
Clicca qui il comunicato stampa del Comitato Opzione Zero – Assemblea permanente contro il rischio chimico Marghera.
Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Clicca qui il comunicato stampa del Comitato Opzione Zero – Assemblea permanente contro il rischio chimico Marghera.
E’ prevista la costruzione di un biodigestore a Saliceti in provincia di La Spezia. La Regione ha favorito non il governo della materia “rifiuti come risorsa “ ma piuttosto la privatizzazione del settore lasciando da parte ogni tentativo di programmazione. Sostanzialmente la Liguria è rimasta ancorata alla visione del combustibile secondario da bruciare fuori regione senza mai affrontare il nodo di riduzione degli imballaggi e dei rifiuti in genere, di riuso, di riciclo, differenziata porta a porta , di rifiuti zero, di prevenzione e di educazione ambientale. Questa situazione può portare alla nascita d impianti come quello a Saliceti con tecnologia discutibile e assolutamente sovradimensionato: pronto ad ospitare l’umido genovese e non solo che viaggerebbe in tutta la Liguria, piuttosto che realizzare impianti di trattamento dell’umido nell’ambito della vera Raccolta differenziata.
Questa può essere la fine di un monumento della natura, nella “civilissima” Italia, ed è la fine che sta facendo il Bosco di Policoro, o meglio quello che ne resta. Era un grandissimo Bosco, plurisecolare, intramezzato da aree palustri ricchissime di fauna, uno degli ultimi boschi planiziari, a carattere mezzo idrofilo sulle coste mediterranee. Chi vide questa meraviglia, nel 1956, ancora quasi intatta, parla di un bosco esteso sulla riva sinistra della Valle del Sinni, dalla foce a santa Maria d’Anglona, per ben 13 km, ma… (continua Gianni Gobbi, naturalista entomologo).
Documento e dibattito promosso dal Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare.
Assemblea dei Movimenti, delle Associazioni e dei Comitati no inceneritori, no discariche, verso rifiuti zero. Clicca qui.
E’ nato il Forum Civico Ligure per i Diritti Fondamentali, costituito da esponenti delle 4 province liguri attivi finora soprattutto nel movimento per l’acqua, nella sanità, nella gestione dei rifiuti, nella partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Il Forum si sta ora concentrando sulla sanità, che merita una particolare attenzione anche a prescindere dall’attuale pandemia. La “Rete Ambientalista dei Movimenti di lotta per la salute, l’ambienta, la pace e la nonviolenza” mette a disposizione del Forum i proprio strumenti: Sito e Lista.
Verso un progetto alternativo e una manifestazione a Livorno. Clicca qui il Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia.
Clicca qui CAT CALABRIA (Coordinamento delle Assemblee Territoriali): Non siamo contro il termovalorizzatore qui a Rende. Siamo contro il termovalorizzatore ovunque: una scelta vetusta ed irrazionale che pensa di risolvere il problema rifiuti nascondendoli sotto terra oppure bruciandoli. Da vent’anni come movimenti ambientalisti, coordinamenti territoriali, comitati civici, lottiamo per imporre la strategia Rifiuti Zero: raccolta differenziata spinta, tariffa puntuale, gestione pubblica, trasparente e condivisa con i cittadini.
Alla luce dei documenti dei Servizi Segreti inglesi, contenuti nei National Archives, desecretati dopo la fine della guerra fredda, e da un esame del materiale contenuto nel Centro di Documentazione “Patrizio Fadda” di Monesiglio, appare indispensabile rivedere tutto il progetto di bonifica (conformità del sito? spostamento dei rifiuti?) compresi i 250 milioni di euro quantificati per il risarcimento del danno ambientale. Clicca qui Ilvo Barbiero.
Domenica 22 dicembre all’interno del villaggio di Natale allestito negli spazi di Music for Peace (Via Balleydier, zona elicoidale di Sampierdarena) si svolgerà un incontro con Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero e vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, il Nobel alternativo per l’ambiente, che presenterà il suo libro “Rifiuti Zero: i dieci passi per la rivoluzione ecologica”.
A Capannori dal 22 al 24 novembre per festeggiare i 300 Comuni Rifiuti Zero.
Container con 2.500 pannelli solari bloccato al porto di Genova prima che partisse per il Burkina Faso. Nei prossimi trent’anni l’Italia dovrà trovare il modo di smaltirne 2 milioni di tonnellate di rifiuti: “E’ una bomba ecologica”. Clicca qui.
Il caso Parma-Pizzarotti riaccende i riflettori su limiti e inganni dell’industria del riciclo che si presenta come “green“. In Italia viene avviato al riciclo il 51% della plastica che i cittadini raccolgono. La raccolta dei Comuni è scorretta. Non tutte le plastiche sono riciclabili. Obbiettivi: aumentare l’efficienza della filiera del riciclo e soprattutto ridurre il consumo di plastica. Clicca qui Luisiana Gaita.
Alla vigilia del processo PFOA contro la Miteni di Trissino (11 novembre),
dopo le critiche del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” nella costituzione delle Vittime parti civili nel procedimento penale e il sopraggiungere di nuove testimonianze: clicca qui,
si infittisce la polemica in merito alla bonifica, questione che sarà centrale nel corso del processo: clicca qui.
All’orizzonte della bonifica compare addirittura un inceneritore che la società Ecoprogetto Venezia intende realizzare anche a quello scopo nel sito di Fusina-Venezia: clicca qui.
D’altronde, quando si parla di Pfas si intende anche il C6O4 (Pfas a catena più corta) anche esso trovato nel sangue. A sua volta, l’Istituto superiore di sanità ISS ha divulgato i dati che dentro il corpo dei bambini stanno arrivando “dosi settimanali” di Pfoa, segno che il veleno bioaccumulabile viene assunto tanto negli alimenti che dalle confezioni degli alimenti. L’allarme dunque è nazionale: clicca qui.
L’attenzione dunque si sposta di nuovo sulla Solvay di Spinetta Marengo dove il C6O4 ha sostituito il Pfoa, per anni scaricato in Bormida/Tanaro/Po.
Ebbene, ad Alessandria Solvay ha contemporaneamente inaugurato un nuovo impianto e annunciato che intende aumentare del 30% la capacità produttiva di fluoroelastomeri, cioè il Tecnoflon, perciò estendere la produzione e l’uso di C6O4: clicca qui l’autorizzazione AIA Autorizzazione Integrata Ambientale chiesta alla Provincia,
e contemporaneamente ha annunciato la procedura di licenziamento per 28 persone.
Insomma si offre ai sindacati di convertire i licenziamenti in prepensionamenti in cambio di continuare come struzzi a non sollevare problemi insormontabili sull’utilizzo del C6O4: emissioni in atmosfera, emissione di liquidi e reflui, e relativi effetti sulla salute di lavoratori e cittadini.
Per quanto riguarda liquidi e reflui, altra coincidenza, la notizia di un inceneritore (tra Alessandria e Asti) grazie ad un colossale finanziamento regionale ad una società mista pubblico-privata. Coincidenza, solo temporale? con l’inceneritore veneto?
Il tutto sta avvenendo coperto dal massimo silenzio delle Istituzioni e dei Sindacati. Silenzio che rompiamo.
DOCUMENTO TRASMESSO A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE DAL “MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE MACCACARO”
“Occorre rivedere la bonifica e il danno ambientale” commenta Ilvo Barbiero nella recensione al il libro “Veleni di stato” di Gianluca de Feo, che ha esaminato documenti dei Servizi Segreti inglesi, contenuti nei National Archives, desecretati dopo la fine della guerra fredda, che si riferiscono al periodo che va dagli anni ’20 alla fine della seconda guerra mondiale. Clicca qui.
Sospesa la Conferenza dei servizi: il Comune ha recuperato il parere negativo alla tangenziale espresso dalla Commissione per il paesaggio, obbligatorio ma non presente fra gli atti della conferenza. Non solo… (clicca qui).
L’assemblea nazionale, rappresentata a Napoli da oltre 80 assemblee locali, ha condiviso le posizioni per rilanciare le lotte per la giustizia climatica. Tra queste: TAV Val di Susa, No-Grandi navi Venezia, no Muos Catania e Siracusa, no TAP Lecce, terra dei fuochi Napoli, Bagnoli, Enel Civitavecchia, Snam Abruzzo, Terzo Valico Alessandria, metanodotto sardo, ecc. Clicca qui. L’assemblea, mentre chiede al governo di dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica nazionale, lancia il quarto sciopero globale per il 29 novembre, proponendolo a livello internazionale sotto lo slogan “block the planet”.
Una lotta iniziata più di 7 anni fa è che è ben lontana dalla scrittura della parola fine, nonostante le manovre del ministro Raffaele Costa (a destra nella foto) e del presidente provincia Gianfranco Baldi (a sinistra). Clicca qui il Comitato Sezzadio per l’Ambiente.
Lo stop a “l’attentato alla salute” della valle Bormida Piemontese, a mezzo della discarica Filippa a Cascina Pitocca, tra Frugarolo e Casalcermelli, era stato imposto da: Comitato torrente Orba, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Italia Nostra, Legambiente, Comitati di Carentino, Casalcermelli Predosa e Sezzadio. Sarebbe la copia della discarica di Cairo Montenotte che il proprietario, Massimo Vaccari, pubblicizza come simbolo dell’economia circolare, e una specie di parco giochi per bambini, insomma un gioiello donato al Comune della valle Bormida Ligure. Dopo lo stop, il Vaccari è ritornato alla carica approdando alla nomina della commissione esaminatrice richiesta da Legambiente: clicca qui.
Raccolta rifiuti a Pesaro e incontro pubblico:
Casus belli la discarica di Sezzadio della multinazionale Riccoboni. Clicca qui.
Secondo la denuncia alla Procura dell’associazione “Fare Verde”, la consistente diffusione di neoplasie nella zona, potrebbe essere ricondotta alle emissioni nocive in acqua, aria e suolo. Dallo studio dei medici dell’ospedale Regina Elena di Roma, risulterebbe, tra la popolazione che vive nell’area, un alto indice di incidenza tumorale alle vie respiratorie e al sistema digerente. Una relazione dell’Ispra (l’Istituto superiore per la ricerca ambientale) sul biennio 2014/2015 anni in cui tale inceneritore, non ha bruciato soltanto rifiuti solidi urbani, ma anche materiali “altri”, che hanno prodotto ceneri pericolose finite anche su Ferentino e Patrica, a oltre 70 km di distanza. Il tutto si accompagnerebbe a numerose e gravi irregolarità inerenti l’ iter autorizzativo.
L’autorizzazione sarebbe nulla. Altrimenti continua la lotta dei Comitati alessandrini. Clicca qui Giampiero Carbone.
Il sindaco di Cengio è entusiasta: un ‘residence’ con centinaia di ospiti (detenuti, guardie carcerarie, addetti alle cucine e alle pulizie, impiegati amministrativi…) – molti ovviamente incapacitati a fuggire – a 50 metri da una discarica di rifiuti pericolosissimi di milioni di metri cubi e a un depuratore di reflui urbani e industriali (i percolati emunti tutt’intorno), il tutto periodicamente olezzante.
Clicca qui dalla lettera aperta di Roberto Meneghini al sindaco.
Clicca qui il comunicato stampa dell’Associazione per la Rinascita della Valle Bormida.
Lo scontro tra Comitati all’ombra della discarica Riccoboni. Clicca qui.
Esposto a Procure piemontesi e liguri, Province e Regioni piemontesi e liguri, Ministeri ambiente e salute, Unione Europea. Oltre a documentare l’inquinamento, la denuncia ricorda che in Valle Bormida ogni famiglia sconta ancora i gravi danni alla salute provocati dalle lavorazioni di Cengio, sia per gli addetti sia tra i residenti loro famigliari e concittadini. I medici locali sono testimoni dell’alta incidenza di specifiche neoformazioni correlate ai prodotti aromatici lavorati e depositati nelle discariche. Dei residui di tali sostanze, nel sito ubicato tra Cengio (SV) e Saliceto (CN), com’è noto, ve n’è una ben visibile ed inquietante collina di milioni di metri cubi. Clicca qui l’esposto.
A Cengio, in una sala comunale folta di amministratori locali e di cittadini sia Liguri che Piemontesi, il sindaco Dotta e Syndial (l’erede di ACNA) hanno provato a presentare un progetto di riutilizzo di parte delle aree del Sito di Interesse Nazionale (SIC) dove si è svolta per più di cento anni una delle tragedie ambientali e umane più gravi d’Europa in tempo di pace. L’immensa discarica era lì, a due passi, (continua)
Uno Studio di Environmental Science and Technology. I Rischi per la salute. Clicca qui.
Petizione di Italia Nostra. “Documento sullo spandimento dei fanghi derivanti dagli impianti di depurazione biologici delle acque reflue urbane in Italia” su https://www.italianostra.org/
Condanna sul Decreto attuativo dello Sblocca Italia e sul Piano nazionale di incenerimento. Clicca qui il commento del Movimento Legge Rifiuti Zero per l’economia circolare. Clicca il video con Massimo Piras.
Per il Movimento di lotta per la salute Maccacaro, intervento di Lino Balza all’assemblea organizzata il 10 maggio 2019 ad Alessandria dal Comitato Torrente Orba. Altri interventi di: Legambiente, Pro Natura, Comitato Vivere a Predosa, Comitati della Valle Bormida, Comitati di Carentino, Casalcermelli, No Tav, Comitato Terrasana, medici, sindaci e cittadini.
Clicca qui il video.
Clicca qui la trascrizione dell’intervento.
IL COMITATO “TORRENTE ORBA”, con l’adesione di Italia Nostra, Legambiente Piemonte, Legambiente Ovadese, Movimento di lotta per la salute Maccacaro, Pro Natura Piemonte, Comitati di Carentino, Casalcermelli Predosa e Sezzadio, organizza un dibattito pubblico su Difesa dell’Acqua pubblica e della Salute. Venerdì 10 maggio 2019 alle ore 21,00 in Alessandria, Ex Taglieria del Pelo Via Wagner n. 38/d.
Le popolazioni alessandrine vivono sulla propria pelle gravi ed irrimediati inquinamenti: dalla Solvay a Spinetta Marengo al disastro ambientale della Valle Bormida prima con l’Acna di Cengio e ora con la discarica di Sezzadio, all’area non bonificata della Pedaggera, al Tav Terzo Valico ecc. Infine la mega discarica sull’Orba a Frugarolo/Casalcermelli: clicca qui sul Sito della Rete Ambientalista.
Bomba ecologica in Lombardia e Veneto. Clicca qui Milena Gabanelli e Pietro Gorlani.
Dedicata al potere delle nuove generazioni, dell’istruzione e dell’innovazione: clicca qui.
I deputati M5S: provvederemo noi con la nostra legge. Clicca qui.
La diffusione della strategia Rifiuti Zero in Italia è legata a due nomi: Paul Connett e Rossano Ercolini. Ercolini per primo ci fece conoscere Connett: clicca qui i video della conferenza del 31 maggio 2005 ad Alessandria (In particolare, è perfino divertente il link con… il finale canterino).
Massimo teorizzatore e attivista della strategia, Connett, professore emerito della St. Lawrence University, ha condotto oltre 1.700 presentazioni pubbliche negli Usa e in 44 altri paesi del mondo. Il primo Comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero è stato nel 2007 Capannori (Lucca) su impulso di Ercolini, che ha infatti ricevuto nel 2013 il Goldman Prize, il cosiddetto premio nobel per l’ambiente. Attualmente sono oltre 230 i Comuni italiani aderenti alla strategia, per un bacino complessivo di 6 milioni di abitanti.
Lo Zero rifiuti o Rifiuti Zero ( Zero Waste) è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare (continua )
Inviato alla Commissione Europea clicca qui.
Quale ruolo per i rifiuti italiani nel Piano clicca qui.
Depositata nei consigli regionale e comunale una mozione per chiedere l’immediato stralcio dell’inceneritore dal piano regionale rifiuti. Clicca qui.
Una allucinante storia vera raccontata da Andrea Agostini: clicca qui.
Intervista su Rai 3 a Massimo Piras, coordinatore nazionale del Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare. Clicca qui.
Come già scriveva a gennaio il “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” Clicca qui questa mega discarica in autorizzazione a Frugarolo/Casalcermelli rappresenta una ulteriore minaccia alla popolazione di un territorio che vive sulla propria pelle gravi ed irrimediati inquinamenti: dalla Solvay a Spinetta Marengo al disastro ambientale della Valle Bormida prima con l’Acna di Cengio e ora con la discarica di Sezzadio, all’area non bonificata della Pedaggera, al Tav Terzo Valico eccetera
Un quadro allarmante e peggiorativo: 13 procedimenti sono presso la Direzione distrettuale antimafia di Milano, di cui 10 relativi al 2018. La Procura della Corte d’Appello ha eseguito una mappatura sistematica dei capannoni e degli stabilimenti che possono ospitare rifiuti.
Al quartiere Tamburi di Taranto, immense discariche abusive hanno già contaminato i terreni con sostanze altamente tossiche e cancerogene. E ora si teme per la falda.
Nei rifiuti miliardi di bottiglie di plastica. Clicca qui.
Lo farà Samsung (clicca qui il comunicato stampa). Se non è tutta pubblicità.
Clicca qui il rapporto scientifico che stronca la tecnologia.
Minaccia ulteriormente la popolazione di un territorio che vive sulla propria pelle gravi ed irrimediati inquinamenti: dalla Solvay a Spinetta Marengo al disastro ambientale della Valle Bormida prima con l’Acna di Cengio e ora con la discarica di Sezzadio, all’area non bonificata della Pedaggera, al Tav Terzo Valico eccetera, e ora con la mega discarica in autorizzazione a Frugarolo/Casalcermelli. Clicca qui il comunicato stampa.
Clicca qui come propaganda l’impresa di smaltimento rifiuti.
Perché “ospita” il mega inceneritore e l’unica centrale a carbone operante in un grande centro urbano. Clicca qui Marino Ruzzenenti che sbugiarda le frottole raccontate da A2A e dall’Amministrazione comunale. La beffa per i bresciani è doppia: diventati bravi nel fare la raccolta differenziata (70%), , subiscono lo scorno che i minori rifiuti da smaltire vengono sostituiti da rifiuti speciali importati e più inquinati, procurando maggiori profitti drogati alla monopolistica A2A, cioè agli azionisti privati.
E’ diventata la pattumiera d’Italia e, nel contempo, territorio vergine da sfruttare e conquistare (trivelle, discariche, inceneritori, grandi impianti inutili e dannosi, ecc.). A fare cassa i soliti gruppi nazionali ed internazionali (Astaldi, Impregilo, Cmc, Eni, Total, ecc.); a farne le spese l’intera comunità calabrese e, tra essa, le fasce sociali povere e precarie. (continua)
Petizione da firmare e consegnare al presidente della Camera dei deputati Fico: clicca qui.
Clicca qui la video-intervista di Massimo Piras, coordinatore nazionale del Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare.