La democrazia diretta e partecipata in quarantena.

Il corona virus ha messo in quarantena la democrazia diretta e partecipata, cioè i Movimenti, purtroppo a tutto vantaggio dei nemici dell’ambiente, della salute, della pace e della nonviolenza. Di Covid-19 se ne sta scrivendo e parlando moltissimo, a proposito e sproposito. Chissà se, a tempesta mitigata, la tragedia avrà almeno lasciato negli italiani la coscienza che il sistema sanitario, quello che per anni e anni noi abbiamo denunciato, è responsabile dell’ecatombe e dunque non dovrà riproporsi tale e quale. Sarebbe la nascita di un Movimento nazionale finora  circoscritto  a chi, come noi, è rimasto saldo sui principi di Giulio Maccacaro.

Il sistema sanitario nazionale  (l’eccellenza Lombardia docet) ha mostrato in questi mesi quanto la sanità pubblica era stata dai governi abbattuta: chiusi ospedali e strutture, ridotti gli organici, dimezzati i posti letto, appaltate le assistenze anziani. Le risorse pubbliche sono state sempre più dirottate sulla sanità privata, la quale in piena autonomia ha scelto quali prestazioni erogare: ovviamente quelle più remunerative al capitale, lasciando alla sanità pubblica quelle più onerose ma spogliate dei fondi necessari, proprio quelle strutturali e strategiche che in emergenza Covid sono venute a mancare quando la velocità di risposta avrebbe potuto contenere i contagi.

Con la lezione Covid, gli italiani avranno imparato che la prevenzione non è una spesa ma un investimento? che le unità di terapia intensiva devono diventare posti letto convertibili? che adeguate scorte di test e tamponi e mascherine dovranno essere regolarmente integrate?

Avranno imparato che i tagli del personale e delle strutture alla sanità pubblica (e alla scuola) sono i più inaccettabili? che è criminale spostare enormi quantità di risorse economiche pubbliche per “grandi” opere inutili, esempio 26 miliardi europei per il Tav Torino Lione?

Avranno imparato che  la cosa più importante da chiedere oggi al governo è investire in attrezzature e personale per testare la popolazione su larga scala, sia nell’immediato che nei prossimi mesi? anche al fine, isolando i contagiosi, di lasciar tornare al lavoro le risorse fondamentali per l’economia?

A nostra volta, noi dell’universo dei Movimenti, dovremo far capire ai molti che è sempre più urgente lottare per  invertire la rotta e realizzare un modello sociale alternativo, affidare il primato dei diritti fondamentali rispetto alla logica di profitto e dei vincoli di bilancio, garantire la difesa dei beni comuni e dei servizi essenziali e ripubblicizzati, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici a partire dalla riconversione ecologica e dalla fuoriuscita dall’uso dei combustibili fossili, opporsi all’attuale politica delle spese militari, di cui anche solo una parziale riduzione già ora libererebbe risorse utilizzabili immediatamente nell’emergenza.