Si terrà il 21 giugno la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti (24 associazioni, 193 individui e 17 minori) contro lo Stato italiano per inazione climatica. La causa è stata depositata esattamente un anno fa, nel giugno del 2021. L’udienza arriva proprio nei giorni in cui si fa sentire la morsa del caldo torrido, con temperature anomale e ben al di sopra delle medie stagionali e un’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo, soprattutto in nord Italia, tanto da paventare per l’estate alle porte il rischio di razionamento idrico anche per l’uso domestico. Continua…
Categoria: Cambiamenti Climatici
Da Ostuni Climate Camp 2022 alla COP27 Sharm el-Sheikh.
Clicca qui l’organizzazione e il programma dal 30/7 al 8/8 del Camp di Ostuni. E’ organizzato dalla Campagna Nazionale Per il Clima Fuori dal Fossile, dalla Confederazione COBAS, dal Movimento No TAP/SNAM di Brindisi e dagli studenti di EmergenzaClimatica.it. E’ una chiamata per tutte le associazioni e movimenti italiani ed europei sull’Emergenza Climatica, contro l’estrattivismo e l’”economia di guerra”. Sappiamo bene in che direzione ci stanno portando i Governi col loro capitalismo verde, megaprogetti, transizione col gas fossile, guerre e promesse non mantenute. Vogliamo organizzare la lotta per la prossima Cop27 di Sharm el Sheik: la 27a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022.
Dopo il Climate Camp Ostuni 2021 e la Cop26 di Glasgow molte cose sono cambiate: la speculazione post covid sui prezzi del gas, la guerra in Ucraina, l’indipendenza dal gas russo e le nuove politiche energetiche dei governi europei e della UE. Le solite compagnie Oil&Gas hanno fatto extraprofitti enormi (ENI ultimo quadrimestre + 4700%) e tutti i Governi hanno peggiorato la loro politica climatica promessa per il 2030: ritorno al carbone, potenziamento dei gasdotti esistenti (TAP, Algeria, Libia) e nuovi gasdotti (Poseidon); nuovi rigassificatori (Brindisi e Taranto) e tanto GNL, carissimo, da paesi democratici “amici”: USA, Quatar, EAU, Mozambico, Congo, poi nuovi inceneritori, impianti a biomasse e nuove trivelle del Pniec. Paghiamo tutto noi con le bollette dal benzinaio. Un passo indietro di 10 anni. E intanto le emissioni di gas climalteranti come il metano sono stati ai massimi storici nel 2021.
20 anni dal Forum Sociale Europeo.
10.11.12.13 NOVEMBRE 2022 Firenze
QUALE EUROPA AL TEMPO DELLA GUERRA, DEL COLLASSO ECO-CLIMATICO, DELLE DISEGUAGLIANZE, DELLA CRISI DEMOCRATICA:
il ruolo e le responsabilità degli attori sociali di fronte alle emergenze dell’oggi.
Clicca qui il senso dell’iniziativa, il programma, come aderire e partecipare.
L’ultimo capitolo del rapporto IPCC sul clima terrestre.
Clicca qui su The Sixth Sun, Organo d’informazione di ECOITALIASOLIDALE
Rivolta del mondo accademico contro i governi.
E’ la più grande mobilitazione di accademici sul tema del cambiamento climatico mai verificatasi. In occasione della pubblicazione della terza parte del sesto rapporto del Gruppo internazionale di studio sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (International Panel on Climate Change), il gruppo di Scientist Rebellion (Ribellione degli scienziati) ha indetto una settimana internazionale di disobbedienza civile: più di mille tra ricercatori, professori universitari e cittadini coinvolti in proteste ed eventi pubblici di informazione scientifica in 25 Paesi. In Italia significative azioni di protesta a Venezia, Torino e Roma aventi nel mirino in particolare Eni e Leonardo. Le manifestazioni disobbedienza civile non-violenta sono state represse dalla polizia. Clicca qui.
Arrogante e colonialista il ministro della cosiddetta transizione energetica.
il Piano di Cingolani della transizione energetica e sostenibile delle aree idonee – PITESAI – afferma che l’intera superficie regionale della Sicilia e una ampia area marina dal Tirreno meridionale all’estremo lembo sud del Canale di Sicilia, sarebbero IDONEE per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Clicca qui.
Extinction Rebellion tira palloncini di vernice contro il vandalo “Ministro della Truffa”.
Il movimento Extinction Rebellion ha promosso un’azione di disobbedienza civile nonviolenta, lanciando dei palloncini di vernice ad acqua gialla e rossa contro la sede del ministero per la Transizione Ecologica. L’azione fa parte della campagna “Ultima Generazione – Assemblee cittadine ORA!”, che ha due obiettivi: il primo è ottenere un incontro pubblico con il governo sul futuro dell’Italia nel collasso climatico; il secondo è l’istituzione di un’Assemblea Cittadina deliberativa e vincolante che guidi la transizione ecologica tenendo conto dell’interesse di tutta la popolazione.
[Guarda il video Ultima generazione: “Blocchiamo le strade contro il collasso del clima” su Fq Extra]
Sulle pareti del MiTE sono comparse anche le scritte “Ministero della truffa” e “Ministero delle bugie”. Il ministro Cingolani ha definito tali manifestazioni come “vandalismo”. Eppure Extinction Rebellion è un movimento nonviolento. Le persone dopo l’azione si sono lasciate portare via dalla Polizia senza opporre alcuna resistenza, assumendosi le proprie responsabilità. Il vandalo che non si assume responsabilità a favore dell’ambiente, come abbiamo più volte dimostrato, è semmai Roberto Cingolani, vice “Premio Attila” del vincitore 2021 Mario Draghi.
Anzi, Extinction Rebellion è stato oggetto di una repressione dura e strisciante: le 14 persone coinvolte nelle azioni hanno subito pedinamenti pressanti, fermi in questura, fogli di via, sanzioni di varia natura amministrativa e penale. Sono accusate di aver causato… 7000 euro di danni. Farsesco! Il dramma invece, che non ha spazio nella comunicazione pubblica, è che nel 2021 i danni causati dalla crisi climatica hanno superato i 170 miliardi di dollari. Secondo l’ONU, negli ultimi 50 anni gli eventi meteorologici catastrofici sono quintuplicati, causando la morte di oltre 2 milioni di persone.
Programma definitivo Forum della Convergenza dei Movimenti.
Per il Forum della Convergenza dei Movimenti dal 25 al 27 febbraio a Roma, per una Società capace di cura e di sviluppo (clicca qui il programma), si terranno riunioni preparatorie delle sessioni tematiche in cui si articolerà il Forum: clicca qui il calendario e le indicazioni per partecipare on line.
Appello di 25 sindaci delle città del Mediterraneo.
“Chiediamo l’istituzione di una zona ECA (Emission Control Area) nel Mediterraneo per lottare contro l’inquinamento dell’aria provocato dalle navi, e ridurre le piogge acide che si abbattono sul nostro mare e sulle nostre coste. Non possiamo più accettare l’inquinamento massiccio generato da navi obsolete e pericolose, che nuoce gravemente alla salute della popolazione, contribuisce al riscaldamento climatico e alla perdita della biodiversità e mina l’attrattività dei nostri territori”. Clicca qui.
Salvini vuole inaugurare una nuova stagione dell’atomo in Italia. Il sondaggio dice che…
In vista del Referendum annunciato da Salvini per reintrodurre le centrali nucleari in Italia, abbiamo anticipato la mappa dei territori che il futuro governo di centrodestra proporrebbe papabili ad ospitarle.
Matteo Salvini riteneva che il suo referendum avrebbe vinto a mani basse, a differenza di quelli antinucleari del 1987 e del 2011. Abbiamo così promosso un sondaggio per verificare quali popolazioni siano maggiormente entusiaste ad accogliere le nuove centrali e il deposito nazionale delle scorie radioattive vecchie e nuove. Ebbene, ad oggi, dalle comunità locali non ci è pervenuta nessuna autocandidatura, neppure una (solo insulti). Il leader leghista allora si impegnerà in un lungo tour regione per regione per convincere una anzi più cittadinanze che non dobbiamo perdere l’occasione dei miliardi europei che pioverebbero dall’inclusione del nucleare (e del gas fossile) nell’elenco degli investimenti sostenibili, la cosiddetta “tassonomia UE” appena proposta. In questa campagna nazionale, che promette anche il taglio delle bollette fra dieci anni, si è offerto di accompagnarlo il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che, con l’autorevolezza che gli deriva da Mario Draghi, da tempo sostiene nucleare e gas fossile come soluzione alla crisi climatica.
Il capogruppo della Lega onorevole Riccardo Molinari che, in coppia con Federico Fornaro l’altrettanto capogruppo LeU peraltro ex fervente nuclearista, sta battendo il territorio alessandrino opponendosi all’ubicazione quivi del deposito scorie nazionale, nega ogni disaccordo col suo capitano spiegando di essere anche lui a favore delle centrali PURCHE’ distanti dal suo collegio elettorale.
Venezia affonda.
Dal 1741 al 2002 Venezia ha perso 77cm tra subsidenza ed eustatismo (dal 1900 al 2000 ha perso 23 cm) e non è finita perché dalle previsioni dell’IPCC entro il 2100 i livelli del mare aumenteranno di altri 80 cm! Clicca qui un nuovo Dossier della storica associazione AmbienteVenezia dedicato alla Laguna e ai Cambiamenti Climatici, cioè alle lotte che si stanno conducendo.
Le dimissioni del ministro Cingolani.
La Tassonomia europea sarebbe una classificazione gerarchica delle attività ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale: tecnologie adatte a garantire la neutralità climatica, dunque finanziabili. Invece l’Italia si è schierata coi dieci Paesi, capitanati dalla Francia, che chiedono di considerare “verde” anche il nucleare a fissione vecchio di decenni. L’introduzione del nucleare (small modular reactors e fusione) nella tassonomia, e a promuovere l’uso del gas come soluzione alla crisi climatica: sono due follie da un punto di vista climatico e di impatto ambientale sostenute dal ministro Roberto Cingolani nonostante la precisa volontà dei cittadini espressa in ben due referendum nazionali. Il parere favorevole espresso alla UE da Cingolani, in modo autoritario e senza confronto democratico, indurrebbe (soprattutto i Cinquestelle che lo hanno nominato) a chiedere le dimissioni del ministro detto della transizione ecologica.
Le prossime conversazioni sulla Transizione Ecologica.
Le conversazioni si potranno anche seguire in diretta nella pagina Facebook di Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova. Centro di Diritto Ambientale #transizioneecologica. Trovate i link per i collegamenti Zoom nei siti: www.ecoistitutorege.org e www.zenzero.org
Nessuno stop immediato alle trivelle: Cingolani tentenna e il clima peggiora.
Il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee presentato dal ministero non solo non è stato approvato entro la scadenza data, ma il documento sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica dal Mite è risultato una scatola vuota. Clicca qui Greenpeace.
I cambiamenti climatici visti dallo spazio.
L’Osservatorio astronomico di Genova (OAG) ha organizzato per il 4 dicembre a Villa Bombrini (Cornigliano) un’aggiornatissima e originalissima conferenza sui cambiamenti climatici rilevabili con le più recenti tecnologie e informazioni. Un’occasione unica per porre domande e ascoltare risposte che solo chi impiega queste tecnologie spaziali può fornire. Clicca qui.
Riconversione ed emergenza energia.
Nicola Armaroli (chimico, ricercatore del CNR) presenta a Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova il suo ultimo libro “Emergenza Energia. Non abbiamo più tempo”: clicca qui.
Blablabla COP 26 . Un commento di Fridays for future.
Su RADIO ONDAROSSA 87.9 fm, la corrispondenza per commentare la settimana di mobilitazioni del Climate camp a Roma contro il g20 e la Cop26 a Glasgow dove era presente anche la delegazione di Fridays for future italia. Clicca qui.
Clima, Cop26: solito “blablabla”.
Zero piani realistici e verità scomode. Clicca qui.
Cop26? “I veri leader siamo noi”.
L’azione dei Movimenti per l’ambiente nel mondo. Clicca qui.
Tribunale Internazionale sui Diritti della Natura – sessioni di Glasgow.
Clicca qui per firmare la petizione internazionale per la creazione di un Tribunale Internazionale sulla Giustizia Climatica ed i diritti della Natura, proposta contenuta nella Dichiarazione dei Popoli sul Clima e la Madre Terra a conclusine del Summit dei Popoli di Cochabamba del 2010. La sessione del Tribunale, in occasione della COP di Glasgow, verterà su due tematiche: le false soluzioni ai cambiamenti climatici e l’ecocidio in Amazzonia, clicca qui.
“Voi G20, noi il futuro”: le iniziative in campo in occasione del G20.
Clicca qui il programma.
Salviamo il clima con il disarmo e senza il nucleare.
A Glasgow in preparazione della Cop26 si respira un clima di boicottaggio della partecipazione degli att
A Genova il 24% degli edifici costruito in aree a rischio esondazione.
Inoltre il 18,6% degli stabili sono in aree soggette a rischio di incendio di interfaccia e l’1,95% in aree soggette a rischio frana: secondo la Protezione civile in collaborazione con l’Università di Genova. In questa situazione si collocano le costruzioni alla foce del Bisagno Fiera del mare e la prospettiva di una mastodontica diga.
Allarme innalzamento del mare: in 20-30 anni rischio porti sommersi.
Venezia è il caso limite e il più famoso, ma a rischio in Italia ci sono molte altre città costiere come Napoli, Cagliari, Palermo, Genova, Livorno e Brindisi. Clicca qui.
Il mare si alzerà mediamente di 30 centimetri, mettendo a rischio la funzionalità di quasi tutti i nostri porti. A lanciare l’allarme è stato il presidente di Federlogistica conftrasporto Luigi Merlo, nel corso della presentazione, a Firenze, del progetto europeo Co.Cli.Co.
Voi G20, noi il futuro.
Il 30 ottobre a Roma, si riuniscono i governi del G20 sotto la presidenza italiana Draghi: gli stessi poteri, le stesse ricette, gli stessi interessi, la stessa ingiustizia che ci hanno portato nella crisi e nella pandemia. Martedì 19 ottobre ore 18:00 Roma, giardini di Piazza Vittorio, assemblea pubblica verso il G20; venerdì 22 ottobre ore 18:00 riunione nazionale verso il G20 online. Clicca qui altre giornate di mobilitazione.
La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile.
Clicca qui il programma.
Un altro mondo è (ancora) possibile. La necessità di un radicale cambio di rotta.
Un ciclo di tre incontri per discutere dell’eredità di Genova 2001 e delle prospettive attuali e future. Clicca qui.
Presidio al MITE “Basta greenwashing portiamo in piazza la giusta transizione”.
Promosso dalla rete “Per il clima e fuori dal fossile”. Clicca qui.
Pre-Cop26 e Youth4Climate: tutto da buttare, tranne le piazze.
50 mila giovani hanno marciato a Milano, la più grande manifestazione post pandemia in Italia. Clicca qui Fridays For Future.
Due incontri su Zoom su temi energetici
– 9 ottobre, h.10 Energie Rinnovabili: a che punto siamo in Italia e nel mondo? con Massimo Mazzer CNR-Parma sul Fotovoltaico e Claudio Lugni CNR-Roma sull’Eolico
– 22 ottobre, h.21 L’Italia ad un bivio: il futuro non è nel fossile con Maria Rita D’Orsogna docente di geologia in California e Francesco Stoppa docente di geologia a Pescara, su Petrolio, metano e ambiente (Trivellazioni, “seppellimento” CO2, Rigassificatori; TAP, …).
Iscriviti a micheleboato4@gmail.com
La precop26 del bla bla bla.
Clicca qui le proposte elaborate da 130 realtà riunitesi Milano nei giorni della mobilitazione. Clicca qui i commenti sulle conclusioni ufficiali: Greta ha ragione.
I Movimenti sanno anche fare a meno dei partiti.
Non è nostro compito avventurarci in disamine del voto. Azzardiamo l’ipotesi che l’astensionismo record sia rimpolpato da quanti si sentano rappresentati dai Movimenti piuttosto che dai partiti. Lo dimostrerebbe l’emorragia del voto grillino che è tornato a rifugiarsi nell’astensionismo. I grillini, dopo essere esplosi in promesse e percentuali, al governo si sono rivelati la delusione cocente dei Movimenti ambientalisti e pacifisti, dal Tav in avanti. Che un Cingolani sponsorizzato da Grillo o un “democristiano” come Conte possano riportare il M5S, non più movimento bensì partito, a riferimento elettorale dei Movimenti, non pare prevedibile. Altrettanto non pare l’offerta di un “nuovo centrosinistra rosaverde” con l’altra palla al piede, il PD, difficilmente identificabile di sinistra, insomma piuttosto Dc che PCI. Conte e Letta, a loro volta, non sono figure che scaldino il cuore degli attivisti eco pacifisti… con “linguaggi e contenuti di populismo gentile e competente” ormai percepiti come bla bla bla (l’unica cosa “green” sostenuta è stata il green pass che di verde o arcobaleno non ha proprio nulla). Insomma non pare che milioni di cittadini, convinti che votare sia diventato inutile, abbiano sotto mano una rappresentanza partitica alternativa. Ma la democrazia non scricchiola perché i Movimenti, ancorché orfani di rappresentanza, sono ben vivi, in particolare i giovani, come hanno anche recentemente dimostrato riempiendo le piazze insieme a Greta.
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
PRECOP – L’intervento di disarmisti esigenti e partners.
L’incontro al Climate Camp per disinvestire da banche fossili, armate e nucleari, successivo al flash mob in Piazza Affari, sede della Borsa italiana. Clicca qui.
Sì, Draghi, ce l’aveva con te, ce l’abbiamo con te.
“Non ce l’aveva con me” ha detto Mario Draghi. Invece Greta Thunberg si stava rivolgendo proprio contro la politica, quella del bla bla bla, che era seduta al tavolo di presidenza, la politica del governo Draghi. Le accuse di Greta sono passate da un orecchio all’altro del cosiddetto ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che con il suo “piano bla bla bla” la stava ascoltando. E che ha annuito ipocritamente come Draghi, ovviamente contestato dai giovani delegati “radical chic” arrivati a Milano da tutto il mondo per partecipare all’iniziativa «Youth4Climate», l’appuntamento che apre e anticipa la Pre-COP26, con cui le Nazioni Unite preparano il summit di Glasgow sul climate change il prossimo mese. Nelle orecchie ipocrite di Draghi sono scivolate le parole dell’ispiratrice del movimento Fridays for Future: ci invitate ai vostri summit ma annegate le nostre speranze, sentiamo solo parole, bla bla bla, non ci avete mai ascoltato, fate finta, stiamo andando velocemente nella direzione sbagliata, questo è un tradimento. Con le nostre lotte eco pacifiste, da loro definite radical chic, lo continuiamo a dire al governo e ripetiamo con Greta: ”Non possiamo permettere al potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla bla. La speranza vuol dire la verità, vuol dire agire. E la speranza viene sempre dalla gente. Noi vogliamo giustizia climatica, e la vogliamo ora». Clicca qui l’intervento integrale di Greta Thunberg. Dal 30 settembre al 3 ottobre queste parole riecheggiano al corteo studentesco con dibattito, al Climate March e al Climate Camp e con l’assemblea conclusiva.
Manifestazione per i morti sul lavoro e dei disastri ambientali.
Nella GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DEI DISASTRI INDUSTRIALI E AMBIENTALI. Unire le lotte ambientali a quelle dei morti sul lavoro, unire le vittime di tutte le stragi con il movimento dei lavoratori per la difesa della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio significa è l’unico modo per difenderci. Sulla newslettera di Doriella&Renato altre iniziative No Tav: clicca qui.
Parents and Fridays For Future Italia.
Sciopero Globale per il Clima. Salvare il futuro non ha prezzo!
FACCIAMO LA STORIA. Unit* riempiremo le piazze in tutto il mondo per ottenere dai governi un’azione immediata e radicale per contrastare la crisi climatica. Clicca qui tutte le informazioni sulle tante mobilitazioni in programma, una mappa con riportate le iniziative già confermate.
Campagna WWF per la lotta al cambiamento climatico.
“GenerAzione Clima“ per promuovere l’approvazione di una Legge Quadro sul Clima . Clicca qui.
Renoize 2021. Banchetto, autofinanziamento e dibattito.
Anche quest’anno a Renoize: Parco Schuster, Roma San Paolo, nel segno dell’antifascismo e per la giustizia sociale e ambientale.
La strage degli alberi: una specie su tre rischia l’estinzione.
Agricoltura, disboscamento e cambiamenti climatici le cause. Uno studio britannico lancia l’allarme: una sciagura per l’uomo. Clicca qui.
Verso le mobilitazioni e l’EcoSocial Forum per PreCOP e Youth4climate.
A Milano Assemblea pubblica Climate Open Platform per proseguire il confronto sull’organizzazione delle giornate dell’Eco-social Forum e delle mobilitazioni organizzate dalla piattaforma per la giustizia climatica Climate Open Platform in concomitanza con la Youth4Climate e la Pre-Cop che si terranno a Milano dal 27 settembre al 2 ottobre. Clicca qui.
Ilva, prima fonte di CO2 in Italia.
Il nuovo rapporto ONU sul clima è il più dettagliato allarme mai presentato fino ad ora. Afferma che i cambiamenti climatici sono “inequivocabilmente” causati dalle attività umane e stanno provocando disastrosi effetti “senza precedenti”.
In Italia il simbolo dell’emergenza climatica sono gli altoforni a carbone e le cokerie dell’ILVA di Taranto, gli unici impianti di questo genere ancora rimasti nella nostra nazione. Siamo di fronte, oltre al disastro ecosanitario, anche al disastro climatico. Siamo di fronte a due disastri ecologici, uno locale e uno globale. Quello di Taranto è un ciclo siderurgico insostenibile per gli uomini e per il clima. Va fermato. Clicca qui il cronoprogramma chiesto da Peacelink al Governo.
Il “climate camp di Ostuni 2021”.
Discutiamo di fonti fossili, di Grandi Opere e lotta al PNRR, della riscoperta del nucleare e del deposito nazionale, di estrattivismo, di migranti, di popoli in lotta, dell’uso della emergenza per distruggere il territorio e proporre nuovi programmi per l’agricoltura come nel caso della Xylella, di cambiamenti climatici, del G20 del 30 Ottobre a Roma, della preCop di Miliano e della Cop26 di Gasglow, ecc. Clicca qui.
Il mistero della transizione ecologica.
Il PNRR italiano e il suo padre, il RRF della Commissione europea, e la sua madre, il programma NextgenerationEU, altro non sono che armi di distrazione di massa, finalizzate a bloccare l’attenzione intorno a misure e progetti assolutamente inconsistenti, se non controproducenti. Se il ministro della Transizione sembra sensibile soprattutto alla lobby del gas (Eni ed Enel), il PNRR, nel suo insieme, destina il giusto tributo anche a quella del cemento e delle Grandi opere: il piano pullula di autostrade, aeroporti e treni ad Alta velocità, chiamati infrastrutture, tutti finanziati a spese del trasporto locale (compreso il TAV Torino-Lione, ricompreso nel PNRR, senza nominarlo, nelle vesti del fallito Ten-T). Continua Guido Viale.
Noi siamo la marea, voi siete solo (G) 20.
Mobilitazione a Venezia contro il meeting della finanza: il G20, rappresenta gli Stati con le economie più importanti a livello planetario, che vorrebbe ro ricondurre il mondo alla regola neoliberale che ha eliminato i diritti dal suo vocabolario, costruendo un divario sempre maggiore tra ricchi e poveri. 150 economisti chiedono alla BCE di cancellare i debiti sovrani che rappresentano una catastrofe economica e sociale all’orizzonte: ne discutiamo con alcuni firmatari. Sulla newslettera di Doriella&Renato (clicca qui) anche gli altri appuntamenti di una grande estate di lotta su tutto il territorio nazionale.
Riflessioni sulla crisi climatica.
In occasione del G20 sulla Finanza che si tiene a Venezia.
La “finzione ecologica” del ministro Cingolani.
Altro che “transizione ecologica”. Ennesimo esempio: la Valutazione Ambientale positiva del ministro ai progetti delle trivelle in Adriatico. “Se davvero vogliamo abbattere le emissioni di gas serra, occorre fermare le nuove trivellazioni e smetterla di dire che il gas fossile è amico del clima perché è falso. Non abbiamo tempo da perdere con il greenwashing di Cingolani e di Eni: chiediamo che in questo mare, e in nessun mare, ci sia più posto per le trivelle.”: clicca qui.
Un primo bilancio sul governo Draghi, al di là del coro estasiato dei grandi media.
Da questo articolo (clicca qui) estrapoliamo alcuni capitoli riguardanti ambiente e salute.
Ambiente. La transizione a misura di grandi imprese. La transizione ecologica, per come disegnata nel Pnrr e nei decreti collegati, è in sostanza una ristrutturazione del sistema industriale a misura di (grande) impresa, peraltro lautamente sussidiata dallo Stato (vedi la Valutazione d’impatto ambientale da concedere subito e con priorità ai progetti più grandi). Di fatto si punta a modificare il mix energetico usato con un occhio di riguardo al gas (un fossile) e spesso secondo progetti già inseriti dai grandi gruppi nei loro piani industriali: i molti gasdotti che in futuro forse serviranno per l’idrogeno misto (Snam) e il progetto di cattura della CO2 (l’Eni nelle piattaforme di Ravenna) ne sono gli esempi più eclatanti. Non mancano scelte di fondo che il ministro Roberto Cingolani non ha mai discusso in pubblico: citeremo solo il caso degli inceneritori, bizzarramente inseriti tra gli impianti sottoposti ad autorizzazione veloce per gli obiettivi fissati dal Pniec (piano per il clima), che teoricamente sarebbe focalizzato sulla riduzione delle emissioni climalteranti.
Grandi opere. Tanto Tav e torna la legge obiettivo. Con le “semplificazioni”, il ministro Enrico Giovannini si è dotato del potere di gestire le faraoniche (e spesso inutili) opere infrastrutturali sul modello della legge Obiettivo. Oltre al ritorno dell’“appalto integrato” (progettazione ed esecuzione dell’opera allo stesso soggetto), ispirato alla legge dei tempi di Silvio Berlusconi – travolta dalle inchieste e definita “criminogena” da Raffaele Cantone – è la procedura lampo per le “opere di particolare complessità e rilevante impatto”: una lista affidata a un “comitato speciale” che – con Soprintendenza e Commissione Via altrettanto “speciali” – delibera in 45 giorni esprimendo “pareri lampo” che hanno effetto di “variante urbanistica”, aggirando Comuni e stazioni appaltanti. La lista, destinata a crescere, oggi conta 10 mega opere: dall’Alta velocità Palermo-Catania alla Roma-Pescara fino alla diga “foranea” di Genova. Il fiore all’occhiello è però l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria (10 miliardi stanziati nel fondo “complementare” al Pnrr, che ne mette altri 25): trattasi del completamento ideologico del Ponte sullo Stretto di Messina, su cui Giovannini ha non a caso riaperto il dibattito.
Covid. Il Caos eterologa e le giravolte sui vaccini. A maggio il governo si è fatto bocciare dal Garante della Privacy il Green pass: tra le altre cose, non era chiaro chi potesse accedere ai dati sanitari e si demandava parte della disciplina a regolamenti, di rango inferiore alla legge. Tra il 9 e il 16 giugno, dopo varie correzioni, è arrivato l’ok. Nel frattempo si fa avanti e indietro su AstraZeneca. Il 12 maggio il Comitato tecnico scientifico dà via libera alle Regioni sugli Open Day a base di AZ per i “volontari” dai 18 anni in su benché da marzo, per quanto autorizzati senza limiti d’età da Ema e Aifa, i vaccini a vettore virale siano “raccomandati” solo per gli over 60 a seguito delle trombosi rare che hanno indotto alcuni Paesi a eliminarli. Dopo gli appelli di medici e scienziati e la tragedia della 18enne ligure Camilla, l’11 giugno arriva lo stop: AZ vietato agli under 60 anche per le seconde dosi. Come in altri Paesi, i richiami si faranno con i vaccini Pfizer e Moderna, mentre per Johnson & Johnson resta solo la “raccomandazione”. Una settimana dopo, mezzo dietrofront: gli under 60 possono fare AZ col parere del medico.
Il governo non è intenzionato ad affrontare l’emergenza climatica.
Con i suoi programmi, il governo ignora il Global Methane Assessment (clicca qui) , il rapporto dell’Onu pubblicato da UNEP e Climate and Clean Air Coalition, che sottolinea che tagliare le emissioni di gas metano è urgente per limitare il riscaldamento globale e le crisi sanitarie che l’accompagnano. Dunque bisogna eliminare i contributi ai combustibili fossili, fermare gli investimenti in ulteriori infrastrutture di gas fossile.
Prima causa legale contro lo Stato italiano per inazione climatica.
Per la prima volta la società civile fa causa allo Stato affinché si assuma le sue responsabilità di fronte all’emergenza climatica. Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione intitolata evocativamente “Giudizio Universale”, la causa è stata avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dei 203 ricorrenti della causa, 24 sono associazioni, 17 minori – rappresentati in giudizio dai genitori e 162 adulti. Clicca qui.