2 + 2, microplastiche + pfas, non fa 4 ma 8.

Quando le microplastiche e i PFAS sono presenti contemporaneamente nell’acqua (il che avviene quasi sempre: i Pfas servono a realizzare le microplastiche), avviene una sinergia devastante. L’hanno sperimentato, utilizzando la pulce d’acqua (Daphnia magna) come animale sentinella, i ricercatori dell’Università di Birmingham, come illustrato su Environmental Pollution.
 
Le miscele, infatti, rallentano lo sviluppo sessuale, e l’accrescimento, diminuiscono la fertilità e causano aborti di nidiate, in misura più marcata nelle pulci d’acqua già esposte in passato agli stessi contaminanti. E, soprattutto, microplastiche e PFAS hanno un effetto sinergico e additivo in parametri fondamentali quali la crescita, la sopravvivenza e la riproduzione, e non si neutralizzano a vicenda in nessuno dei parametri controllati. I cambiamenti osservati, inoltre, sono sicuramente sostenuti da mutazioni genetiche.
Gli studi  degli scienziati cinesi, su “ScienceDirect” hanno evidenziato  le  combinazioni di additivi plastici per il loro assorbimento di Pfas, con i conseguenti effetti tossici sinergici, in particolare come tossicità riproduttiva per l’apparato femminile: interruzione del normale ciclo riproduttivo e della fertilità alterando la produzione ormonale e le mestruazioni,  effetto di disruption endocrina dei PFAS sull’endometrio mediato dal progesterone, interferenza con la normale segnalazione riproduttiva e ormonale e lesione dell’ovaio eccetera.  

La SNAM non rinuncia al rigassificatore.

La nave rigassificatrice da posizionare davanti all’isola di Bergeggi, tra Vado Ligure e Spotorno, assorbirebbe  18 milioni di litri d’acqua all’ora, che contengono uova di molluschi e piccoli pesci, plancton e così via, che dopo il processo vengono scaricati in mare senza vita dopo il trattamento con il cloro. Parliamo, in un anno, di milioni di miliardi di litri. La nave è a soli cinque chilometri dall’area marina protetta. Delicatissimo il  problema del Santuario dei cetacei e dell’impatto dei rumori .

Divieto uova in Francia. Avvelenate da Pfas. E in Italia?

In Francia le analisi le hanno fatte. In Italia no, ad accezione di Alessandria: dove appunto sono stati trovati i Pfas. Ma il sindaco non ha emesso divieto. I negozianti apporranno il cartello: qui non vendiamo prodotti a chilometro zero?
 
A Verneuil-en-Halatte e Villers-Saint-Paul  a Chemours produce e inquina Pfas quasi quanto la Solvay a Spinetta Marengo. Infatti,  le uova provenienti da piccoli pollai domestici, dove le galline possono razzolare liberamente e sono alimentate in modo ottimale, è scattata l’allerta e il consumo di uova da allevamenti casalinghi è ora vietato: i livelli di Pfas nel 66% dei campioni, quattro pollai su sei, sono fino a 20 volte superiori a quelli consentiti.
 
L’Agenzia Regionale della Salute (ARS) ha emesso un avviso urgente: i risultati confermano le preoccupazioni già avanzate dalla ONG Générations Futures.

Ex grillini e neo contiani.

Se il 60% per cento degli iscritti ha votato Conte, il 40% non ha votato Conte. Cioè il 40% degli iscritti e dei non-iscritti non voterà un Partito che non si chiamerà più Cinquestelle (non può esistere un “grillismo” senza Grillo).
 
Quanti voti dovranno trasmigrare dal PD affinchè il neo Partito di Conte non scenda troppo sotto il 10%?
 
Ultima domanda: Grillo rifarà di nuovo un Movimento Cinquestelle?
 
Personalmente, da coetaneo e amico, glielo sconsiglio da anni. Magari i Movimenti Ecopacifisti ridarebbero fiducia.

Il governo in ritardo rispetto alla Germania.

L’Albania, oltre a importare migranti, offre in vendita migliaia di bunker abbandonati. 
La Germania ha deciso di stilare una lista di bunker che potrebbero fornire un rifugio d’emergenza ai civili in caso di guerra. Lo ha annunciato il Ministero degli Interni alla luce delle crescenti tensioni con la Russia, spiegando che dell’elenco faranno parte stazioni della metropolitana e parcheggi sotterranei, nonché edifici statali e proprietà private come garage e scantinati. “Sarà creato un elenco digitale di tutti i bunker in modo che le persone possano trovarli rapidamente tramite il cellulare”, ha aggiunto il portavoce del Ministero nel corso di una conferenza stampa.
 
I cittadini saranno anche incoraggiati a creare bunker sotto le loro case, sistemando cantine o garage e adattandoli all’eventualità che possano dover accogliere persone in fuga dai bombardamenti.

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Dopo 30 anni, il sindacato in rivolta?

Dida: il peccato originale.
C’è chi non ha apprezzato l’ironia dell’articolo Vota “P.D.P.P. e P.”, però, se è pur vero che in Italia non v’è partito che ambisca a rappresentare il mondo del lavoro dipendente, a suo nome e per suo conto vi è ancora chi agisce nella società. Ed è il sindacato. Due sindacati, Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale per il 29 novembre. Dovrebbe -è auspicabile- reggersi e consolidarsi  su due questioni principali: la “questione salariale” e la “questione fiscale”, due facce della stessa medaglia, dalle quali discendono poi la crisi dell’occupazione e l’irreperibilità di risorse nella  sanità, nella scuola, nei servizi pubblici  eccetera.
 
Ebbene, per queste questioni, per queste crisi sociali, per questa stagnazione salariale, per questo declino economico italiano, il sindacato ha grosse responsabilità. L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui in trent’anni, a partire dal 1990, i salari reali siano diminuiti: non quelli nominali bensì quelli reali, in rapporto all’aumento dei prezzi, all’inflazione. La contrazione del salario medio annuo è stata del -2,9% contro l’aumento del +31,1% della Francia e del +34% della Germania.
 
Lo sciopero è, giustamente, contro il governo Meloni (aumento dei prezzi del 17% contro l’aumento dei salari del 5,7%, alle stelle i profitti e le rendite), però il macigno che oggi pesa sulle spalle di lavoratori cominciò a gravare tre decenni fa. Il “peccato originale”, porta la data 1992: governo Amato, tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni. E quell’“accordo sul costo del lavoro”: abolizione della “scala mobile”, rinuncia alla contrattazione, impegno alla moderazione salariale a oltranza con riferimento alla “inflazione programmata”. Insomma, la cosiddetta “concertazione” fu il disarmo unilaterale del sindacato, la riduzione certa del tenore di vita dei lavoratori, in cambio di promesse generiche e in malafede per i successivi governi. Grazie a questa politica dei redditi, l’exPCI veniva accolto dal padronato nell’area di governo, ma veniva lacerato in profondità il rapporto già in crisi tra sindacati e lavoratori. Le critiche a questa scelta furono durissime già allora. Si ricordano i bulloni ai comizi sindacali e gli “autoconvocati”. La storia successiva del centrosinistra conferma licenziamenti di massa, privatizzazioni pubbliche, spostamento della ricchezza verso rendite e profitti e  diseguaglianza dei redditi. A maggior ragione del centrodestra.
 
Il circolo vizioso economico e sociale, oggi, è enfatizzato dalla  riduzione del potere contrattuale del sindacato, dall’allargamento del precariato, dall’involuzione produttiva verso settori a basso valore aggiunto (turismo, ristorazione e servizi alla persona), bassa innovazione e competizione basata su contenimento dei costi e intenso sfruttamento. E si drammatizza nei soggetti più fragili: minori in famiglie a basso reddito, persone anziane e con disabilità, migranti, penalizzazione delle donne nel mercato del lavoro…

Questi bambini pensano che sia genocidio.

44.000 uomini, donne e bambini, non pensano più. Amen. Ma questi tre bambini pensano che sia genocidio, e con loro intere future generazioni di palestinesi. E noi con loro. E con noi l’umanità tutta. Invece Benjamin Netanyahu dice che non è genocidio questo israeliano, bensì sono genocidio i 1.200 israeliani uccisi il 7 ottobre 2023 da Ḥamās. Cioè il genocidio non si misura in quantità bensì in qualità. Di conseguenza, dice Bibi, che lui non è criminale di guerra  da  catturare, come vorrebbe all’unanimità la Corte penale internazionale dell’Aia, per “crimine di guerra con uso della fame come metodo bellico; e crimini contro l’umanità di omicidio, persecuzione e altri atti inumani”; non  solo autorizzato attacchi indiscriminati contro civili: li hanno anche, intenzionalmente, ridotti alla fame, alla sete e alla morte per mancanza di cure”; “privato la popolazione civile a Gaza di oggetti indispensabili per la loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, carburante ed elettricità”.
 
Come si fa, dice Bibi, a confronto dell’olocausto di ebrei a  Auschwitz o Dachau, definire genocidio  appena  2,3 milioni di palestinesi internati per decenni nel campo di concentramento a cielo aperto di Gaza? definire genocidio l’invasione a 2,3 milioni di palestinesi con appena 1,9 milioni di sfollati (peraltro tutti complici di Hamas bambini compresi) necessariamente devastando da un anno quartieri, ospedali, moschee e chiese cristiane, scuole, università e infrastrutture essenziali? definire genocidio appena 44.000 (finora)  uccisi anche se, inevitabilmente, con la più ampia percentuale di morti fra zero  e 14 anni? Mica valgono un rabbino a  Abu Dhabi (moldavo ma pur sempre ebreo).
 
Dunque, dice Bibi, considerato tutto ciò, è vergognoso che la Corte penale internazionale dell’Aia ce l’abbia con lui, anzi con Israele, certamente non perché autori di massacri e torture, bensì per antisemitismo. Chi è contro Israele, Papa compreso, è automaticamente antisemita, mosso unicamente da odio razzista. Di ceppo semitico sono sia gli ebrei che i palestinesi, però, dice Bibi, il genocidio esiste solo se commesso contro il popolo eletto da Dio (Yahweh e non Allāh), incarnato nella Grande Israele, dal Giordano al Mediterrraneo.    
 
Eppoi, dice Netanyahu, noi, Israele e Stati Uniti, ce ne sbattiamo dell’ONU: sono 49 i veti Usa alle bozze di risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU relative a Israele. Noi neppure riconosciamo la giurisdizione della Corte penale internazionale dell’Aia, dei 124 Stati che la compongono. Fra cui l’Italia. Il cui governo sempre si genuflette a USA e dunque a Israele: Salvini rifiuta l’obbligo arrestarmi e mi invita in Italia a braccia aperte,  sfidando le piazze… “antisemite”.   

Vota “P.D.P.P. e P.”.

La maggioranza degli italiani non va più a votare. Prima andava, poi sempre meno. Un gran vaffà. Se ci fosse il “P.D.P.P. e P.” tornerebbe a votare. Anzi, attirerebbe i voti di quelli che pur vanno a votare turandosi il naso. Avrebbe la potenzialità di un partito di maggioranza relativa, anzi di maggioranza assoluta. Infatti, chi non lo voterebbe? Secondo l’Istat, non lo voterebbero -in gran parte- imprenditori, ristoratori, macellai, parrucchieri, meccanici, estetisti, ecc. a cui aggiungiamo medici, notai, professionisti, avvocati, peraltro ampiamente rappresentati in Parlamento (alcuni siedono proprio in Parlamento). Cioè quelli che non pagano le tasse, evasori riottosi perfino a pagare oboli di sanatorie, condoni, concordati, cioè legalmente ladri che continuano a usufruire di servizi collettivi come scuole, strade, ospedali, lamentandosi pure se i Pronto soccorso non funzionano. Tanto gli altri pagano per loro.
 
Chi paga le tasse? Gli altri: i dipendenti pubblici e privati, e i pensionati, le cui tasse sono trattenute alla fonte. Ecco che cosa manca: il Partito dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, e dei pensionati,  il “P.D.P.P e P.”.  Un partito molto  meno di destra dei partiti di destra, e molto più di sinistra dei partiti di sinistra. Ecco la soluzione? Mettere insieme i pubblici con i privati. Uniti con i pensionati. In fondo, i pubblici si sentono sempre più privati. Ma i privati li vedono ancora privilegiati. Troppi anche i precari tra i privati. E i pensionati? Loro almeno non si ricordano più se  erano stati pubblici o privati. Anche quelli con pensione al minimo non godono di non pagare le tasse.
 
Insomma, si tratta solo di mettere insieme tutti quelli che possiedono una condizione in comune: i soli che pagano le tasse, i soli che reggono lo Stato. Compartecipi, dovrebbero votare il “P.D.P.P e P.”. Per logica. Magari si assocerebbero anche i 5,7 milioni in povertà assoluta, che rinunciano perfino a farsi (malamente) curare. Sarebbe un gran partito di massa. Ma ci sta un partito classista in una società interclassista? Ora che è evaporato il Movimento Vaffà e il primo partito è l’astensionismo? Secondo il comico Daniele Luttazzi “L’illusione è che  un partito  possa risolvere la pochezza umana. Questa è demagogia“.

Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo.

Solvay: “I sindacati ci dormono su”.
Puntuale come un orologio belga, cala sulla tragica vicenda ecosanitaria del polo chimico alessandrino il tradizionale ricatto occupazionale. Nella sua telefonata, ci confida il Segretario chimico, Marco Apostolo non ha usato mezzi termini: voi  sindacati dovete uscire dal letargo, non potete mostravi silenziosi neutralisti  mentre ci stanno mettendo in croce, mentre ci vogliono mettere al bando in Italia con una legge, mentre chiedono al sindaco la chiusura di impianti o addirittura della fabbrica di Spinetta Marengo, dovete mettervi in gioco perché il taglio dell’occupazione è affar vostro prima che nostro.
 
Chi sta ponendo il ricatto occupazionale è il direttore (“Country Manager”) di Syensqo in Italia dopo lo scorporo (“spin off”) dalla casa madre Solvay, a complemento dell’annuncio della “CEO” (amministratore delegato), Ilham Kadri, di un taglio in Europa di 300-350 dipendenti. Alla base del provvedimento, come vi avevamo preannunciato più volte, ci sta il  “work in progress offshoring” (trasferimento) di  produzioni in Cina, in particolare  relativo all’unità produttiva di Spinetta Marengo e al centro ricerca di Bollate. Al termine di questo percorso, avverte il vertice Syensqo, si porrà il problema occupazionale per queste due unità: però più durerà a lungo questo percorso meglio sarà (per i profitti Solvay n.d.r), ritardarlo dipenderà anche da voi se vi darete un po’ da fare a frenare questa ondata distruttiva. Ondata distruttiva: Apostolo, a buon intenditor poche parole, si riferisce alla nostra campagna nazionale per la messa al bando dei Pfas in Italia, alla fatidica data 2026 per il  divieto Europeo all’uso di siffatte sostanze, al processo (il secondo) avviato presso il tribunale di Alessandria, alla Regione Piemonte che non riesce più a decelerare il drammatico monitoraggio sanitario della popolazione: “pistola fumante” nelle cause di risarcimento per le Vittime, morti e ammalati.
 
Per mettervi sulla buona strada interventista, ha predicato l’Apostolo al discepolo Segretario, noi porremo da subito l’anticipo di un esubero di una trentina di persone tra Spinetta e Bollate. “Vi consulteremo nelle sedi preposte e voi datevi da fare nelle sedi opportune, non presentatela come un ricatto perché noi siamo guidati dai principi di dignità e empatia” (sic). In questa capacità di mettersi nei panni altrui, tipica della politica, c’è sempre un sindacato più empatico dell’omologo.  

Bonifica impossibile: Solvay inquina come prima, più di prima.

Solvay nel 2019 è stata condannata definitivamente dalla Cassazione a bonificare a Spinetta Marengo un mare di  cromo esavalente, pfas ecc.  Nel 2024 è di nuovo sotto  processo  per aver omesso la bonifica. Si difende dicendo che ci vogliono anni per farla. Avrebbe ragione, perché ci vogliono, ad esempio, non meno di quattro decenni per permettere a una falda acquifera contaminata di liberarsi dagli PFAS (sostanze perfluoro alchiliche), i contaminanti perenni e ubiquitari che hanno gravi conseguenze sulla salute umana e sull’ambiente. Ma avrebbe ragione se avesse smesso di inquinare, e invece inquina terreni, acque e atmosfera come prima e più di prima. Dunque ogni bonifica è impossibile  se non si fermano le produzioni. Inutile chiudere il tappo ad una vasca se si lascia il rubinetto aperto.  Bisogna chiudere, subito,  il “rubinetto” e, poi,  ci vogliono 40 anni per svuotare  la “vasca”.  
 
Un esempio ci viene dalla Carolina del Nord dove c’era un impianto di produzione di PFAS dell’azienda Fayetteville Works. I ricercatori dell’Università Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston hanno voluto verificare a che punto fossero le acque più profonde visto che, dal 2019, in teoria, la contaminazione è cessata. Per questo hanno raccolto una serie di campioni in due bacini vicini agli impianti e hanno messo a punto un modello per verificare non solo la situazione attuale, ma anche l’andamento della qualità delle acque nel tempo. Quindi hanno identificato e quantificato diversi tipi di PFAS e, in più, hanno utilizzato dei traccianti radioattivi che riescono a datare le acque, e hanno combinato i dati con quelli dei rilevamenti delle concentrazioni di PFAS in atmosfera, e con quelli della cinetica dei flussi delle acque. Così hanno ottenuto delle formule che permettono di stabilire quantitativamente e temporalmente la presenza di PFAS nelle acque. Come hanno poi riportato su Environmental Science & Technology, i risultati sono stati sconvolgenti, perché hanno mostrato che alcuni PFAS erano lì da almeno 43 anni, con concentrazioni pari a 229 e 498 nanogrammi per litro, mentre la soglia limite per l’acqua potabile per l’HFPO-DA stabilita dalla US Environmental Protection Agency (EPA) è di dieci nanogrammi per litro.

Piuttosto che chiudere, “inventa” filtri seta/cellulosa miracolosi per bere acqua senza Pfas.

Piuttosto che fermare le lucrose produzioni, e avviare la costosissima bonifica, cioè eliminare a monte l’ecocidio, Solvay preferirebbe tamponare a valle…  se qualcuno inventa un filtro da applicare ai rubinetti. Sarebbe una soluzione demenziale, anzi criminale. Perché, ammesso e non concesso di risolvere l’acqua  domestica peraltro a costi inusitati per i cittadini, resterebbe contaminato tutto l’ambiente e dunque avvelenata la catena alimentare da cui dipende la salute umana. Eppure Solvay ci sta pensando in alternativa ai filtri a carbone, di cui noi abbiamo documentato l’assurdità (clicca qui).
 
Ecco che verrebbe utile, almeno sul piano della distrazione propagandistica, lanciare l’Università di Alessandria, giustificando così i finanziamenti di cui gode da parte della multinazionale belga. Dovrebbe inventare una membrana tramite la proteina di cui è costituita la seta, la fibroina, unendola  alla cellulosa in forma cristalli nanometrici, creando appunto una pellicola con potere filtrante nei confronti in particolare dei PFAS: che possiedono una carica elettrica fatta apposta per attaccarsi ai filtri con carica opposta opportunamente un po’ potenziata. Favolosi filtri, detto per inciso, che dovrebbero poi essere bruciati negli inceneritori… ma l’università poi dovrebbe studiare filtri per inceneritori… e poi e poi all’infinito. Un business mondiale.
 
Ma ci sarebbe di più. Per risparmiare nell’uso domestico, potrebbe essere sufficiente la seta raccolta come scarto dalle lavorazioni industriali, mentre per un impiego più esteso si possono cercare proteine simili, ma disponibili in quantità più elevate. L’università candidata al nobel.

La carta da forno senza etichetta “PFAS FREE” è tossica e cancerogena.

I Pfas hanno la capacità di respingere l’acqua, il grasso e le alte temperature, quindi sono perfetti per creare nella carta da forno  quella comoda superficie antiaderente. Però, soprattutto quando riutilizzata o ad alte temperature, la carta fa diventare tossici e cancerogeni i cibi. Poi, tramite i  rifiuti diventa ulteriormente nociva nell’ambiente. Infatti, i Pfas sono definiti “forever chemicals”, sostanze eterne che si accumulano nell’organismo e si collegano  a gravi malattie che interessano il fegato, gli apparati riproduttivi, la tiroide, con anche possibili patologie tumorali e compromissione del sistema immunitario. 
 
Dunque. Consiglia l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia): utilizzare carta da forno ecologica, cioè con etichetta “PFAS FREE”, esente da Pfas, ovvero tappetini garantiti riutilizzabili in silicone alimentare, o meglio ricorrere al tradizionali e gustosi metodi: un filo di olio d’oliva steso sulla teglia, magari con una manciata di farina, o foglie di vite o di cavolo, perfino di banano.

UE contro i cosmetici fuori legge per Pfas.

L’ispezione è stata condotta in 13 paesi europei, tra novembre 2023 e aprile2024, dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) su 4500 cosmetici, provenienti da vari venditori e a tutte le fasce di prezzo.
Oltre il 6% è risultato fuori legge come tossiche e cancerogene.  Le violazioni più frequenti hanno riguardato  eyeliner e matite labbra, in forma di matita o crayon,  balsami e maschere per capelli, quindi principalmente in prodotti da risciacquo. 
 
Le ispezioni sono state effettuate principalmente attraverso il controllo dell’elenco degli ingredienti, azione che può essere effettuata facilmente anche dai consumatori. L’elenco su Il Salvagente.

Veleni che arrivano nell’organismo dai contenitori tramite il cibo.

In merito alla contaminazione dei cibi a contatto con i contenitori, uno studio pubblicato sulla rivista del gruppo Nature Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology dalle ricercatrici e dai ricercatori della Food Packaging Forum Foundation di Zurigo, in Svizzera, fa il punto su quanto scoperto finora in cinque programmi di biomonitoraggio di popolazione, e sui dati contenuti in tre grandi database dedicati a ciò che accade nei campioni biologici di persone esposte a sostanze chimiche. 
 
Al di là dei numeri, ciò che emerge è la sorprendente quantità di sostanze chimiche a contatto con gli alimenti che entrano nel corpo umano, arrivando direttamente dagli alimenti: PFAS, bisfenoli,  ftalati, perclorati ecc.

Divieti di pesca in Svizzera causa Pfas.

In Ticino è da 10 anni che si controlla la presenza dei Pfas tossici e cancerogeni nei pesci dei laghi. E un ultimo studio effettuato per conto della Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere,  ha evidenziato che la loro concentrazione negli agoni (21 microgrammi al chilo) è nettamente superiore ai limiti appena introdotti dall’ordinanza federale (2 microgrammi). Sono in corso da parte del Laboratorio cantonale analisi preposte a fissare un divieto di pesca dell’agone.
 
 C’é anche un’analisi nazionale, la quale afferma che i pesci, soprattutto quelli a monte della catena alimentare, come il coregone e il cavedano, accumulano  queste sostanze persistenti e bioaccumulabili  ad elevato livello di rischio per la salute. Tant’è che si rileva ancora una forte presenza di Pfos benché  sia stato limitato e vietato dal 2011 in Svizzera, ma anche in Europa. 

Papa e Onu: è genocidio.

“A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio”, scrive il Papa in “La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore”, il libro in uscita per Piemme in occasione del Giubileo 2025.  La frase coincide quasi precisamente con quella utilizzata dalla Commissione speciale dell’Onu in una relazione che presentata al Palazzo di vetro: i sistemi di guerra israeliani contro i palestinesi sono “coerenti con le caratteristiche del genocidio”.

Marco Rubio un disastroso Segretario di Stato.

L’unica area in cui potrebbe esserci qualche speranza è di porre fine alla guerra in Ucraina, dove Rubio si è avvicinato alla posizione di Trump. Ma in tutti gli altri punti caldi del mondo, è probabile che Rubio renda i conflitti ancora più accesi o ne dia inizio a nuovi:
 
1.       La sua ossessione per il cambio di regime a Cuba affonderà ogni possibilità di migliori relazioni con l’isola.
2.       Applicare il suo modello anti-Cuba al resto dell’America Latina renderà nemici molti dei vicinUSA.
3.        Crede che gli Stati Uniti e Israele non possano sbagliare e che Dio abbia dato la Palestina a Israele.
4.       La sua profonda inimicizia verso l’Iran alimenterà la guerra di Israele contro i suoi vicini e potrebbe portare a una guerra con l’Iran.
5.       È debitore dei grandi capitali, dall’industria delle armi alla lobby israeliana.
6.        È così ostile nei confronti della Cina che la Cina lo ha sanzionato due volte.
7.       Sa che le sanzioni sono una trappola, ma non sa come uscirne.
8.        Vuole reprimere la libertà di parola negli Stati Uniti.
 
Clicca qui commentatori su OtherNews.

Verso la guerra atomica: dove in Italia.

L’Ucraina ha “capacità a lungo raggio e useremo tutto questo”, ha esultato il presidente Volodymyr Zelensky. Lanciati i Missili Atacms sul Bryansk. Ma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, dal G20 di Rio de Janeiro, ha affermato che si è trattato in sostanza di un attacco diretto americano, e questo fa fare al conflitto un salto “qualitativo”. “E’ impossibile usare questi missili ad alta tecnologia senza gli americani e riteniamo che non un singolo Atacms possa essere usato senza la partecipazione di specialisti statunitensi, reagiremo in modo appropriato”, ha avvertito il capo della diplomazia russa. Che poi ha detto di sperare che in Occidente venga letta la nuova dottrina nucleare russa. Continua qui.
 
Dove avverrebbe l’attacco russo in Italia: le 120 strutture della Nato, gestite dagli Stati Uniti o controllate dall’Italia ma in cui operano anche militari statunitensi, nonchè le altre 20 basi segrete statunitensi. Clicca qui
 
Meloni ha applaudito il via libera di Biden di colpire il territorio russo. 

Dissesto idrogeologico e aiuti agli alluvionati. A chi il merito.

Una prevedibile grande protesta. La maggioranza degli elettori dell’Emilia Romagna, post alluvioni, non va a votare. Gli alluvionati hanno penalizzato di più il governo centrodestra nazionale rispetto al governo di centrosinistra regionale. In attesa della prossima alluvione: “patto repubblicano” tra il neo governatore De Pascale e la neo premier Meloni.

Biden autorizza missili Nato sulla Russia.

22 miliardi di euro italiani per cacciabombardieri in cinque mesi. Meloni giustifica di aver sottratto fondi a istruzione, sanità e ambiente, per destinarli a spese militari necessarie perché… la Russia potrebbe attaccare e conquistare l’Europa. Bastano i seguenti numeri per rispondere alla falsità.
 
Nel 2023, la spesa militare totale della NATO ha raggiunto circa 1.341 miliardi di dollari, rappresentando circa il 55% della spesa militare globale, che ammonta a 2.443 miliardi di dollari. Per quanto riguarda la Russia, nel 2023 la spesa militare è stata di circa 109 miliardi di dollari, che corrisponde al 4,5% della spesa militare mondiale. La Nato è 12 volte superiore militarmente rispetto alla Russia.
 
Cicca qui Peacelink.
 
Conte al vetriolo: “Meloni guerrafondaia, ci porterà ad un scontro nucleare”. Voto favorevole del Partito Democratico.

Presto per attribuire… il premio Nobel per la pace a Trump.

I precedenti di Donald Trump nel primo mandato della sua presidenza (2017-2021)
 
Ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO);
minacce contro gli stati membri che hanno votato a favore di risoluzioni anti-israeliane;
tagli ai fondi destinati a un’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, fondata 72 anni fa;
ritiro dall’accordo di Parigi del 2016 sui cambiamenti climatici, definiti una bufala;
 minaccia di “distruggere totalmente” uno stato membro delle Nazioni Unite, la Corea del Nord;
riduzione del  bilancio annuale delle Nazioni Unite di 285 milioni di dollari per il 2018-2019;
tentativo di  far saltare l’accordo nucleare iraniano del 2015.
 
Le promesse elettorali
Ritiro  dal trattato di Parigi sul clima;
drastico taglio del sostegno alla guerra in Ucraina;
definizione dell’ONU come un’istituzione corrotta, defunta e paralizzata;
notevole indebolimento delle Nazioni Unite e delle sue agenzie;
seguendo l’esempio di Israele, taglio di  tutti gli aiuti all’UNRWA nelle attuali terribili condizioni di Gaza;
opposizione anche al più piccolo collegamento con la Palestina;
forte sostegno filo-israeliano;
confronto bellicoso con l’Iran.

Mattarella “non conosce” l’art. 74 della Costituzione.

Sergio Mattarella: “Ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune. Ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. Ogni tanto sentirete appelli al Presidente della Repubblica ‘non firmi questa legge perché è sbagliata’ oppure ‘l’ha firmata vuole dire che la condivide’: sbagliano entrambi”.
 
Mattarella avrebbe invece la facoltà di bloccare, almeno provvisoriamente, provvedimenti che ritiene sbagliati, rinviandoli alle Camere per una revisione delle stesse, in seguito alla quale possono venire approvati degli emendamenti che gli darebbero – in teoria – la facoltà di continuare a non firmare. Questa attribuzione gli deriva dall’articolo settantaquattro che recita testualmente: «Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere [cfr. art. 87 c.2] chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata».

Alla cortese attenzione di Schillaci.

In attesa della (scontata) approvazione di Elon Musk, messaggio al ministro della Salute Orazio Schillaci da parte di Robert Kennedy Jr, nuovo ministro della Salute Usa: Hiv non è causa Aids. I vaccini causano autismo. Ivermectina e idrossiclorochina contro il Covid. Ma anche promozione del consumo di latte crudo, nonostante i rischi di aviaria, e guerra alle scie chimiche. Kennedy Jr ha già annunciato la volontà di licenziare… Continua Robert Kennedy Jr, nuovo ministro della Salute: “Hiv non è causa di Aids, vaccini causano autismo, ivermectina e idrossiclorochina contro il Covid”

La camorra uccide nella “Terra dei fuochi”.

Sono 1,8 milioni le persone che vivono in una delle aree più inquinate d’Italia e dove non è facile ribellarsi allo status quo imposto dalla camorra. Nel corso degli anni dal basso sono sorti comitati e associazioni che lottano per l’ambiente e la salute. E a muoversi per prime sono soprattutto le donne e le mamme. Le campagne intorno Acerra sono uno dei SIN (siti inquinati di interesse nazionale altamente contaminati in attesa di bonifica) più vasti e densamente popolati d’Italia, con 80 comuni coinvolti e 1,8 milioni di persone che ci vivono. Dopo decenni dal dichiarato disastro ambientale per l’interramento di rifiuti tossici, le bonifiche sono ancora agli albori, mentre i roghi continuano ad accendersi, e la gente ad ammalarsi e morire. Clicca qui le voci dei protagonisti.

“No Meloni day” degli studenti.

Se non ci fossero stati gli “incidenti di Torino”, i giornali e TV telemeloni  non avrebbero speso una parola sulle quaranta manifestazioni pacifiche in tutta Italia per il “no Meloni day” degli studenti (clicca qui). Striscioni e slogan anche molto duri contro la capa del governo e contro il ministro Giuseppe Valditara, identificato con i modelli autoritari delle destre. E per i palestinesi di Gaza e contro Israele. “Soldi alla scuola e non alla guerra”; “Studenti in rivolta contro repressione, genocidio e merito”. “Contro un governo di fascisti e sionisti”. Vernice rossa sui cartelli con i volti di Meloni, di Valditara e della ministra dell’Università Anna Maria Bernini per rappresentare “le mani sporche di sangue per il genocidio del popolo palestinese”. Vernice bianca sull’asfalto per scrivere “Ministero della guerra”. Ma insomma niente di grave.
 
Naturalmente però si parla solo di Torino. Soprattutto per un fumogeno, forse un petardo, lanciato verso le forze dell’ordine in piazza Castello, davanti alla Prefettura: 15 poliziotti sono finiti all’ospedale Oftalmico con un’intossicazione, sembra da cloro. I manifestanti hanno bruciato un fantoccio del ministro Valditara, sono entrati nel Museo del Cinema nella Mole Antonelliana e sul balcone, al primo piano, hanno strappato il tricolore nazionale per sostituirlo con una bandiera palestinese. Altre “irruzioni” le hanno fatte nei fast food accusati di rapporti troppo stretti con Israele. Al Burger King davanti a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, hanno imbrattato le vetrine: “Boycott”, “Non comprate qui sono sionisti”, “Burger King finanzia l’esercito israeliano”. Le immagini dei soldati israeliani che mangiano gli hamburger della catena statunitense fanno da mesi il giro del mondo sui social, del resto le ha diffuse la società stessa con messaggi inequivocabili: “Rafforziamo la nazione Israele, i nostri team stanno lavorando diligentemente per continuare a donare migliaia di pasti ai nostri eroi, condoglianze alle famiglie delle vittime”. Che non erano, con tutta evidenza, i civili di Gaza. C’è stato qualche spintonamento con i commessi che tentavano di liberare il locale, come al vicino McDonald’s dove qualche studente ha anche lanciato ai lavoratori i dolci presi da una vetrina. Tutto qui.

Lettera a collettivi, associazioni, cooperative, Ong, reti…

Questa settimana si sono aggiunte Arcs Culture SolidaliA SudAttac Italia. Ecco l’elenco aggiornato delle adesioni collettiva – che si affiancano alle oltre 200 singole – alla campagna promossa dalla redazione di Comune Partire dalla speranza e non dalla paura. Chi si aggiunge? Acmos (To), AltraMente (Rm), Anpi Crescenzago (Mi), Archivio Memorie Migranti (Rm), Arcs Culture Solidali (Rm), A Sud (Rm), Attac Italia (Rm), Arci Solidarietà (Rm), Carteinregola (Rm), Centro di accoglienza di Vicofaro (Pt), collettivo redazionale di elèuthera (Mi), Fairwatch (Rm), Comunità brasiliana (Rm), Comunità delle Piagge (Fi), Cric (RC), Donne in nero (Na), Folias cooperativa sociale (Monterotondo/Rm), Gordiani in comune spazio sociale (Rm), Gridas (Na), Liberi Sogni cooperativa sociale (Cascina di Rapello/Lc), Mag2 (Mi), Mediterranea Saving Humans (Bo), Mondeggi Bene Comune (Mondeggi, Fi), Un ponte per… (Rm), Rete delle comunità solidali Recosol (Carmagnola/To), Reorient (Rm), Vivi i tuoi sogni (Fi), Yabasta!-Nova Koinè-SmallAxe rete (Scisciano/Na), ZaLab (Rm)

Aderisci come collettivo

Aderisci come singolo/a

Giustizia ecologica e giustizia sociale.

La recente scomparsa ,all’età di 96 anni, del peruviano quechua Gustavo Gutierrez ci induce a riprendere il discorso, per molti versi interrotto, sulla teologia della liberazione, sul dialogo cristiani e socialisti e comunisti, sul rapporto marxismo e cristianesimo, sul senso del proprio essere come soggetti del cambiamento. Leonardo Boff, il più famoso dei suoi discepoli, a un certo punto ha dismesso il saio pur continuando la sua testimonianza cristiana e il suo intenso e prezioso impegno pacifista, ambientalista, a favore delle classi subalterne, altermondialista. Si dice che papa Francesco si sia ispirato molto al Boff del Grido della terra grido dei poveri nella sua enciclica Laudato si’. Nella quale, come espresso dall’origine dalla teologia della liberazione, la giustizia sociale viene connessa strettamente, organicamente alla giustizia ecologica-climatica. Clicca qui.

Un bilancio di guerra.

Mentre il Governo, in ossequio alla nuova austerità approvata dall’Unione europea, si appresta con la Legge di Bilancio 2025 a tagliare la spesa pubblica su pensioni, sanità, istruzione, ricerca e servizi pubblici locali, con la medesima legge porta il bilancio della Difesa a superare il record storico e ad attestarsi a oltre 32 miliardi di euro.
 
Secondo il puntuale e dettagliato rapporto dell’Osservatorio MIlex (www.milex.org), gli stanziamenti previsti nel comparto Difesa superano del 7,1% quelli dell’anno in corso.
Se teniamo conto del fatto che nel 2016 il budget della Difesa era poco più di 19 mld e che nel 2021 era poco più di 24 mld, si ha la dimensione dell’aumento esponenziale verificatosi (+61% in dieci anni).
Continua Marco Bersani. 

No Triv Basilicata su DL Ambiente.

Il Coordinamento No Triv Basilicata, in questo comunicato clicca qui, mette in rilievo i rischi che ancora una volta la Basilicata corre in virtù del nuovo DL Ambiente. A maggior ragione, oggi che nella terra del petrolio e del gas si sta registrando una crisi emergenziale idrica senza precedenti, che costringe alla disperazione aziende agricole e zootecniche in primis. La presente sintesi sullo stato dell’arte di un pericoloso strumento normativo e dei suoi possibili irreversibili effetti sulle matrici e sulle sorti della Basilicata, vuole essere un ulteriore accorato appello a tutte/ le/gli esponenti politici, sindacali, giuriste/i, amministratrici/ori, intellettuali, sinceramente democratiche/ci, mosse/i da autentici sentimenti e cultura per la causa del Bene Comune, affinchè si adoperino in sincrono per sollevare tutte le illegittimità di carattere giuridico ed amministrativo, per promuovere, ancora una volta e con forza maggiore, un’incisiva campagna di lotta sociale, culturale, politica.

Veleni che arrivano nell’organismo dai contenitori tramite il cibo.

In merito alla contaminazione dei cibi a contatto con i contenitori, uno studio pubblicato sulla rivista del gruppo Nature Journal of Exposure Science & Environmental Epidemiology dalle ricercatrici e dai ricercatori della Food Packaging Forum Foundation di Zurigo, in Svizzera, fa il punto su quanto scoperto finora in cinque programmi di biomonitoraggio di popolazione, e sui dati contenuti in tre grandi database dedicati a ciò che accade nei campioni biologici di persone esposte a sostanze chimiche. 
 
Al di là dei numeri, ciò che emerge è la sorprendente quantità di sostanze chimiche a contatto con gli alimenti che entrano nel corpo umano, arrivando direttamente dagli alimenti: PFAS, bisfenoli, ftalati, perclorati ecc.

Analisi del genocidio.

L’ultimo Rapporto delle Nazioni Unite clicca qui racconta i progressi di Israele nella sua Campagna Genocida a Gaza. Israele è intenzionato, si legge, a espellere i palestinesi, ricolonizzare Gaza e sferrare un attacco decisivo contro la Cisgiordania.

La Carta di Lampedusa.

La Carta di Lampedusa (clicca qui) è il risultato di un processo costituente e di costruzione di un diritto dal basso che si è articolato attraverso l’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dopo la morte di donne, uomini e bambini nei naufragi di un Mediterraneo trasformatosi in cimitero marino per le responsabilità delle politiche di governo e di controllo delle migrazioni.
 
La Carta di Lampedusa è divisa in due parti . La Parte Prima elenca i nostri principi di fondo da cui muoveranno tutte le lotte e le battaglie che si svilupperanno: Libertà di movimento Libertà di scelta Libertà di restare Libertà personale Libertà di resistenza.  La Parte Seconda risponde invece alla necessità di confrontarsi con la realtà disegnata dalle attuali politiche migratorie e di militarizzazione dei confini, con il razzismo, le discriminazioni, lo sfruttamento, le diseguaglianze, i confinamenti e la morte degli esseri umani che esse producono, affermando, rispetto a tale realtà i punti necessari per un suo complessivo cambiamento.

Come sopravvive la “democrazia” nella “mediacrazia” USA.

Siamo stati tutti bombardati dai risultati del mediatico, miliardario, velenoso scontro bipolare delle presidenziali USA 2024. Speriamo che questo triste spettacolo serva da sveglia per coloro che chiamano “democrazia” l’elezione “diretta” di un capo, diretta nel senso di direttamente controllata da concentrazioni di denaro e di potere. La democrazia in America sopravvive solo grazie alla miriade di istituzioni e referendum locali. Avvenire ha avuto il modo di ricordarcene l’importanza prima e più di altri media, per questo ne consigliamo la lettura.

IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente.

Storici autonomismi e moderni civismi italiani ed europei insieme a Imola, perché forti autonomie personali, sociali, territoriali, sono la garanzia che lasceremo alle generazioni future un mondo a misura di persona umana
A un mese dall’evento, alcune anticipazioni sull’agenda della IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente, che si terrà a Imola nei giorni 6 e 7 dicembre 2024

La teologia della liberazione della disabilità.

Riflettere sulla relazione tra disabilità e religione cristiana (e, ancor più nello specifico, cattolica) è quanto mai opportuno, perché va oltre la – pur importantissima – denuncia dei meccanismi di esclusione e di discriminazione che sono all’opera nel contesto religioso e muove in una direzione ancor più radicale, aprendo “spazi di possibilità” per le persone con disabilità»
(continua…)

Mettere in comune informazioni utili sull’ambiente.

ULTIME PRESENTAZIONI E VIDEO PUBBLICATI
  • Inquinamento atmosferico: la raccolta dei dati in relazione ai nuovi limiti europei
  • Diffondere conoscenza ambientale: l’esperienza di Ambientenonsolo
  • Presentazione del rapporto Mobilitaria 2024
  • Mobilità elettrica urbana: una giusta transizione
  • Comunicazione media e sostenibilità
  • L’eccessivo inquinamento dell’aria nelle città
  • Osservatorio della Mobilità Urbana Sostenibile
  • Appunti per la comunicazione del rischio nel progetto Ome Health Citizen Science

L’Occidente non vuole vedere i tormenti che esso infligge a popoli interi.

Molto è stato detto sull’elezione di Trump alla Casa Bianca, non insisteremo perciò qui sulle diagnosi, più o meno allarmate, su quanto potrà accadere soprattutto a Gaza, dato lo stretto rapporto della famiglia Trump con Israele e Netanyahu: c’è il rischio di un incentivo al suicidio di Israele, come lo chiama  Anna Foa, e di una sua ricaduta sul popolo ebraico della diaspora, come fanno presagire le violenze scatenatesi ad Amsterdam tra olandesi e tifosi ultras israeliani; né si può non essere atterriti al preannuncio trumpiano della deportazione di milioni di immigrati dagli Stati Uniti.  
Quello che invece vorremmo qui rilevare è che la vittoria di Trump ha sdoganato una crudeltà che prima era nascosta. (Continua qui Raniero La Valle)

Tra Grillo e Conte (e il suo vate) mettere il dito.

Intervenire per questa “Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle” (evento finale 23-24 novembre) non è fuori tema rispetto a questo Sito della Rete dei Movimenti Ecopacifisti, nella quale è collocabile a buon titolo la creatura fondata da Beppe Grillo nel 2009. Personalmente, non è la prima volta:    
 
Ho preso le parti di Beppe Grillo, non per vecchia amicizia (che rinnovo) ma perché (confermo) che secondo me (e milioni di ex votanti) l’ottimo Marco Travaglio sbaglia: il M5S era già evaporato nel 2020 (caporetto regionali) quando già aveva perso la sua identità trasformandosi da Movimento in Partito, da “alleanza con nessuno” a “alleanza con chiunque”, a prescindere dai temi identitari ossia dall’alleanza con chi l’aveva votato, tradendo la partecipazione rivoluzionaria (declassata a utopia) della Democrazia Diretta immolata sull’altare autoreferenziale della “Democrazia rappresentativa” (elevata a maturo realismo)cioè incollarsi ai seggi in parlamentotradendo il Programma dei Movimenti, tradendo gli impegni ecopacifisti, Tav Valsusa, Tav Terzo Valico, TAP, ILVA, PFAS, Acqua pubblica, F35 eccetera).
 
Già dal  2020 contestavo l’interpretazione dell’astensionismo di Travaglio: “Caro Marco, sono  convinto che il presuntuoso Giuseppe Conte (che Grillo definisce “senza visione strategica”) invece di pretendere (da Grillo e dagli ex elettori) ) o di illudersi  una eredità elettorale  che non gli spetta, perché non ha mai contribuito al 33% del MOVIMENTO che predicava la Democrazia Diretta e Partecipata, debba  fondare un suo PARTITO, con altro nome e  con una sua linea politica alternativa, non so quale. A maggior ragione perchè ha un suo giornale (il tuo) e che insieme raccoglierete parlamentari (ex signori nessuno) e un 5% di voti, anzi (come vi auguro) a scapito del PD anche più del 10%: facile traguardo secondo i tuoi sondaggi di gradimento popolare all’avvocato del popolo”.
Magari vi voteremo come i meno peggio, a patto che non scarichiate i risultati su Beppe Grillo che ha fondato non un Movimento qualunque bensì un “Movimento a 5 stelle”, e che tre lustri dopo realisticamente non poteva non valutarlo come evaporato. Forse era storicamente inevitabile, anzi prevedibile, forse no…  Noi andiamo avanti con le nostre utopie concrete.
 
Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

Pro Palestina, pro o (piuttosto) contro Israele, purchè antirazzisti: l’unica razza detestabile è quella umana.

I video mostrano inseguimenti e pestaggi, tifosi del Maccabi Tel Aviv finiti a terra e presi a calci nelle strade di Amsterdam, aggressioni da parte di giovani per lo più arabi, almeno di origine, una trentina di contusi, cinque dimessi dagli ospedali,  fermati  62 loro  assalitori, dei quali alcuni trattenuti in stato di arresto. Ma anche gli ultras israeliani, hanno fatto la loro parte, fin dalla  sera prima come si vede in un video: uno di loro si arrampica su una palazzina occupata di Amsterdam per tirare giù una bandiera palestinese, che poi viene bruciata; in un altro gli ultrà nella metropolitana cantano slogan in cui dicono che “non servono scuole per Gaza perché non ci sono più bambini a Gaza”. Inneggiano al loro esercito: “Finisci il lavoro”. Altrettanto, Casa Pound si sono ripetuti a Bologna.
 
Dentro e fuori gli stadi in tutto il mondo ormai qualunque pretesto è buono per scatenare la violenza tra le opposte fazioni, che di sportivo non hanno nulla, giovani che vanno lì per sfogarsi, urlare, picchiare, neanche la guardano la partita.
 
Per i fatti di Amsterdan è risuonato il termine “antisemita”. E’ usato impropriamente, per ignoranza o malafede. Semiti è un termine che si riferisce a tutti quei popoli che parlano, o hanno parlato, lingue del ceppo semitico, cioè gli Arabi, gli Ebrei, gli Aramei, gli Assiri, i CananeoFenici, e dal punto di vista meramente linguistico anche gli Abissini. Semiti sono anche i Palestinesi. Ma il  termine è famoso, grazie al nazifascismo e con accezione razzista, riferito agli ebrei. In verità, oggi sarebbe più pertinente, definire le manifestazioni Pro Palestina come “antisioniste” o “antisraeliane” (Israele è lo stato più odiato nel mondo dopo gli Usa), piuttosto che “antisemite” o anche solo “antiebraiche”, considerato che gli ebrei israeliani sono minoranza nel mondo.   

Ricatto occupazionale della Solvay a Spinetta Marengo.

Solvay: “I sindacati ci dormono su”.
Puntuale come un orologio belga, cala sulla tragica vicenda ecosanitaria del polo chimico alessandrino il tradizionale ricatto occupazionale. Nella sua telefonata, ci confida il Segretario chimico, Marco Apostolo non ha usato mezzi termini: voi sindacati dovete uscire dal letargo, non potete mostravi silenziosi neutralisti  mentre ci stanno mettendo in croce, mentre ci vogliono mettere al bando in Italia con una legge, mentre chiedono al sindaco la chiusura di impianti o addirittura della fabbrica di Spinetta Marengo, dovete mettervi in gioco perché il taglio dell’occupazione è affar vostro prima che nostro.
 
Chi sta ponendo il ricatto occupazionale è il direttore (“Country Manager”) di Syensqo in Italia dopo lo scorporo (“spin off”) dalla casa madre Solvay, a complemento dell’annuncio della “CEO” (amministratore delegato), Ilham Kadri, di un taglio in Europa di 300-350 dipendenti. Alla base del provvedimento, come vi avevamo preannunciato più volte, ci sta il  “work in progress offshoring” (trasferimento) di  produzioni in Cina, in particolare  relativo all’unità produttiva di Spinetta Marengo e al centro ricerca di Bollate. Al termine di questo percorso, avverte il vertice Syensqo, si porrà il problema occupazionale per queste due unità: però più durerà a lungo questo percorso meglio sarà (per i profitti Solvay n.d.r), ritardarlo dipenderà anche da voi se vi darete un po’ da fare a frenare questa ondata distruttiva. Ondata distruttiva: Apostolo, a buon intenditor poche parole, si  riferisce alla nostra campagna nazionale per la messa al bando dei Pfas in Italia, alla fatidica data 2026 per il  divieto Europeo all’uso di siffatte sostanze, al processo (il secondo) avviato presso il tribunale di Alessandria, alla Regione Piemonte che non riesce più a decelerare il drammatico monitoraggio sanitario della popolazione: “pistola fumante” nelle cause di risarcimento per le Vittime, morti e ammalati.
 
Per mettervi sulla buona strada interventista, ha predicato l’Apostolo al discepolo Segretario, noi porremo da subito l’anticipo di un esubero di una trentina di persone tra Spinetta e Bollate. “Vi consulteremo nelle sedi preposte e voi datevi da fare nelle sedi opportune, non presentatela come un ricatto perché noi siamo guidati dai principi di dignità e empatia” (sic). In questa capacità di mettersi nei panni altrui, tipica della politica, c’è sempre un sindacato più empatico dell’omologo.