Per Cingolani gli affari vengono prima della salute dei cittadini.

Per Salvini basta il commento di Vauro. Per Cingolani (che insulta gli ecopacifisti) serve qualche parola in più, indirizzata a Draghi: clicca qui l’Osservatorio sulla transizione ecologica-PNRR. Il presidente del Consiglio Draghi condivide le dichiarazioni del suo ministro per la Transizione ecologica? Il quale anziché dedicarsi anzitutto ai compiti per arrivare a mettere sotto controllo le emissioni climalteranti non trova di meglio che contraddire il risultato del referendum popolare del 2011 che ha bocciato con il 60% dei voti la proposta del governo Berlusconi di reintrodurre il nucleare civile. Per di più era il secondo referendum vinto dal No al nucleare civile, visto che il primo nel 1987 aveva portato alla chiusura di tutte le centrali esistenti in Italia. Se non lo fa Draghi,  spieghi  Grillo a Cingolani che non si va contro un doppio pronunciamento popolare ma che il suo compito  non è tenere bordone alla lobby degli interessi del nucleare e della conservazione nel campo delle politiche innovative nell’ambiente e nell’energia, bensì è dedicarsi seriamente alla transizione ecologica e all’attuazione del PNRR, cercando di seguire le linee della Commissione europea anziché scegliere il ruolo di frenatore e sabotatore.

Cingolani vende fumo. Il ministro e la lobby sono  fuori tempo.

Sostenere il nuovo nucleare – fissione e SMRs – Cingolani non tiene  ben chiaro in mente che servirà ancora qualche decennio perché possa contribuire alla decarbonizzazione. Nel frattempo le rinnovabili continuano la loro corsa e costituiscono una soluzione economica e di rapida implementazione per abbattere le emissioni: senza considerare il contributo dell’idroelettrico, nel 2019 hanno superato il nucleare per elettricità prodotta, raggiungendo in meno di 15 anni – il loro sviluppo su larga scala è iniziato verso il 2007 – quello che il nucleare ha ottenuto in 50. A Cingolani non risulta  quindi chiaro che  è necessario accelerare gli investimenti nelle rinnovabili: la decarbonizzazione non può aspettare. Clicca qui.

Le Paralimpiadi servono ad accendere una luce, non sprechiamole.

Le medaglie degli Azzurri e delle Azzurre alle Paralimpiadi di Tokyo sono diventate 69. I Giochi di Tokyo risultano essere i migliori di sempre, per l’Italia, dal 1960 in poi. Ora più che mai, pertanto, vale la pena riprendere quanto detto da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ovvero che «le Paralimpiadi servono ad accendere una luce, non sprechiamole». Il nostro Sito ecopacifista cerca di fornire un contributo a questa luce sulle problematiche dell’handicap,  pubblicando con costanza gli articoli di “Superando.it” testata giornalistica editata da FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Se clicchi qui  apprendi la storia in Italia dello sport per persone con disabilità, che prende le mosse già negli anni Trenta del Novecento fino ad arrivare alla situazione attuale, con il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) individuato dal Legislatore quale distributore di benessere e responsabile dello svolgimento della pratica sportiva da parte della popolazione con qualsiasi tipologia di disabilità. Ripercorriamo assieme questo lungo percorso che afferma lo sport come diritto per i cittadini disabili, intendendo tutti gli atleti, quelli con disabilità intellettiva e relazionale che ricevono pari dignità e considerazione, alla stregua dei loro “colleghi” con disabilità fisica e sensoriale.

Clicca qui un commento di Giampaolo Pellegrini che ci invita a “promuovere la ginnastica e non lo sport, per promuovere la sanità *ideologica”.

Il gioco dell’oca dei vaccini.

La pandemia richiede i vaccini; data l’enorme domanda e il possesso esclusivo dei brevetti il prezzo dei vaccini sale alle stelle; i paesi ricchi pagheranno fino all’ultimo centesimo, i paesi poveri non potranno far nulla; ma se i paesi poveri non potranno accedere ai vaccini, allora il virus continuerà a circolare, producendo varianti, che richiederanno nuove dosi se non addirittura nuovi vaccini, in un infinito gioco dell’oca che produrrà milioni di morti nei paesi poveri e una “convivenza” perenne col virus nei paesi ricchi, con enormi spese per ogni ciclo vaccinale, che diventano lauti profitti per le multinazionali. Continua qui.

Fraternità: utopia secondo natura.

CombinAzioni Festival: incontri e spettacoli a Montebelluna Trevignano Volpago del Montello Crocetta del Montello.

FLOWER POWER. I DIRITTI DELLE PIANTE – LE RESIDENZE D’ARTISTA. ESPERIENZE PER AVVICINARE ARTE E TERRITORIO – UN’ECONOMIA CIVILE COME STRUMENTO DI FRATERNITÀ E BENE COMUNE – LA NAVE DOLCE – ODE AGLI ALBERI. IL CORPO PAESAGGIO –

Scarica il programma completo in formato PDF.

Il MIR: storia, struttura, aree di lavoro, campagne e progetti.

Il M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione), il cui acronimo inglese è IFOR (International Fellowship of Reconciliation), è un movimento internazionale, a base spirituale, composto di donne e uomini che sono impegnati nel praticare la nonviolenza attiva come stile di vita, come mezzo di riconciliazione nella verità e mezzo di trasformazione personale, sociale, economica e politica.

Il MIR italiano ha scelto come simbolo il charkha, l’arcolaio a ruota per filare il cotone. Gandhi chiedeva a tutti gli indiani di tessere da se stessi il cotone per rivalutare il lavoro manuale perché, attraverso la tradizionale attività artigianale, tutti potessero guadagnarsi il pane: per questo ne aveva fatto il simbolo della nonviolenza. Per noi rappresenta un richiamo alla semplicità di vita, ad un lavoro senza sfruttati e sfruttatori, rispettoso dell’ambiente; il modello di vita che perseguiamo.

Per saperne di più leggi di seguito. LEGGI ORA

La disfatta della Nato e degli Stati Uniti consente un rilancio del ruolo di pace dell’ONU.

La caduta di Kabul è paragonabile al crollo del muro di Berlino e segna la fine di un’epoca, segna la fine del nuovo ordine globale basato sulla supremazia unilaterale del blocco militare occidentale. Ed è un evento che ha un valore simbolico epocale perché rilancia il ruolo universalistico delle Nazioni Unite. Piuttosto che discutere, come si sta facendo, di guerra cioè della creazione di un esercito europeo. Leggi su https://www.peacelink.it/pace/a/48735.html

Convegno “sicurezza, salute, obbligo di fedeltà”.

Che ha come protagonisti familiari di stragi e morti sul lavoro, lavoratori e lavoratrici, Rsu e Rls, attivisti/e che lottano e proprio per questo sono colpiti dalla repressione, esperti che mettono a disposizione conoscenze e competenze a sostegno di chi subisce rappresaglie fino al licenziamento e di chi, dovunque, conduce la lotta per l’unità della classe.