Gli accordi del governo che uccidono nel deserto.

Le foto di adulti e bambini morti di sete, di stenti e di caldo nel deserto tra Tunisia e Libia inquietano il sonno e la coscienza. Non possiamo restare indifferenti di fronte alla deportazione di migranti operata dalle forze armate tunisine in quel deserto e in quell’altro alle porte d’Algeria. Pensavano di lasciarli morire fuori dallo sguardo indiscreto del mondo lasciandoli senz’acqua e senza un tozzo di pane e invece oggi abbiamo consapevolezza che i denari di Europa e d’Italia sempre di più verranno impiegati per operazioni di questo tipo. Abbiamo appaltato le esecuzioni capitali verso chi si è macchiato dei reati di povertà o di guerra subìta o di minacce ai propri diritti. È impensabile che noi si resti inerti di fronte a governi che si comportano come chi arma la mano di un sicario. Non saprei con quali altre metafore descrivere questo orrore di morti anonime che oggi Nello Scavo dalle pagine di Avvenire riesce a strappare in qualche modo alla connivenza del silenzio colpevole e dell’anonimato acquietante. Davanti al deserto africano non ci sia anche il deserto della nostra umanità. Facciamo qualcosa. (Tonio Dell’Olio) Clicca qui

Friedrich Engels: La natura si vendica di ogni nostra vittoria.

Prosegue il dibattito avviatosi nel corso della recente conferenza (clicca qui il video) organizzata a Torino da CIVG Centro Iniziative Verità Giustizia e Movimento di lotta per la salute Maccacaro. L’intervento del professor Maurizio Pallante è stato il clou della presentazione della “Class action contro Solvay” produttrice unica in Italia dei PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche tossiche e cancerogene.

L’equiparazione di Pallante del concetto di sviluppo-crescita nei due modelli di economia – capitalista e socialista – aveva suscitato un avvio di dibattito, idealmente proseguito poi da Peter Boyle riprendendo il marxista giapponese Kohei Saito, nonché Fabio Ciabatti. Vedi: 

Pfas, Pallante, decrescita felice e socialismo.

Il comunismo della decrescita.

Ora, ospitiamo al riguardo Renato Ramello che con Doriella Cavazzini cura una Newslettera dalla Valsusa apprezzata in tutta la penisola. Clicca qui.

10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate.

Appello di Amnesty International

“PER LA LIBERAZIONE DI NARGES MOHAMMADI, ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI DELL’IRAN”  al Capo della magistratura:

Narges Mohammadi,  sostenitrice della campagna contro la pena di morte e vicepresidente del centro per i difensori dei diritti umani in Iran ,è stata condannata ad un totale di 10 anni e otto mesi di carcere, 154 frustate e altre sanzioni in due casi separati derivanti esclusivamente dal suo lavoro per i diritti umani; e alla fine di aprile 2022, le autorità inquirenti hanno aperto un nuovo caso. La detenzione di Narges Mohammadi è ripresa il 21 aprile 2022, quando gli agenti del Ministero dell’intelligence l’hanno arrestata mentre era uscita dal carcere per congedo medico, iniziato il 22 febbraio 2022, e l’hanno mandata a Gharchak per continuare a scontare la pena. Lì, le autorità carcerarie la tengono in condizioni crudeli e disumane…..

Vi invito a rilasciare immediatamente e incondizionatamente Narges Mohammadi poiché è prigioniera di coscienza detenuta esclusivamente per le sue attività pacifiche in materia di diritti umani, ad annullare le sue ingiuste condanne e ritirare qualsiasi procedimento penale contro di lei in relazione al pacifico esercizio dei suoi diritti umani. In attesa del suo rilascio, le devono essere fornite cure sanitarie adeguate non disponibili in carcere e tutte le medicine di cui ha bisogno.

Deve anche essere protetta da ulteriori torture e maltrattamenti.

Deve essere condotta un’indagine tempestiva, indipendente, efficace e imparziale sulle accuse di tortura e altri maltrattamenti, al fine di assicurare i responsabili alla giustizia in processi equi….”

FIRMA ORA!

https://www.amnesty.it/appelli/iran-nuova-condanna-per-narges-mohammadi/

Ritorna il Festival Alta Felicità.

Che anche quest’anno avrà come cornice le splendide montagne della Val di Susa!

Tre giorni di musica, cultura e relax a Venaus, paese simbolo della Valle che Resiste. Tra gli eventi: domenica 30“TORINO-LIONE: UN BUCO NELL’ACQUA?”, lunedì 31 “ANTIABILISMO: CONOSCERE L’ABILISMO PER ABBATTERLO”. Infine sulla newslettera dalla Valsusa (clicca qui):  DA VENERDÌ 4 A DOMENICA 6 AGOSTO CAMPEGGIO ITINERANTE CLAVIERE (ITA)- BRIANCON (FR) TRE GIORNI IN CAMMINO VERSO UN MONDO SENZA FRONTIERE NÉ AUTORITARISMI Tre giorni di incontri e discussioni.

Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni.

Il monito, in realtà  rivolto al Governo, è  firmato da 100 scienziati e studiosi italiani, fra i quali il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievani. Infatti “Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, insomma alimenta la rassegnazione e la negazione della realtà, cioè fa il gioco dell’inazione del Governo. Clicca qui.

I dati epidemiologici devono essere resi pubblici.

Chiunque risieda nei pressi di un impianto di incenerimento di rifiuti ha il diritto ad accedere ai dati relativi alla mortalità e la frequenza di malattie. A stabilirlo una storica sentenza del TAR del Piemonte, passata decisamente in sordina, la quale ha riconosciuto tali dati epidemiologici come “informazioni ambientali” a cui la Pubblica amministrazione deve consentire l’accesso. Clicca qui.