Mobilitazione internazionale dei Movimenti per la pace, la nonviolenza ed il disarmo.

La conferenza di Vienna ha lanciato la mobilitazione internazionale, dei movimenti per la pace, la nonviolenza ed il disarmo per chiedere il cessate il fuoco ed il negoziato, per sostenere le iniziative di mediazione in corso, dal 30 settembre all’8 ottobre prossimi.  Le nostre ragioni per la soluzione negoziale e per il ripudio della guerra sono scritte nella Carta delle Nazioni Unite e nella nostra Costituzione, per questo abbiamo deciso di confluire nella grande manifestazione nazionale “Insieme per la costituzione”, che si realizzerà il prossimo Sabato 7 ottobre a Roma, con un nostro specifico appello.

L’invito è di riprendere la mobilitazione dalle città, riattivando i comitati cittadini per organizzare la partecipazione alla manifestazione nazionale del 7 ottobre e promuovere assemblee, seminari, flash mob durante la settimana di mobilitazione internazionale. La maggioranza della popolazione italiana ed europea è contraria a questa guerra, come a tutte le guerre, facciamolo sentire e vedere !!! Per adesioni: segreteria@retepacedisarmo.org.

Il treno della sinistra perso o ritrovato dal PD?

“Il momento in cui la sinistra italiana ha perso il suo ultimo treno è stato il referendum sull’acqua pubblica, giugno 2011”. Ebbene, (senza dimenticare che nel referendum c’era anche il nucleare: vero traino della vittoria), questa affermazione  -dibattuta su hyperlink@lists.riseup.net- è condivisibile se non viene attribuita al PD, che già allora non era più di sinistra. Piuttosto il treno nel 2011 fu perso dai Movimenti, vera espressione della sinistra. Come ebbi occasione, nell’esemplare dibattito avviato su Il Manifesto, di confutare l’ottimismo di Alberto Asor Rosa e altri, penso che furono i Movimenti a subire la sconfitta epocale: che 12 anni fa non definii “irrimediabile” ma oggi il pessimismo dell’intelligenza mi fa dire: sì.

Irrimediabile perché è mancato il “salto di qualità”. Ci sono adesso le condizioni per un salto di qualità? Chiediamoci dapprima: ci sono valide, oggi, conferme alle seguenti affermazioni degli iniziali anni 2000? <<Esiste un immenso ma disperso patrimonio civile composto da mille vertenze sul territorio che si stanno scontrando sia con il potere economico sia con il potere politico in simbiosi, un patrimonio di Movimenti che però non hanno spiccato il salto di qualità. Sono sì innervati in una serie di formidabili reti nazionali (acqua pubblica, rifiuti, inceneritori, ogm, elettrosmog, nucleare, tav, grandi opere, pace, grillo, amianto, ecc.) tutte di fatto convergenti su un comune modello di economia alternativo, però senza una esplicita piattaforma comune, però senza la spina dorsale di un coordinamento, però senza mezzi di comunicazione unitari, però con difficoltà e resistenze al collegamento e all’unità, dunque sempre sull’orlo della sconfitta epocale. Insomma: una forza politica straordinaria e inespressa.

I contenuti non violenti e pacifisti e ambientalisti e civici delle mille vertenze territoriali aperte dai Movimenti in Italia sono, di fatto, convergenti su un modello alternativo di economia e -nel contempo- su un modello alternativo di politica, cioè formano, di fatto, un programma nazionale.

Ciascuna vertenza si scontra con i poteri economico e politico in simbiosi. L’occupazione del potere da parte della partitocrazia è speculare all’esercizio del potere economico, indifferente alla pace, all’ambiente e alla giustizia sociale. E’ la crisi della democrazia. Le mille vertenze sul territorio spostano il baricentro, dalla “democrazia delegata” occupata dai partiti, alla “democrazia partecipata” esercitata dai Movimenti. Però finora è mancato il salto di qualità.>>.

Difficile, mi pare, nell’attuale prospettiva politica (governo Meloni) confermare oggi l’esistenza di una siffatta narrazione movimentista e prospettare il salto di qualità a sinistra. Addirittura su input del PD. Chi mancò soprattutto in quel salto del 2011? Non il PD, tutt’altro che movimentista. Il peccato capitale fu commesso dai Movimenti proprio all’indomani della vittoria dei referendum 2011 precisamente quando in quell’irripetibile momento storico il Forum acqua pubblica aveva tutte le carte in mano -dimensione, organizzazione, autorevolezza e soldi dei rimborsi elettorali- per attivare finalmente il processo di unificazione dei Movimenti italiani: gli “Stati generali per il governo dei beni comuni” chiesti da me, Riccardo Petrella ecc. Ebbene, rifiutando il Forum di sciogliersi nei Movimenti, soprattutto con i Notav, di trasferirsi politicamente da Roma in Valsusa, fu dissolto quell’immenso ma disperso patrimonio di ‘democrazia partecipata’, fu depauperata una forza politica straordinaria potenzialmente in grado di farsi Soggetto politico di governo nazionale dei Beni Comuni. 

Questa occasione storica (diffusamente analizzata nel libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, con una accusa peraltro assai contestata: clicca qui) la ricordo non per inutile spirito polemico bensì per rimarcare che se è vero, come è vero, che il treno della sinistra fu perso dai Movimenti, è più che mai vero che solo i Movimenti potrebbero compiere il salto di qualità per rimetterlo in marcia, giammai il PD che di sinistra non è. Semmai il PD potrebbe agganciarsi come vagone.  Insomma, ci si può solo affidare all’ ottimismo della volontà.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute  

Protesta in riva al mare a Genova.

Settanta persone a Quinto sono scese in spiaggia per rivendicare il diritto di andare al mare liberamente “perché il mare è di tutti”. Un presidio organizzato dal collettivo Generazione P accolto a braccia aperte dai genovesi: “Abbiamo il diritto di avere più spiagge libere”, hanno urlato al microfono in spiaggia i manifestanti, citando l’illegalità della situazione ligure. “Il limite del 40% di spiagge tra libere e libere attrezzate in Liguria non viene infatti rispettato” “La Liguria è la regione italiana con meno spiagge libere, perché il 69,9% sono occupate da stabilimenti balneari: a indicarlo è Legambiente in base ai dati del Portale Acque del Ministero della Salute e del Sistema informativo Demanio Marittimo”.

“Siamo la natura che si ribella”.

Oppure: “Siete folli terroristi che Meloni stroncherà”. Questi due sono gli opposti commenti alla manifestazione che ha visto  migliaia di persone  partire dal presidio No Tav di Venaus, centro del Festival Alta Felicità, per una passeggiata di lotta verso San Didero e Chiomonte. Un serpentone che si è snodato per le strade della Val di Susa e che ad un certo punto si è diviso permettendo a tutti di poter andare direttamente nei luoghi che sono diventati ormai il simbolo della devastazione, dello sperpero del denaro pubblico e dello sfruttamento dei territori. A San Didero migliaia di persone hanno raggiunto prima il presidio e poi direttamente le reti del cantiere: qui una sonora battitura al cancello disarmando le infrastrutture poste a protezione del cantiere tra cori e fuochi d’artificio. Contemporaneamente, sul versante di Giaglione, di fronte del cantiere di Chiomonte, un nutrito e determinato spezzone della passeggiata si è diretto al presidio dei mulini, aggirando il blocco sulla strada principale e dirigendosi poi ai jersey posti a difesa del cantiere dove diversi metri di concertina sono stati strappati dalle reti, nell’acclamazione generale pur tra lacrimogeni e idranti.   

“Pennatagliente” descrive e commenta l’avvenimento del 30 luglio (clicca qui): come i giornali hanno colto l’occasione per screditare ancora una volta  la battaglia ormai trentennale per la difesa del territorio. A riprova, riporta questi articoli inquadrati in una narrativa che parte dall’accusa di associazione a delinquere e che passa per i continui tentativi di criminalizzare la lotta, attuando le più svariate strategie.