Parte la Campagna Guantanamo, da oggi puoi firmare anche tu.

Al Presidente del Consiglio Mario Draghi

Gentile Presidente,

in questo delicato momento in cui si invoca il rispetto dei diritti umani in Afghanistan, noi crediamo che sia importante dare il buon esempio chiedendo al tempo stesso che venga posta fine alla violazione dei diritti umani nella prigione di Guantanamogestita dagli Stati Uniti a Cuba.

E quindi le scriviamo affinché lei richieda formalmente al Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, un gesto importante e altamente significativo come la chiusura della prigione di Guantanamo.

Amnesty International non solo ne chiede la chiusura ma chiede che vengano processati i responsabili di quella vergognosa e criminale esperienza di sospensione del diritto umanitario. Noi concordiamo con tale richiesta di Amnesty International.

Non si può essere credibili nel chiedere ai talebani il rispetto dei diritti umani se poi noi quel rispetto non lo chiediamo agli Stati Uniti.

Quella prigione è come la Bastiglia e non ha più ragione di esistere. È il simbolo odioso delle torture e degli abusi, in aperta violazione delle Convenzioni di Ginevra, compiuti in nome della lotta al terrorismo. Quell’orribile prigione, quella vergogna della storia non ha più alcun appiglio per restare in piedi.

Le chiediamo pertanto di rispondere a questa nostra richiesta di giustizia internazionale. Oggi – in questo contesto di grandi cambiamenti – la chiusura del carcere di Guantanamo ha molta più possibilità che in passato di avvenire. Farebbe onore all’Italia, a cui tra l’altro era stato affidato il compito di riformare il sistema giudiziario in Afghanistan, farsi promotrice, anche in seno all’Unione Europea, di un passo verso la giustizia e il rispetto dei diritti umani.

Per essere credibili in Afghanistan bisogna dare il buon esempio a casa propria.

Distinti saluti

Parte da oggi, 31 agosto 2021, la Campagna Guantanamo e chiunque può firmare la lettera che invieremo al Presidente del Consiglio Mario Draghi. L’obiettivo è fare pressione sul governo italiano perché richieda al presidente USA Joe Biden la chiusura della prigione americana di Guantanamo, luogo di torture e di violazioni dei diritti umani, oltre che delle Convenzioni di Ginevra. Guantanamo si trova geograficamente nella base USA dell’isola di Cuba.

Per firmare il link è https://www.peacelink.it/guantanamo

Per favore, diffondi questo messaggio, mandalo ad almeno tre tuoi amici e condividilo sui social.

Grazie!

Materiale informativo lo trovi qui:

Asilo politico per tutte le afghane e gli afghani che sono in Europa!

Compresi i 220mila che sono già in Europa da anni. Infatti negli ultimi 12 anni l’Europa ha negato asilo a 290mila profughi afghani, rimpatriando oltre 70mila persone, di cui almeno 15-20mila erano donne. Ora i governi europei  dovrebbero impegnarsi per proteggerle garantendo asilo politico per tutte e tutti. Clicca qui.

Una delle tante conseguenze di ciò che sta accadendo in Afghanistan.

Lancia l’allarme la Fondazione Pangea, che opera in Afghanistan dal 2003 e sostiene da tempo a Kabul il progetto di una scuola per bambini, bambine, ragazzi e ragazzi sordi, frequentata da circa 500 alunne e alunni, di età variabile dai 3 ai 18 anni, e che tra insegnanti e personale dirigente impiega 35 donne e 15 uomini, anch’essi in parte sordi. Con l’arrivo dei talebani, la scuola si è svuotata, insegnanti e studenti sono chiusi in casa per la paura, e c’è il rischio che i talebani stessi occupino presto la struttura, che per la posizione e le dimensioni può essere preziosa per loro (continua…)

Rappresentano a Tokyo 82 milioni di persone in fuga da guerre e persecuzioni.

Alle XVI Paralimpiadi Estive, in corso di svolgimento a Tokyo, partecipa anche il Team dei rifugiati composto da sei atleti, una donna e cinque uomini, originari di Siria (tre), Burundi, Iran e Afghanistan. È giusto, quindi, tifare e gioire per la delegazione paralimpica italiana, senza però mai dimenticare chi fugge da guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti e povertà. Raccontiamo dunque qualcosa delle vite dei componenti di questa squadra (continua…)

Come accedere con facilità a tante risposte sull’inclusione scolastica.

Già più di 350 domande/risposte, classificate in circa 80 tra categorie e sottocategorie e anche una raccolta di norme con il link diretto ai testi delle stesse: è assai utile e strutturato in modo estremamente pratico il nuovo servizio sull’inclusione scolastica delle persone con disabilità, denominato “FAQ Normativa Inclusione” (continua…)

Da Barbiana ad Assisi per dire con don Lorenzo Milani: “I care!”

Quest’anno la Marcia PerugiAssisi parte il 4 settembre da Barbiana con il motto di don Lorenzo Milani: I Care! Mi importa, mi sta a cuore, mi sento responsabile, voglio fare la mia parte. Clicca qui.  E il 10 ottobre daremo vita ad una nuova Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità a 60 anni dalla prima convocazione fatta da Aldo Capitini.

Salviamoli! Ora basta con le guerre!

In Afghanistan dobbiamo salvare più vite possibili. Donne, bambini, famiglie, attivisti. Senza dimenticare chi scappa dalla Libia e dalle altre guerre.

Governi e istituzioni devono fare l’impossibile. Ma ci sono cose che puoi fare anche tu! Partecipa alla Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità. Clicca qui

Il pacifismo sconfitto.

<<Il Movimento per la pace ‘seconda potenza mondiale’ sbaragliato nella ‘terza guerra mondiale’>>: così titola un capitolo di “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia **, che in 518 pagine di esempi analizza la fase storica che  caratterizza i Movimenti popolari italiani: dal fallimento del Movimento operaio degli anni ’80 il cui patrimonio   -di partecipazione conflitto protagonismo di massa democrazia dal basso-  risorge con l’ascesa dei Movimenti ecologisti e pacifisti, fino alla sconfitta epocale dello stesso ecopacifismo paradossalmente all’indomani della grande vittoria dei referendum acqua-nucleare del 2011. Dunque in questa sconfitta furono definitivamente appiattiti in Italia anche i vacillanti Movimenti pacifisti, che nel 2003 (come ricorda Fabrizio Burattini: clicca qui) avevano pur raggiunto l’apice internazionale, al punto che il New York Time li aveva definiti “la seconda potenza mondiale”. Dopo di che è proseguita con Afghanistan Iraq ecc. la “terza guerra mondiale”, come l’ha definita papa Francesco, che si combatte in tante ancor più sanguinose guerre locali. In Italia appresso le grandissime e memorabili, quanto perdenti, manifestazioni No Dal Molin, contro la guerra c’è stato “un calo di interesse pauroso” commenta sul libro Alex Zanotelli che però annuncia di non demordere soprattutto avendo dopo i D’Alema di fronte i Renzi e le Pinotti. Altrettanto fiducioso nella resistenza  Mao Valpiana che assicura: “Il movimento pacifista e non violento persegue una propria strategia, anche contro il terrorismo, conduce le proprie campagne, costruisce e allarga reti di relazioni, agisce dentro i conflitti reali”. Troppo ottimismo? 

 

**  Il libro è stato stampato in un migliaio di copie a spese degli autori e il ricavato è stato interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma. 

Vite di freaks, da Hollywood all’Italia.

Freaks”: non i giovani che negli Anni Settanta adottavano comportamenti anticonvenzionali, ma nell’accezione di “capricci della natura”, come erano chiamate nell’Ottocento e fino alla prima metà del Novecento le persone con disabilità o con un aspetto insolito. Erano “fenomeni da baraccone” che, principalmente negli Stati Uniti, si esibivano in spettacoli circensi itineranti a pagamento. Ripercorriamo le storie di alcuni di loro, certi molto famosi grazie ad Hollywood, altri di casa nostra la cui memoria è stata tramandata da chi li ha conosciuti e apprezzati non come freaks, ma come persone (continua…)

Filo spinato lungo la ferrovia in Valsusa.

L’azione è considerata terrorismo dalla procura.

Collocato lungo un tratto della linea ferroviaria che da Torino porta verso la Francia in corrispondenza al nuovo fortino di San Didero e posto proprio dietro il nuovo presidio No Tav che, in seguito allo sgombero, è sorto di fronte a quel cantiere illegittimo. Il progetto della nuova linea Torino-Lione prevede diversi cantieri a Susa, Bussoleno, Caprie e Salbertrand larghi centinaia di migliaia di metri quadrati. Davvero intendono procedere in questo modo? Con prove di forza, barriere metalliche e rotoli di  filo spinato militare? Per vent’anni? Troverà come al solito pane per i suoi denti. Clicca qui.

TAP a rischio di incidente rilevante.

Riparte l’indagine sulla mancata applicazione della direttiva europea Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante in merito a Tap, il mega-gasdotto proveniente dall’Azerbaigian costruito, nonostante il dissenso della popolazione, a Melendugno (Lecce). Il tribunale di Taranto  ha annullato il decreto di archiviazione del Gip e ha disposto la restituzione degli atti al giudice per le indagini preliminari. A carico della società, dei dirigenti e dei proprietari di alcune aziende locali (19 imputati in tutto) è in corso un processo per reati di inquinamento ambientale, contaminazione della falda acquifera, espianto degli ulivi fuori dal periodo autorizzato in assenza di autorizzazioni.

Guantanamo una vergogna per gli Stati Uniti, e per noi che tacciamo.

Nel  “centro di detenzione” di Guantanamo Bay, isola di Cuba, inaugurato venti anni fa, l’11 gennaio 2002, sono detenute ancora 40 persone, 15 delle quali dall’anno della sua apertura. Dal 2002 vi hanno transitato 780 detenuti, mai processati dalla giustizia dei tribunali ordinari. Diventata il simbolo dello stato di non-diritto e della tortura, la prigione di Guantanamo è una vergogna per gli Stati Uniti. Sin dalla sua creazione, Guantanamo rappresenta per gli Usa uno scandalo tanto sul piano umanitario che giuridico. È stata aperta calpestando tutti i regolamenti e le leggi internazionali, dalle Convenzioni di Ginevra ai diversi trattati, ed è stata organizzata come un prolungamento della rete di prigioni segrete della Cia, dove si praticava massivamente la tortura. Nel corso del tempo, il carcere di Guantanamo è diventato anche uno scandalo sul piano finanziario e amministrativo. Il suo funzionamento mobilita 1.500 persone (tra militari, personale amministrativo e legale, medici, ecc.) e costa più di 500 milioni di dollari all’anno, per soli 40 detenuti (13 milioni di dollari a detenuto) passati dalle prigioni segrete della CIA. Amnesty International l’11 gennaio scorso ha pubblicato un rapporto approfondito che evidenzia ancora una volta le violazioni dei diritti umani in corso a Guantanamo: trasferimenti segreti, interrogatori segreti, incatenamenti, alimentazione forzata per chi era in sciopero della fame, torture, sparizioni forzate e assenza totale di rispetto della legalità. Clicca qui.

La foto del marine che afferra un bambino passato da una donna afghana oltre il filo spinato.

La foto del marine che afferra un bambino passato da una donna afghana oltre il filo spinato dell’aeroporto di Kabul occupa oggi la prima pagina di tanti giornali. Una foto disperata. L’immagine di una salvezza fra le braccia di un soldato americano. Ma qual è la realtà oltre la propaganda che gli organi di informazione stanno conducendo da venti anni? Clicca qui PeaceLink, clicca la realtà di una guerra criminale e imperialista di oltre due trilioni di dollari bruciati  senza  sbocchi positivi né per la popolazione né per gli stessi aggressori. La guerra giusta, presentata in questi anni da destra come la soluzione dei problemi dell’Afghanistan, si è rivelata la più pericolosa tentazione della storia. E la più fallimentare. Fallisce anche la sinistra con l’elmetto che rimbrottava i pacifisti che non erano a favore della “guerra giusta”. La guerra abbracciata da D’Alema, Napolitano e Prodi è oggi fallita. Fallita definitivamente. Emerge, malgrado la propaganda ipocrita, la nitida coerenza con cui Gino Strada condannava la guerra, senza se e senza ma, dimostrando cultura, coraggio ed etica: perché lui gli afghani li ha aiutati veramente. Con lui, i pacifisti avevano ragione venti anni fa e a maggior ragione oggi perché solo senza la guerra possiamo premere perché l’Afghanistan sia impegnato sul fronte – non militare ma civile – di un maggiore rispetto dei diritti umani. 

Un caccia F35 costa quanto 7.113 ventilatori polmonari.

Il  Parlamento ha approvato il rifinanziamento delle missioni militari all’estero. Ben 1,2 miliardi di euro per il 2021, quasi 100 milioni in più rispetto al 2020 già in piena pandemia. Il provvedimento porta fino a quota 20 miliardi e 500 milioni la somma dei soldi spesi per le forze armate italiane nel mondo dal 2004 a oggi. Per l’anno 2021, le missioni finanziate sono 40, due in più rispetto all’anno precedente. Oltre 9 mila i soldati dispiegati in tre continenti (Europa, Asia e Africa). Un record per numero di missioni, mentre per unità impegnate il dato è inferiore solo al 2005, quando l’escalation del conflitto in Afghanistan aveva portato a 10 mila i militari schierati.

Alcuni esempi. La guerra di Bush all’Iraq nel 2003 è finita da almeno 10 anni e di fatto  è stata persa da USA ecc, ma l’Italia “per stabilizzare il paese e combattere il terrorismo”, resta impegnata con 900 unità e, solo per il 2021, con oltre 230 milioni di euro finanziati; dal 2003 a oggi l’Italia ha investito la bellezza di 3 miliardi e 700  milioni di euro. In Libano siamo impegnati quasi ininterrottamente dal 1978, attualmente 1.300 soldati al costo di 200 milioni. Poi 9 miliardi nello Stretto di Hormuz,  50 milioni nel Corno d’Africa,  44,5 milioni in Niger, 49 milioni in Mali eccetera.

L’ipocrisia del governo e della politica dopo la strage del Ponte Morandi.

Le privatizzazioni e i regali ai Benetton nel commento di Maurizio Acerbo.

 Nell’anniversario della strage del Ponte Morandi ci indigna l’ipocrisia del governo e della politica. Con quale faccia promettono giustizia i rappresentanti di un governo che ha premiato i Benetton e gli altri azionisti di Atlantia ricomprando le loro azioni invece di riprendersi la concessione?
Con quale faccia si fingono commossi i responsabili della privatizzazione delle autostrade e delle regole tutte a favore della concessionaria privata che non ha garantito la manutenzione e la sicurezza del ponte?
Il Presidente Draghi non si è presentato a Genova perchè ben ricorda quando si occupava delle privatizzazioni al Ministero del Tesoro?
Gli esponenti del centrosinistra portano la responsabilità politica della privatizzazione, quelli della destra di aver poi confezionato norme scandalosamente a tutela di Benetton.
Ricordo che la responsabilità della privatizzazione fu dei governi Prodi e D’Alema e che con il governo berlusconi IV fu approvata con legge la vergognosa clausola che ha garantito ai Benetton il diritto a un indennizzo in qualunque ipotesi di scioglimento del rapporto concessorio.
Il parere dei giuristi del gruppo di lavoro istituito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti diceva a chiare lettere che ASPI era inadempiente rispetto agli obblighi di custodia, restituzione e manutenzione previsti dal codice civile e dalla convenzione, sottolineava che la gravità di tali inadempimenti, e che lo Stato aveva “il potere di risolvere autonomamente la concessione”.
I giuristi mettevano in guardia dal contenzioso – in cui il concessionario avrebbe potuto fasi forte dell’approvazione con legge della Convenzione e della clausola berlusconiana – ma comunque ritenevano che non vi fossero le condizioni per cui il concessionario potesse ottenere facilmente un forte indennizzo. La via perseguita dai governi Conte e Draghi è stata quella di tutelare il rating della società concessionaria più che gli interessi della Repubblica Italiana.
Come Rifondazione Comunista rivendichiamo di esserci opposti fin dall’inizio alla privatizzazione delle autostrade e finchè siamo stati in parlamento di aver contestato la mancanza di controlli e convenzioni tutte a favore dei privati.

Maurizio Acerbo

Vogliamo parlare dei bambini stuprati in Afghanistan?

O che sono più  i soldati morti per suicidio che in combattimento? O della  lungimiranza della “sinistra” italiana?  Queste e altre dieci imbarazzanti domande cliccando la rassegna stampa.

Articoli su Guerra e Pace

Rassegna di Elio Pagani

Julian Assange, nuovo caso Dreyfus? 

https://ilmanifesto.it/contro-la-guerra-julian-assange-nuovo-caso-dreyfus/

La democrazia esportata in armi, la Waterloo di Biden e della NATO 

https://ilmanifesto.it/la-democrazia-esportata-in-armi-la-waterloo-di-biden-e-della-nato/

Afghanistan: morti più soldati americani per suicidio (30177) che in combattimento (2312)

https://www.peacelink.it/conflitti/a/48700.html

Vogliamo parlare dei bambini stuprati in Afghanistan?

https://www.peacelink.it/conflitti/a/48697.html

Afghanistan 2016: la lotta per salvare i bambini schiavi sessuali

https://youtu.be/-D6-05lGTyk

Afghanistan, si tratta per il potere e si muore per la bandiera

https://ilmanifesto.it/afghanistan-si-tratta-per-il-potere-e-si-muore-per-la-bandiera/

A Kabul finisce la jihad occidentalista

https://www.gennarocarotenuto.it/30260-kabul-jihad-occidentalista-donne-usa-talebani/

L’intelligence Usa smentisce Biden: «Era a conoscenza della minaccia»

https://ilmanifesto.it/lintelligence-usa-smentisce-biden-era-a-conoscenza-della-minaccia/

Ora basta con la guerra! Vieni alla Perugia Assisi 

http://www.perlapace.it/ora-basta-la-guerra/

  1. USA: non cambieremo i nostri stili di vita. Afghanistan: la lungimiranza della “sinistra” italiana? 

https://www.labottegadelbarbieri.org/stili-di-vita/

Le bugie sull’Afghanistan che il PD conosceva benissimo

https://www.peacelink.it/conflitti/a/48701.html

Perché deve tornare il tempo della solidarietà

https://ilmanifesto.it/perche-deve-tornare-il-tempo-della-solidarieta/

Quello che gli anti pacifisti non vogliono sapere e non vogliono far sapere.

Gino Strada un partigiano dell’umanità.

Quali progressi erano stati fatti sul piano civile dal 2002 al 2010 in Afghanistan mentre D’Alema diceva che stavamo salvando gli afghani e che i pacifisti avrebbero dovuto essere “orgogliosi” della missione militare? Nessuno.  “L’aspettativa di vita è scesa da 46,6 a 44,6 anni. L’alfabetizzazione è diminuita dal 36 al 28%“. Questo diceva la CIA nei suoi archivi consultabili pubblicamente. La mortalità infantile è aumentata del 4,6% tra il 2002 e il 2010. Tra il 2002 e il 2009 la popolazione sotto la soglia di povertà è cresciuta dal 23 al 36%“.  Ma i governi USA/NATO dicevano l’opposto. La CIA diceva la verità e i governi le menzogne. Paradossale. Dato che i politici venivano smentiti dalle statistiche della CIA, i governi hanno manipolato i dati. E hanno costruito bugie con statistiche fasulle. Tutto documentato negli “Afghanistan Paper” che il Washington Post sta pubblicando in questi giorni a puntate. Duemila pagine di documenti top-secret che raccontano le bugie di guerra che adesso dobbiamo conoscere e far conoscere. Soldati mandati a morire per nulla, per una guerra drogata dalle menzogne sugli aiuti ai civili. La guerra è stata un colossale fallimento ma ancora maggiore è stato il fallimento civile che è stato mascherato manipolando i dati statistici afghani. Tutte le novità sulle menzogne in Afghanistan sono su https://www.peacelink.it La gente deve sapere come è stata ingannata in questi venti anni di guerra.

Noi, ebrei israeliani, ci opponiamo alle azioni del governo israeliano.

Noi, ebrei israeliani, ci opponiamo alle azioni del governo israeliano e quindi dichiariamo il nostro impegno ad agire contro di esse. Ci rifiutiamo di accettare il regime suprematista ebraico e chiediamo alla comunità internazionale di intervenire immediatamente in difesa dei palestinesi. Il suprematismo ebraico è la pietra angolare del regime israeliano e il suo coerente obiettivo è espellere e cancellare il popolo palestinese, la sua storia e la sua identità nazionale. Questo obiettivo si manifesta in continui atti di pulizia etnica mediante sfratti e demolizioni di case, brutale occupazione militare, negazione dei diritti civili e umani ed emanazione di una serie di leggi razziste culminate nella legge Stato-Nazione, che definisce lo Stato come “lo Stato Nazione del popolo ebraico ”, e solo di quest’ultimo. Tutto ciò costituisce di fatto un regime di apartheid che crea aree simili a bantustan e ghetti per le comunità native palestinesi. Crediamo che il sionismo sia un principio di governo non etico che porta intrinsecamente a un regime di apartheid razzista che per oltre settanta anni ha commesso crimini di guerra e negato ai palestinesi i diritti umani fondamentali. (continua)

Tutti i documenti in Magistratura per il disastro ambientale della Solvay di Rosignano.

Non inganni l’immagine “caraibica” rispetto a quella “padana” di Spinetta Marengo: i reati dei processi Solvay di Alessandria e Livorno sono gli stessi.

Aggiorniamo la situazione ambientale, giudiziaria, sanitaria ed economica della fascia costiera livornese che avevamo descritto (clicca qui) nel febbraio 2020. Aggiorniamo a distanza di oltre un anno dalla drammatica epidemiologia del CNR sugli effetti Solvay, dal divieto di utilizzo dei pozzi di Rosignano, dal clamore del servizio di Rai 3 Report, dall’interrogazione regionale dei Cinquestelle, dall’allarme dell’emergenza PFAS che si estende in Toscana, dall’audizione della Commissione Ecomafie, dagli esposti del fondo ambientalista Bluebell Capital Partners e del Movimento 5 Stelle. Il procedimento penale che ne deriverà non potrà che vertere sui reati di inquinamento ambientale e false comunicazioni aziendali.

Infatti, nella sua  campagna a metà tra ambientalismo e finanza contro lo stabilimento di Solvay a Rosignano, nel  2021 il Fondo londinese di investimento Bluebell, noto per le  iniziative avviate verso  Mediobanca, Leonardo, Hugo Boss e Lufthansa, ha partecipato (clicca qui) con Giuseppe Bivona all’assemblea  degli azionisti Solvay (11 maggio), ponendo 45 precise domande scritte alla amministratore delegato Ilham Kadri nel rivendicare bonifica dell’area di Rosignano, installazione di tecnologie per evitare gli scarichi chimici e cambiamento della formula di compensazione dei manager. Cioè a far  cessare uno dei maggiori disastri ambientali per durata ed intensità tutt’oggi in corso in Italia. Le risposte sono state quanto mai lontane dalla verità  e allarmanti. Al punto che Bluebell (clicca qui) le ha trasmesse a Roberto Cingolani ministro della transizione ecologica e a Stefano Vignaroli presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, nonchè si presume alla Procura di Livorno. Le repliche di Ilham Kadri suscitano scandalo: clicca qui.

Dopo il servizio del Financial Time sugli scarichi, è seguito quello  di Bloomberg, il primo operatore mondiale  dell’informazione (TV, agenzia di stampa, radio, internet e pubblicazioni editoriali).

Il quadrilatero della morte siciliano, il prete verde e l’arcivescovo industrialista.

4 raffinerie, una fabbrica di cloro a celle di mercurio e un’altra di magnesio, un inceneritore, un cementificio, 3 centrali termoelettriche e un depuratore: il “quadrilatero della morte” che si estende tra i comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli fino alle porte di Siracusa, è famoso per il numero impressionante di tumori maligni che colpiscono soprattutto gli uomini al colon retto e le donne ai polmoni.. Fin dagli anni 90 è dunque famoso padre Palmiro  Prisutto per aver fatto battaglie per la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente. Più volte ha chiesto l’intervento delle istituzioni, con lettere indirizzate ai diversi capi di Stato, premier e politici perché intervenissero sulle mancate bonifiche e sull’inquinamento.

Ebbene, l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, gli contesta gli articoli canonici 1740 e 1741, perché avrebbe “arrecato grave danno o turbamento alla comunione ecclesiale”, “la perdita della buona considerazione da parte di parrocchiani”, “grave negligenza o violazione dei doveri parrocchiali”, e la “cattiva amministrazione delle cose temporali con grave danno della Chiesa”. Durante la messa padre Palmiro infatti ha il vizio di leggere i nomi dei morti di tumore, la lista ormai supera gli 800 nomi. Per questo il prete verde  dovrà lasciare la guida della chiesa madre, malgrado che in poco meno di una settimana sono state raccolte più di 3 mila firme contro l’arcivescovo. Irremovibile. Che ci sia una pressione dell’area industriale per la sua rimozione? Ma daiii!

Un infortunio sul lavoro ogni 50 secondi.

600.000 all’anno. Tre omicidi al giorno. 130.000 incidenti con invalidi. A questo crimine di pace aggiungiamo le malattie professionali, ad esempio i morti per amianto. Milioni di imprese e soli 4.500 ispettori del lavoro  spesso costretti in ufficio piuttosto che in ispezioni. (Quanti  dei 10.000 poliziotti  inviati di rinforzo in Valsusa contro i NoTav potevano essere riqualificati ispettori?). E nei pochi controlli effettuati oltre l’80% delle imprese risultano fuorilegge, anzi in nero, dunque anche in evasione fiscale e collusioni con le mafie, sulla pelle di milioni di lavoratori soprattutto immigrati. Tant’è che il 35% del PIL si nutre di economie sommerse, e delle loro vittime che tanto commuovono pochi politici. Clicca qui due commenti.

Ilva, prima fonte di CO2 in Italia.

Il nuovo rapporto ONU sul clima è il più dettagliato  allarme mai presentato fino ad ora. Afferma che i cambiamenti climatici sono “inequivocabilmente” causati dalle attività umane e stanno provocando disastrosi effetti “senza precedenti”.

In Italia il simbolo dell’emergenza climatica sono gli altoforni a carbone e le cokerie dell’ILVA di Taranto, gli unici impianti di questo genere ancora rimasti nella nostra nazione. Siamo di fronte, oltre al disastro ecosanitario, anche al disastro climatico. Siamo di fronte a due disastri ecologici, uno locale e uno globale. Quello di Taranto è un ciclo siderurgico insostenibile per gli uomini e per il clima. Va fermato. Clicca qui il cronoprogramma chiesto da Peacelink al Governo.

Giorgio Nebbia, la storia dell’ambiente e dell’ambientalismo.

Giorgio Nebbia festeggiato in Senato per il suoi preziosi novanta anni.

Giorgio Nebbia ha costruito  dai primi anni Settanta in poi, pezzo dopo pezzo, il più ricco corpus di scritti di storia ambientale realizzato in Italia, contraddistinto da un esemplare equilibrio tra rigore, chiarezza e leggibilità. Un corpus che attende ancora di essere adeguatamente valorizzato dagli storici ma che merita di essere conosciuto e utilizzato ben al di là dei confini accademici tanto più che esso è rivolto anzitutto alla società civile nel senso più ampio.

L’antologia di 434 pagine che costituisce il quaderno n. 4 della rivista telematica “altronovecento” è composta da 54 articoli e saggi scelti tra gli oltre 350 scritti di storia ambientale pubblicati da Nebbia. L’opera è suddivisa in sette sezioni tematiche che comprendono tra l’altro la storia delle merci, dei rifiuti e delle frodi, quella delle neotecniche come la dissalazione e l’energia eolica, l’analisi in chiave ecologica di ampie fasi o di importanti processi storici, la storia dell’ambientalismo e dei suoi protagonisti, i rapporti tra ecologia e marxismo e, ultima ma non meno importante, la problematica della conoscenza storica in sè: archivi, memoria, uso della storia. Clicca qui

Agosto notav in Valsusa.

Per iniziative, aggiornamenti e documentazione si possono consultare:

www.notav.info

https://www.rete-ambientalista.it/

https://gancio.cisti.org/

https://radioblackout.org/eventi/

https://www.facebook.com/radioblackout105250fm/

https://gabrio.noblogs.org/;  https://www.facebook.com/pg/csoa.gabrio/events/?ref=page_internal

https://www.facebook.com/ManituanaTorino/

https://www.notav.info/post/presidio-di-san-didero-appuntamenti-della-settimana/

https://www.facebook.com/Presidio-ex-autoporto-di-San-Didero-106691468062035

https://www.facebook.com/notav.info

www.notavtorino.org

http://www.autistici.org/spintadalbass/?cat=2

 www.notav.eu

www.notav-valsangone.eu

http://www.presidioeuropa.net/blog/?lan=2

https://www.notavterzovalico.info/

www.ambientevalsusa.it

https://www.facebook.com/notavtorino.org/

https://www.facebook.com/controsservatoriovalsusa/

http://lucaxino.altervista.org/

http://www.tgvallesusa.it/?page_id=135

https://www.facebook.com/festivalaltafelicita/

www.mavericknews.wordpress.com

https://invictapalestina.wordpress.com/

Ecoreati: non fermate i processi!

Il governo non è riuscito a far diventare legge la riforma Cartabia. La maggioranza alla Camera dei Deputati si è spaccata sugli ecoreati. Il testo è stato approvato alla Camera ma non al Senato. E i tempi si sono allungati: la riforma slitta a settembre. A settembre ritorniamo alla carica con i senatori che si vorranno battere sugli ecoreati. Nel frattempo continuiamo la raccolta di firme, dobbiamo coinvolgere anche le associazioni e i sindaci. Clicca qui per firmare.

“Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, in 518 pagine contiene una antologia dei maggiori disastri ecosanitari italiani rimasti impuniti nelle aule giudiziarie soprattutto per effetto  del colpo di spugna della prescrizione. Il libro è stato stampato in un migliaio di copie totalmente a spese degli autori e il ricavato interamente devoluto alla Ricerca per la cura del mesotelioma. Purtroppo è esaurito e non abbiamo le risorse personali per ristamparlo. Se vi è chi, soprattutto editore, vuole impegnarsi nell’impresa: contatti movimentolotta.maccacaro@gmail.com.

S. O. S. Save Our Struggles. Salvate le nostre lotte.

Un anno fa esultammo: “grazie alla sottoscrizione siamo ancora in grado di inviare la mailing list”. Un anno è passato ed è scaduto l’abbonamento che ci ha consentito di spedire senza limitazioni di cadenza le mail a 33.000 utenti! Non siamo di nuovo in grado di coprire i costi dell’abbonamento: perciò lanciamo la sottoscrizione. Ci auguriamo di poter scrivere anche quest’anno: Questa provvidenziale sottoscrizione a salvaguardia  di uno scomodo  strumento di informazione e di lotta al servizio di migliaia di attivisti e simpatizzanti, quale è la RETE AMBIENTALISTA – Movimenti di Lotta per la Salute l’Ambiente la Pace e la Nonviolenza *, è frutto di tanta intelligente generosità pur in mezzo  alla stupida indifferenza di quanti godono  del lavoro volontario come dono dovuto… degli altri. L’apprezzamento ricevuto con la sottoscrizione e il costante aumento degli utenti  ci spronano  a non svalutare il nostro dispendio di forze e soldi di tutti questi anni a servizio della collettività ecopacifista”.

Al fine di salvaguardare questo servizio, perciò invitiamo ciascuno di noi a inviare il bonifico tramite IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 specificando la causale oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it 

 

*   Il Sito “Rete Ambientalista” (www.rete-ambientalista.it) è gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” (movimentolotta.maccacaro@gmail.com ).  Nel 2019 ha sostituito il vecchio Blog del 2008 (https://rete-ambientalista.blogspot.it) avendo  progressivamente abbandonato la mera dimensione locale (Alessandria) nel cercare – sia col Sito che con la Lista –  sempre più di  sviluppare  uno spazio aperto alle esperienze dei Movimenti italiani impegnati nelle lotte sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, della tutela della salute, della difesa della pace e della nonviolenza. Fa testo il numero dei “post” informativi  provenienti da tutta Italia e non solo: siamo quasi a quota 1.000 nell’anno, ognuno corredato da cospicua documentazione scientifica, tutti archiviati e indicizzati in 750 categorie. Per “Rete Ambientalista” perciò intendiamo “Rete delle Reti”,  perché ciascuno dei nostri utenti (33mila come mailing list) a sua volta ha un proprio bacino più o meno vasto di corrispondenti, comprese Liste di portata nazionale. Perciò l’effetto di amplificazione delle notizie è esponenziale, includendo anche il mondo politico nazionale ed europeo (e inevitabilmente un “affezionato” numero di inquinatori). Dunque i numeri totali del target vanno ben oltre i nostri che pur al Sito contano  circa 2milioni di accessi all’anno in ambito nazionale ed europeo, nonché 33mila con cadenza almeno settimanale (la nostra tiratura giornalistica). Inoltre il gruppo e le pagine Facebook hanno oltre 7.000 membri, i canali Youtube sempre in via di sviluppo come anche Twitter. I nostri libri sono stampati a spese dell’autore: la loro sottoscrizione è interamente devoluta a Ricerca Cura Mesotelioma.

Ricorre il 6 agosto l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945. E adesso?

Che fare in Italia? Innanzitutto l’Italia disubbidisca al veto Usa e sottoscriva finalmente il trattato dell’Onu per la proibizione delle armi nucleari. L’Italia inizi il disarmo, cessi di produrre armi, cessi di vendere armi a regimi criminali e stragisti. L’Italia avvii finalmente la difesa popolare nonviolenta ed una politica internazionale di cooperazione civile e di aiuto umanitario che escluda ogni intervento armato. L’Italia cessi di prendere parte a missioni armate ed operazioni militari in diversi paesi del mondo. L’Italia si adoperi per lo scioglimento di tutte le coalizioni militari internazionali il cui fine reale è imporre con la violenza un dominio imperiale e razzista. L’Italia si adoperi quindi anche innanzitutto per lo scioglimento della Nato. L’Italia si adoperi per il riconoscimento, il rispetto e la promozione dei diritti umani con metodi e strumenti d’intervento pienamente adeguati: ovvero esclusivamente con le risorse della nonviolenza, della cooperazione, del dialogo, del contrasto coerente e intransigente a tutti i poteri criminali. Pace, disarmo, smilitarizzazione.

E’ chiedere troppo a questo governo “dei migliori”? E’ lecito pensare che alcuni ministri, almeno quelli che si definiscono pacifisti, magari il ministro degli esteri, vadano a leggersi  ad esempio Guenther Anders, le “Tesi sull’età atomica”, (clicca qui) testo che con irrefutabili argomenti esorta l’umanità ad abolire le armi nucleari e con esse tutte le armi e tutte le guerre, prima che esse distruggano l’umanità e devastino irreversibilmente quest’unico mondo vivente?

Non bastano 10.000 agenti per fermare i No Tav in Val Susa.

Il grido No Tav di nuovo squarcia il silenzio in Val di Susa. In 7.000, nonostante un tempo incerto, hanno infilato scarpe e scarponi per lasciare le tende del Weekend Alta Felicità alla volta del cantiere della nuova Torino-Lione. Nulla può un esercito mercenario e spaesato contro la determinazione e la conoscenza del territorio di chi è radicato in questa valle.  Un lungo serpentone  inizia dalle 14:30 a snodarsi dalle strade di Venaus… il corteo  prima raggiunge il centro abitato di Giaglione per poi spostarsi sul sentiero gallo romano dove un jersey di cemento armato e filo spinato sbarra la via nel bosco… mentre alcuni No Tav provano a tirare giù la barriera con mezzi di fortuna, un altro centinaio prende i sentieri alti dove  ingaggia una serie di azioni di disturbo alle forze dell’ordine impegnate nella difesa del cantiere della vergogna…gli agenti gasano i manifestanti… un terzo gruppo di No Tav, scendendo dai boschi, riesce ad entrare all’interno del cantiere nei pressi dell’area archeologica di Chiomonte tagliando le reti e mettendo fuori uso una jeep lince dell’esercito… Continua.

Mentre la politica istituzionale invecchia sui suoi scranni parlamentari, in Val Susa, generazione dopo generazione, la lotta contro la grande opera inutile ed ecocida si rinnova e conquista nuove speranze e motivazioni. Fallisce la strategia di silenziamento del movimento No Tav messa in atto dalla maggior parte dei giornali mainstream in concerto con la questura.

Nella versione della Questura di Torino (clicca qui) i manifestanti si riducono a 1.200 mentre i facinorosi, respinti mediante l’utilizzo calibrato di lacrimogeni, feriscono due poliziotti con fumogeni e bombe carta.

Clicca qui, nella newslettera di Doriella&Renato , anche le altre iniziative in corso.

Il “climate camp di Ostuni 2021”.

Discutiamo  di fonti fossili, di Grandi Opere e lotta al PNRR, della riscoperta del nucleare e del deposito nazionale, di estrattivismo, di migranti, di popoli in lotta, dell’uso della emergenza per distruggere il territorio e proporre nuovi programmi per l’agricoltura come nel caso della Xylella, di cambiamenti climatici, del G20 del 30 Ottobre a Roma, della preCop di Miliano e della Cop26 di Gasglow, ecc. Clicca qui.

Per Leonard Peltier cure mediche e grazia del presidente Joe Biden.

Leonard Peltier (clicca qui) è un illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso, nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall’opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchù, Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, eccetera. Cresce ogni giorno il numero delle personalità della cultura, delle istituzioni, dell’impegno morale e civile, della solidarietà, che stanno scrivendo al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, per chiedere un’iniziativa europea per la liberazione di Peltier che riprenda e prosegua l’impegno già espresso dal Parlamento Europeo con le risoluzioni del  1994 e del 1999. Clicca qui. Per aderire Clicca qui.   

Le grandi navi da crociera non passeranno più davanti a San Marco.

12 anni di mobilitazioni del Comitato NOGrandiNavi cominciano a dare alcuni frutti concreti. Ma le mobilitazioni e le lotte del Comitato sicuramente continueranno perché il nuovo Decreto Governativo contiene cose che non vanno assolutamente bene: l’indicazione di Porto Marghera come soluzione “provvisoria” per nuovi approdi crocieristici facendo entrare le grandi navi da crociera all’interno della Laguna dalla Bocca di porto di Malamocco. Inoltre è vergognoso che si decida di “compensare” con soldi pubblici le compagnie crocieristiche che invece dovrebbero risarcire la città per i danni procurati. Clicca qui.

No vax, free vax: effetti collaterali delle politiche capitaliste. La via d’uscita.

Il punto di vista di chi si afferma anticapitalista: clicca qui. Non è indifferente il modo in cui si conduce una campagna vaccinale per limitare gli effetti più nefasti della pandemia: se si millantano numeri inesistenti (come fa il general Figliuolo), se si riaprono tutte le attività e si toglie l’obbligo di mascherina quando in tanti hanno ricevuto un’unica dose, se si allentano le già scarse misure di tracciamento, i risultati che si raccolgono saranno inevitabilmente modesti… Il fenomeno dei «no vax» o «free vax» fomentato e organizzato soprattutto dalle destre estreme come il negazionismo… Le vaccinazioni rappresentano la possibilità di uscire dalla pandemia… Ma per responsabilità dell’industria farmaceutica e dei governi, che hanno  anteposto la logica del profitto agli interessi delle masse,  i brevetti non sono stati resi pubblici e le vaccinazioni sono state accompagnate da scriteriate riaperture contraddette dalle fabbriche  che non hanno quasi mai chiuso… Per questo, rivendichiamo l’esproprio e la nazionalizzazione sotto controllo operaio di tutte le industrie farmaceutiche (brevetti inclusi), l’aumento dei finanziamenti alla sanità, la requisizione e la statalizzazione di tutti gli ospedali privati, la gratuità dei tamponi e di tutte le cure. Solo così sarà possibile procedere celermente con la vaccinazione di massa, favorendo la più rapida uscita dall’emergenza sanitaria… I governi capitalisti sono i principali responsabili dell’attuale situazione… Lo stesso Green Pass è una misura contradditoria, da stigmatizzare, ma per motivi opposti da quelli indicati dalle piazze reazionarie, è l’altra faccia della medaglia delle politiche del «liberi tutti»: serve per aprire ancora di più, in un momento in cui invece bisogna tenere alta la guardia e non permettere affollamenti…

Gli eventi disastrosi confermano: altro che “Green Deal”, il Pnrr è un vero attacco all’ambiente.

Invece di puntare davvero alla transizione ecologica, il piano destina le risorse a progetti con fonti fossili e alle grandi opere, grazie agli “sblocca cantieri” modello Berlusconi. Per evitare che la “cascata di miliardi” si traduca in nuovi sfasci ambientali e sociali occorre (continua)

Non chiamatela calamità. Le responsabilità sono precise.

Un disastro immane che ha azzerato la biodiversità, distrutto interi ecosistemi, carbonizzato boschi secolari, sterminato migliaia di animali: dai mammiferi agli uccelli, dagli insetti agli anfibi e ai rettili. Enormi porzioni di paesaggio sono ormai irriconoscibili. Un disastro per l’agricoltura, la pastorizia e le migliaia di persone coinvolte. Clicca qui.