza, di 82 anni in Italia. A Gaza nel 2022 l’elettricità c’è stata in media per 13 ore al giorno. E il 96 per cento dell’acqua dell’unica falda acquifera non è adatta al consumo umano: 1,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria per l’acqua, i servizi igienico-sanitari e l’igiene. A Gaza la densità di letti ospedalieri è di 1,3 ogni mille abitanti, in Italia è quasi il triplo. A Gaza nel 2022 più di ventimila pazienti hanno chiesto un permesso per potersi curare all’estero; Israele ha respinto o ritardato il 34 per cento di queste richieste. A Gaza ci sono 32 alunni e alunne per ogni insegnante. L’aspettativa di vita scolastica è di 13 anni a Gaza, di 16 anni da noi. Il tasso di disoccupazione tra i giovani di Gaza è del 75 per cento, in Italia del 21 per cento. Il pil pro capite di Gaza è di circa 900 euro, quello italiano è di 30.855 euro. L’80 per cento degli abitanti di Gaza dipende dagli aiuti umanitari e le persone che vivono sotto la soglia di povertà sono l’81 per cento della popolazione, il 9,4 per cento in Italia. Gli abitanti della Striscia di Gaza non possono andar via né tornare liberamente.

Giovanni De Mauro www.internazionale.it

Rinchiuso in una RSA contro la sua volontà.

«È morto il professor Gilardi rinchiuso per tre anni in una RSA contro la sua volontà. Finiti i presìdi, gli striscioni, i gesti dimostrativi, le inchieste televisive, le istanze e gli appelli , le raccomandazioni del Garante,  e destinati al dimenticatoio i problemi con la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, che aveva condannato l’Italia per la violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Ora tutto torna “a posto” e l’operazione “silenzio e oblio” potrà iniziare a macinare risultati»
(continua…)

“Fermare subito la deriva del sistema nazionale di accoglienza”.

Il TAI (Tavolo Asilo e Immigrazione) esprime profonda preoccupazione per l’ennesima grave crisi del sistema d’accoglienza, e si pone in totale disaccordo con l’approccio emergenziale assunto dal governo Meloni che ancora una volta punta ad ostacolare il diritto d’asilo e il diritto ad una accoglienza dignitosa. A Buon Diritto ActionAid Amnesty International Italia ARCI ASGI Casa dei Diritti Sociali Centro Astalli CIES CIR CNCA Commissione Migranti/GPIC Missionari Comboniani Italia Europasilo Fondazione Migrantes Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose CGIL International Rescue Committee Italia Medici del Mondo Italia Medici Senza Frontiere Oxfam Italia Refugees Welcome Italia Società Italiana Medicina delle Migrazioni UIL. Clicca qui.

Contro la pena di morte.

E’ uscito il nuovo Foglio di Collegamento interno del Comitato Paul Rougeau contro la pena di morte , di cui il sommario: Come programmato, Jemaine Cannon è stato ucciso in Oklahoma — L’esecuzione in Alabama di James Barber — Aspettiamo da vent’anni che sia fatta giustizia per Guantánamo  — Iran: triste bilancio di morti nel primo semestre del 2023  — La storia dell’ultimo uomo impiccato in Scozia. Clicca qui.

Anche questo numero è dedicato in gran parte agli Stati Uniti, paese avanzato che ancora, direttamente o indirettamente, si rende responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Ma c’è un articolo sull’Iran in cui il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei usa intensamente la pena di morte. Gli articoli comparsi nei numeri precedenti si trovano nel sito www.comitatopaulrougeau.org articoli scritti da organizzazioni abolizioniste in tutto il mondo, nonché appelli che potete firmare e diffondere.

10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate.

Appello di Amnesty International

“PER LA LIBERAZIONE DI NARGES MOHAMMADI, ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI DELL’IRAN”  al Capo della magistratura:

Narges Mohammadi,  sostenitrice della campagna contro la pena di morte e vicepresidente del centro per i difensori dei diritti umani in Iran ,è stata condannata ad un totale di 10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate e altre sanzioni in due casi separati derivanti esclusivamente dal suo lavoro per i diritti umani; e alla fine di aprile 2022, le autorità inquirenti hanno aperto un nuovo caso. La detenzione di Narges Mohammadi è ripresa il 21 aprile 2022, quando gli agenti del Ministero dell’intelligence l’hanno arrestata mentre era uscita dal carcere per congedo medico, iniziato il 22 febbraio 2022, e l’hanno mandata a Gharchak per continuare a scontare la pena. Lì, le autorità carcerarie la tengono in condizioni crudeli e disumane…..

Vi invito a rilasciare immediatamente e incondizionatamente Narges Mohammadi poiché è prigioniera di coscienza detenuta esclusivamente per le sue attività pacifiche in materia di diritti umani, ad annullare le sue ingiuste condanne e ritirare qualsiasi procedimento penale contro di lei in relazione al pacifico esercizio dei suoi diritti umani. In attesa del suo rilascio, le devono essere fornite cure sanitarie adeguate non disponibili in carcere e tutte le medicine di cui ha bisogno.

Deve anche essere protetta da ulteriori torture e maltrattamenti.

Deve essere condotta un’indagine tempestiva, indipendente, efficace e imparziale sulle accuse di tortura e altri maltrattamenti, al fine di assicurare i responsabili alla giustizia in processi equi….”

FIRMA ORA!

https://www.amnesty.it/appelli/iran-nuova-condanna-per-narges-mohammadi/

Tortura e maltrattamenti nelle frontiere europee.

Sostieni anche tu questa richiesta della cittadinanza alle istituzioni europee. Entro il 10 luglio 2024, riuscendo a raccogliere 1.000.000 di firme (53.580 per l’Italia), si può chiedere l’adozione di strumenti normativi adeguati affinché sia applicato in via effettiva l’art. 4 della Carta dei diritti fondamentali della UE e sia bandito l’uso della violenza, della tortura e di trattamenti inumani e degradanti nel controllo delle frontiere dello spazio UE e all’interno dei paesi terzi con i quali le Istituzioni europee o uno o più stati membri hanno stretto accordi volti a contenere l’ingresso in Europa di migranti o richiedenti asilo, nonché all’interno degli stessi stati membri nella gestione dell’accoglienza, prevedendo sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi stabiliti.
Link per firmare: https://eci.ec.europa.eu/032/public/#/screen/home

Superando torna dopo Ferragosto.

La redazione di «Superando.it» si prende alcune settimane di pausa. Riprenderà le pubblicazioni con regolarità dal 17 agosto, ma nel frattempo, naturalmente, lascia a disposizione dei Lettori e delle Lettrici  ampi archivi, sempre divisi per settore (Diritti – Autonomia – Salute – Lavoro – Studio – Sport e Turismo – Società) (continua…)

Italia condannata per violazione di diritti umani.

Dopo il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, anche l’Associazione Diritti alla Follia commenta la recente Sentenza con cui la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha riscontrato gravi violazioni da parte dell’Italia sulla ben nota vicenda di Carlo Gilardi, anziano professore inserito in una Residenza Sanitaria Assistenziale contro la propria volontà, sottoposto a isolamento sociale e ad un uso improprio della disciplina del Trattamento Sanitario Obbligatorio (continua…)

L’ONU accusa Biden: “Guantanamo deve chiudere”

“Il trattamento è crudele, disumano e degradante”. Dopo richieste cadute nel vuoto per decenni da parte di esperti indipendenti dei diritti umani dell’Onu, la commissaria speciale per i diritti dell’uomo e la lotta al terrorismo delle Nazioni Unite, Fionnuala Ni Aolain, è stata autorizzata a visitare la struttura sull’isola di Cuba. “La chiusura” di Guantanamo “resta una priorità”, si afferma nel suo  rapporto sul centro di detenzione statunitense di Guantánamo Bay.

Pochissime delle persone entrate a Guantánamo sono state incriminate e nessuna ha affrontato un processo equo. Il tempo è abbondantemente scaduto: si chiuda quella prigione, si chiamino a rispondere le autorità statunitense e si forniscano riparazioni ai detenuti che hanno subito maltrattamenti e torture”, ha aggiunto Callamard.

“Persiste una sconvolgente impossibilità di accedere alla giustizia per chi è stato a Guantánamo e chi vi si trova ancora. Molti di loro hanno necessità di cure mediche a causa dei trattamenti subiti”, ha proseguito Callamard.

“Le commissioni militari create per processare i detenuti di Guantánamo, compresi i presunti organizzatori e collaboratori degli attacchi dell’11 settembre, sono state un fallimento completo anche dal punto di vista del diritto alla giustizia dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime di quegli attentati”, ha sottolineato Callamard.

“Amnesty International rivolge il suo plauso alla relatrice speciale per aver condotto la sua visita tecnica, la prima di questo genere di un relatore delle Nazioni Unite”, ha concluso Callamard.

  Fima qui l’appello di Amnesty International per chiudere Guantanamo

Nel silenzio generale la repressione dei Palestinesi.

Proseguono nel silenzio generale dei media mainstream le uccisioni sommarie di centinaia di civili palestinesi, le demolizioni e le confische di case e terre palestinesi, le aggressioni dei coloni e tanto altro:  Clicca qui l’intervista della relatrice speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nel Territorio palestinese occupato: la dottoressa Francesca Albanese, accademica, giurista specializzata in diritti umani e diritto.

Nel segno dell’articolo 3 della Costituzione.

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»: è l’articolo 3 della Costituzione, richiamato dalla Rete per il Contrasto ai Discorsi e ai Fenomeni d’Odio alla vigilia del 25 Aprile (continua…)

Per Leonard Peltier.

L’associazione “Respirare” di Viterbo si unisce alla richiesta di un intervento del Ministro degli Esteri italiano per la liberazione di Leonard Peltier l’illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell’intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
Clicca qui il testo dell’appello.

Proteggere la madre terra. Difendere i diritti umani.

Conferenza con Michel Forst, Relatore Speciale delle Nazioni Unite – Dana Lauriola, Portavoce movimento NO Tav  -Livio Pepino, Direttore Edizioni Gruppo Abele – Francesco Martone, Portavoce della “Rete In Difesa di” – Ultima Generazione – Convenzione di Aarhus – Javier Villamizar Corona, presidente di AsoUwa – Liliana Rios Roa, Movimiento Político de Masas Social y Popular. Modera Marina Forti.

Clicca qui la conferenza sulla newslettera di Doriella&Renato, con  le altre iniziative NoTav in Valsusa.

Migrare è un diritto.

Giorgia Meloni tenta di scaricare le responsabilità sugli scafisti, predisponendo per loro pene fino a 30 anni e, soprattutto, sostenendo che occorre fermare i migranti, impedendo loro di partire. Ignora, evidentemente, che migrare è un diritto fondamentale, stabilito dagli articoli 13 e 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani, dall’articolo 12 del Patto internazionale del 16 dicembre 1966 e perfino dall’articolo 35 della nostra Costituzione, e sarebbe perciò un illecito ostacolarne l’esercizio. Non solo. È anche il più antico dei diritti fondamentali… (continua Luigi Ferrajoli su Il Manifesto)

Donna, vita, libertà.

A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignità e i diritti , clicca qui  il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo:

“Donne contro le guerre”. Resoconto dell’iniziativa organizzata da “Erinna”.
Un appello di donne: Addio alle armi. Nel mondo con uno sguardo femminile amorevole e irriducibile.
Scriviamo all’ambasciata dell’Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni.
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane.

Riflessioni “a bocce ferme” su quei casi di omicidio-suicidio.

Sugli episodi di omicidio-suicidio posti in essere da alcuni/e caregiver ai danni di se stessi e della persona con disabilità di cui si curano. Premesso che l’assistenza a una persona con disabilità deve competere in prima istanza allo Stato e non alla famiglia (Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità), quali sono le riflessioni che si potrebbero fare “a bocce ferme” su tali tragiche vicende?» (continua…)

Appello per la vita di Alfredo Cospito.

Facciamo appello all’Amministrazione penitenziaria, al Ministro della Giustizia e al Governo perché escano dall’indifferenza in cui si sono attestati in questi mesi nei confronti della protesta di Alfredo Cospito e facciano un gesto di umanità e di coraggio. Le possibilità di soluzione non mancano, a cominciare dalla revoca nei suoi confronti, per fatti sopravvenuti e in via interlocutoria, del regime del 41 bis, applicando ogni altra necessaria cautela. È un passo necessario per salvare una vita e per avviare un cambiamento della drammatica situazione che attraversano il carcere e chi è in esso rinchiuso. Continua qui l’appello sottoscritto da numerose personalità italiane.

27 gennaio, “Giorno della memoria”.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: “Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.

Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e’ accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinchè simili eventi non possano mai più accadere.

Per un Mediterraneo denuclearizzato, disarmato e neutrale.

DALLA SOCIETÀ CIVILE MEDITERRANEA UN APPELLO AI GOVERNI  PER UNA CONFERENZA PER LA PACE NEL MEDITERRANEO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE PER LA PACE. Clicca qui.

Quasi tutti i paesi mediterranei sono attualmente coinvolti in conflitti armati o vicini ad esserlo. Conflitti che, alimentati anche dalle ingerenze esterne, fanno del Mediterraneo la zona nel mondo con il maggior numero di guerre in corso. Le guerre sono l’esito di un sistema ossessionato dalla crescita economica che spinge alla competizione e all’accaparramento della risorse e dei mercati. Le imprese coinvolte nel mercato della produzione di armamenti si stanno arricchendo sottraendo risorse all’economia civile. L’economia di guerra diventa la continuazione dell’economia di mercato.

Apartheid o antisemitismo?

La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite per le  violazioni dei diritti dei palestinesi ha dichiarato che indagherà sulle accuse di apartheid contro Israele. Israele risponde  che i membri della commissione “detestano” lo Stato ebraico e praticano l’antisemitismo, e  ha rifiutato di collaborare con la commissione, non le ha concesso l’ingresso in Israele o nelle aree sotto controllo palestinese in Cisgiordania e Gaza. Clicca qui.

Emigrati e immigrati. Extracomunitari di serie A e di serie C.

Il rapporto di Caritas e Migrantes dice che da noi l’8,8% dei cittadini regolarmente residenti ha cittadinanza straniera, pari a 5,2 milioni di immigrati. Di contro, gli italiani che risiedono all’estero sono 5,8 milioni di emigrati, cioè il 9,8% della popolazione.

L’Italia, secondo le stime dell’UNHCR, è in quarta posizione assoluta con oltre 170 mila extracomunitari  provenienti dall’Ucraina.

Secondo i dati del Viminale, nel 2022 sono giunti in Italia via mare 88.670 extracomunitari  Quanti di questi sono arrivati grazie al (contestato dal governo) aiuto delle ong? 9.486, il 10,7% degli arrivi. Tutti gli altri sono giunti o da soli autonomamente, oppure sono stati soccorsi da Guardia di finanza, Guardia costiera, pescherecci o mercantili.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dall’inizio di quest’anno sono 1.762 extracomunitari scomparsi nel Mediterraneo, di cui 1.295 nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa del mondo, proprio quella che porta in Italia. Fossero arrivati anche loro in aereo sarebbero 1.762 vite salvate.

Gli oriundi italiani ammontano nel mondo a un numero compreso tra i 60 e gli 80 milioni.

Poi vennero e ricominciarono.

Poi ricominciarono con l’emanare norme urgenti “in materia di occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali”

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Poi vennero a prendere i rave party, e tacqui perché occupavano abusivamente.

Poi vennero a prendere zingari e migranti e fui contento, perché i lager sono da sgomberare.

Poi vennero a prendere gli studenti perché organizzavano raduni illegali e occupazioni di scuole.

Poi vennero a prendere quelli che occupavano abitazioni, bloccavano strade e occupavano fabbriche.

Poi…

“Non dimenticare i palestinesi. Sono un popolo di carcerati”.

È stato definito lo storico israeliano più coraggioso. Ilan Pappé ha da poco dato alle stampe La prigione più grande del mondo. Storia dei Territori Occupati (Fazi editore), un libro che ricostruisce rigorosamente, con dati e materiali d’archivio, una mostruosa ingiustizia sotto gli occhi del mondo, eppure tollerata: come la Cisgiordania e la Striscia di Gaza siano state trasformate da Israele in un immenso carcere.

Il libro è dedicato ai bambini della Palestina che sono stati uccisi, feriti e traumatizzati e scrive che nella prima Intifada (la rivolta palestinese dal 1987 al 1993) la sezione svedese di Save The Children stimò che tra i 23.600 e 29.000 bambini, un terzo dei quali con meno di 10 anni, dovettero essere curati a causa delle ferite provocate dalle percosse. È figlio di gente sfuggita al nazismo, quando ha iniziato a mettere in discussione le brutali politiche di Israele contro i palestinesi? Clicca qui l’intervista.

E’ inammissibile manganellare gli studenti?

Sì. Gli studenti iraniani, giustamente protestano. Gli studenti italiani, giustamente, protestano. Non c’è differenza.

No, gli studenti italiani protestano ingiustamente.

Chi l’ha deciso?

Il governo.

Anche il governo iraniano l’ha deciso.

Ma in Italia il governo è democratico perché qui si vota.

Anche in Iran si vota.

Ma poi comanda Khamenei.

E chi è Khamenei?

La guida suprema, una specie di papa musulmano.

Ecco la differenza. In Italia il governo il Papa non lo caga.

Fermate le guerre, tutte.

Clicca qui Papa Francesco. “La guerra in Ucraina ha messo le coscienze di milioni di persone dell’Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo e simultaneamente in vari paesi, Yemen, Libia o la Siria, per citare alcuni esempi contemporanei. Oggi assistiamo a una terza guerra mondiale a pezzi, che tuttavia minacciano di diventare sempre più grandi, fino ad assumere la forma di un conflitto globale. Vedo quanti rivendicano le loro radici cristiane ma poi fomentano conflitti bellici come modi per risolvere gli interessi di parte, tramite cosiddette “guerre preventive o “guerre manipolate”, nelle quali per giustificare attacchi ad altri paesi sono creati falsi pretesti e contraffatte le prove. E’ tanto più immorale che paesi tra i cosiddetti sviluppati sbarrino le porte alle persone che fuggono dalle guerre da loro stessi promosse con la vendita di armamenti (per ogni 100 dollari spesi nel mondo, 2,2 siano stati destinati alle armi). Dobbiamo trovare vie che non ci lascino appesi a una imminente catastrofe nucleare causata da pochi. La prima organizzazione a cui pensiamo è quella delle Nazioni Unite (l’Onu) e, in particolare, il suo Consiglio di sicurezza.”

Spese sanitarie diminuite nonostante la pandemia. Aumentate le diseguaglianze.

La stragrande maggioranza dei governi ha tagliato le proprie quote di spesa per la sanità, l’istruzione e la protezione sociale. Allo stesso tempo, si sono rifiutati di aumentare le tasse sui profitti eccessivi e sull’aumento della ricchezza. Il Commitment to Reducing Inequality Index (CRI Index) del 2022 è la prima analisi dettagliata sul tipo di politiche e azioni contro la disuguaglianza che 161 paesi potrebbero aver perseguito durante i primi due anni della pandemia. L’indice mostra che, nonostante la peggiore crisi sanitaria in un secolo, metà dei paesi a basso e medio reddito ha tagliato la propria quota di spesa sanitaria nei propri bilanci. Quasi la metà di tutti i paesi ha tagliato la propria quota andando alla protezione sociale, mentre il 70 per cento ha tagliato la propria quota andando all’istruzione. Poiché i livelli di povertà sono aumentati a livelli record e i lavoratori hanno lottato con prezzi elevati da decenni, due terzi dei paesi non sono riusciti ad aumentare il salario minimo in linea con la crescita economica. Nonostante l’enorme pressione sulle finanze pubbliche, 143 paesi su 161 hanno congelato le aliquote fiscali sui cittadini più ricchi e 11 paesi le hanno persino abbassate. (Continua

I programmi elettorali secondo gli ecopacifisti e il volontariato.

Quelli che avrebbero più motivo di andare alle urne, i più fragili, i più poveri, i più emarginati, sono proprio quelli che non votano. E, al contrario, il nucleo costante dell’elettorato è costituito dalle categorie superiori, dai ceti più ricchi e più istruiti, dai maschi delle regioni del centro-nord. La crescita dell’astensione obbedisce a una logica implacabile: accentua le disuguaglianze economiche, sociali, demografiche. Se gli uni finiscono per essere estromessi, allontanati, dimenticati, gli altri sono sovrarappresentati. Il Parlamento eletto rischia di dare come non mai un’immagine falsata del Paese. Finora i partiti hanno fatto poco o nulla per arginare l’astensione. Le liste dei candidati, i soliti nomi, noti e arcinoti, avranno semmai contribuito allo sconforto e alla frustrazione. Soprattutto sono sottovalutati i programmi. Su questo insistono ecopacifisti e volontariato.

 “s o s t e n i b i l i t a e q u i t a s o l i d a r i e t a . i t” : Con l’auspicio che si possa formare un’aggregazione comprendente buona parte del variegato mondo ambientalista intorno a pochi punti essenziali, elenchiamo di seguito alcuni punti  (La transizione ecologica. Conversione economica dell’ecologia. La leva fiscale. Riforme sociali per ridurre le disuguaglianze)

su cui riteniamo necessario avviare un confronto per provare a costruire un’alleanza sul fronte ecologista: (clicca qui).

Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”: Occorre una coalizione contro la guerra. Fermare la guerra, cessare la produzione e l’invio di armi assassine, revocare le folli e scellerate “sanzioni” che stanno devastando l’economia europea e gettando nell’abisso della miseria le classi lavoratrici e popolari. (clicca qui).

“OMAR (Osservatorio Malattie Rare) con lAMR (Alleanza Malattie Rare)”: Incontro-confronto con i  responsabili Sanità delle varie forze politiche, per sottoporre le proprie istanze, con l’auspicio che esse possano essere da subito considerate dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo. (continua…)

Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap): Servirebbe in un vero e proprio contratto da sottoscrivere con l’intero movimento associativo delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che obblighi chi andrà al governo a dare concretezza alle pari opportunità e all’inclusione sociale delle stesse persone con disabilità. (continua…)

Ecoitaliasolidale:  Non si intravedono validi programmi elettorali sull’ambiente, siamo aperti al confronto per valutare se può esistere ancora in Italia una rappresentanza politica competente. (clicca qui).

Unione Popolare: L’unione che raccoglie senza simboli o bandiere di singoli partiti un insieme di realtà politiche di sinistra e associative ha esplicitamente messo tra le sue priorità la transizione ambientale nel suo programma allegato in sintesi (clicca qui).

“Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”: Ed ancora una volta saranno esclusi dal voto milioni di persone che in Italia vivono, lavorano, crescono i loro figli, fanno un gran bene al nostro paese. Milioni di persone che continuano a subire nel nostro paese un regime di apartheid, una violenza razzista istituzionale che è strettamente connessa ed complice della violenza razzista e schiavista e assassina dei poteri criminali e del regime dei predatori e della corruzione. Cosa si attende ancora a riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che in Italia vivono? Cosa si attende ancora a far cessare il regime della segregazione razzista nel nostro paese?

“CSVnet”, la rete che riunisce 48 Centri di Servizio per il Volontariato: Mancano nel dibattito elettorale idee e proposte strategiche per potenziare il Terzo Settore e valorizzare l’impegno del volontariato per un Paese più inclusivo, solidale e sostenibile.  Lettera ai leader delle principali forze politiche chiedendo impegni precisi per sostenere il Terzo Settore e i volontari che in questi anni hanno tenuto unito un Paese indebolito dalla crisi economica e sociale e dalla pandemia (continua…)

“Federazione FISH Liguria”:  Quante persone sorde o ipoudenti escluse dal dibattito pre-elettorale!
Richiedere, ricevere e comunicare informazioni e idee su base di uguaglianza con gli altri: lo prescrive la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che dal 2009 è una Legge Italiana, e tuttavia, come denunciano due Associazioni aderenti alla Federazione FISH Liguria, chiedendo in tal senso un intervento dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), «le persone sorde o ipoudenti stanno incontrando molte difficoltà, in ogni sede, ad ascoltare e comprendere bene quanto viene detto dai candidati alle prossime elezioni politiche nazionali» (continua…)

AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla):  Dare continuità alle azioni sulla sclerosi multipla e le patologie correlate; e per le persone con disabilità in generale. Documento con le priorità di azione urgenti
(continua…)

Fridays for Future Italia:  Volete il nostro voto ma ignorate la nostra voce. La politica dei partiti si è presa tutto il palcoscenico e la facoltà di scegliere cosa è meglio per il paese, ma è lontana dalle istanze e dalle preoccupazioni delle persone che dicono di rappresentare. Non potete rappresentarci se non ci ascoltate. Clicca qui https://fridaysforfutureitalia.it/lagenda-climatica/

 APRI Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale: Quanto mai necessari alcuni provvedimenti  aumentando la qualità di vita delle persone con autismo e del loro contesto familiare e sociale nel presente e nel futuro, oltre a ridurre la grande spesa pubblica che oggi costituisce un eclatante esempio di spreco di risorse. (continua…)

Centro Studi Erickson: Il tema del riconoscimento nella scuola delle differenze e di un approccio educativo attento alle diversità è praticamente assente dai programmi elettorali delle principali forze politiche. E invece facilitare inclusione, equità e pari opportunità è esplicitamente previsto dall’“Obiettivo 4” (“Istruzione di qualità”) dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. (continua…)

“Fine vita” mai?

Crediamo fermamente che lo Stato debba tutelare adeguatamente il diritto alla vita delle persone con disabilità, fornendo loro gli strumenti necessari per la miglior vita possibile, e che quando non sono in grado di autorappresentarsi, spetti alle loro famiglie ogni decisione in materia di fine vita. (continua…)

Afghanistan un anno dopo. 1)

Il racconto di Francesca Borri che da un anno vive a Kabul. Il 15 agosto è un anno dal ritiro degli americani. E i giornalisti sono di nuovo tutti qui: per raccontare il burqa a un anno dalla fine della guerra. Anche se intanto, le nostre sanzioni hanno bloccato l’economia: e ora il 95% degli afghani è alla fame. La guerra, qui, ha solo cambiato armi. Clicca qui.

Giornata internazionale dei popoli indigeni.

Dal 1994 indetta dall’ONU per il 9 agosto. I popoli indigeni stanno difendendo il mondo vivente dalla distruzione provocata da un modello di sviluppo irrazionale e predatorio che devasta e desertifica l’intera biosfera. Nel 2021 sono stati uccisi almeno 358 difensori dei diritti umani, di cui quasi il 60% erano difensori coraggiosi della terra, dell’ambiente o dei diritti dei popoli indigeni e oltre un quarto indigeni loro stessi”.
Clicca qui.

Amnesty International: gli scudi umani ucraini.

Nel tentativo di respingere l’invasione russa iniziata a febbraio, le forze ucraine hanno messo in pericolo la popolazione civile collocando basi e usando armamenti all’interno di centri abitati, anche in scuole e ospedali. Queste tattiche violano il diritto internazionale umanitario perché trasformano obiettivi civili in obiettivi militari. Gli attacchi russi che sono seguiti hanno ucciso civili e distrutto infrastrutture civili.

È quanto ha dichiarato Amnesty International al termine di una ricerca durata diverse settimane, tra aprile e luglio, nelle regioni di Kharkiv, del Donbass e di Mykolaiv. L’organizzazione ha visitato luoghi colpiti dagli attacchi, ha intervistato sopravvissuti, testimoni e familiari di vittime, ha analizzato le armi usate e ha svolto ulteriori ricerche da remoto.

I ricercatori di Amnesty International hanno riscontrato prove che le forze ucraine hanno lanciato attacchi da centri abitati, a volte dall’interno di edifici civili, in 19 città e villaggi. Per convalidare ulteriormente queste prove, il Crisis Evidence Lab dell’organizzazione per i diritti umani si è servito di immagini satellitari.

Clicca qui  il testo del rapporto pubblicato da Amnesty International il 4 agosto 2022 ignorato dai mezzi di informazione..

Disabilità: la Convenzione Onu in Italia è largamente inattuata.

Le persone con disabilità, circa 4,5 milioni in Italia cioè il 7,2% della popolazione, sono più povere degli altri cittadini dell’Unione Europea, trovano meno opportunità di lavoro ed hanno più limitate le loro possibilità di godere della propria autonomia, eguaglianza e inclusione sociale, nonché di beni e servizi quali l’istruzione, la sanità, i trasporti, gli alloggi e la tecnologia. Per contrastare la discriminazione ancora esistente in tema e affrontare in tutta l’UE, con modalità omogenee, le tante forme di barriere è stata adottata dalla Commissione europea a marzo 2021 la “Strategia europea sulla disabilità 2021-2030″. La Strategia si basa sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità di cui l’UE è firmataria e tiene conto dell’esperienza del Piano d’azione sulla disabilità 2004-2010 e della Strategia europea sulla disabilità 2010-2020.

Tuttavia tale Convenzione ONU in Italia è ancora largamente inattuata, e si chiede urgentemente, essendo legalmente vincolante dal 2009, di completarne l’attuazione, per la sicurezza delle persone disabili in questa fase di turbolenza politica e geo-politica globale. Clicca qui Marco Farinelli.

Marco Farinelli è invalido civile al 100% e inabile al lavoro. Nel 1992 ha conseguito un Master of Arts alla University of Pennsylvania, USA, in scienze politiche con specializzazione in relazioni internazionali riconosciuto nel 1995 dall’Università di Bologna con Equipollenza con Laurea in scienze politiche indirizzo politico-internazionale.

L’impunità a livello internazionale è la colonna portante dell’occupazione israeliana.

Quando i ragazzi palestinesi, in maggioranza adolescenti, difendono le proprie case e la propria terra, l’esercito israeliano risponde picchiandoli e lanciando contro di loro granate assordanti e lacrimogeni. Si tratta niente meno che di un’aggressione su vasta scala. Secondo il rapporto di “Defence for Children International-Palestine [Difesa Internazionale dei Minori – Palestina] (DCIP)”,  dall’inizio dell’anno 15 minori palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione. “Lo scorso anno abbiamo documentato l’uccisione di 78 minori palestinesi per mano dell’esercito israeliano, 61 dei quali nella Striscia di Gaza e 17 in Cisgiordania.” “Durante gli ultimi 10 anni per l’uccisione di un minore palestinese è stato rinviato a giudizio solo un soldato israeliano, e la condanna che ha subito è stata meno grave di quella a cui viene condannato un minore palestinese per aver lanciato una pietra contro un veicolo israeliano.”  “Il problema principale è incentrato sul livello di responsabilizzazione e impunità di cui godono i soldati agli occhi della comunità internazionale”. (continua).

I palestinesi in Israele sono trattati peggio dei negri in Sudafrica.

Credo che chiamare le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi “apartheid” sia in realtà un “regalo per Israele”, almeno se per apartheid si intende l’apartheid in stile sudafricano. Ho sostenuto per molto tempo che i Territori Palestinesi Occupati sono molto peggio del Sud Africa. Il Sudafrica aveva bisogno della sua popolazione nera, faceva affidamento su di loro. La popolazione nera costituiva l’85% della popolazione. Era la forza lavoro; il paese non poteva funzionare senza quella popolazione e, di conseguenza, hanno cercato di rendere la loro situazione più o meno tollerabile da parte della comunità internazionale. (…) Speravano in un’approvazione internazionale, che non hanno ottenuto.  Quindi, se i Bantustan (territori del Sudafrica e della Namibia assegnati alle etnie nere dal governo sudafricano nell’epoca dell’apartheid), erano più o meno vivibili lo stesso non vale per i palestinesi nei Territori Occupati. Israele vuole solo sbarazzarsi delle persone, non le vuole. E le sue politiche degli ultimi 50 anni, con poche variazioni, hanno in qualche modo reso la vita invivibile, in modo che le persone vadano da qualche altra parte. Queste politiche repressive si applicano all’intero territorio palestinese: A Gaza li annientano e basta. Clicca qui l’intera intervista di Noam Chomsky, l’intellettuale “più citato” e rispettato al mondo,  professore del MIT Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca del mondo.