Ultima udienza del processo Solvay. Perchè gli 8 imputati devono essere condannati.

La Corte di Assise di Alessandria avrà il fegato di applicare una buona volta questo desaparecido articolo 439 del Codice penale e condannare per il reato di dolo, in controtendenza nazionale alle sentenze vergognosamente assolutorie (reati di colpa, prescrizioni) dietro le quali si nascondono gli avvocati Ausimont e Solvay? Cosa dicono questi famosi avvocati: continua.
Secondo noi invece gli 8 imputati devono essere condannati:
1) per essere essi stati a conoscenza dell’esistenza di enormi discariche tossiche e cancerogene, illegittime e non autorizzate;
2) per aver omesso la manutenzione della rete idrica dello stabilimento provocando enormi dilavamenti delle sostanze inquinanti;
3) per non aver fatto il necessario per eliminare o solo ridurre l’inquinamento;
4) per aver avvelenato le falde sotterranee dentro e fuori lo stabilimento, nonché l’acquedotto di Alessandria, provocando gravi danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente agricolo;
5) per aver direttamente somministrato acqua avvelenata a lavoratori e cittadini;
6) per aver omesso di segnalare agli enti pubblici il reale contenuto delle discariche e la reale portata dell’inquinamento sia del sito che delle falde;
7) per aver dolosamente errato e omesso e nascosto alle autorità i dati relativi alla esistenza e alla consistenza delle discariche, allo stato di contaminazione delle falde, alla omessa bonifica. 

L’impianto di Retorbido minaccia i Comuni attorno a Tortona.

In Lombardia ma ai confini piemontesi, dovrebbe trattare il recupero e il trattamento di 100 tonnellate al giorno di pneumatici fuori uso, con una tecnologia mai realizzata in Europa. Ambientalisti e Comuni si oppongono.

Clicca qui Maria Teresa Marchese “I fumi dell’impianto di Retorbido spaventano anche i tortonesi. Da Volpedo e Pontecurone insorgono.”
Clicca qui La Stampa “Tortona e Volpedo: noi contro l’impianto”
Clicca qui La Stampa “Tortona chiede un’alleanza contro l’inceneritore pavese”

L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali.

L’archiviazione-prescrizione-assoluzione del Gip Paolo Bargero impedisce addirittura l’avvio, a carico del sindaco di Alessandria, del procedimento penale promosso ben 9 anni prima da Medicina democratica con denuncia per omissioni di atti di ufficio nella tutela della salute pubblica. Viene così rilasciata licenza di impunità a tutti i sindaci presenti e futuri, che è anche la condanna ai cittadini di ammalarsi e morire per lo smog urbano. L’escamotage del PM Giancarlo Vonacontinua

Clicca qui Corriereal “L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali.”
Clicca qui Pennatagliente “L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali.”
Clicca qui Alessandria Post “L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali.”
Clicca qui Rete Jonica per l’Ambiente “L’incompetenza scientifica dei giudici in materia di reati ambientali.”

Al via la “bonifica” della ICS ad Arquata Scrivia: è fasulla come quella dell’Ecolibarna.

400.000 tonnellate di veleni sotterrati e continuamente esondati dallo Scrivia. Gli inquinatori prima condannati e poi assolti. Una “bonifica” che non convince: i rifiuti non saranno portati via ma resteranno “incamiciati” a strapiombo sul fiume. Faranno la fine dell’Ecolibarna di Serravalle Scrivia.
Clicca qui Giampiero Carbone “Un sarcofago per i rifiuti interrati: Gli scarti dell’ex industria chimica Ics minacciano gli acquedotti della Valle Scrivia”.

Contrasti tra la sindaco Rossa e l’assessore all’ambiente di Alessandria.

Numerose le divergenze? Oltre a quelle elencate da Carlo Romagnoli (clicca qui) aggiungeremmo quelle più importanti: l’Osservatorio ambientale della Fraschetta e l’Indagine epidemiologica. Non ce n’è abbastanza per Claudio Lombardi per dimettersi? Probabilmente no in una Giunta dove un assessore viene definito “Malaussène” e un’altra “fantoccio“, mentre la stessa sindaca è ultima in classifica in Italia per gradimento (perciò si propone per il prossimo mandato, in alternativa per il parlamento).

Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo.

E noi che ci eravamo illusi. Avevamo preparato un post del nostro blog con un titolone: “Un robot volante controllerà l’inquinamento sopra lo stabilimento Solvay di Spinetta”. La multinazionale chimica -avevamo pronta l‘ironia- sarà la prima ad adottare l’invenzione della studentessa peruviana Monica Abarca (clicca qui) tanta è la sua preoccupazione per la salute della popolazione, ovvero per tranquillizzarla in vista dell’apertura del nuovo filone processuale. E invece dell’ingegno meccatronico di tre chili è arrivata la nuova centralina di tre tonnellate che non controllerà le emissioni più preoccupanti: PFIB, composti clorofluorurati. L’assessore protesta ma è zittito dalla sindaco. Continua

Clicca qui Carlo Romagnoli “La nuova centralina a Spinetta in funzione, ma è polemica con Sel”.
Clicca qui Valentina Frezzato “Il monitoraggio dell’aria ora è continuo”.

Assolto in Corte d’Appello infermiere che rubò spazzolini al Bennet di Alessandria.

Il Bennet non ha mai ritirato la denuncia, nonostante gli spazzolini furono subito recuperati e rimessi in vendita. L’uomo, un infermiere tunisino di 51 anni, aveva rubato gli spazzolini per il figlio con problemi ai denti. Il giudice in Corte d’Appello ha ritenuto il valore degli spazzolini di particolare tenuità ed ha applicato la norma che estingue questo tipo di reato, cancellando definitivamente la sentenza del primo grado. Nessun segnale di umanità e carità da parte dell’ipermercato che ha preferito la linea dura nonostante la nostra campagna di boicottaggio.

Clicca qui La Stampa “Rubò spazzolini per il figlio. Assolto dopo la condanna. Sentenza ribaltata in 4 mesi: applicata legge che estingue reati lievi.”

La lettera di un lavoratore Michelin di Spinetta Marengo, testimonianza rassegnata e sofferta.

“Sono malato di tumore alla prostata e tanti miei colleghi di lavoro, o sono deceduti per tumore o sono malati chi ai polmoni, chi alla prostata, chi allo stomaco, e chi sostiene che siamo nella media nazionale forse può sostenerlo nei tribunali, davanti a uomini che rappresentano leggi fatte da altri uomini ma davanti a Dio non lo può sostenere, e quelli come me devono chinare la testa prendere le bastonate e baciare il bastone”.
Continua a leggere Lotte Unitarie.

TAV Terzo Valico, la nuova terra dei fuochi del Nord.

Traffico illecito di rifiuti e terre e rocce di scavo, originati da lavori pubblici stradali e ferroviari e soprattutto provenienti da siti di bonifica regionali e nazionali, destinati a cave e impianti di recupero della provincia di Alessandria.

Clicca qui Giampiero Carbone “Veleni sepolti nelle cave. Ditte sequestrate, 3 arresti. Operazione del Noe e della Forestale”.
Clicca qui Monica Gasparini “All’alba il blitz contro il traffico illecito di rifiuti. Maxi operazione che parte da lontano”.
Clicca qui La Stampa “Rifiuti sotto campi coltivati. Sospese 11 ditte”.
Clicca qui Giampiero Carbone “Arrestato l’imprenditore Ruberto. Ai domiciliari con il figlio. Aziende in odore di ‘ndrangheta”.
Clicca qui Il Fatto Quotidiano “Terzo Valico, la nuova terra dei fuochi del Nord”

Processo Solvay Spinetta Marengo. Una giustizia ingiusta verso le vittime.

Il processo si sta concludendo dopo 8 anni: che la Giustizia sia lenta, dunque ingiusta verso le vittime, è assodato. Che meriti la maiuscola: staremo a vedere la sentenza. In questo processo, come in tutte le tragedie, al dramma delle vittime si è alternata spesso la farsa dei protagonisti legali, non a caso le nostre cronache ospitano sovente la satira. Nell’ultima udienza mancavano solo le luci psichedeliche nell’aula del tribunale.Continua.

Clicca qui La Stampa “Ausimont-Solvay in Corte d’Assise: inammissibile ogni risarcimento. I difensori insistono sull’infondatezza del dolo”.
Clicca qui Il Piccolo “Processo al polo chimico, le repliche”.
Clicca qui Alessandrianews “Polo chimico: per la difesa nessun diritto ai risarcimenti”

Lo strano processo della Michelin di Spinetta Marengo.

Che naviga verso la prescrizione mentre si indaga sul fumo delle sigarette piuttosto che sulle ammine aromatiche e sull’amianto. Altri 18 operai con cancro senza risarcimenti? Non è la prima volta che i processi Michelin si arenano al tribunale di Alessandria. D’altronde non c’è una vera Indagine epidemiologica della Fraschetta.
Clicca qui Silvana Mossano “Processo a cinque dirigenti per omicidi e lesioni colpose da esposizione professionale. Caccia a tutte le concause di tumore. Il PM chiede precisazioni sull’eventuale presenza di un cancerogeno anche a Spinetta”.
Clicca qui Monica Gasparini “Importante sentire l’Arpa su una particolare ammina. Il pubblico ministero Marcella Bosco chiede l’ammissione di altri documenti. In parte accolta”.

Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella Giustizia?

Se ascolti gli addetti ai lavori, gli avvocati, la disputa sembra se il dolo dell’articolo 439 riguarda solo i terroristi che versano cianuro nei tubi dell’acquedotto o anche i dirigenti d’azienda che consapevolmente versano cancerogeni nelle falde acquifere. Se invece interroghi la gente, ti rendi conto del grado di fiducia che c’è nei confronti della Giustizia con la maiuscola.  Continua.

Clicca qui Piero Bottino “Al processo a stomaco vuoto”.
Clicca qui Pennatagliente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Corriereal “Processo Solvay: i potenti resteranno impuniti?”
Clicca qui Rete Jonica per l’Ambiente “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Cobas Pisa “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Pontinia Ecologia e Territorio “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”
Clicca qui Alessandria Post “Sentenza Solvay attesa ad Alessandria. C’è fiducia nella giustizia?”

Manifestazione No Tav Terzo valico ad Alessandria.

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Sarebbe stato uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è infatti l’inquinamento aria-terra-acqua del polo chimico di Spinetta Marengo… Continua

La parola d’ordine deve essere: “No alle discariche, sì alla bonifica della Solvay.”

mappa della falda acquifera alessandrina

La manifestazione del 23 maggio davanti al Municipio di Alessandria sarebbe uno spreco di mobilitazione se si limitasse alla protesta contro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta, che dovrebbero ospitare le terre degli scavi Tav Terzo Valico. L’autentico e immenso problema che incombe sulla Fraschetta è invece Solvay (continua)


Clicca qui Pennatagliente “la parola d’ordine deve essere: no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”
Clicca qui Corriereal “no alle discariche, sì alla bonifica della Solvay”

5 per mille 2015: aiuta Medicina Democratica ONLUS.

Medicina Democratica ONLUS è una associazione che opera senza fini di lucro attraverso il lavoro volontario e gratuito e le sottoscrizioni dei suoi associati e simpatizzanti per affermare la salute, la sicurezza e l’ambiente salubre in fabbrica, così come in ogni dove della società, nel rigoroso rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di esclusione, emarginazione, discriminazione e razzismo.

Per informazioni più dettagliate su chi è e come agisce Medicina Democratica Onlus click sull’indirizzo seguente: http://www.medicinademocratica.org/wp/?p=51

L’ipocrisia della Solvay.

Al processo in Corte di Assise i dirigenti inquinatori di questa società, che rischiano 16 anni di reclusione, fanno un accanito tiro al piccione espiatorio contro il direttore defunto e non condannabile. Intanto osannano il suo nome per la corsa podistica “11° Trofeo Solvay-Memorial Corrado Tartuferi“.

Verbale dell’assemblea generale ordinaria dei soci del 18 aprile 2015.

1. discussione e approvazione del bilancio d’esercizio 2014 e deliberazioni conseguenti;
2. organizzazione e discussione dei temi per il VIII Congresso Nazionale
3. valutazione dello stato della rivista “Medicina Democratica” e attività della redazione;
4. valutazione sullo stato delle vertenze legali in corso;
5. varie ed eventuali.
Continua stralcio del verbale.
Assume la presidenza della assemblea il Presidente Piergiorgio Duca che chiede a Marco Caldiroli di fungere da segretario.

Il Presidente prende atto che l’assemblea è stata convocata nei modi e nei termini stabiliti dallo statuto sociale e che è presente la maggioranza dei soci ed esattamente soci 29 (incluse 3 deleghe personali).

Il Presidente dichiara pertanto la seduta valida e atta a deliberare sugli argomenti posti all’ordine del giorno.

Per la presenza del Prof. Annibale Biggeri della Università di Firenze viene deciso di discutere prima dei temi congressuali. Viene presentata la proposta per effettuare il congresso di Medicina Democratica nell’ambito delle strutture messe a disposizione e nell’ambito di una iniziativa svolta unitamente all’Università nei giorni 19, 20 e 21 novembre 2015. Gli interventi sono numerosi a partire della proposta iniziale “Rischiare la salute: statistica, comunicazione e partecipazione”.

Nella maggior parte degli interventi si segnala la necessità di porre in evidenza che il tema principale è quello del rischio e della conoscenza nelle diverse articolazioni.

Dal “rischio sociale” e non solo propriamente ambientale e sanitario, alla individuazione del rischio come evidenza di danno conclamato, alle incertezze connesse sia nella conoscenza del rischio che del ruolo del ricercatore e della ricerca.

Nell’ambito della iniziativa curata con l’Università si definisce il seguente titolo, da proporre tramite il Prof. Biggeri alla direzione del Dipartimento di Statistica, Informativa, Applicazioni “G. Parenti”: “Rischio per la salute : rischio statistico e rischio zero.”

La proposta di Lino Balza viene approvata dalla unanimità dei presenti proponendo altresì un momento (tavola rotonda) sul concetto di rischio e sulla manipolazione della percezione del rischio.

Vengono proposti diversi temi e modalità per l’VIII Congresso della associazione.

Gli interventi concordano con la introduzione del congresso con due o tre relazioni introduttive sui temi principali nonché una tavola rotonda sul tema del rischio discusso in precedenza.

Occorre definire il numero, i temi e i referenti dei gruppi di lavoro che dovranno attivarsi fin d’ora per arrivare al congresso con delle proposte.

Il numero dei gruppi viene indicato da 4 a 5.

I temi dei gruppi di lavoro, come emersi dalla discussione, possono essere così sintetizzati.

– Lavoro (comprensivo oltre che dei rischi storici,chimico, fisico e infortunistico, anche di quello da stress, mobbing e in generale da organizzazione del Lavoro. Sportelli Salute e disagio lavorativo

– Ambiente (comprensivo dei temi sulla energia e il risparmio energetico);

– Sanità pubblica, partecipazione e prevenzione, povertà (nel cui ambito i temi della disabilità e della salute mentale)

– Alimentazione – agricoltura (campagne contro l’uso dei pesticidi)

– Diritti umani (a partire dai diritti delle donne)

– Rapporto con i movimenti e le associazioni (tra cui il tema del TTIP) (da valutare se dedicargli un gruppo di lavoro specifico o considerarlo e trattarlo come “trasversale” ai precedenti).

Si sottolinea in alcuni interventi la necessità che si arrivi al congresso con iniziative reali in corso. Tra quelle in corso si ricordano quelle sul referto epidemiologico, l’estesa presenza di tubazioni contenenti amianto negli acquedotti, la geotermia, il TTIP

Si propone di realizzare una mostra fotografica in particolare per ricordare i soci scomparsi e il loro contributo

La discussione dell’assemblea, per motivi di tempo, si ferma a queste indicazioni richiedendo al Direttivo una ulteriore approfondimento e definizione.

Si segnala inoltre che, come previsto dallo Statuto la durata in carica del Direttivo è di tre anni, pari al periodo tra un congresso e l’altro, e viene nominato dalla assemblea dei soci. Il direttivo vigente pertanto risulta da rinnovare da marzo del presente anno. Per garantire la continuità, considerato che il Congresso si terrà entro la fine dell’anno si rende opportuno definire una proroga in carica fino alle decisioni congressuali.

Posta ai voti la proroga della durata in carica del Direttivo viene approvata alla unanimità dei presenti.

Sul terzo punto Marco Caldiroli riferisce sulle attività del gruppo redazionale costituitosi con la prima riunione del 17.01.2015 e la programmazione dei numeri della rivista.

In particolare informa che il prossimo numero sarà dedicato (dossier) alla produzione di energia con la combustione di carbone e relativi impatti con attenzione particolare al caso di Vado Ligure (da far uscire prima delle ferie estive).

Il numero successivo sarà dedicato al tema agricoltura/alimentazione (ottobre 2015) anche per tentare una valutazione dell’evento di Expo.

A seguire un numero (fine 2015/inizio 2016) centrato sulla salute della donna.

Luigi Mara informa che il prossimo numero conterrà degli interventi per ricordare Gabriella Bertini, Giovanni Cesareo e Giovanni Berlinguer.

La prossima riunione della redazione è prevista per il 16.05.2015 a Milano.

Sul terzo punto oltre a quanto già riferito e discusso congiuntamente al bilancio si informa della prossima chiusura del processo contro la Solvay di Spinetta Marengo (AL) e il prossimo inizio del cosiddetto processo Eternit II a Torino.

Iniziative importanti ma che si rivelerebbero ininfluenti se…

…se si fallisce l’obbiettivo principale. Facciamo sì che la lotta non sia per togliere dall’occhio la pagliuzza piuttosto che la trave.
Clicca qui Alessandria Post “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
Clicca qui Corriereal “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
Clicca qui Pennatagliente “Impedire le discariche Tav non serve a nulla senza bonifica Solvay”
La coerenza di un individuo o di una associazione è un valore in sé. Perciò Medicina democratica ribadisce in termini che siano inequivocabili le proprie posizioni. In sintesi. L’inquinamento per amianto-schiumogeni, dagli scavi Tav Terzo Valico fin dentro le cave-discariche “Clara e buona” nel Cristo e “Bolla” e “Guarasca” in Spinetta Marengo, sarà-sarebbe per la Fraschetta appena una goccia in più nell’oceano della falda già inquinata dalla Solvay (cromo esavalente altri 21 veleni tossico cancerogeni). Impedire che questa goccia si aggiunga, impedire le discariche servirà-servirebbe a niente se non si attua la bonifica sotto il polo chimico chiesta anche da Ispra-Ministero dell’Ambiente: togliendo il milione di metri cubi sotterrati che continuerebbero in eterno a percolare in falda. Chiedere alla sindaco di Alessandria di cancellare l’autorizzazione alle discariche non serve a niente se Rossa sta barattando la bonifica con il ponte sul Bormida. Semmai sarebbero più efficaci le dimissioni dell’assessore all’ambiente Claudio Lombardi per affermare: 1) la salute della Fraschetta si salva solo se si avvia un bonifica vera invece della fasulla e collusa con le istituzioni pubbliche; 2)la vera bonifica, complessa e costosissima, si può fare solo promuovendo un garante Comitato scientifico internazionale; 3) il Comitato va inserito nell’ambito del rivendicato Osservatorio ambientale della Fraschetta; 4) di concerto con la rivendicata Indagine epidemiologica della Fraschetta. Infine OK alla manifestazione di protesta del 23 maggio davanti al Municipio, però sarebbe ancora più utile partecipare il 25 maggio all’udienza in Corte di Assise che sta concludendo il processo Solvay, la cui sentenza è fondamentale per la bonifica e i 4 punti strategici suddetti. Insomma, che la lotta contro le tre discariche non sia per togliere dall’occhio la pagliuzza piuttosto che la trave. 

Il veto della renziana Rossa all’anti renziano Cofferati cosa c’entra con la Liberazione?

Respinto l’ex leader CGIL dalla sindaco di Alessandria alla cerimonia del 25 aprile. In nome di Matteo Renzi: “l’innovatore della sinistra italiana”. L’Anpi: non vogliamo le ministre, perchè siamo contro il governo. Continua
Clicca qui la replica di Cofferati.
Clicca qui la replica alla sindaco dell’ANPI “Netto rifiuto di Rita Rossa anche a Moni Ovadia”
Clicca qui “L’ANPI festeggia la Liberazione. Da Renzi”
Clicca qui Lavoro Ergo Sum “Il 25 aprile del 1945 l’Italia si è liberata dal fascismo, il Sindaco di Alessandria ancora NO”
Clicca qui Alessandrianews “Veto a Cofferati non giustificabile”